La Chiesa mondiale vota una dichiarazione sul transgender

La Chiesa mondiale vota una dichiarazione sul transgender

ANN/Maol – La seguente dichiarazione sul transgender, o disforia di genere, è stata votata dal Comitato esecutivo della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno mondiale durante gli incontri del consiglio di primavera.

Nel suo ruolo di presidente della chiesa mondiale, Ted Wilson ha esortato a votare la dichiarazione «con la consapevolezza di poter sistemare un po’ la formulazione qui o là per renderla meno astratta». Ha poi continuato: «L’ultima cosa che vogliamo fare è allontanare le persone da Cristo e dalla Chiesa. Vogliamo che vengano ai piedi della croce e della grazia trasformatrice di Gesù”.

La commissione etica del Biblical Research Institute (BRI), guidata da Ekkehardt Mueller, direttore associato del BRI, insieme a studiosi di etica, studiosi della Bibbia, teologi, sociologi, psicologi e membri della comunità medica, ha avuto il compito di scrivere la dichiarazione.

«Dichiarazione sul transgender»
La crescente consapevolezza dei bisogni e delle sfide che uomini e donne transgender vivono, e l’aumento delle questioni transgender alla ribalta sociale nel mondo sollevano questioni importanti non solo per le persone colpite dal fenomeno transgender, ma anche per la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno. Pur se le lotte e le sfide di coloro che si identificano come transgender hanno alcuni elementi comuni a quelle di tutti gli esseri umani, riconosciamo l’unicità della loro situazione e la limitazione della nostra conoscenza nei casi specifici. Tuttavia, riteniamo che la Scrittura offra i principi per guidare e consigliare le persone transgender e la Chiesa, trascendendo la cultura e le convenzioni umane.

Il fenomeno transgender
Nella società moderna, l’identità di genere denota tipicamente «il ruolo pubblico (e di solito legalmente riconosciuto) vissuto come ragazzo o ragazza, uomo o donna», mentre il sesso si riferisce «agli indicatori biologici di maschio e femmina».1 L’identificazione del genere di solito è in linea con il sesso biologico di una persona alla nascita. Tuttavia, un disallineamento può accadere a livello fisico e/o mentale-emotivo.

Un’ambiguità a livello fisico dei genitali può derivare da alterazioni anatomiche e fisiologiche tali da non poter chiaramente constatare se un bambino è maschio o femmina. Questa ambiguità della differenziazione sessuale anatomica è spesso definita ermafroditismo o intersessualità.2

Il disallineamento a livello mentale-emotivo avviene in persone transgender, la cui anatomia sessuale è chiaramente maschile o femminile, ma che si identificano con il sesso opposto al loro sesso biologico. Sono persone che si descrivono come intrappolate in un corpo sbagliato. Il transgenderismo, già clinicamente diagnosticato come «disturbo dell’identità di genere» e ora definito «disforia di genere», è un termine generico per descrivere i molti modi in cui gli individui interpretano ed esprimono la loro identità di genere diversamente da ciò che determina il genere sulla base del sesso biologico.3 «La disforia di genere si manifesta in molti modi, tra cui forte desiderio di essere trattato come l’altro sesso o di liberarsi delle proprie caratteristiche sessuali, o una forte convinzione di avere sentimenti e reazioni tipiche dell’altro genere».4

La tendenza contemporanea a respingere il genere binario biblico (maschile e femminile) e a sostituirlo con uno spettro crescente di tipi di genere, ha portato a considerare normali e ad accettate, nella cultura contemporanea, talune scelte innescate dalla condizione transgender. Tuttavia, il desiderio di cambiare o vivere come persona di un altro genere può portare a scelte di vita biblicamente inappropriate. La disforia di genere può, per esempio, portare al travestitismo,5 a sottoporsi a intervento chirurgico per cambiare sesso e al desiderio di avere un rapporto coniugale con una persona dello stesso sesso biologico. Dall’altro lato, le persone transgender possono soffrire in silenzio, vivere una vita celibe o essere sposate con un coniuge di sesso opposto.

Principi biblici sulla sessualità e il fenomeno transgender
Poiché il fenomeno transgender deve essere valutato secondo la Scrittura, i seguenti principi e insegnamenti possono aiutare la comunità di fede a relazionarsi in maniera biblica e simile a Cristo con le persone che presentano disforia di genere:

1. Dio ha creato l’umanità con due persone identificate, in termini di genere, come maschio e femmina. La Bibbia lega indissolubilmente il genere e il sesso biologico (Gn 1:27; 2:22-24), e non fa distinzione tra i due. La Parola di Dio afferma la complementarietà così come la chiara distinzione tra maschio e femmina alla creazione. Il racconto della Genesi sulla creazione è fondamentale per tutte le questioni della sessualità umana.

2. Dal punto di vista biblico, l’essere umano è un’unità psicosomatica. Per esempio, la Scrittura definisce ripetutamente l’intero essere umano come un’anima (Gn 2:7; Ger 13:17; 52:28-30; Ez 18:4; At 2:41; 1 Cor 15:45), un corpo (Ef 5:28; Rm 12: 1-2; Ap 18:13), carne (1 Pt 1:24), e spirito (2 Tm 4:22; 1 Gv 4:1-3). Pertanto, la Bibbia non approva il dualismo nel senso di separazione tra il corpo e la propria percezione della sessualità. Inoltre, la Scrittura non prevede una parte immortale nell’essere umano, perché solo Dio possiede l’immortalità (1 Tm 6:14-16) e la concederà a coloro che credono in lui, alla prima risurrezione (1 Cor 15:51-54). Quindi, l’essere umano è anche ritenuto un’entità sessuale intera e l’identità sessuale non può essere indipendente dal proprio corpo. Secondo la Scrittura, la nostra identità di genere, come progettato da Dio, è determinata dal sesso biologico alla nascita (Gn 1:27; 5:1-2; Sal 139:13-14; Mc 10:6).

3. La Scrittura riconosce, tuttavia, che a causa della sua disubbidienza (Gn 3:6-19) l’intero essere umano – mente, corpo e spirito – è stato colpito dal peccato (Ger 17:9; Rm 3:9; 7:14-23; 8:20-23; Gal 5:17) e necessita di essere rinnovato da Dio (Rm 12:2). Le nostre emozioni, i sentimenti e le percezioni non sono indicatori pienamente affidabili dei progetti, degli ideali e della verità di Dio (Prv 14:12; 16:25). Abbiamo bisogno della guida del Signore, attraverso la Scrittura, per determinare ciò che è meglio per noi e vivere secondo la sua volontà (2 Tim 3:16).

4. Il fatto che alcuni individui affermano un’identità di genere incompatibile con il loro sesso biologico rivela un grave dicotomia. Questo disagio, che sia sentito o meno, è un’espressione dei danni compiuti dal peccato negli esseri umani e può avere molteplici cause. Anche se la disforia di genere non è intrinsecamente peccaminosa, può provocare scelte peccaminose. È un altro indicatore che, a livello personale, gli esseri umani sono coinvolti nel gran conflitto.

