Ricordando il genocidio armeno

Ricordando il genocidio armeno

csm_Armenian_woman_kneeling_beside_dead_child_in_field_1cd1fd2478250 martiri avventisti morirono perché avevano conservato la loro fede cristiana.

Notizie Avventiste/APD/EUDnews – Cento anni fa, il regime turco cominciò a uccidere sistematicamente la popolazione armena nell’Impero Ottomano, un atto di dimensioni mostruose, che fece vittime non solo tra gli armeni, ma anche tra i cristiani di origini aramaica, caldea, assira e greca, insieme a cattolici e protestanti. L’obiettivo era la creazione di una nuova nazione turco-islamica.

Sotto il sultano Abdul Hamid II, i crescenti massacri di armeni e di altri cristiani nell’Impero Ottomano, dal 1894, raggiunsero il culmine durante la prima guerra mondiale con la deportazione nel deserto siriano.

Nell’aprile del 1915, per ordine del giovane governo turco, gli intellettuali armeni che vivevano nella ex capitale ottomana, Istanbul/Costantinopoli, furono arrestati e uccisi. Tra il 1895 e il 1922, più di 1,5 milioni di cristiani persero la vita in Asia.

Nel 2015, il dott. Daniel Heinz, direttore dell’Archivio storico della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno in Europa, con sede nel Seminario Teologico di Friedensau, in Germania, ha scritto un articolo intitolato “Nella valle dell’ombra della morte”, pubblicato nel numero di ottobre di Adventisten Heute (Avventisti Oggi). In esso, il dott. D. Heinz parla della sorte della chiesa cristiana avventista durante il genocidio armeno nell’Impero Ottomano.

Dal 1889, la Chiesa cristiana avventista ha avuto un solo missionario nel paese. Circa 250 dei quasi 450 avventisti furono uccisi, secondo Heinz. Alcuni potrebbereo essere fuggiti in Siria, Libano, Egitto, Unione Sovietica o Grecia. In pochi riuscirono a emigrare negli Stati Uniti o in Francia. Dopo il genocidio, erano solo un centinaio gli avventisti rimasti in Turchia, per lo più concentrati a Istanbul e nei dintorni, ma la maggior parte di essi emigrò nei decenni successivi. 250 avventisti morirono come martiri, perché avevano conservato la loro fede cristiana.

Fin dal suo inizio, la missione avventista era stata vietata nell’Impero Ottomano e le persecuzioni e l’oppressione dei cristiani avventisti furono sempre all’ordine del giorno. Dzadur G. Baharian, co-fondatore e “padre” della missione avventista nell’Impero Ottomano, era stato arrestato una trentina di volte nei 23 anni di impegno missionario, prima del suo martirio, avvenuto nel luglio 1915.

Fu ucciso dai miliziani curdi, che gli spararono mentre era in preghiera con le mani giunte, dopo essersi rifiutato di convertirsi all’islam.

Oltre a Dzadur Baharian, un’altra illustre vittima avventista fu il prof. Diran Tcherakian, docente universitario, poeta e insegnante di armeno, morto mentre stringeva in mano un foglio su cui aveva scritto: “Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza” (Salmo 23:4).

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Ospedale avventista in Malawi compie 100 anni

Adventist-Malamulo-Malawi-1A tagliare la torta, un’ostetrica ultracentenaria che ha lavorato nel nosocomio.

Notizie Avventiste/ARnews – Jason Blanchard aveva cinque anni quando entrò per la prima volta nell’ospedale avventista Malamulo, in Malawi, per togliere le tonsille. Il piccolo, figlio di missionari statunitensi, percorse il corridoio del reparto pediatrico, passando per la maternità, dove l’infermiera ostetrica Lisnett Chipyoza era al lavoro.

Questa settimana, J. Blanchard, ora amministratore delegato del Malamulo, ha presieduto la cerimonia che celebra i 100 anni dell’ospedale rurale. L’onore di tagliare la torta è stato dato a L. Chipyoza, di 109 anni. “Gesù sta davvero per ritornare!”, ha affermato l’ostetrica, ancora forte nel fisico e lucida nella mente, al termine di un breve discorso agli ospiti intervenuti, “Se ne dubitavate, ora non dovete più!”.

Adventist-Malamulo-Malawi-5J. Blanchard e L. Chipyoza personificano l’amore per Dio e rappresentano tutti coloro che sono stati in missione presso l’ospedale avventista da quando ha aperto, come piccola clinica nel sud del Malawi, nel 1915, lo stesso anno in cui moriva la co-fondatrice della chiesa, Ellen G. White.

Oggi, l’ospedale ha 200 posti letto, è gestito da Adventist Health International e offre servizi di prevenzione sanitaria, specialistici sulla salute delle donne e del bambino, di cura delle malattie infettive e croniche, e di chirurgia generale. Ospita anche una filiale della Loma Linda University, dove i medici statunitensi in formazione possono fare l’internato, e da struttura di assistenza sta diventando un ospedale universitario.

