Alessandria – Week-end sul tema della sessualità

Alessandria – Week-end sul tema della sessualità

M15-Alessandria_weekend sessualitaRomina Montedoro – Dal 25 al 27 aprile i giovani hanno avuto il piacere di ospitare il past. Daniele La Mantia per riflettere su un tema molto importante: la sessualità nel pensiero biblico. Ci siamo confrontati su argomenti di attualità cercando da una parte di analizzare i cambiamenti repentini della società, dall’altra di capire che cosa dice la Parola di Dio. Inoltre abbiamo trascorso momenti di convivialità come una «pizzata», il sabato sera, e una colazione insieme, la domenica mattina. Abbiamo potuto comprendere meglio le importanti verità rivelate dal Signore su questo tema, guidati dal nostro ospite.

Evento formativo di Adra Italia in Sicilia

Evento formativo di Adra Italia in Sicilia

N12-Adra Italia_formazione in Sicilia40 volontari hanno appreso come pianificare le attività, creare un gruppo e costruire reti e partnership

Luca Alfano – Nel weekend 21-23 marzo, presso il Centro polivalente “Le sorgenti”, vicino Piazza Armerina (EN), Adra Italia (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) ha organizzato un incontro formativo per i volontari della Sicilia e per tutti coloro desiderosi di condividere nuove esperienze e acquisire conoscenze nel campo delle attività sociali.

I partecipanti sono stati circa 40, provenienti da nove località, chi con un proprio bagaglio di esperienza pratica, chi con l’entusiasmo di iniziare un nuovo percorso nel settore.
I momenti formativi sono stati molto intensi e impegnativi, ma grazie alla professionalità e alla capacità espositiva dei formatori, si è creato un clima di grande interesse e attenzione.

I temi trattati hanno toccato i pilastri su cui poggiano le realtà associative che lavorano nel sociale: la pianificazione strategica delle attività, la creazione di un gruppo e la costruzione di reti e partnership. Si è dato spazio anche a momenti di aggiornamento sulle attività di Adra e di informazione su alcuni aspetti amministrativi, utili alle attività delle sedi locali che operano in Sicilia.

Non sono mancati momenti di riflessione spirituale, tenuti dal pastore Gabriele Ciantia, responsabile delle comunità avventiste della Sicilia, basati sul principio dell’azione concreta svolta da Gesù in soccorso agli emarginati, con riferimenti alla nostra vita quotidiana.

Siamo stati contenti di percepire la soddisfazione e il gradimento dei partecipanti che hanno apprezzato gli aspetti formativi e quelli legati allo stare insieme e al vivere momenti di condivisione e aggregazione.

Evento formativo di Adra Italia in Sicilia

Il simposio avventista sulla sessualità si è concluso con un invito alla coerenza e al calore umano

csm_Simmons-web_efaa0aa878La vicepresidente della Chiesa avventista, e direttore mondiale del dipartimento Educazione, trae insegnamenti dal summit di Città del Capo

Notizie Avventiste/Ann – L’intervento di Ella Simmons ha concluso, il 20 marzo, il simposio della denominazione sulla sessualità con un appello a considerare i membri di chiesa attratti dallo stesso sesso come “fratelli e sorelle” che hanno bisogno, come tutti, della “grazia salvifica” di Dio, pur confermando la posizione della Chiesa contraria alla condotta sessuale al di fuori del matrimonio eterosessuale.

La vicepresidente della Chiesa avventista del 7° giorno ha sollecitato una visione coerente e l’attuazione delle credenze della chiesa sulla sessualità umana.
“Finché proteggiamo, copriamo e tolleriamo l’adulterio, la disonestà e altri peccati che sono stati proibiti da Dio nella Chiesa e in particolare nei luoghi alti, non potremo in alcun modo far arrivare ai membri le parole di verità capaci di trasformare le loro vite”, ha affermato Ella Simmons rivolta ai circa 350 delegati riuniti nel Town International Convention Centre di Città del Capo, in Sudafrica.

Per quattro giorni i leader della chiesa e i rappresentanti regionali hanno dialogato sulla risposta della denominazione al comportamento omosessuale di fronte a un cambiamento culturale in tutto il mondo che è sempre più favorevole alle relazioni gay e lesbiche. Il summit “A immagine di Dio: Scrittura. Sessualità. Society.” ha affrontato il fatto che le questioni Lgbt (acronimo di lesbiche, guy, bisessuali, transessuali) interessano le assunzioni della chiesa e il funzionamento dei propri sistemi educativi e sanitari in un numero crescente di regioni del mondo.

I delegati hanno anche ascoltato, la sera precedente, la presentazione di Peter Swanson, psicologo e docente associato di Cura pastorale presso la Andrews University, negli Stati Uniti.
Swanson ha iniziato leggendo le dichiarazioni della Chiesa avventista sulle relazioni omosessuali, sottolineando la presa di posizione contro l’intolleranza, i crimini dettati dall’odio e la discriminazione.
“Sostengo con forza la posizione della mia chiesa che difende i diritti umani”, ha affermato Swanson. “Essi [gay e lesbiche] hanno bisogno di comprensione, pazienza e amore. Dite loro parole di incoraggiamento”.