5. Fintanto che le persone transgender si impegnano a vivere secondo gli insegnamenti biblici sulla sessualità e sul matrimonio, possono essere membri della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno. La Bibbia in modo chiaro e coerente identifica come peccato ogni attività sessuale al di fuori del matrimonio eterosessuale (Mt 5:28, 31-32; 1 Tim 1:8-11; Eb 13:4). Stili alternativi di vita sessuale sono distorsioni peccaminose del buon dono di Dio della sessualità (Rm 1:21-28; 1 Cor 6:9-10).

6. Poiché la Bibbia considera l’uomo come entità olistica e non fa distinzione tra sesso biologico e identità di genere, la Chiesa mette fortemente in guardia le persone transgender contro la chirurgia per il cambio di sesso e contro il matrimonio, se hanno subito una tale procedura. Dal punto di vista biblico olistico della natura umana, la transizione completa da un genere a un altro e il raggiungimento di un’identità sessuale integrata non possono essere previsti in caso di intervento chirurgico per il cambio di sesso.

7. La Bibbia ordina ai seguaci di Cristo di amare tutte le persone. Create a immagine di Dio, devono essere trattate con dignità e rispetto. Questo include le persone transgender. Atti di scherno, abuso o bullismo verso le persone transgender sono incompatibili con il comandamento biblico: «Ama il tuo prossimo come te stesso» (Mc 12:31).

8. La Chiesa, in quanto comunità di Gesù Cristo, deve essere un rifugio e un luogo di speranza, di cura e di comprensione per tutti coloro che sono confusi, sofferenti, in difficoltà e soli, perché «Egli non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante» (Mt 12:20). Tutte le persone sono invitate frequentare la chiesa cristiana avventista e godere della comunione dei suoi credenti. Coloro che sono membri possono partecipare pienamente alla vita della chiesa purché ne abbraccino il messaggio, la missione e i valori.

9. La Bibbia proclama la buona notizia che i peccati sessuali, commessi da eterosessuali, omosessuali, transessuali o da altri, possono essere perdonati e la vita può essere trasformata mediante la fede in Gesù Cristo (1 Cor 6:9-11).

10. Coloro che provano discordanza tra la loro identità sessuale biologica e la loro identità di genere sono incoraggiati a seguire i principi biblici nell’affrontare la loro sofferenza. Essi sono invitati a riflettere sul progetto originario di Dio di purezza e fedeltà sessuale. Appartenendo a Dio, tutti sono chiamati a onorarlo con i loro corpi e le loro scelte di vita (1 Cor 6:19). Come tutti i credenti, le persone transgender sono incoraggiate a servire Dio e a ricevere la pienezza della divina compassione, pace e grazia, in previsione dell’imminente ritorno di Cristo, quando tutti i veri seguaci di Gesù saranno completamente ristabiliti secondo l’ideale di Dio.

Note
1 American Psychiatric Association (a cura di), Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th ed. (DSM-5TM), American Psychiatric Publishing, Washington DC, 2013, p.451.
2 Le persone nate con genitali ambigui possono o no trarre beneficio da un trattamento chirurgico correttivo.
3 Cfr. DSM-5TM, pp. 451–459.
4 Questa frase sai trova in un breve riepilogo sulla disforia di genere nell’introduzione di DSM-5TM pubblicato nel 2013: http://r.search.yahoo.com/_ylt=AwrBT.K6T9FYh4kAEulXNyoA;_ylu=X3oDMTEyNnQ4cHI3BGNvbG8DYmYxBHBvcwMxBHZ0aWQDVUkyQzNfMQRzZWMDc3I-/RV=2/RE=1490141242/RO=10/RU=https%3a%2f%2fwww.psychiatry.org%2fFile%2520Library%2fPsychiatrists%2fPractice%2fDSM%2fAPA_DSM-5-Gender-Dysphoria.pdf/RK=0/RS=uh.FrIvru0QjGk9DKcgzH.NUNBI- https://www.psychiatry.org/File%20Library/Psychiatrists/Practice/DSM/APA_DSM-5-Gender- Dysphoria.pdf (consultato l’11 aprile 2017).
5 Il travestitismo, il piacere di indossare abiti dell’altro sesso, è proibito in Deuteronomio 22:5.

(Foto: ANN/Brent Hardinge)

 

 

Nel clima economico incerto, la Chiesa affronta con fiducia il futuro

Nel clima economico incerto, la Chiesa affronta con fiducia il futuro

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ARnews/Il Messaggero Avventista online – Nel mondo, la Chiesa cristiana avventista affronta le stesse condizioni economiche di qualsiasi azienda. È quanto ha evidenziato il tesoriere della Chiesa mondiale, Juan Prestol-Puesán, lunedì 10 ottobre, introducendo il suo rapporto al Consiglio annuale in corso negli Stati Uniti. Rivolto ai delegati, Prestol-Puesán ha affermato che il dollaro forte nei confronti di otto valute globali ha come conseguenza che «reddito, liquidità e livelli di capitale circolante della chiesa impiegheranno del tempo per tornare ai livelli in cui erano prima del 2015».

Le monete che hanno perso valore nei confronti del dollaro statunitense sono: il dollaro canadese, il real brasiliano, il peso messicano, l’euro, il dollaro australiano, il rand sudafricano, il won sudcoreano e la sterlina britannica.

Tassi di cambio ridotti significano meno dollari, quando le valute straniere arrivano negli Stati Uniti, con conseguenze sull’importo disponibile nel bilancio della chiesa. Prestol-Puesán e Ted N. C. Wilson, presidente della Chiesa mondiale, hanno parlato anche delle sfide finanziarie affrontate nella sede mondiale lo scorso settembre, in un incontro speciale avuto con i dipendenti.

«L’impatto delle svalutazioni rimarrà finché il valore di queste monete sarà inferiore a quello del 2014», ha spiegato Prestol-Puesán ai delegati, «Ci aspettiamo che il dollaro forte degli Stati Uniti non duri più di due o tre anni. Altrimenti dovremo effettuare cambiamenti significativi al bilancio».

Un risultato immediato è che il Comitato di pianificazione strategica e definizione del budget ha raccomandato la sospensione del piano di aggiungere l’uno per cento all’anno al fondo d’esercizio, mantenendolo al 45 per cento del bilancio fino al 2020. A quel tempo, la moratoria sarà rivista dall’Annual Council (Consiglio annuale) di quell’anno.

«Stiamo facendo del nostro meglio per gestire le risorse che abbiamo senza farci prendere dall’agitazione», ha aggiunto Prestol-Puesán, «Il nostro bilancio per il 2017 è equilibrato, ma ha bisogno della benedizione del Signore».

Inoltre ha invitato la dirigenza mondiale della chiesa a tenere sempre presente che sono i sacrifici di 19,5 milioni di avventisti in tutto il mondo a finanziare la missione del movimento.
«Quando restituiscono la decima e danno le offerte, condividono una parte della propria vita», ha affermato, «Cari dirigenti, ricordiamoci che quando (i membri) danno, termina la loro gestione e inizia la nostra».

(Foto: Brent Hardinge/ANN)

 

 

Il Consiglio annuale della Chiesa mondiale approva la misura per favorire l’adesione alle politiche della chiesa

Il Consiglio annuale della Chiesa mondiale approva la misura per favorire l’adesione alle politiche della chiesa

voto-ca-cg-unita-2016La votazione è avvenuta dopo 50 interventi dei delegati che hanno condiviso il loro punto di vista.