J. Blanchard è tornato a Malamulo, come amministratore delegato, nel gennaio 2014, 35 anni dopo l’estrazione delle tonsille. Il primo giorno del suo incarico, ha ripercorso un corridoio che gli sembrava familiare, per raggiungere il suo ufficio che era proprio la stanza dove era stato operato, molti anni prima. Poco dopo, ha incontrato L. Chipyoza, che ancora ha a cuore e prega per l’ospedale.

Adventist-Malamulo-Malawi-4I due si sono nuovamente incontrati l’8 settembre, durante la celebrazione dell’anniversario cui hanno partecipato autorità governative e dirigenti della chiesa, tra i quali Peter Kumpalume, ministro della Sanità del Malawi; Richard Hart, presidente della Loma Linda University; Lowell Cooper, presidente del consiglio di amministrazione dell’università, recentemente andato in pensione.

J. Blanchard ricorda perfettamente l’operazione subita in tenera età. “Ho un ricordo vivido della sala operatoria e dell’anestesista sorridente che mi chiede di respirare normalmente, mentre mi posa una maschera sulla bocca e sul naso”, ha affermato. Due anni più tardi, tornò negli Stati Uniti con la famiglia, ma l’esperienza delle tonsille ha avuto un impatto positivo sulla vita di J. Blanchard, tanto che ha nuovamente intrecciato la sua vita con quella dell’ospedale.

L’impiegata più longeva dell’ospedale
Adventist-Malamulo-Malawi-6L. Chipyoza, che ha iniziato a lavorare nell’ospedale come infermiera ostetrica nel 1925, solo 10 anni dopo l’apertura della struttura sanitaria, è stata riconosciuta la dipendente più longeva. Oltre a predicare un breve sermone, l’ultracentenaria ha cantato “Sweet Hour of Prayer” con una forte e chiara voce di contralto.

P. Kumpalume, ministro della Salute, ha espresso sorpresa che le spese ospedaliere per i pazienti siano di sole 250 kwacha (50 centesimi di dollaro) a notte. “Gli abitanti dei villaggi hanno pochi soldi e l’ospedale dà loro un generoso e significativo aiuto” ha affermato, “Ma questo non è ovviamente sufficiente per gestire una tale struttura. Siamo veramente grati per ciò che fate per la comunità e… per il sostegno dei donatori dall’estero”.

Adventist-Malamulo-Malawi-3Malamulo serve un bacino di utenza di circa 500.000 persone, con servizi erogati anche tramite 16 ambulatori mobili e tre centri sanitari. Il prossimo anno sarà costruito un quarto centro sanitario a Limbe, nella zona sud della città di Blantyre.

Durante la cerimonia sono state ricordate le decine di medici e missionari che hanno prestato servizio nella struttura avventista.

Il Malawi ha una popolazione di circa 16 milioni di abitanti.

 

Cesena – Compleanno centenario

Cesena – Compleanno centenario

M25-Cesena - 100 anni di Maria Tisselli Raboni1Lidia Evangelisti – A distanza di 25 anni, la nostra comunità festeggia un’altra centenaria. L’allora 2 giugno del 1990 fu Edoardo Benini. Oggi, 26 agosto 2015, festeggiamo, insieme alla famiglia, la sorella Maria Tisselli vedova Raboni. È mamma di Guerrina Cozzi (segretaria della Gioventù negli anni ’80) e Paolo Raboni (colportore negli anni ’90), e di Giovanni, Lea, Daniele ed Eliseo che vivono a Cesena e sono tutti membri della nostra chiesa. Una vita sicuramente tutta in salita, quella di Maria, nata proprio nel periodo della prima guerra mondiale (1915). Oggi è qua, dopo 100 anni, attorniata da una bella e grande famiglia: 6 figli e altrettanti generi e nuore, 15 nipoti e diversi pronipoti. È stata una bella festa di lode al Signore!

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Ricordando il genocidio armeno

La Magna Carta di Runnymede

N22-Mondo_Magna CartaQuali sono le sue implicazioni per la libertà di oggi?

Bert B. Beach/Notizie Avventiste – Il 15 giugno, le nazioni di lingua inglese hanno festeggiato l’anniversario della Magna Carta. 800 anni fa, un riluttante re Giovanni (la Gran Bretagna non ha mai avuto un altro re Giovanni) fu costretto dai baroni inglesi a dare il suo assenso a un documento fondamentale che è diventato simbolo di libertà e di opposizione al governo arbitrario. Molto più tardi, i principi della Magna Carta sono arrivati in America attraverso i primi statuti dei coloni inglesi.