Swanson ha anche riferito ai delegati che la riduzione dell’attrazione verso lo stesso sesso e dei comportamenti omosessuali in seguito a una terapia del cambiamento è “rara” e che alcuni gay e lesbiche cristiani si sentono danneggiati da tale terapia.

Anche Miroslav Kis, professore di etica al Seminario teologico avventista della Andrews University, ha invitato i delegati a pensare con chiarezza agli insegnamenti biblici sulla sessualità umana e ad agire con comprensione verso coloro che non sono in linea con tali norme.

Evento formativo di Adra Italia in Sicilia

Leader medico avventista parla di comprensione, indipendentemente dalla causa

csm_landless-cape-town-web_2d11e64f4aIl dott. Peter Landless ha esaminato le prove mediche sulle cause e l’incidenza dell’omosessualità

Notizie Avventiste/Ann – Uno dei massimi dirigenti del dipartimento Salute della Chiesa avventista del 7° giorno mondiale ha affermato che non esiste un chiaro modello che permetta di capire perché alcuni individui sono omosessuali, ma che si tratta di una “complessa interazione di fattori genetici e ambientali”.

Nella relazione tenuta, il 19 marzo, durante il simposio della denominazione sulla sessualità, il dott. Peter Landless, direttore dei Ministeri della Salute della Chiesa, ha illustrato con parole e immagini la complessità della procreazione, le varianze genetiche e i disturbi che a volte si verificano.

Il suo discorso è stato un invito alla comprensione verso coloro che vivono rapporti gay e lesbiche, e anche una riaffermazione della posizione biblica della Chiesa sul matrimonio tra un uomo e una donna.

Originario del Sudafrica, Landless è un noto cardiologo nucleare a livello internazionale. Ha lavorato presso l’Ospedale di Johannesburg e ha fatto parte dell’equipe di cardiologi del presidente Nelson Mandela. È anche pastore con una significativa esperienza nelle comunità.

Landless ha presentato una panoramica dettagliata del processo di procreazione e delle variazioni genetiche che possono verificarsi. Ha raccontato l’esempio di un bambino nato intersessuale, una condizione nota come iperplasia surrenalica congenita, e di come il padre lo abbia respinto.

“Se un padre o un genitore respinge i figli nati in tali rare condizioni, cosa farà la chiesa?”, ha chiesto Landless, “Dovrebbe comportarsi diversamente?”.

Ha poi aggiunto che gli uomini omosessuali presentano spesso differenze anatomiche nel cervello. Studi post mortem su omosessuali ed eterosessuali hanno mostrato le differenze, ma non è chiaro se la variazione sia causale o collegata, perché si è studiato un piccolo gruppo di individui. Le differenze mostrano che molti uomini omosessuali hanno un nucleo soprachiasmatico più grande, che contribuisce alla regolazione dei ritmi circadiani, e anche una maggiore commessura anteriore che comunica tra gli emisferi destro e sinistro del cervello.

Alcuni ricercatori, ha continuato Landless, sono convinti che vi sia una componente genetica nell’omosessualità, e alcuni sono alla ricerca di un “gene dei gay”, ma non c’è consenso sulle cause dell’omosessualità nella letteratura medica o tra gli psicologi professionisti. “La questione non è assolutamente risolta”, ha affermato.

Gli omosessuali hanno probabilità leggermente più elevate di ammalarsi di patologie non trasmissibili, come l’ipertensione, e un invecchiamento cardiovascolare maggiore rispetto all’età reale. Le donne lesbiche hanno 3,2 probabilità in più di ammalarsi di cancro al seno rispetto alle donne eterosessuali.

“In quanto avventisti abbiamo gli strumenti sanitari per aiutare il gruppo Lgbt”, ha affermato Landless, “Come chiesa dobbiamo capire e chiederci: ‘Chi è il mio prossimo?’”.

Evento formativo di Adra Italia in Sicilia

L'umiltà deve caratterizzare l'approccio della Chiesa, ha affermato uno scienziato avventista

csm_summit-logo-web_eecf3a2a8dAl summit sulla sessualità, Curtis Fox esorta la chiesa ad abbracciare “non solo il messaggio, ma anche i metodi di Gesù”.

Notizie Avventiste/Ann – Disfunzione familiare, trauma sessuale e altre cause ambientali sono spesso fattori scatenanti del comportamento omosessuale, ma la realtà può essere più sfumata di quanto ritengono alcune comunità religiose. Lo ha affermato uno scienziato comportamentale avventista durante il summit sulla sessualità di Città del Capo.

“Tendiamo a vedere le cose in termini di bianco e nero. Ma tra di essi vi sono varie sfumature di grigio che provocano tanta ansia”, ha precisato Curtis Fox, docente e presidente del dipartimento di Counseling e Scienze della famiglia dell’Università avventista Loma Linda, in California.

La sua presentazione ha offerto una prospettiva sociale sull’approccio della Chiesa avventista nei confronti della comunità gay e lesbica.
“La realtà è complessa”, ha continuato Fox, “non bastano le spiegazioni semplici ritenute di poca utilità da coloro che hanno a che fare con questa natura”.
La cosiddetta “terapia riparativa” presuppone che l’orientamento sessuale di ogni individuo sia esclusivamente una questione di scelta che può essere invertita attraverso l’esercizio della volontà in un ambiente cristiano favorevole.