(Nota della redazione: il termine politica usato in questa notizia indica l’insieme di decisioni e provvedimenti che governano la Chiesa nei vari settori)

ANN/Il Messaggero Avventista online – I delegati presenti al Consiglio annuale della Conferenza Generale (CG) hanno approvato ieri, 11 ottobre, un documento che descrive nei dettagli come trattare un’entità della Chiesa che non aderisce alle decisioni votate dalla Chiesa avventista mondiale.

Con 169 voti favorevoli e 122 contrari, i membri del Comitato esecutivo della CG hanno approvato un documento di tre pagine in cui si richiede paziente e progressivo dialogo e preghiera, per la riconciliazione tra queste entità e le politiche votate dalla Chiesa.

Il processo della durata di un anno, descritto da molti delegati come conciliante nell’approccio, prevede molteplici consultazioni a vari livelli della struttura ecclesiastica, lettere pastorali che sollecitano il rispetto delle decisioni della Chiesa, e molta preghiera. Se la questione, riguardante i punti dottrinali o misure votate e le politiche della Chiesa mondiale, rimane irrisolta, si passerà al passo successivo. Il documento prevede che il Comitato amministrativo della CG elabori una proposta sulla susseguente linea di condotta, che sarà presentata al Consiglio annuale 2017 per l’approvazione.

«Lavoreremo con diligenza per portare buon dialogo e confronto», ha affermato il presidente della Chiesa mondiale, Ted N. C. Wilson, dopo il voto.

«Il Signore non lascerà che questa chiesa vacilli», ha aggiunto, «Essa procede insieme con la missione».

Il voto di martedì sera è arrivato dopo una discussione di circa tre ore sul documento “Unity in Mission: Procedures in Church Reconciliation” (Unità nella missione: procedure nella riconciliazione della Chiesa), nell’auditorium della sede mondiale della Chiesa, a Silver Spring, nel Maryland (USA). 315 delegati, rappresentanti i 19,5 milioni di membri avventisti in oltre 200 paesi e territori, si sono riuniti nel Maryland per gli incontri amministrativi annuali della Comitato esecutivo della CG, la più alta autorità decisionale della Chiesa dopo l’Assemblea Mondiale che si tiene ogni cinque anni. 292 delegati, in totale, hanno partecipato al voto.

Michael Ryan, assistente del presidente della Conferenza Generale, è tra coloro che hanno sviluppato il documento. Egli ha spiegato ai delegati, all’inizio della discussione di martedì e in parte anche durante, che il documento “Unity in Mission” (Unità nella missione) non riguarda la consacrazione delle donne pastore. Invece, ha detto Ryan, si tratta di fare in modo che tutte le entità della chiesa seguano la politica della Chiesa mondiale. Ciò, a sua volta, manterrà la chiesa unita e l’aiuterà a compiere la sua missione di diffondere il Vangelo nel mondo.

«Questo documento risponde alla richiesta di iniziare un momento di discussione e di ascolto sui problemi di non conformità che potremmo affrontare», ha spiegato Ryan, «Non è un documento sulla consacrazione delle donne, [anche se] certamente sarà uno dei test».

L’Assemblea Mondiale del 2015 ha rifiutato la proposta di permettere ad alcune regioni della Chiesa di consacrare le donne al ministero pastorale. Alcuni campi amministrativi della Chiesa hanno, tuttavia, consacrato le donne.

Molte delle 50 persone che sono intervenute nella discussione hanno espresso preoccupazione per il documento. Di esse, varie erano «invitate», con diritto di parola ma non di voto. In diversi hanno espresso preoccupazione sulla portata delle potenziali questioni che potrebbero essere affrontate, tra cui le variazioni comunemente accettate dal Working Policy. Altri, ritenendo la decisione di martedì come un seguito del voto dell’Assemblea Mondiale di San Antonio, hanno affermato che per loro la questione era di coscienza, non di salvezza. Molti hanno espresso timore che il documento avrebbe diviso la chiesa piuttosto che unirla.

Daniel Jackson, presidente della Divisione Nordamericana, ha affermato di aver dialogato e pregato con le entità all’interno del territorio della sua regione, come suggerisce il documento, e non ha visto come tale documento possa contribuire all’unità della Chiesa. Ha quindi detto che la domanda che i delegati in sostanza avrebbero dovuto porsi se avessero approvato il documento era semplice: «Questa decisione ha contribuito all’unità della chiesa?».

Jiří Moskala, decano del Seminario avventista della Andrews University, ha fatto eco a diversi delegati esprimendo disagio perché, nel documento, le dottrine fondamentali, le decisioni votate e le politiche della Chiesa mondiale sono messe sullo stesso piano. Ha richiesto uno studio teologico sulla relazione tra politica della Chiesa e dottrine fondamentali .

Alcuni delegati hanno espresso la sensazione che il documento sia stato portato al voto troppo in fretta e che necessitava ulteriore studio.

«Abbiamo bisogno di più tempo per questo documento», ha dichiarato Dave Weigley, presidente dell’Unione di Federazioni della Columbia che fa parte della Divisione Nordamericana.

Una prima forma del documento è stata redatta da Ryan insieme con i presidenti delle Divisioni la scorsa estate. I lavori sul documento revisionato sono iniziati il 3 ottobre.

Un momento divertente è avvenuto in assemblea quando il vicepresidente della Chiesa mondiale, Tom Lemon, che presiedeva la sessione, ha annunciato: «Il prossimo delegato a prendere la parola è William Miller». I presenti hanno riso perché il presidente della Federazione Potomac ha lo stesso nome e cognome del predicatore che ha fondato il movimento dell’avvento.

Unendosi alla battuta, Miller ha scherzato: «Speriamo che questa non sia una “grande delusione”».

I delegati intervenuti a sostegno del documento hanno fatto notare che i punti sollevati dagli altri delegati erano fuori tema e hanno chiesto chiarimenti al presidente della sessione, Tom Lemon. Essi ritenevano che la questione fosse solo se le entità della Chiesa avessero bisogno di conformarsi alle decisioni votate all’Assemblea Mondiale.

«Non ho il diritto di discostarmi dalle azioni intraprese dalla Chiesa mondiale», ha affermato Kathryn Proffitt, delegato laico, che ha poi continuato spiegando che non importa quali fossero le sue opinioni personali, le aveva messe da parte per ciò che l’Assemblea Mondiale aveva votato.

Guillermo Biaggi, uno dei vicepresidenti della Chiesa mondiale, ha ribadito che una decisione votata all’Assemblea Mondiale ha autorità in tutto il mondo.

«Dobbiamo rispettare questo voto», ha precisato, riferendosi al voto di San Antonio 2015.

Ha quindi aggiunto che il documento in discussione martedì sostiene la missione, «anche se alcuni possono pensarla diversamente».

Nella sala piena di opinioni differenti sul documento, la missione è stata l’unico punto su cui tutti sembravano concordare. I delegati hanno parlato con passione del loro desiderio che tutti i leader e i membri di chiesa scendano in campo per diffondere il Vangelo.