Nell’epoca vittoriana, la Magna Carta è stata vista da molti con stima quasi reverenziale; ma non fu così nel 1215. Nel corso dei secoli, però, i grandi principi del diritto e della libertà sono stati estrapolati dalla Magna Carta, che può essere considerata progenitrice del governo costituzionale e antenata della Costituzione degli Stati Uniti e della sua Carta dei Diritti.

In Inghilterra, sia Riccardo Cuor di Leone sia suo fratello Giovanni furono sovrani fallimentari: Riccardo era un re assente, impegnato nelle Crociate e in altre avventure estere; Giovanni soffriva di quelli che oggi chiameremmo problemi psichiatrici, tra cui la paranoia. Re Giovanni perse metà del suo regno in Francia e fu sconfitto da Innocenzo III, uno dei papi politicamente più forte della storia, davanti al quale si umiliò. A completare la situazione, i potenti baroni inglesi si ribellarono contro di lui.

Alla fine, un evento incredibile ebbe luogo a Runnymede, una zona verde lungo il Tamigi, vicino al castello di Windsor. Il re accettò le richieste dei baroni presentate nella Magna Carta.

Se letto oggi, lo storico documento non è particolarmente interessante. Quello che è importante è ciò che è implicito e è stato sviluppato nei secoli. Il documento si chiude con una garanzia di obbedienza del re al documento. Sicuramente i baroni conoscevano bene i loro re!

Infatti, re Giovanni ripudiò il documento subito dopo, sostenendo di essere stato costretto a firmarlo. Il papa lo sostenne e lo sciolse dal suo giuramento. La Magna Carta sembrava morta. Tuttavia, i baroni invocarono la clausola di sicurezza e proclamarono la ribellione feudale. Giovanni morì nel 1216. La Magna Carta fu ristampata nel 1225, sotto il governo di re Enrico III, con alcune modifiche. In realtà, la Grande Carta del 1225 è la Magna Carta del diritto inglese, non il prototipo del 1215.

Qual è il significato della Magna Carta per noi oggi? Non è certo quello delle richieste egoiste e limitate dei baroni, ma i simboli sempre più esaltati della libertà senza tempo che il primo ministro William Pitt il Vecchio definì “Bibbia della Costituzione.”

È vero, nel XIII secolo furono poche le persone a beneficiare della Magna Carta. Nel corso dei secoli, però, quando fu invocata durante i vari conflitti tra re e nobiltà, re e parlamento e tra prerogativa regale e diritto comune, la Magna Carta è diventata un manifesto sempre più elevato, un simbolo di libertà e un grido di battaglia contro l’oppressione.

Per essa la chiesa doveva essere libera, con il diritto di libera elezione. Furono accolti i processi equi, la giuria e i diritti di proprietà. La Magna Carta del 1215-1225 è importante perché costituisce un primo passo verso il governo costituzionale, tanto caro ad americani e avventisti.

La legge è maggiore del re o del presidente. Chi governa non è al di sopra della legge, ma ne è responsabile. Il sistema giuridico è superiore a coloro che lo gestiscono. Tutto questo è ritenuto vitale in America. La polizia, come si è visto negli ultimi mesi, deve servire la legge e esercitare un giudizio corretto nel sostenerla.

La Magna Carta ha avuto un impatto significativo negli Stati Uniti, non per il suo linguaggio feudale, ma per le clausole più generali e basilari e per le libertà protette che offre. Ne sono esempi la clausola di habeas corpus della Costituzione degli Stati Uniti e le clausole del giusto processo nel quinto e nel tredicesimo emendamento. La costituzionalità americana è uno dei risultati diretti della Magna Carta; infatti George Washington ha definito la Costituzione degli Stati Uniti la Magna Carta della nazione.

Questo spiega perché alcuni anni fa, l’American Bar Association ha eretto un monumento a Runnymede, scolpito da Allan Collins, il noto artista avventista.

Come attivo difensore della libertà religiosa e civile per molti decenni, colloco umilmente la Magna Carta tra i documenti più significativi nella storia umana della ricerca della libertà dono di Dio. Mi piace molto anche perché è stata firmata lo stesso giorno del mio compleanno, anche se otto secoli fa.

Bert B. Beach si è occupato di libertà religiosa sia all’interno della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno sia nella più ampia comunità cristiana nel mondo.