Mentre alcune persone dicono di essere state trasformate da questa terapia, altre non vivono alcun cambiamento e, in molti casi, si aggrava il trauma psicologico ed emotivo, ha affermato Fox. Tali risultati hanno sollevato “gravi preoccupazioni” e spinto le più importanti organizzazioni statunitensi, che si occupano di salute fisica e mentale, a “denunciare” la terapia riparativa.

Fox ha anche delineato gli effetti del “pregiudizio sociale” contro i giovani Lgbt. Giovani gay e lesbiche emarginati hanno maggiori probabilità di tentare il suicidio, hanno alti livelli di depressione e abuso di droghe e sono più vulnerabili al virus Hiv e alle malattie sessualmente trasmissibili. Ha poi abbattuto i miti diffusi sui membri della comunità gay e lesbica, come il fatto che la maggior parte dei pedofili sia gay, che le relazioni omosessuali siano transitorie, che i genitori gay tendano a crescere figli gay.

“Il mio ruolo come scienziato comportamentale è quello di convincere la gente a pensare, a dialogare e a essere curiose nel cercare di conoscere”, ha dichiarato Fox. “La mia visione biblica del mondo prende in considerazione la creazione di Dio e la caduta. Quindi variazioni, anomalie e degenerazioni fanno ormai parte della realtà umana. Dio lavora con le persone nelle loro imperfezioni, ma la Chiesa avventista non deve dispiacersi per la propria posizione sulle relazioni gay e lesbiche”.

L’approccio della Chiesa, ha aggiunto Fox “dovrebbe essere caratterizzato da umiltà, non da bigottismo, odio ed emarginazione. Dobbiamo adottare non solo il messaggio di Gesù, ma anche i metodi del ministero di Gesù. Fa parte dell’alta vocazione della chiesa amare gli omosessuali come il nostro prossimo, non meno di quanto facciamo con gli eterosessuali”.

Evento formativo di Adra Italia in Sicilia

Summit sessualità. Alcune esperienze di cambiamento

csm_transformation-panel-web_d550dfc1ccTre persone hanno raccontano le loro storie durante una tavola rotonda

Notizie Avventiste/Ann – Tre avventisti che hanno vissuto un’esperienza gay hanno raccontato le loro storie di cambiamento di stile di vita, la sera del 19 marzo, durante il simposio della denominazione sulla sessualità. Sono Ron Woolsey, pastore avventista e fondatore del “The Narrow Way Ministry”, Virna Santos , presidente di “By Beholding His Love”, e Wayne Blakely, fondatore di “Know His Love Ministries”.

La Chiesa avventista mondiale ha tenuto, dal 17 al 20 marzo, a Città del Capo, il summit “A immagine di Dio: Scrittura. Sessualità. Società.”.

Ron Woolsey ha raccontato di essere cresciuto in una “buona famiglia avventista”, ma da bambino era stato molestato da un amico di famiglia. Da allora si era sentito attirato sempre più verso lo stesso sesso. Mentre studiava in un college avventista, aveva conosciuto una ragazza che poi aveva sposato, pensando che il matrimonio fosse una soluzione alla sua travagliata identità. Ben presto la giovane moglie aveva scoperto le sue relazioni con gli uomini e il matrimonio era finito.

Dopo più di 15 anni di rapporti omosessuali, Woolsey era tornato alla fede dell’infanzia e a una relazione con Cristo tramite la lettura della Bibbia e degli scritti di Ellen G. White, co-fondatrice della Chiesa avventista. “Ho iniziato a leggere il libro ‘Guida a Gesù’ con una sigaretta in mano e un bicchiere di liquore accanto”, ha ricordato, “Arrivato al quinto capitolo, avevo già buttato via la sigaretta”.
Woolsey è stato battezzato di nuovo e ha cominciato a raccontare la sua storia di cambiamento nelle chiese degli Stati Uniti. Ora è sposato da 21 anni, è padre di cinque figli ed è pastore consacrato di una comunità avventista.

Wayne Blakely era stato rifiutato dalla madre che desiderava una bambina; ciò lo aveva presto spinto a sentirsi attirato dal sesso maschile. Aveva vissuto varie situazioni adottive ed era stato allevato da diversi parenti che, dopo aver notato i suoi comportamenti, lo avevano mandato da psicologi e pastori. A 18 anni l’invito di un amico del college a far parte di una comunità gay, fece sentire Blakely finalmente accettato per la prima volta.
“In quel momento ho rinunciato a Dio”, ha affermato. Dopo oltre 30 anni vissuti con numerosi partner sessuali e aver consumato droga, e dopo aver visto morire 40 amici gay nei primi anni dell’epidemia di Hiv/Aids, una serie di eventi provvidenziali lo hanno riportato alla fede. Tra di essi le preghiere degli amici. Da giovane, Blakely aveva pregato: “Dio, fammi etero”. Riconsiderando il passato, si rende ora conto che l’obiettivo non era cambiare il proprio orientamento: conoscere Cristo come personale Salvatore era in realtà il vero obiettivo.