“Tutti noi, qui, amiamo la Chiesa”, ha affermato Jose Cortes, presidente della Federazione del New Jersey e ultimo delegato a parlare poco prima delle 18.00

Ha ricordato le parole che sua nonna gli disse quando divenne pastore: “Tu appartieni alla chiesa, e la chiesa appartiene a Gesù”.

Ha quindi chiesto ai presenti di prendere a cuore queste parole.

Dopo oltre due ore di interventi in platea, Lemon ha domandato ai delegati di votare su schede di carta. Gli uscieri le hanno poi raccolte e portate nella parte anteriore della sala, dove il segretario della Chiesa mondiale, G.T. Ng, e altri componenti del suo staff le hanno contate.

In un’intervista dopo il voto, Lemon ha affermato di aver apprezzato la correttezza e ritiene che il problema sia stato ben compreso.

«Il vero lavoro è appena iniziato», ha concluso.

Leggi il documento completo: Unity in Mission: Procedures in Church Reconciliation

(Foto: Brent Hardinge/ANN)

 

 

Appello di Ted Wilson alla chiesa

Appello di Ted Wilson alla chiesa

tedWilsonIl presidente mondiale: Dobbiamo essere fari di luce spirituale e àncore che influenzano la morale in un momento di evidente insicurezza.

ANN/MaolPubblichiamo il testo dell’appello rivolto da Ted N. C. Wilson, presidente della chiesa cristiana avventista mondiale, a tutti i membri di chiesa.

Come abbiamo visto, il panorama della società mondiale diventa sempre più violento. Dal Sud Sudan agli Stati Uniti, al Bangladesh, all’Iraq, alla Turchia e così via, sembra che i venti di guerra siano aumentati e abbiano raggiunto il punto di esplosione. Persone innocenti e ignare sono state colpite in modo terribile. Ho pregato per questi luoghi, per le famiglie coinvolte e per le varie situazioni.

Sebbene non vogliamo essere allarmisti e dobbiamo mantenere equilibrio, fiducia e speranza ispirati da Dio, sembra che il mondo si disintegri ogni giorno di più. Sappiamo che questo tipo di difficoltà e queste tragedie saranno sempre più all’ordine del giorno alla fine dei tempi, perciò dobbiamo essere fari di luce spirituale e àncore di influenza morale in un momento di evidente insicurezza.

Possiamo esercitare un influsso spirituale solo se ci affidiamo completamente al Signore, nostra roccia e salvezza. Cristo ci ricorda: «Poiché l’iniquità aumenterà, l’amore dei più si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine» (Mt 24:12-14).

Se mettiamo noi stessi, le nostre famiglie, le nostre comunità e la nostra chiesa nelle mani onnipotenti di Dio, ci renderemo conto che solo lui può proteggerci e prendersi cura di noi, mentre ci avviciniamo agli ultimi giorni della storia della terra. La sregolatezza, che sembra normale in così tanti luoghi, può spegnere l’amore per gli altri, ma se siamo radicati nell’amore di Cristo anche il nostro amore per gli altri fiorirà e, nel condividerlo, le nostre azioni ispirate dal Signore saranno una grande testimonianza per coloro che ci circondano.

Il Vangelo del regno è davvero predicato in tutto il mondo e i membri di chiesa partecipano attivamente al «Coinvolgimento totale dei membri» (progetto lanciato dalla Conferenza Generale, ndr) e mostrano al mondo l’amore di Cristo con parole e azioni. Tuttavia, è sempre più importante aumentare l’impegno nel condividere, come singoli avventisti e chiese, la meravigliosa notizia del messaggio dei tre angeli, avvicinando le persone a Cristo e alla sua potenza capace di cambiare la nostra vita, per renderla sempre di più simile alla sua.

Cristo è la nostra bussola
Solo in Cristo e nella sua giustizia possiamo trovare davvero la direzione della nostra vita e di quella delle nostre famiglie e comunità, e della società nel suo complesso. I messaggi profetici, forti e potenti, che annunciano l’ultimo giorno di Dio devono essere chiari nella nostra vita quotidiana di cristiani e nella nostra proclamazione. Questa è l’ora e il momento in cui gli avventisti devono mostrare al mondo, con la forza dello Spirito Santo, che cosa significa sperare nella potenza del Signore che cambia la nostra vita e la nostra società.

Dallo studio profetico di Daniele e dell’Apocalisse sappiamo che questo mondo degenererà nel caos e nell’opposizione alla Parola di Dio, ma ciò non significa che non possiamo essere attente sentinelle della grazia del Signore e della potenza del cielo, per indirizzare l’attenzione delle persone verso l’imminente ritorno di Gesù.

Mi rivolgo agli avventisti nel mondo, affinché focalizzino l’attenzione su Cristo, sulla sua Parola, la sua giustizia, il suo servizio, le sue funzioni nel santuario, la sua potenza salvifica nel gran conflitto, i suoi messaggi dei tre angeli, il suo messaggio sulla salute, la sua missione finale verso il mondo e il suo imminente ritorno.

Imploriamo lo Spirito Santo perché ci doni la pioggia dell’ultima stagione, così che il messaggio di Dio per gli ultimi giorni si diffonda a macchia d’olio attraverso la testimonianza, la proclamazione della Parola e le azioni di amore verso gli altri, secondo l’esempio di Cristo. Dobbiamo renderci conto del momento in cui viviamo e focalizzarci sul messaggio e sulla missione che sono stati affidati alla chiesa cristiana avventista proprio in quest’epoca.

Siamo fedeli nella proclamazione della giustizia di Cristo che è il centro del messaggio dei tre angeli di Apocalisse 14, in contrasto con i poteri egoisti ed egocentrici della bestia di Apocalisse 13. Non facciamoci distrarre dalla nostra missione, ma concentriamoci su Cristo e sul suo potere salvifico, soprattutto in tempi così difficili in tutto il mondo.

Il Gran Conflitto afferma: «Satana inventa molti pretesti per occupare le nostre menti e impedire che si soffermino su ciò che dovrebbe interessarci di più. Il grande seduttore odia le gloriose verità che mettono in evidenza un sacrificio espiatorio e un Mediatore onnipotente, perché sa che per lui tutto dipende dal fatto di riuscire a distogliere le menti degli uomini da Gesù e dalla sua verità.

Coloro che desiderano godere dei benefici della mediazione del Salvatore, non dovrebbero permettere che nulla li distolga dal dovere di raggiungere la perfetta santità nel timore di Dio. Le ore più preziose invece di essere dedicate ai piaceri, al lusso o alla ricerca del guadagno, dovrebbero essere consacrate alla preghiera e allo studio costante della Parola di verità. Il popolo di Dio dovrebbe comprendere chiaramente il soggetto del santuario e del giudizio investigativo. Tutti hanno bisogno di conoscere personalmente la posizione e l’opera del loro grande Sommo Sacerdote. Diversamente, non potranno esercitare quella fede indispensabile per la nostra epoca o occupare la posizione loro assegnata da Dio» (p. 488, versione inglese).