 

Roma romena – Festa per i 25 anni di presenza in Italia

Roma romena – Festa per i 25 anni di presenza in Italia

Roma Romena_25 anni presenza Italia_stefano paris e bambiniCornelio Benone Lupu – Il 30 maggio, alla presenza del segretario generale dell’Ambasciata romena in Italia, sig. Laviniu Enii; del vescovo ortodosso P. S. Siluan; del presidente dell’Unione italiana delle chiese cristiane avventiste, past. Stefano Paris; e di diversi ufficiali e rappresentanti di associazioni, si è svolta la festa per celebrare i 25 anni di presenza avventista romena in Italia. Il programma, tenutosi presso secretar ambasada romana pastor adventistl’oratorio della chiesa, in Piazza Vulture 1, sì e concluso con un concerto di musiche originali composte dal Maestro Leonid Cojocaru e interpretate dai cori Bel Canto, Melodia, Armonia, e dal soprano Irida Dragoti. Hanno suonato i pianisti Andrei Lucaci, Otilia Sandru e Chiara Ricci.

 

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Forlì – Rvs compie 30 anni

Forlì – Rvs compie 30 anni

M6-Forli_30 anni_rvs1Romina Garelli – Per celebrare la ricorrenza del 30° anniversario della nascita di Rvs-Forlì, sabato 14 febbraio, la comunità ha potuto assistere a un culto speciale, nel quale Domenico Sangiorgio e Stefano Losio, rispettivamente direttore e vice direttore della radio locale, hanno ripercorso questi trenta anni. Ci hanno resi partecipi di quel pezzo di mondo nascosto dietro alla realizzazione e all’ascolto dei programmi radiofonici, che richiedono l’impegno di tanti volontari. L’unica retribuzione consiste nella gioia che si vive, in modo particolare, quando si riceve il feedback da parte dell’ascoltatore, con la consapevolezza che… 1 Corinzi 13:12. A risentirci alla prossima puntata!

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150 anni si presenza avventista in Italia. Gli eventi celebrativi delle chiese

150 anni si presenza avventista in Italia. Gli eventi celebrativi delle chiese

150-anni-sfondoMaol – In questi mesi sono stati organizzati vari eventi in diverse città italiane per festeggiare l’anniversario della presenza della Chiesa cristiana avventista del 7° giorno nel nostro paese. Sono già trascorsi 150 anni da quando il primo avventista, l’ex frate francescano Michael Belina Czechowski, convertitosi in America, decise di tornare in Europa e di fermarsi in Piemonte per iniziare a diffondere il messaggio avventista. Le sue parole trovarono ben presto terreno fertile nel cuore di diverse persone che continuarono a spargere la buona notizia del Vangelo. Cominciando dai pionieri, che hanno lottato in un ambiente spesso ostile alla libertà di credere e predicare, il testimone della fede nella Parola del Signore è passato di mano in mano, di generazione in generazione, arrivando fino a noi carico di storia e di esperienze vissute con Dio e profondamente radicate nella Bibbia. Le celebrazioni sono iniziate a Potenza, il 12 novembre e sono culminate sabato 22 novembre con eventi di distretto e di campo organizzati in contemporanea in tutta Italia.

Potenza Potenza. Il 12 novembre abbiamo inaugurato cinque giorni di celebrazioni in cui abbiamo anche ricordato i 57 anni di presenza della chiesa avventista nel capoluogo lucano. L’evento ha avuto luogo nella Sala dei Celestini, a Palazzo Loffredo, con il patrocinio del Comune. Tra i tanti intervenuti, il sindaco Dario De Luca, felicissimo di accettare l’invito e di conoscere da vicino la nostra realtà, descritta come timida e rispettosa, ma anche consapevole del ruolo che è chiamata a svolgere sul territorio quotidianamente. Il sindaco ha rivolto un saluto a tutta la comunità e ha avuto parole di elogio per il nostro operato, apprezzando che pur nella nostra piccola dimensione siamo una realtà molto propositiva e operativa. Colpito dalle parole del past. Beppe Butera e dagli auguri per il suo nuovo mandato (è stato eletto a giugno), ha promesso di continuare a collaborare con noi in maniera proficua come sta già facendo con le attività Aisa e Adra. È stata inaugurata anche una mostra sull’identità avventista, rimasta aperta al pubblico per tutto il periodo. Tra le altre iniziative: la proiezione dei film Avventisti 1 e 2, e la conferenza del past. Davide Romano, tenuta il 15 novembre, in cui ha snocciolato il tema della libertà religiosa, gli ostacoli affrontati e molte volte superati per arrivare alla realtà attuale. Un grazie particolare a Davide per la sua professionalità e disponibilità a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare la manifestazione e anche a quelli che, con la sola presenza, hanno reso possibile questo momento importantissimo di testimonianza. (Giuseppe Dapoto)