Per Virna Santos, il viaggio nel lesbismo era radicato in una situazione familiare dolorosa e disfunzionale. Vittima di abusi sessuali durante l’infanzia, “nessuno mi ha detto che non era colpa mia “, ha affermato.

La famiglia Santos entrò a far parte della Chiesa avventista quando Virna era adolescente. La ragazza lottò contro l’attrazione per lo stesso sesso durante gli anni del college, ma poi ebbe  una relazione lesbica segreta. Trasferitasi a San Francisco, era diventata un’attivista dei diritti dei gay, ed era stata tra i primi ad esercitare l’adozione di figli grazie alla legge AB25 della California. La grande delusione della comunità gay e lesbica, in seguito al referendum Proposition 8 della California, che aboliva i matrimoni gay, ha mandato in crisi Virna Santos.
Si è così risvegliato in lei l’interesse per l’avventismo, seguito da una serie di profonde esperienze spirituali personali che l’anno portata a capire per la prima volta che Gesù è il suo avvocato. Ha cominciato così a riesaminare l’intera sua vita. Il servizio di santa Cena di un sabato mattina è stato il momento decisivo per Virna Santos che ricorda la meraviglia provata nel vedere la moglie del pastore lavare i piedi a lei, lesbica orgogliosa.

Il moderatore della tavola rotonda, Bill Knott, direttore della rivista Adventist Review, ha chiesto se le storie presentate dai relatori devono essere considerate come tipiche: “Nelle ultime settimane ci sono state numerose voci che hanno messo in discussione l’autenticità di questo simposio perché gli organizzatori hanno scelto di ascoltare soprattutto coloro che non praticano l’omosessualità. Come rispondete a queste osservazioni?”

“Siamo stati tutti lì. Siamo stati dove essi sono. Abbiamo dato gli stessi argomenti per tutta la vita. Ne siamo venuti fuori. Abbiamo imparato a mettere Dio al primo posto, non il nostro io”, ha risposto Ron Woolsey.

Virna Santos ha affermato di aver condiviso con le amiche lesbiche la sua storia di conversione, dicendo loro: “Ho avuto un’esperienza con Gesù Cristo e non sono più una lesbica. Ma non sono migliore di voi”. Ha poi ricordato la risposta della partner di un’amica: “Sono felice per te. Posso vederlo dal tuo volto. Hai trovato l’amore della tua vita”.

Rivolta ai delegati, Virna Santos ha dichiarato: “Non siamo migliori di loro”.  E poi: “È Dio che mi ha cercata. … Ho fiducia che anche i miei amici verranno presto a bussare alla nostra porta”.

Alla fine dell’incontro, i relatori hanno risposto alle domande scritte dai delegati. Interrotti frequentemente dagli  applausi del pubblico,  hanno continuato a descrivere la forza trasformatrice di Cristo come origine delle loro vite nuove.

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Quale sfida per la libertà religiosa oggi?

N11- Conferenza Lugano

Bilancio del convegno organizzato dalla chiesa avventista del 7° giorno in collaborazione con l’Istituto Direcom della Facoltà di Teologia di Lugano 

Vincenzo Pacillo* – Volendo trarre un bilancio al termine del convegno “La libertà religiosa nell’età post-secolare”, svoltosi il 27 e 28 marzo presso la Facoltà Teologia di Lugano e organizzato in cooperazione dalla Chiesa avventista ticinese e dall’Istituto DiReCom, possiamo delineare alcune linee di tendenza che costituiscono anche un parziale bilancio dei lavori congressuali.

La pluralità etica
1. Le relazioni di Adriano Fabris e Adriano Roccucci hanno evidenziato come l’attuale contesto sociale sia caratterizzato dalla presenza di una pluralità di opzioni etiche garantite dalla cornice giuridica e politica del pluralismo istituzionale, confessionale e culturale.

La pluralità etica è il frutto della proliferazione delle dottrine concernenti la vita buona e il loro progressivo distacco da un singolo paradigma culturale di riferimento: essa – secondo Charles Taylor – deriva dalla transizione da una società in cui la fede in Dio era incontestata e, anzi, non problematica, a una in cui viene considerata come un’opzione fra le altre e spesso non come la più facile da abbracciare. Questo fenomeno si è verificato dapprima tra le élite della società e poi nella società nel suo insieme, pluralizzando, appunto, gli orizzonti etici, in un processo che si dirige in modo sempre più marcato verso un liberismo in cui a farla da padrona è sempre più l’autonomia privata. Il pluralismo è un principio giuridico e politico che implica uguale considerazione e uguale rispetto per le diverse opinioni che scorrono all’interno della società. Solo in casi limitati, come ci hanno mostrato Luigi Foffani e Anna Gianfreda, i poteri pubblici possono reprimere solo determinate opinioni, perché propagandano idee fondate sull’odio e sulla discriminazione fondata sulla religione.

Libertà religiosa: diritti e limiti
2. Claudius Luterbacher ha mostrato come, sotto un primo profilo, la libertà religiosa implichi la libertà di professare, in coscienza, una religione ovvero di non professarne alcuna. Essendo tale profilo confinato nell’intimo della coscienza della persona, si deve ritenere che esso sia incoercibile e non limitabile, Quanto invece a un secondo profilo, la libertà di religione implica in una prima accezione il diritto di esercitare indisturbatamente il culto, il diritto di rivolgersi alla propria divinità, di onorare e venerare persone e simboli che, nella propria religione, presentano caratteri di sacertà, di esprimere – con preghiere, riti ed altre azioni – la propria devozione verso entità dotate di particolare valenza sacrale. In una seconda accezione – la più problematica – il profilo esteriore della libertà religiosa è spesso posto in relazione con la pretesa di conformare tutta la propria vita ai precetti della religione alla quale si appartiene.