Un posizione unica
Dio vuole che gli avventisti occupino una posizione unica sulla terra alla fine dei tempi ed è ora che ciò avvenga. La chiesa cristiana avventista è un movimento profetico con un messaggio profetico per una missione profetica. È guidata da Dio in persona, non dagli esseri umani. Dio ha un compito speciale e un messaggio che deve essere proclamato da ogni membro, non solo dai pastori o dai responsabili della chiesa. È questo il significato del progetto «Coinvolgimento totale dei membri». Tutti coloro che fanno qualcosa per Gesù, proclamando il messaggio di salvezza degli ultimi giorni con parole e con azioni d’amore, sono guidati dalla potenza dello Spirito Santo. «L’opera di Dio sulla terra non potrà essere completata fino a quando gli uomini e le donne che fanno parte della chiesa non si raduneranno per lavorare e uniranno il loro impegno con quello dei ministri e i responsabili della chiesa» (Testimonies for the Church, vol. 9, p. 117).

Dobbiamo concentrare l’attenzione delle persone su Cristo e su ciò che fa per noi. Continuando a trarre ispirazione dal Gran Conflitto, leggiamo: «Il santuario celeste è il centro dell’opera di Cristo in favore degli uomini. Esso riguarda ogni uomo sulla terra; ci presenta il piano della redenzione, ci conduce alla fine dei tempi e ci rivela il trionfante epilogo del conflitto fra la giustizia e il peccato. Tutti devono studiare a fondo questi soggetti e saper rispondere a chi chiede spiegazioni sulla loro speranza.

L’intercessione del Cristo in favore dell’uomo nel santuario celeste è indispensabile per il piano della salvezza, come lo è stata la sua morte sulla croce. Dopo la risurrezione, Gesù andò a completare in cielo l’opera iniziata sulla croce. Noi, per fede, dobbiamo penetrare al di là del velo “…dove Gesù è entrato per noi quale precursore…” Ebrei 6:20. E là che si riflette la luce della croce del Calvario; è là che possiamo avere una visione più chiara del mistero della redenzione. (…) Viviamo all’epoca del giorno dell’espiazione. (…) tutti coloro che desiderano che i loro nomi rimangano scritti nel libro della vita dovrebbero ora, nei pochi giorni che ancora rimangono del tempo di grazia, rendersi conto del proprio stato nei confronti di Dio, provare un sincero dolore per i propri peccati e dimostrare un vero pentimento. È necessario un profondo e scrupoloso esame di coscienza. Molti cristiani dovranno rinunciare alla leggerezza e alla frivolezza. Si profila una lotta accanita per tutti coloro che vogliono vincere quelle tendenze al male che minacciano di avere il sopravvento. (…) Le scene relative all’opera conclusiva dell’espiazione sono particolarmente solenni. Gli interessi coinvolti sono della massima importanza. Attualmente è in atto il giudizio nel santuario celeste» (pp. 488-490, versione inglese).

Affidiamoci completamente a Gesù
Affidiamoci completamente alla grazia e ai meriti di Gesù, il solo che può salvarci e aiutarci a diffondere il suo amore ineguagliabile nel mondo che ci circonda. Sempre in Testimonies for the Church leggiamo: “Viviamo nel tempo della fine. L’adempimento dei segni dei tempi dichiarano che la venuta di Cristo è vicina. I giorni che viviamo sono solenni e importanti. Lo Spirito di Dio si ritira dalla terra in modo graduale ma inesorabile. Le piaghe e i giudizi già si adempiono tra coloro che disprezzano la grazia di Dio. Preannunciano l’avvicinarsi di avvenimenti di grandissima portata. Gli agenti del male uniscono le forze, si consolidano e si fortificano per l’ultima grande crisi. A breve avverranno importanti cambiamenti nel mondo e gli sviluppi finali saranno rapidi” (vol. 9, p. 11).

Fratelli e sorelle della chiesa mondiale, che epoca in cui vivere e affidarci ai meriti di Cristo perché possa utilizzarci nella proclamazione finale al mondo del piano di salvezza e del suo amore eterno!

Rispondiamo alla chiamata del nostro Signore e partecipiamo al progetto «Coinvolgimento totale dei membri», condividendo la giustizia di Cristo, il suo amore, il suo appello al pentimento e alla sottomissione a lui, alla proclamazione del messaggio dei tre angeli e del suo imminente ritorno. Condividiamo con cura la Parola di Dio e mettiamola in pratica nella nostra vita quotidiana, seguendo l’esempio di Cristo, con l’aiuto della sua grazia e della sua forza. Sì, vieni Signore Gesù!

Traduzione di Benedetta Frassini

[Foto: Robert East]

Condividere la speranza in un’app

Condividere la speranza in un’app

App_Sharing_HopeANN/Maol – Il dipartimento delle Pubblicazioni della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno mondiale ha lanciato un’app quest’anno, che consente agli utenti di inviare facilmente libri e brani a chiunque, via email o tramite i social media. L’app si chiama Sharing Hope ed è stata presentata a luglio all’Assemblea Mondiale. Offre gratuitamente una biblioteca di pubblicazioni avventiste, tra cui la letteratura evangelistica e i libri più conosciuti di Ellen G. White, co-fondatrice della chiesa. In futuro si pensa di mettere a disposizione anche riviste, riflessioni spirituali quotidiane e materiale missionario proveniente da tutte le Divisioni della chiesa.

«Negli ultimi dieci anni abbiamo prodotto diversi libri missionari che sono stati tradotti in molte lingue. Centinaia di milioni di libri sono stati stampati e distribuiti in tutto il mondo», ha affermato Willmar Hirle, direttore associato del dipartimento Pubblicazioni della chiesa mondiale. Ci sono aree, tuttavia, in cui le pubblicazioni cartacee cristiane non possono circolare. Nelle zone in cui la libertà religiosa è limitata, la tecnologia può essere un valido aiuto per far conoscere il messaggio di Gesù.

«Qualche anno fa, volevo visitare un paese in cui vivono non più di 200 avventisti», ha raccontato Hirle. Ma il visto gli è stato negato e così ha iniziato a inviare libri e riviste per la comunità avventista del posto. La polizia ha intercettato questo materiale e ha arrestato oltre 20 avventisti.

«Non posso andare laggiù né posso inviare o stampare libri lì. Ma la lingua di quel paese è già qui, nell’app», ha aggiunto Hirle, «E ora gli avventisti ricevono le nostre pubblicazioni».

Secondo Viviene Martinelli, responsabile del progetto dell’applicazione, lo scopo di Sharing Hope è dare agli utenti la possibilità di raggiungere ogni cultura in tutte le parti del globo. Se si vuole far conoscere la propria fede a qualcuno che parla una lingua straniera, l’utente può facilmente prendere un libro in quella lingua e condividerlo. I contenuti sono ora disponibili in arabo, inglese, francese, italiano, spagnolo, portoghese e russo. E al momento l’applicazione scalfisce solo la superficie dei suoi obiettivi di espansione linguistica.

Prima della fine del prossimo anno, Hirle spera che l’applicazione raggiunga le 100 lingue. «Entro la fine del quinquennio, ci piacerebbe avere tutte le lingue del mondo», ha concluso.

L’app Sharing Hope [www.sharinghope.com] è disponibile su iTunes e Google Play.