M39-150anni_SestoSanGiovanni1Sesto San Giovanni. Il 15 novembre è stato un sabato storico perché le aree 1 e 2 del Campo Nord. Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia si sono date appuntamento a Sesto San Giovanni per festeggiare i 150 anni della presenza avventista in Italia. La sala della chiesa evangelica che ci ospitava era gremita di più di 500 membri, senza considerare i giovani che per l’occasione era riuniti nella chiesa avventista della città, per vivere un incontro spirituale tenuto dal past. Josè Luis Nunez. La giornata sarà ricordata dalla maggioranza dei membri per l’enorme quantità di acqua che è caduta su Milano, causando seri danni alle chiese filippina e romena. Il programma di è sviluppato in due parti. La mattina, il past. Franco Mosca ha presentato un excursus storico dettagliato, arricchito da documenti e immagini, di come si è sviluppato l’avventismo in Italia; è seguito il momento della predicazione in cui il past. Andrei Cretu ci ha scaldato il cuore con la Parola di Dio. La predicazione ha voluto essere un incoraggiamento a guardare al futuro in maniera positiva perché, come il Signore ha operato nei 150 anni appena passati, così continuerà a farlo anche domani. Nel pomeriggio, abbiamo dato parola alle chiese che, attraverso alcuni video hanno cercato di raccontare la propria storia e il senso della loro presenza nei territori sparsi del nord. Il momento più alto è stato senza dubbio l’intervista ai due pastori emeriti, convenuti per l’occasione nonostante la loro salute precaria: i pastori Vincenzo Cacciatore e Mario Maggiolini. Nelle loro parole abbiamo reperito, nonostante l’età avanzata, il desiderio di operare e di servire la chiesa fino all’ultimo respiro. Dopo gli applausi scroscianti per i nostri pastori emeriti, che con fede ed entusiasmo hanno contribuito alla diffusione dell’avventismo nel nord Italia, la giornata si è conclusa con alcuni canti e la preghiera conclusiva, consapevoli che la storia passata ci identifica e ci caratterizza nel presente e nel futuro. (Nino Plano)

BolognaBologna. Sabato 22 novembre ci siamo riuniti nella chiesa di Bologna per festeggiare i 150 anni di vita della Chiesa avventista. Il past. Giovanni Caccamo ha aperto la giornata presentando le comunità e i gruppi provenienti da varie parti d’Italia per l’occasione. Anche se distante diversi chilometri, il past. Stefano Paris, presidente dell’Unione italiana, si è unito a noi in modo epistolare. La mattinata è stata allietata da diversi canti di lode al Signore. Non sono mancati interventi e testimonianze che andavano dagli albori della nostra chiesa, ai giorni nostri. Nel pomeriggio ci sono stati diversi workshop cui poter scegliere di partecipare. E se 150 anni sono passati, sono sicuramente niente rispetto all’eternità che ci aspetta! (Romina Garelli)

CagliariCagliari. Sabato 22 novembre la comunità ha ospitato la celebrazione dei 150 anni dell’avventismo in Italia per le chiese dell’area Sardegna. Ospite con noi il past. Daniele Benini che ha ripercorso la storia della nostra chiesa nella penisola e in Sardegna, e meditato sul testo di Giosuè 1, con l’auspicio che l’esempio dei nostri pionieri sia uno stimolo per la chiesa di oggi, che l’aiuti ad affrontare il futuro con altrettanto intenso spirito missionario. Toccante la testimonianza di conversione di alcuni fratelli anziani. All’evento ha partecipato anche la dottoressa Zedda che ha presentato una relazione sullo stile di vita sano e risposto alle numerose domande dai presenti. (Simone Fanni)

M39-150 anni avventismo_Catania1– Catania. Le chiese siciliane si sono incontrate, sabato 22 novembre, presso il Centro Congressi «Le Ciminiere» di Catania, per festeggiare il 150° anniversario della Chiesa avventista, con uno sguardo particolare alla storia in Sicilia. Erano presenti oltre 600 persone. È stato un incontro indimenticabile, non soltanto per la consueta radiosa atmosfera ma, soprattutto, per la grande ricchezza delle informazioni fornite. Alcuni fratelli hanno raccontato le origini delle loro chiese e, anche se in certi momenti la vita era abbastanza complicata per chi testimoniava la propria fede, il Signore era sempre lì a incoraggiare i suoi figli ad andare avanti. L’ospite, Dora Bognandi, ha raccontato e commentato, anche con immagini visive, questo periodo in cui la chiesa ha attraversato momenti belli ma anche molto difficili, soprattutto durante il ventennio fascista: la chiesa era stata catalogata sotto la dicitura «Associazioni sovversive»; era accusata di divulgare «culti pericolosi»; tantissimi nostri fratelli, pastori e colportori non hanno avuto vita facile: fermati, denunciati e, qualche volta, imprigionati, colpevoli soltanto di credere in quel Vangelo che si doveva proclamare per la salvezza di «tutte le genti». Ma, in tutti questi anni, grandi benedizioni sono state riversate dal Signore: acquisti di immobili per cappelle, casa editrice, Villa Aurora, sede dell’Unione italiana, Casuccia Visani, casa di riposo a Forlì, Centro di Speranza a Firenze, Centro «Le Sorgenti» a Vallegrande. Altra benedizione importantissima, il riconoscimento ufficiale della nostra chiesa con la firma, nel 1986, delle Intese con lo Stato Italiano, trasformata in legge 516/88. I membri di chiesa che nel 1914 erano soltanto 110, oggi sono circa 10.000. Prima del culto, il past. Gioacchino Caruso ha tenuto la breve predicazione e il past. Gabriele Ciantia ha pronunciato la preghiera nella cerimonia di consacrazione di quattro anziani e sette diaconi di varie chiese. Il culto è stato tenuto dal past. Giovanni Leonardi sul testo di 1 Samuele 7:12. A conclusione tre giovani della chiesa di Niscemi hanno presentato un canto mimato molto bello. Nel pomeriggio, un corteo, lungo circa due chilometri, si è snodato per le vie di Catania, portando in bella vista gli striscioni con i nomi delle chiese, distribuendo volantini e cantando sia in italiano sia in ganheano. Al termine della manifestazione, centinaia di palloncini bianchi commemorativi sono stati lanciati verso il cielo, in Piazza Duomo. Ringraziamo il Signore per le benedizioni elargite alla nostra chiesa in questo secolo e mezzo e gli chiediamo la forza necessaria per continuare la missione fino al ritorno del nostro Salvatore Gesù Cristo. (Giuseppe Dalfino)