Tale pretesa non solo può, ma deve essere limitata dal legislatore quando gli atti proposti o imposti dalla legge della religione di appartenenza siano in contrasto con principi e valori su cui si fonda l’ordinamento giuridico, a condizione che – naturalmente – la limitazione appaia ragionevole (ossia capace di servire alla tutela degli altri diritti, interessi o valori costituzionalmente protetti che il legislatore intende tutelare) e proporzionata (ossia capace di stabilire una compressione del diritto che non si estenda sino al punto di renderne impossibile l’esercizio e idonea a rappresentare lo strumento normativo che comporti il minor sacrificio possibile per il diritto in questione).

Discriminazione e sviluppo
3. Antonio Fuccillo ha posto l’accento sul fatto che la piena garanzia della libertà religiosa è direttamente proporzionale al tasso di sviluppo sostenibile all’interno di una società. La discriminazione per motivi attinenti alla sfera ideologico-confessionale – concretizzandosi in un intervento esterno che fa conseguire ad una determinata scelta o manifestazione religiosa la deprivazione di utilità economiche ed esistenziali come la possibilità di accesso al lavoro, la possibilità di accesso a servizi pubblici e privati, il godimento di diritti fondamentali della persona  – è contraria alla dignità umana, concetto sul quale – secondo Ganoune Diop -si radica la libertà religiosa e si definisce l’essenza dei diritti umani. Rimangono naturalmente molte questioni aperte: una sfida per tutti gli studiosi, che anche gli intellettuali del nostro Cantone devono essere chiamati a raccogliere, impegnandosi – come ricorda Libero Gerosa – a coniugare verità e responsabilità nella ricerca scientifica.
(*Vincenzo Pacillo è docente presso a Facoltà Teologica di Lugano. L’articolo è tratto dal sito Catholica del Giornale del Popolo, quotidiano della Svizzera italiana)

Terza Età e Famiglia. Congresso a Bellaria di Rimini

Terza Età e Famiglia. Congresso a Bellaria di Rimini

Dipartimento Famiglie - EducazioneAngela Nicastro – Anche quest’anno il dipartimento Terza Età e Famiglia organizza un Congresso a Bellaria di Rimini. Ospite dell’evento è il past. Rolando Rizzo, accompagnato dalla moglie Raffaella. Sarà coadiuvato dal past. Franco Evangelisti. L’evento sarà ricco di musica ed esperienze vissute anche all’interno dei penitenziari. Desideriamo che sia un incontro all’insegna della gioia fraterna e dell’ascolto dei bisogni di ognuno. Il motto di quest’anno è: «Il Gesù di tutti!».

Il congresso si svolgerà dall’1 al 4 maggio. Alloggeremo presso l’Hotel Capitol, vicino la Sala Congressi. Il costo è di 100 euro, pensione completa. Sono previsti sconti per bimbi e ragazzi.

Per qualsiasi informazione: tel. 3355973923 oppure 03621788286, chiedere di Angela o di Stefano; email – nicastroangela@hotmail.it oppure stefiangy@hotmail.it

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Concluso in Germania il congresso dei media avventisti europei

Media_Conference_2012_0448_big_thumbRappresentanti di 12 Paesi hanno condiviso esperienze, idee e progetti per gli utenti multimediali

Notizie Avventiste – Lavorare insieme in programmi comuni condividendo le risorse e trovando un modo per superare le diversità linguistiche e culturali è la sfida affrontata durante il Congresso Gain (Global Adventist Internet Network) della Regione Intereuropea (Eud) della Chiesa avventista, conclusosi il 20 marzo.

È un obiettivo verso cui lavorare nei prossimi anni. “Ci sono tanti talenti e idee di cui può usufruire una più ampia parte della Chiesa”, ha affermato Corrado Cozzi, direttore del dipartimento Comunicazioni presso l’Eud e organizzatore del Congresso Gain.

“Dobbiamo considerare le differenti lingue e culture come una ricchezza, non come barriere”, gli ha fatto eco Klaus Popa, vice direttore generale del Centro media tedesco “Stimme der Hoffnung” che ha ospitato l’evento. Ha poi invitato a fare proposte per rendere tale ricchezza utilizzabile da tutti. “Come possiamo lavorare insieme per fare la differenza?”, è la domanda rivolta ai presenti.

Nei tre giorni di incontri, gli oltre 70 professionisti dei media avventisti – provenienti da Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna, Svizzera e dall’Ucraina – hanno presentato alcuni moderni progetti di condivisione della fede, realizzati nelle loro città, e il lavoro svolto da radio, televisione e internet in una società in cui la tecnologia cambia rapidamente.