Conversano – Conferenze sull’Apocalisse

Conversano – Conferenze sull’Apocalisse

M33-Conversano_conferenze_past petruGloria Zucchini – Dal 16 al 18 ottobre, a conclusione delle manifestazioni culturali offerte alla cittadinanza in una scuola media, la nostra chiesa non poteva far mancare le conferenze spirituali, condotte dal past. Petru Nyerges. Il tema, incentrato sul messaggio di Apocalisse 14, ha ancora una volta puntato il dito sul giudizio finale di Dio che verrà a premiare coloro che lo hanno adorato con costanza e fiducia. Lo studio dell’Apocalisse, attraverso la storia, ci fa intravedere quale sia l’unica speranza di sconfiggere il male, in questi tempi di crisi mondiale. Molto apprezzati, la prima sera, gli interventi del vescovo, del pastore battista e del coro ecumenico «One Love Corus». Tanti i «semi» sparsi, che ci auguriamo germoglino alla lode di Dio.

 

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I leader avventisti chiedono di rispettare il voto sulla consacrazione delle pastore

I leader avventisti chiedono di rispettare il voto sulla consacrazione delle pastore

csm_GT_NG_reads_the_appeal__5c0678c096ARnews/Maol – I dirigenti della Conferenza Generale e delle Divisioni hanno riaffermato l’importante ruolo delle donne nella vita della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno e hanno chiesto a tutte le entità della denominazione di rispettare la recente decisione presa dall’Assemblea Mondiale sulla consacrazione, per evitare la fratturazione della chiesa mondiale.

G. T. Ng, segretario esecutivo della chiesa cristiana avventista mondiale, ha letto ad alta voce i sei punti del documento ai dirigenti e ai laici che fanno parte del Consiglio annuale, la scorsa domenica. I presenti ne hanno anche ricevuto una copia.

«Chiediamo a tutte le entità di rispettare la decisione presa dall’organo amministrativo mondiale, poiché qualsiasi azione contraria, unilaterale e indipendente a quanto votato apre la strada alla frattura e alla frammentazione», affermano i firmatari del documento. «Esortiamo tutte le entità a lavorare a stretto contatto con le amministrazioni delle Divisioni, al fine di garantire che tutte le azioni siano in armonia con la politica votata per promuovere l’unità della chiesa nel mondo e la missione divina che ci è stata affidata».

L’8 luglio, i delegati dell’Assemblea Mondiale di San Antonio, in Texas, hanno respinto una mozione che avrebbe consentito a ogni Divisione della chiesa cristiana avventista di decidere autonomamente se consacrare le donne al ministero pastorale nella propria area geografica.

Adventist-appeal-Oct11-1Nessuna delle 13 Divisioni consacra le pastore. Tuttavia, tre Unioni hanno cominciato a consacrare le donne prima del voto e altre due hanno deciso di non consacrare più i pastori, per solidarietà con le donne dopo il voto.

Secondo la politica della chiesa, solo gli uomini possono essere consacrati pastori, mentre le donne possono servire come pastore autorizzate. Una persona non ha bisogno di essere consacrata per condurre una chiesa.

I firmatari del documento di domenica hanno espresso apprezzamento ai membri di chiesa e alle entità che hanno accettato la decisione di San Antonio.
“Ci sono momenti, nel cammino della fede, in cui i cristiani devoti possono avere delle differenze (Atti 6:15)», afferma il documento, «Questi casi richiedono rispetto reciproco, ascolto riflessivo, comprensione sincera e sottomissione allo Spirito Santo che guida nell’unità (Efesini 4:31,32). Ciò è sicuramente vero per il voto dell’8 luglio 2015 sulla consacrazione, preso all’Assemblea Mondiale di San Antonio. Riconoscendo le nostre differenze, esprimiamo apprezzamento ai membri della chiesa e alle entità per aver accettato la decisione della chiesa cristiana avventista mondiale».

Il documento sottolinea che il voto non ha cambiato «la comprensione della chiesa sul ruolo delle donne nella vita, nella missione e nella pratica della denominazione, come sostiene il Manuale di chiesa e delineano i Working Policy della Conferenza Generale e delle Divisioni».

«Donne fedeli testimoniano Cristo con potenza e sono utilizzate dallo Spirito Santo per contribuire grandemente all’avanzamento del suo regno», afferma il documento.

Poi aggiunge: «Riaffermiamo che lo Spirito Santo impartisce doni a tutti i credenti e che le donne svolgono un ruolo importante nella vita della chiesa (Gioele 2:28; 1 Corinzi 12:11,18). Il loro impegno, le loro capacità e i loro talenti sono una benedizione per l’intero corpo di Cristo».

Il documento evidenzia che l’azione e le politiche votate dall’Assemblea Mondiale “sono degli accordi che il corpo di Cristo prende insieme» e devono essere rispettate da tutte le entità della chiesa.

«Considerata l’urgenza del nostro tempo e il rapido adempimento delle profezie bibliche, invitiamo tutte le entità e i membri della chiesa a unirsi a noi in un impegno costante nell’avere relazioni cristiane, rispetto reciproco, fedeltà alla Scrittura e determinazione nel completamento della missione profetica affidata alla chiesa cristiana avventista del settimo giorno», aggiunge, «Ci dedichiamo all’unità globale per la missione mondiale di proclamare il Vangelo eterno contenuto nei messaggi dei tre angeli, al fine di preparare un popolo al ritorno di Gesù (Apocalisse 14: 6-12)».

Il presidente della chiesa cristiana avventista mondiale, Ted N. C. Wilson, ha affermato che il documento è stato approvato all’unanimità dai vertici della Conferenza Generale e delle Divisioni, in tre sessioni.

«È un appello rivolto a voi… e alla chiesa nel mondo», ha aggiunto Wilson, dopo che Ng aveva finito di leggere il documento ad alta voce.
«Siamo una chiesa, un solo corpo», ha concluso, «Possiamo avere delle differenze, ma siamo una chiesa, con una missione».

UICCA. Sulla non consacrazione delle donne al Ministero pastorale


UICCA. Sulla non consacrazione delle donne al Ministero pastorale


Votazione 8 luglio 2015 - GC2015
Votazione 8 luglio 2015 – GC2015 – Foto © Josafat Zemleduch