Conversano Conversano. Si è tenuta sabato 22 novembre, nell’elegante e molto apprezzata Sala ricevimenti Monte San Michele, a Conversano, l’incontro delle chiese del sud per celebrare insieme i 150 anni della nostra Chiesa in Italia. Oltre 400 i presenti. Ospite per l’occasione è stato il tesoriere dell’Unione Italiana, Gioele Murittu. Sono state presentate brevemente le attività di alcuni dipartimenti come salute e gioventù, e di istituzioni; è stata anche presentata l’attività di collaborazione con l’Ospedale evangelico Villa Betania di Napoli. Nel pomeriggio la parola è passata al dipartimento Giovani che ha ripercorso il lavoro svolto negli anni, partendo dai primi campeggi organizzati a Lesina per arrivare fino a oggi. Vari sono stati i momenti di canto e di preghiera. Evocate anche alcune figure storiche del passato, come Nicolò Cupertino storico pioniere dell’opera in Italia del sud. Il pastore emerito Giuseppe Stragapede ha letto una poesia composta da lui proprio per questo importante compleanno della Chiesa. La giornata si è svolta in maniera dinamica con tanti interventi da parte delle comunità e di alcuni membri che hanno ricordato diversi aspetti dell’avventismo. Un grazie sentito ai pastori del Campo Sud e a tutte le chiese che hanno dato il loro prezioso contributo per la riuscita di questo evento. Ma soprattutto un grande grazie al Signore che ci ha permesso di avere una bella giornata senza pioggia, una buona partecipazione e un bel clima di gioia fraterna e di amicizia. È stato un bel giorno di festa, in cui abbiamo celebrato il modo in cui il Signore ci ha guidato e protetti durante tutti questi anni. (Petru Nyerges)

Firenze. Sabato 22 novembre, presso la chiesa avventista del capoluogo toscano, si è svolto il congresso delle chiese dell’area Tirrenica che comprende Toscana, Liguria e Umbria. Centinaia di persone (750 nel picco massimo della giornata) si sono ritrovate assieme per adorare, celebrare, ricordare e festeggiare il nostro Salvatore Gesù Cristo e la sua opera a favore della nostra chiesa. Il programma è iniziato alle 10.00 con tre interessanti workshop gestiti dalla Lega Vita e Salute (il corpo femminile nei media), da Villa Aurora (esegesi di alcuni passaggi della lettera agli Efesini) e da Casa Mia (la cura dell’anziano oggi). È poi proseguito con il sermone del past. Davide Romano sull’attesa del regno di Dio, che ci ha invitato a viverla in maniera serena e soprattutto attiva, e a intendere quello che noi chiamiamo «ritardo» come un tempo di grazia che Dio ci concede per fare qualcosa di concreto per questo mondo. Nel pomeriggio, infine, Giovanni De Meo, Tiziano Rimoldi, Giuseppe Marrazzo e Tamara Pispisa hanno fatto una maratona storica attraverso i 150 anni di vita della chiesa avventista, ripercorrendone gioie e dolori e gettando luce sul cammino e sulle sfide che ancora ci attendono. Un ringraziamento particolare vanno a tutte le chiese che hanno arricchito la giornata con contributi di vario tipo (power-point, interventi musicali, testimonianze, anniversari di matrimonio!), alla regia e alla diaconia della chiesa di Firenze che si sono spese per la buona riuscita dell’evento, ai numerosi animatori e animatrici che hanno organizzato programmi ad hoc per bambini e giovani, e al nostro Signore Gesù Cristo di cui abbiamo percepito la presenza e il sostegno. (Saverio Scuccimarri)