I dati presentati al congresso evidenziano un mondo di utenti che preferiscono radio e televisione on demand su internet. Inoltre, sono sempre di più le persone, soprattutto giovani, che guardano la televisione e simultaneamente usano l’iPad o l’iPhone. Vogliono quindi non solo assistere ma partecipare, essere parte della storia.

Il futuro sembra essere nelle parole App, social media e giochi. La Regione Eud e diverse Unioni avventiste hanno creato delle App per rendere fruibili sui device mobili le notizie, i video, la radio e la televisione. Anche la chiesa cristiana avventista italiana ha recentemente realizzato un’App gratuita per il mondo Apple e Android (Informazioni su http://www.avventisti.it/app-per-dispositivi-mobili-avventisti-it)

In Europa occidentale, il 62 per cento degli utenti di internet, vale a dire 174,2 milioni di persone, usa i social media. È un’intricata rete di individui che scambiano tra di loro impressioni, opinioni, sensazioni, sentimenti. Essere presenti su facebook, twitter, google, linkedin, ecc, significa avere la possibilità di condividere esperienze e storie di fede, invitare le persone a eventi e renderle partecipi del messaggio di speranza cristiana.

Molto successo hanno anche i giochi scaricabili su smartphone e tablet. La maggior parte dei possessori di cellulare utilizza i periodi “morti” della giornata per giocare (in metro, in coda alla posta, ecc.) Heroes è il gioco sui personaggi biblici, realizzato da un team avventista della Gran Bretagna, scaricabile su iPhone e iPad. Al momento è in inglese e in alcune altre lingue, ma sarà presto anche in italiano.

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Lugano. Conferenza internazionale sulla libertà religiosa

N11- Conferenza LuganoRiflessione sui diritti filosofici, teologici e giuridici nel panorama sociale e religioso europeo in profondo cambiamento

Notizie Avventiste – La Chiesa avventista del 7° giorno, in collaborazione con l’Istituto Direcom della Facoltà di Teologia di Lugano, organizza una Conferenza internazionale per discutere alcuni dei problemi più attuali legati alla libertà religiosa. Il convegno si propone di analizzare gli strumenti giuridici al fine di evidenziare la libertà religiosa come diritto fondamentale e inalienabile.

L’evento di terrà il 27 e 28 marzo, a Lugano, presso la Facoltà di Teologia. Si svilupperà in quattro sessioni di lavoro. La prima si concentrerà sul contesto storico e filosofico della libertà religiosa; interverranno i professori Francesco D’ Agostino, dell’Università La Sapienza di Roma, e Adriano Roccucci, dell’Università Roma III; presiederà Adriano Fabris, della Facoltà di Teologia di Lugano.

Il secondo incontro sarà dedicato alla persecuzione religiosa nel mondo e al ricorso legale contro di essa; saranno relatori i professori Ganoune Diop, della Chiesa avventista, e Antonio Fuccillo, dell’Università di Napoli.

La terza sessione sarà dedicata a libertà religiosa e libertà di espressione; interverranno i professori Anna Gianfreda, dell’Università di Piacenza, e Luigi Foffani, dell’Università di Modena; presiederà Enrico Vitali, dell’Università di Milano.

Infine, il quarto incontro affronterà il tema della libertà religiosa e l’ordine pubblico; sarà trattato dai professori Roberto Mazzola, dell’Università del Piemonte, e Claudius Luterbacher cancelliere della Diocesi di San Callo; presiederà Libero Gerosa, della Facoltà di Teologia di Lugano.

Dopo il dibattito, i professori Silvio Ferrari, dell’Università di Milano, e Stefan Mückl, dell’Albert-Ludwigs-Universität Freiburg im Breisgau, suggeriranno alcune conclusioni.

Il programma completo della conferenza è reperibile cliccando qui.

Per maggiori informazioni: pacillov@gmail.com

È garantita la traduzione in tedesco e francese.

Il convegno internazionale sulla libertà religiosa di Lugano ha ottenuto 6 crediti formativi dal Consiglio nazionale degli avvocati italiani.

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Summit avventista sulla sessualità a Città del Capo. Preservare l'identità della Chiesa, ma svolgere un ministero verso gay e lesbiche

csm_panel2-web_f26d773ed6Gli esperti hanno affrontato temi legali, pastorali, psicologici, teologici e riguardanti lavoro e famiglia

Notizie Avventiste – Un gruppo di esperti, al summit della Chiesa avventista del 7° giorno sulla sessualità, ha discusso su quale sia il modo migliore di affrontare le questioni riguardanti la comunità gay e lesbica, che permetta di sostenere l’identità teologica della chiesa e di riconoscere le realtà fronteggiate dalle persone circa l’orientamento sessuale.

Queste realtà hanno già un impatto nella vita della chiesa, hanno affermato i relatori della tavola rotonda, durante il vertice sulla sessualità svoltosi dal 17 al 20 marzo a Città del Capo, in Sudafrica.

“I membri di chiesa spaziano tra le persone attivamente gay e coloro che negano tale realtà”, ha affermato Willie Oliver, direttore del dipartimento Ministeri della famiglia della Chiesa avventista mondiale. “Abbiamo incontrato queste realtà in tutto il mondo per anni. Le persone stanno male e sperimentano sensazioni che alcuni di noi non possono voler ammettere”.