Con il voto n. 250 il Comitato Esecutivo dell’UICCA, riunito in sessione il 16 settembre scorso, ha votato all’unanimità il seguente testo:
«CONSIDERATO che la questione della consacrazione delle donne fu già posta all’ordine del giorno della Conferenza Generale (CG) del 1950;
CONSIDERATO che da allora molte commissioni teologiche si sono succedute nello studio delle indicazioni bibliche in merito a questo soggetto;
CONSIDERATO che la questione fu riproposta nella CG del 1990 a Indianapolis;
CONSIDERATO che il dibattito in proposito è proseguito nei 5 anni successivi e l’argomento fu nuovamente posto all’OdG della successiva CG di Utrecht nel 1995, in seno alla quale fu già opportunamente evidenziato il carattere non biblico di qualsiasi impedimento all’ordinazione;
CONSIDERATO l’esito della sessione 2015 della CG di San Antonio, durante la quale, sulla base del quesito formulato dal Comitato Esecutivo Plenario della CG, riunito in sessione il 13 ottobre 2014: “Siete favorevoli a delegare alle singole Divisioni la facoltà di decidere se procedere o meno alla consacrazione delle donne al ministero pastorale, sì o no?”, la maggioranza dei delegati ha risposto “No”, nonostante il parere tecnico espresso dalla Commissione internazionale incaricata (TOSC), che si esprimeva in modo non ostativo sul piano biblico-teologico all’ordinazione della donna;
VISTO il parere unanime dei pastori, espresso in occasione del Convegno pastorale UICCA svoltosi dal 1° al 5 settembre 2013;
VISTO il voto n. 633 del proprio esecutivo preso nella XXIV Seduta del 24-25 settembre 2013;
VISTO il voto n. 45 preso nella LX sessione della propria Assemblea nazionale il 25 febbraio 2014;
L’UICCA si sente in dovere di lanciare un segnale rispettoso, ma forte, di dissenso e di protesta per il suddetto voto dell’Assemblea generale della CG che in nome dell’unità della Chiesa, lede un principio elementare di libertà, prevaricando le sensibilità religiose e culturali dei diversi territori.
In nome della difesa della dignità delle donne pastore che operano nel nostro territorio, non possiamo accettare che il loro ministero continui a svolgersi in forma non pienamente riconosciuta e, di conseguenza, discriminata.
L’UICCA si riserva di valutare le azioni opportune per manifestare tale dissenso in modo tangibile anche con azioni amministrative».

 

Il presidente Ted Wilson ora è su Facebook

Il presidente Ted Wilson ora è su Facebook

csm_facebook1_10b10e006fMaol/EUDnews – Il past. Ted N. C. Wilson, presidente della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno mondiale, da oggi ha un suo account Twitter e Facebook, per meglio comunicare direttamente le attività della denominazione ai membri e alle altre persone .

Usa il suo account Twitter (@pastortedwilson) e la sua pagina Facebook (facebook.com/pastortedwilson) per condividere  preghiere personali, testi della Bibbia e dello Spirito di Profezia, informazioni sulle attività di testimonianza in corso, foto e notizie dei suoi viaggi.

«Voglio far conoscere meglio ai membri di chiesa alcune delle interessanti attività che portiamo avanti, come Risveglio e Riforma, Missione per le città, Ministero della salute completa e Coinvolgimento totale dei membri», ha spiegato Il past. T. Wilson ad Adventist Review.

Risveglio e Riforma (Revival and Reformation) è un programma diffuso nel mondo, che invia ogni giorno commenti a versetti della Bibbia tratti dallo Spirito di Profezia, e letture e preghiere settimanali per «Uniti nella Preghiera».

«Missione per le città» è un impegno a condividere Gesù nelle più grandi città del mondo; mentre il programma «Ministero della salute completa» include progetti come i centri benessere, che cercano di soddisfare le necessità fisiche e spirituali delle persone.

«Coinvolgimento totale dei membri» è, infine, uno dei programmi più recenti, introdotto durante l’Assemblea Mondiale di San Antonio, lo scorso luglio; esso cerca di incoraggiare ciascuno degli oltre 18,5 milioni di avventisti nel mondo a trovare modi diversi per condividere Gesù con gli altri.

Il presidente Wilson userà la sua pagina Facebook anche per rispondere alle domande sulla sua visione della chiesa, la sua vita spirituale e le sue attività. Le persone possono inviare le domande all’indirizzo e-mail: askpastorwilson@Avventista.org. Ogni venerdì, T. Wilson pubblicherà le risposte a tre domande.

Non si sa quanti siano gli avventisti su Twitter e Facebook. La Divisione Sudamericana della chiesa ha il numero più alto di «mi piace» rispetto a qualsiasi altra pagina Facebook gestita dalla chiesa: superano gli 877mila. Non si sa, però, quanti di essi siano cliccati da avventisti.

L’account Twitter ufficiale della Chiesa avventista mondiale, @AdventistChurch, ha più di 50.300 follower, ed è il più popolare account Twitter di proprietà della chiesa.

Per Wilson i social media sono «un fattore sempre più importante nella dare forma alla testimonianza e all’interscambio tra i membri di chiesa», oltre a essere un modo efficace per raggiungere potenzialmente milioni di persone.

«È importante utilizzare i social media per condividere non solo le informazioni ecclesiali, ma anche per raggiungere milioni di persone che utilizzano i social media e avvicinarle a Cristo, alla sua Parola, alla sua giustizia, al suo potere salvifico, ai messaggi dei tre angeli, al suo messaggio della salute, alla sua missione per il mondo e al suo imminente ritorno”, ha concluso Wilson.

Conversano – Conferenze sulle Origini

Conversano – Conferenze sulle Origini

M29-Conversano_conferenze_Bartolini1Gloria Zucchini – Dal 18 al 20 settembre, la nostra comunità ha organizzato, col patrocinio del Comune, tre conferenze sulle Origini. Stefano Bertolini, presidente di A.I.S.O, è riuscito con competenza, chiarezza e simpatia a catturare l’attenzione del pubblico, nell’Aula Magna della scuola media Carelli. Erano presenti gli alunni della scuola, le loro famiglie e degli insegnanti. Ogni conferenza è stata registrata da Hope Channel Italia. Molti dei presenti, che per la prima volta hanno ascoltato la spiegazione attenta ed approfondita di come, alla luce del creazionismo, si smentiscano, dal punto di vista scientifico, molti dei capisaldi dell’evoluzionismo, sono rimasti affascinati dalle parole del relatore. Leggi l’intera notizia cliccando qui.

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Si è chiusa la LX Sessione della Conferenza Generale

Si è chiusa la LX Sessione della Conferenza Generale

alamodome L’arrivederci è nel 2020, a Indianapolis.

Giuseppe Cupertino/Notizie Avventiste – È una tradizione ormai consolidata quella di far coincidere la conclusione dell’Assemblea Mondiale della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno con un sabato. E quello dell’11 luglio scorso non ha fatto eccezione. I 2.566 delegati, che per 10 giorni si sono confrontati con le tematiche amministrative e teologiche della chiesa, dal venerdì sera sono stati raggiunti dagli avventisti provenienti da tutte le chiese del Texas e da molti altri paesi del mondo.

Il sabato mattina erano 65.000 le presenze nell’Alamodome di San Antonio. Un folla colorata e festante, ospitata con un’organizzazione impeccabile, in quello che è stato l’evento con il maggior numero di partecipanti della storia della città texana.

Il pastore Ted N. C. Wilson, presidente della chiesa mondiale, si è rivolto ai presenti predicando sul testo di Giosuè 1:1-7. “Attraversate il Giordano… Non tornate indietro”.

“Viviamo in un mondo difficile, e vogliamo tornare a casa. Le profezie si realizzano sotto i nostri occhi. Il Signore sta per tornare”.

Il presidente Wilson ha poi fatto una proposta: “Durante questo quinquennio partecipate insieme, da tutte le parti del mondo, alla lettura quotidiana di un capitolo della Bibbia e di due pagine dei libri di Ellen G. White”.