M39-150 anni avventismo_Roma1Roma. 800 persone hanno affollato la chiesa avventista romena di Piazza Vulture, nella capitale, sabato 22 novembre, per celebrare i 150 anni di presenza avventista in Italia. È stato ospite il past. Giuseppe Cupertino, segretario dell’Unione italiana, che ha tenuto il sermone. Il programma della giornata, articolato in vari momenti diversi, è stato guidato dal past. Marco Valenza. Ci sono stati i seminari tenuti da Marco Romis e Gabriele Giuga e un mini concerto interetnico, attività queste che sono proseguite anche nel pomeriggio. A conclusione della giornata si è tenuto un bellissimo programma dei bambini, curato da Mariarosa Cavalieri. (Benone Cornelio Lupu)

150 anni. Convegno a Firenze su minoranze religiose e diritti civili; secolarizzazione, laicità e Vangelo

150 anni. Convegno a Firenze su minoranze religiose e diritti civili; secolarizzazione, laicità e Vangelo

150-anni-in-Italia-della-chiesa-avventista-CONVEGNO-10-11-NOV-CMaol – In occasione delle celebrazioni dei 150 anni di presenza avventista in Italia, l’Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno (Uicca) organizza un convegno, il 10 e l’11 novembre, cui parteciperanno vari esponenti del mondo evangelico e istituzionale. I due appuntamenti in programma si terranno presso l’Istituto avventista di cultura biblica «Villa Aurora», in viuzzo del Pergolino 4, a Firenze.

Lunedì 10 novembre, alle ore 10.00, i lavori inizieranno con l’incontro sul tema «Minoranze religiose e diritti civili nell’Italia repubblicana». In apertura, la prolusione dell’on. Valdo Spini che introdurrà l’argomento parlando delle «famiglie politiche italiane alla prova del pluralismo religioso».
Seguiranno vari interventi: il prof. F. Margiotta Broglio analizzerà il ruolo delle minoranze secondo la Costituzione repubblicana; il prof. T. Rimoldi ripercorrerà il faticoso cammino del diritto di obiezione di coscienza nel nostro paese; il prof. M. Panarari si soffermerà sulla funzione delle minoranze nella storia; il past. G. Bouchard presenterà il contributo delle minoranze evangeliche, con un approfondimento sulle chiese valdesi-battiste-metodiste; il dott. E. Battista parlerà della chiesa avventista e della teologia del corpo come impegno sociale. Modera Dora Bognandi, direttore associato del dipartimento Affari Pubblici e Libertà religiosa (Aplr) dell’Uicca.

«Secolarizzazione, laicità ed evangelo» è il tema dell’incontro di martedì 11 novembre, ore 10.00, che si aprirà con il saluto del past. Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei). Seguiranno gli interventi di: prof. P. Adamo, parlerà di secolarizzazione e modernità; prof. P. Naso, darà una risposta all’interrogativo «Secolarizzazione, cittadinanza e laicità: un modello da ripensare?»; prof. F. Ferrario, presenterà una storia della correlazione tra secolarizzazione e chiesa evangelica.
Nella sessione pomeridiana, con inizio alle ore 15.00, il prof. H. Gutierrez svilupperà il tema della secolarizzazione come metafora teologica. Seguirà un argomento che sta a cuore a tutte le realtà evangeliche in Italia: come evangelizzare nella società secolarizzata. Diversi relatori presenteranno le varie prospettive ed esperienze: past. V. Fantoni (chiesa avventista); past. A. Maffei (chiesa battista); past. P. A. Gajewski (chiesa valdese); prof. C. Napolitano (chiese pentecostali). Modera l’intera giornata il past. Davide Romano, direttore del dipartimento Aprl dell’Uicca.

L’ingresso a entrambi gli appuntamenti è libero.

L’intero evento sarà trasmesso in streaming su Hope Channel Italia: www.hopechannel.it
Per scaricare il programma cliccare qui.

150 anni si presenza avventista in Italia. Gli eventi celebrativi delle chiese

150 anni della Chiesa avventista in Italia

150-anni-sfondoVincenzo Annunziata – A causa della crisi economica che viviamo, si è deciso di non avere un unico grande incontro nazionale per celebrare i 150 anni della presenza avventista in Italia, anche se sarebbe stato molto edificante, ma solo incontri di campo e distrettuali, che si terranno tra il 15 e il 22 novembre in varie città italiane. Nelle locandine, realizzate per ogni campo, trovate tutte le informazioni, data, luogo e ospite. Un collegamento video, per un saluto generale, se ci saranno le condizioni, potrà essere realizzato con alcune sale dove avverranno gli incontri.
Partecipiamo compatti a questo momento di lode e di riconoscimento al Signore per quello che ci ha permesso di realizzare in questi 150 anni nella nostra Italia.