Attualmente, i governi di 18 paesi del mondo e di 15 stati degli Usa riconoscono il matrimonio omosessuale. Più di 100 paesi hanno depenalizzato il comportamento omosessuale. Tuttavia, trentaquattro dei 54 paesi africani lo perseguono come atto criminale, ha reso noto Karnik Doukmetzian, legale generale della Chiesa avventista mondiale, presentando un quadro della situazione giuridica. “Siate aggiornati su cosa dicono le leggi nel vostro paese”, ha aggiunto Karnik Doukmetzian, “La legislazione progredisce ed è in continua evoluzione”.

Un esempio pratico, ha poi continuato, è sapere se un pastore avventista può legalmente scegliere di non sposare coppie dello stesso sesso, citando un conflitto di coscienza. “Assicuratevi che la legislazione del vostro paese lo permetta al clero”, ha affermato, invitando gli amministratori e i pastori a lavorare insieme per produrre in anticipo una risposta radicata nella dottrina e nella fede avventista.

Anche nell’ambito lavorativo la legislazione può riguardare la Chiesa avventista, secondo Lori Yingling, direttore associato del dipartimento Risorse umane presso la sede mondiale della Chiesa, negli Stati Uniti.

“Poiché siamo un’organizzazione religiosa, negli Stati Uniti abbiamo ‘un’eccezione’ legale che ci permette di assumere solo avventisti del 7° giorno”, ha affermato Yingling, notando che ciò consente alle istituzioni ecclesiastiche di richiedere condizioni d’impiego, basate sui working policies e su ciò in cui crede la chiesa, che i potenziali dipendenti devono leggere e firmare.

Ma al di là delle questioni giuridiche e occupazionali vi è la situazione e la lotta di persone vere, ha dichiarato Brett Townend, presidente della Federazione avventista dell’Australia del nord.

“Pensiamo che sia una questione di norme, di politiche e protocolli, in realtà si tratta di persone”, ha precisato Townend. “Se ci limitiamo a fare dichiarazioni che sono come strofinare il sale in ferite molto aperte, non siamo di alcun aiuto. Dobbiamo sia preservare la nostra chiesa sia affrontare la reale sofferenza che vivono queste persone”.

I relatori hanno anche considerato la crescente necessità di provvedere ai bisogni di giovani avventisti che cercano di scoprire o sono alle prese con le questioni dell’identità sessuale.

“Ciò che vediamo, soprattutto nei campus universitari, è la presenza di studenti che cercano di scoprire chi sono”, ha affermato Elaine Oliver, direttore associato del dipartimento Ministeri della famiglia della Chiesa avventista mondiale.

“Purtroppo, molti genitori cristiani tacciono su questo argomento”, ha aggiunto Elaine Oliver, “Quando restiamo in silenzio sui problemi di identità dei nostri figli, ci sono molte voci là fuori disposte ad aiutarli a capire cosa fare con loro identità. Non possiamo più permetterci di rimanere in silenzio”.

Ekkehardt Mueller, vice direttore mondiale del Biblical Research Institute, è perfettamente d’accordo. I giovani di oggi, ha affermato, sono “bombardati da messaggi nei media”. Mueller ha notato un “cambiamento” di mentalità poiché le giovani generazioni considerano sempre di più le questioni gay e lesbiche attraverso la lente della giustizia sociale piuttosto che attraverso quella morale.

La tavola rotonda, moderata dal vicepresidente della Chiesa avventista mondiale, Pardon Mwansa, ha inoltre affrontato il tema se possono far parte della chiesa persone che hanno orientamento omosessuale ma che non sono attive in tale senso.

“Il minimo che possiamo fare è riconoscere che l’orientamento di per sé non è peccato”, ha affermato Townend. “Gesù è morto anche per le persone attratte dallo stesso sesso? Vuole che esse entrino in relazione con lui? Io le battezzerei senza troppe esitazioni”.

Townend ha poi riconosciuto che una tale mossa può generare un aumento della discussione nelle comunità locali, ha quindi aggiunto che “le discussioni devono partire da una posizione di ascolto e non di condanna”. La Chiesa, ha quindi affermato, dovrebbe essere un “luogo sicuro” in cui i nuovi membri battezzati, ancora alle prese con l’identità sessuale, siano affidati a figure tutor capaci di ascoltarle e consigliarle.

All’inizio della giornata, Kwabena Donkor, direttore associato del Biblical Research Institute a livello mondiale, ha presentato l’ermeneutica, o l’interpretazione, dell’omosessualità nella Bibbia. Ha affermato che i principali punti di discordia sono le diverse interpretazioni della Scrittura: ermeneutica “tradizionale” contro ermeneutica “contemporanea”.

L’obiettivo dell’ermeneutica contemporanea, ha aggiunto “è quello di mettere in moto questo cosiddetto ‘mondo extralinguistico’, la proiezione di nuovi mondi di significato”.

Donkor ha poi fatto un esempio: i teorici che sostengono l’ermeneutica contemporanea dicono che la storia di Sodoma, in Genesi 19, è intesa come un significante linguistico in cui il referente primario non è l’omosessualità ma l’ingiustizia che si esprime nella violazione delle tradizioni di ospitalità e nel tentato stupro omosessuale.