Prima della predicazione il Presidente Wilson ha voluto dedicare un momento per salutare i suoi predecessori, in particolare i pastori Jan Paulsen, R. Folkenberg e Clyde O. Franz, presidente della chiesa mondiale dal 1970 al 1980, che a 102 anni si è collegato via Skype per dare e ricevere i saluti.

Nel pomeriggio sono stati presentati i numerosi progetti e le esperienze evangelistiche nel mondo.

Il grande appuntamento serale è iniziato con l’intervento del sindaco di San Antonio, la signora Ivy R. Taylor, che ha rivolto un breve saluto ai partecipanti: “La vostra presenza è stata particolarmente positiva per la città, soprattutto il progetto sanitario della scorsa primavera sarà ricordato per anni dai miei concittadini. Vi ringrazio e il Signore vi benedica”.

Il presidente Wilson le ha donato una copia del libro di Ellen G. White La via migliore.

L’incontro è stato un momento dedicato alla storia degli avventisti, in quanto persone che si sono dedicate al servizio, e alla missione.

Le persone sono quelle che i dirigenti esecutivi della chiesa, attualmente in carica, hanno voluto salutare perché andavano in pensione. Oltre 38 pastori, amministratori e missionari sono stati presentati al pubblico e hanno ricevuto omaggio per una carriera in alcuni casi particolarmente lunga: ben 49 anni di servizio.

La missione invece era rappresentata dalla tradizionale parata delle nazioni, che in questa Assemblea è diventata “Mission on the move” (la missione in marcia). Ripercorrendo le tappe con cui, negli anni, la chiesa è diventata presente nei 227 paesi riconosciuti dalle Nazioni Unite, è stato presentato l’avanzamento della missione avventista nel mondo. Si è partiti dal 1874, anno in cui John N. Andrews, primo missionario avventista, lasciò gli Stati Uniti e giunse in Svizzera, per arrivare al 1996, anno in cui la chiesa è stata organizzata nelle Maldive. I rappresentati delle chiese hanno sfilato con le bandiere delle nazioni di provenienza, acclamati dal pubblico plaudente, dopo una breve presentazione del contesto storico relativo al periodo in cui il messaggio è arrivato nel loro paese.

A fine serata, il deflusso della folla è stato, come in tutte le altre occasioni, ottimamente indirizzato e guidato da una schiera di poliziotti particolarmente attenta e paziente. In questi dieci giorni, essi hanno assicurato la tutela di oltre 100.000 visitatori. Non si è verificato nessun incidente significativo, e anche questa è stata una testimonianza. Dopo la preghiera finale, il presidente Wilson ha congedato i presenti con un “arrivederci nel 2020, a Indianapolis”.

Si è chiusa la LX Sessione della Conferenza Generale

Sei bandiere unite a San Antonio

YugoslaviaUnityI colori di Bosnia, Croazia, Macedonia, Serbia, Montenegro e Slovenia esposti insieme come simbolo di perdono e unità

Victor Hulbert/tedNews/Notizie Avventiste – Nel giorno in cui il primo ministro della Serbia, Aleksandar Vučić, è stato cacciato a sassate dai manifestanti alla cerimonia del 20° anniversario del massacro di Srebrenica, in Bosnia-Erzegovina, un ricco mix di circa 70.000 avventisti, che rappresenta quasi tutte le culture del pianeta, si è riunito per il servizio religioso, sabato 11 luglio, nello stadio Alamodome di San Antonio, in Texas, nel giorno conclusivo dell’Assemblea Mondiale.

Molto emozionante, per due dei presenti, è stato vedere un drappo che univa insieme le sei bandiere di Bosnia, Croazia, Macedonia, Serbia, Montenegro e Slovenia, ben visibile sopra il 5° livello delle tribune alla destra del palco. Un simbolo commovente di perdono e unità, nel contesto di un servizio concentrato sulla speranza nel Salvatore che cambia la vita.

Dejan Stojkovic è serbo e ora vive nel Regno Unito, dove è direttore dei Ministeri per i teenager nella Federazione avventista dell’Inghilterra del sud. Quando era ancora adolescente è fuggito dal servizio militare, nella guerra che ha diviso la Jugoslavia, oltrepassando il confine in un carro funebre. Vedere il suo paese disgregarsi è stato molto doloroso per lui e per la sua famiglia. Suo padre era pastore e il suo ministero aveva varcato i confini culturali ed etnici.

In Inghilterra ha incontrato Deana, proveniente da quella che, geograficamente e politicamente, è “l’altra parte della barricata”. È croata ma si è ritrovata senza passaporto e nazionalità e oggi viaggia con passaporto bosniaco. Deana lavora per il dipartimento Comunicazioni della Regione Transeuropea della chiesa avventista, a St. Albans, in Inghilterra, e ha scoperto che l’amore non ha barriere: Dejan e Deana sono sposati da cinque anni.

8.000 uomini e ragazzi bosniaci musulmani sono morti per mano delle forze serbo-bosniache, durante la disgregazione della Jugoslavia. La Serbia ha appoggiato i serbo-bosniaci. Sabato 11 luglio, il premier Vučić aveva tentato un gesto di pace, di scuse e di riconciliazione, unendosi agli altri leader mondiali nella cerimonia che, in Bosnia-Erzegovina, rendeva omaggio ai morti di Srebrenica, doveAlamodome_San_Antonio oltre 100 resti trovati di recente dovevano essere sepolti con le 6.000 altre vittime del massacro. Invece, è diventato bersaglio della folla che gli ha lanciato pietre e bottiglie.

“Mi rammarico che alcune persone non abbiano riconosciuto la mia sincera intenzione di costruire l’amicizia tra i serbi e i bosniaci”, ha affermato il premier più tardi, “La mia mano resta tesa verso il popolo bosniaco. Continuerò in questo… e sarò sempre pronto a lavorare insieme per superare i problemi”.

È una storia triste che chiaramente non è finita. È ancora più triste se si pensa che non è l’unico caso, ma si è ripetuta in molti modi in vari paesi del mondo. Il Ruanda ha vissuto il proprio genocidio, ma ha anche visto storie incredibili di riconciliazione e guarigione. In Sudafrica abbiamo visto le comunità, una volta divise, ritornare insieme.

Nell’Assemblea Mondiale di San Antonio, le persone hanno fortemente espresso punti di vista molto diversi, e hanno dovuto accettare di essere in disaccordo, o accettare un voto deludente, eppure sabato sono stati in grado di sedersi e di lodare il Signore insieme, sotto la stessa bandiera, quella di Gesù. Il presidente della chiesa avventista mondiale, il past. Ted Wilson, ha affermato nella sua predicazione: “Non rimanete bloccati da una parte o dall’altra della strada, state nel mezzo della Parola di Dio”.

DDStojkovicPer Dejan e Deana, che si tengono per mano in questo Alamodome ricolmo di avventisti di tante culture e background diversi, molti nei loro costumi nazionali, si tratta di un piccolo quadro di ciò che avverrà in futuro. “L’Apocalisse dipinge una splendida immagine del cielo”, afferma Dejan entusiasta. “Descrive ‘una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello’ (Ap 7:9). Essere uniti in Cristo, oggi è solo un piccolo assaggio del cielo”.

(Foto di  Rohann Wellington e Victor Hulbert)

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