Campo Centro – Sabato 22 novembre
Area adriatica
A Bologna, presso la Chiesa avventista in via Zanardi, 181/10. Ospite: Vittorio Fantoni.

Area tirrenica
A Firenze, presso l’Istituto di cultura biblica «Villa Aurora», in via Del Pergolino, 12. Ospite: Davide Romano.

Area sud
A Roma, presso la Chiesa avventista di Piazza Vulture, 1. Ospite: Giuseppe Cupertino.

Sardegna
A Cagliari, presso la Chiesa avventista, in via Satta, 5/D. Ospite: Daniele Benini.
Scarica la locandina del Campo Centro, cliccando qui.

Campo Nord
Area Milano, Sabato 15 novembre
A Sesto San Giovanni, presso la Chiesa cristiana evangelica «Sorgente di vita», in via Pisa, 200/32. Ospite: Andrei Cretu.

Speciale GA Nord
​​Dalle 9.30, nella chiesa avventista di Sesto San Giovanni (MI), in via Pace 192. Oratore: Jose Luis Nunez

 

A Padova, sabato 22 novembre. c/o Chiesa Cristiana Evangelica, Via Pietro Martire Vermigli 13 (parallela di via Plebiscito dietro il LIDL). Ospite: Stefano Paris.
Per i bambini organizzeremmo attività a parte nello stesso locale Oratore: Alan Codovilli

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Campo Sud
A Conversano, sabato 22 novembre, presso Monte San Michele Ricevimenti, Prov. Conversano – Cozze km 5. Ospite: Gioele Murittu.
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Campo Siciliano
A Catania, sabato 22 novembre, presso Le Ciminiere. Ospiti: Giovanni Leonardi e Dora Bognandi.
Scarica la locandina del Campo Siciliano, cliccando qui.

Il dipartimento Comunicazioni mette a disposizione la traduzione del sermone di Ted NC Wilson predicato in occasione della celebrazione del 150 anni della chiesa avventista Bordoville, la prima costruita negli Stati Uniti. Per leggerlo e scaricarlo, cliccare qui.

Conversano – Nozze di diamante

Conversano – Nozze di diamante

M34-Conversano_nozze diamante StragapedeGloria Zucchini – Il 24 ottobre i coniugi Maria e Giuseppe Stragapede hanno festeggiato i 60 anni di vita insieme. Sabato 25, circondati dall’affetto dei familiari e di tutta la comunità, hanno riconfermato le promesse matrimoniali, durante una toccante cerimonia officiata dal past. Petru Nyerges. È seguito un graditissimo rinfresco e la proiezione di bellissime diapositive che ci ha mostrato il multiforme lavoro missionario della coppia, condiviso anche con i figli, sia in Italia sia all’estero. Maria e Giuseppe sono per tutti un esempio di vita dedicata completamente all’opera pastorale e a quella socio-sanitaria. Ancora oggi sono sempre attivi e impegnati, sotto lo sguardo del loro amato Signore.

Nozze di diamante in casa Stragapede

Nozze di diamante in casa Stragapede

M30-Stragapede_nozze diamanteMaol – «Quando penso al vero amore lo associo al nostro Signore; non c’è nulla di più prezioso di un ben dare senza ritorno». Inizia così la poesia che Giuseppe Stragapede, pastore emerito e poeta, dedica alla moglie Maria, in occasione delle nozze di diamante.

«Non pensavamo di poter arrivare a questo traguardo dei 60 anni di matrimonio. Grazie a Dio siam giunti», ha affermato nell’informarci dell’importante anniversario di un’avventura, quella della famiglia, iniziata nel 1954 e benedetta dall’arrivo di quattro figli. Un cammino che i coniugi Stragapede continuano a percorrere insieme con il Signore.

Per scaricare la partecipazione, cliccare qui.

Asti – Nozze d’argento

Asti – Nozze d’argento

M26-Asti_Nozze d'argentoSally D’Aragona – Sabato 14 giugno, nella nostra comunità si sono celebrate le nozze d’argento di Ester La Venia e Piero De Simone. L’ingresso, le immagini dei 25 anni percorsi insieme, le dediche dei familiari, i canti speciali, la preghiera di benedizione e piccole sorprese hanno scandito una cerimonia emozionante e gioiosa. Ester e Piero hanno rinnovato il loro amore davanti a Dio e alla chiesa. È stata questa l’occasione per celebrare il grande regalo che Dio ci ha fatto dell’amore coniugale, sottolineato dal messaggio del past. Samuele Barletta che ha dedicato agli sposi un brano del Cantico dei Cantici.

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