“Negano la premessa di base che si trattava in realtà di un tentativo di omosessualità e cercano di aggirare l’ostacolo”, ha successivamente affermato Donkor a margine della conferenza. “Ma come chiesa”, ha aggiunto, “abbiamo bisogno di dialogare con persone che hanno questi presupposti. Li definiamo ‘liberali’ e non li consideriamo, ma le etichette non aiutano. Sono persone impegnate e abbiamo bisogno di capirle e di parlare con esse”.

Il summit di Città del Capo, sul tema “A immagine di Dio: Scrittura, sessualità e società” ha riunito circa 350 dirigenti, pastori, accademici ed esperti dei servizi umani della Chiesa avventista del 7° giorno, provenienti da tutto il mondo.

 

 

 

 

 

Ministeri dei Bambini. Kid Convention

Ministeri dei Bambini. Kid Convention

KID Convention Flyer new ITALIANO-14-feb_Pagina_1Elsa Cozzi – Kid è l’acronimo di Kids In Discipleship. Kid è un concetto, non un programma, ideato da un padre che ha riscoperto la sua responsabilità di genitore nella vita e nello sviluppo spirituale dei suoi figli.

La società sempre più frenetica ed esigente sottopone le famiglie a continue e stressanti tensioni che distraggono e affievoliscono l’influenza dei genitori sui figli. Sempre più genitori si sentono sopraffatti dall’incapacità di costruire un rapporto sano e soddisfacente con i loro figli. Sempre più genitori denunciano la loro incapacità a gestire i conflitti generazionali e le incomprensioni. In poche parole, il compito dei genitori sembra essere sempre più arduo con risultati sempre più scarsi. Se questa è la realtà della società moderna, dobbiamo ammettere e accettare che le famiglie credenti non sono esenti da queste tensioni. Ovviamente l’aspetto spirituale è quello che ne risente maggiormente.

Ristabilire un equilibrio e ritrovare il dialogo sembra un’impresa impossibile. La Parola di Dio ricorda che in un tempo come questo è importante lavorare per «riportare il cuore dei padri (genitori) verso i figli e il cuore dei figli verso i padri» (Ml4:6).

Nella Bibbia  è scritto : «E questi comandamenti che oggi ti do ti staranno nel cuore; li insegnerai ai tuoi figliuoli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai» (Dt 6:6,7).

A prima vista si può dire che la cura per i bambini viene effettuata quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando ti corichi e quando ti alzerai. Nella pratica significa che devo modellare l’atteggiamento cristiano dalle mie azioni, il mio dire, il mio lavoro, ogni singolo giorno della mia vita. In una espressione più moderna possiamo dire che  insegniamo 24 ore al giorno per 7 giorni, non solo parlando, ma anche agendo.

Il progetto Kid nasce proprio con l’obiettivo di invitare i genitori a riappropriarsi del loro ruolo di guide spirituali così come Dio aveva stabilito e consigliato: fare dei loro figli degli autentici discepoli di Gesù.

Il fondatore e attuale direttore esecutivo del Ministero Kid, Don MacLafferty, con l’aiuto di esperti in educazione, ha sviluppato un curriculum utile ad accompagnare genitori e ragazzi in un percorso di discepolato. Questo concetto non si riferisce alla mera trasmissione di pratiche religiose o aspetti teorici di credenze religiose, bensì al coinvolgimento attivo della fede nella quotidianità della famiglia.

Nel novembre 2009 il progetto Kid ha avuto inizio nella Divisione Intereuropea. In quasi 5 anni è stato adottato dalla maggioranza dei paesi europei e ha permesso a diverse famiglie di recuperare la loro spiritualità famigliare.

Da alcuni anni è emersa la necessità di organizzare un evento che permettesse di far incontrare fra loro le famiglie che hanno vissuto il progetto. Nello stesso tempo,  dare la possibilità, a chi non lo avesse ancora fatto, di iniziare questa avventura.

La Kid Convention, una prima in assoluto a livello mondiale, nasce con l’obiettivo di essere una piattaforma di incontro e scambio di esperienze mirate a rafforzare le dinamiche che regolano la spiritualità in  famiglia.

L’appuntamento è dall’1 al 4 maggio 2014 a Lignano Sabbiadoro, poco lontano da Venezia. Saranno presenti ospiti e oratori internazionali, esperti di educazione dell’infanzia e dell’adolescenza come anche esperti di educazione religiosa. Saranno presenti Don MacLafferty, Linda Koh e i Direttori Kid di altre regioni del mondo che presenteranno la loro decennale esperienza nel Ministero Kid.

Orientato a sviluppare dinamiche familiari e comunitarie intergenerazionali, il programma prevede tempi di condivisione di esperienze vissute all’interno del progetto Kid, laboratori pratici e interattivi, momenti ricreativi e turistici.

Per tutte le altre informazioni visitate il sito: kid-convention

Il costo è di 150 euro a persona, ma sono previsti sconti per le famiglie.

L’invito a partecipare è rivolto a tutti coloro che desiderano rispondere all’invito di Gesù di fare discepoli. I nostri ragazzi non fanno eccezione. Arrivederci a Lignano!

(Elsa Cozzi è la responsabile dei Ministeri in favore dei Bambini presso la Divisione Intereuropea)

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