Bentornato, Jonatan. Tejel è il nuovo direttore dei giovani presso la Divisione intereuropea

Bentornato, Jonatan. Tejel è il nuovo direttore dei giovani presso la Divisione intereuropea

Eudnews/Maol – Durante l’incontro di metà anno del comitato della Regione intereuropea (Eud) della chiesa, tenutosi a Friedensau, in Germania, dal 21 al 23 maggio, è stata convocata la commissione di nomina per eleggere il nuovo leader del dipartimento della Gioventù (GA). La scelta è caduta su Jonatan Tejel, direttore associato del dipartimento presso la Conferenza Generale (CG).

Il posto era rimasto vacante dopo che Stephan Sigg, attuale leader dei giovani, è stato eletto presidente della Federazione svizzera tedesca, un paio di mesi fa.

«Abbiamo perso un ottimo direttore della Gioventù», ha commentato Corrado Cozzi, responsabile delle Comunicazioni presso l’Eud, «ma abbiamo un livello equivalente».

Il past. Mario Brito, presidente dell’Eud, ha espresso parole di gratitudine per l’enorme lavoro svolto da Sigg nei sette anni alla direzione dei giovani.

Jonatan Tejel è stato pastore a Barcellona, in Spagna, dal 1996 al 2000, e a Valencia dal 2000 al 2002. Nel 2002, l’Unione spagnola lo nominò direttore nazionale della Gioventù. Incarico che ha ricoperto fino a quando è stato chiamato ad essere direttore associato del dipartimento GA e scout avventisti a livello mondiale, responsabilità che ha mantenuto fino a oggi.

«In questi anni ho vissuto momenti di gioia e di tristezza», ha spiegato Tejel, «La tristezza per i lunghi periodi trascorsi lontano dalla mia bella famiglia. Ho perso molti momenti della crescita delle mie figlie. Versavo lacrime all’aeroporto, quando lasciavo la mia famiglia e partivo per andare in altri paesi dove diffondere la Parola di Dio. La gioia è stata rappresentata dall’opportunità di incontrare giovani e leader straordinari che amano il Signore con tutto il loro cuore, la loro mente e la loro forza».

«Ho imparato molto», ha continuato Tejel, «in tutti i miei viaggi. Ho visto i giovani dare la loro vita a Gesù e ogni volta che avevo il privilegio di essere presente a una cerimonia battesimale, il mio cuore gridava di gioia. Non c’è niente di più eccitante e bello di vedere una persona esprimere pubblicamente il suo amore per Gesù».

Per il neoeletto direttore GA, l’esperienza vissuta a livello di chiesa mondiale è stata un arricchimento nella vita e nel ministero. «Devo dire che mentre condividevo la Parola di Dio, scoprivo l’importanza di imparare dalle diverse e bellissime culture di tutto il mondo. In questo modo possiamo condividere meglio il messaggio che è nei nostri cuori».

«Il mio cuore trabocca di riconoscenza per quello che mi è stato permesso di fare come direttore associato alla CG”, ha aggiunto Tejel, «e adesso cercherò di portare avanti al meglio il nuovo incarico, camminando sempre insieme con il mio Gesù».

Ora, Jonatan torna alla sua «vecchia» Divisione, l’Eud.
«Sono felice di ritornare a casa e servire di nuovo la chiesa in Europa. Sarò pronto a continuare ad apprendere da ciascuno dei leader con cui lavorerò e farò del mio meglio per condividere la mia profonda passione per il Signore e la sua Parola», ha concluso Tejel.

Il past. Jonatan Tejel è ben conosciuto in Italia dai giovani e dagli scout avventisti. È stato ospite del camporee internazionale di Bassano Romano nel 2011. Più recentemente è stato uno degli ospiti dell’Assemblea spirituale dell’Unione italiana, organizzata a Milano lo scorso aprile. I suoi messaggi ai giovani e i suoi laboratori sono stati molto apprezzati dai partecipanti.

 

Messaggio di fine anno del presidente della Regione Intereuropea

Messaggio di fine anno del presidente della Regione Intereuropea

EUDnews/MaolPubblichiamo il messaggio di fine anno che il presidente della Regione Itereuropea, past. Mario Brito, ha inviato alle chiese.

Il 2016 è giunto alla fine! Guardando indietro al modo in cui Dio ha diretto e benedetto la sua opera in tutti i paesi della nostra Regione, non possiamo fare a meno di gioire e di lodarlo per la sua incessante bontà, guida e protezione.

Le sue abbondanti benedizioni, tuttavia, non devono essere considerate fini a se stesse, ma un segno della sua fedeltà e cura. Da lui provengono tutte le risorse e i doni necessari nella nostra quotidianità e che ci permettono di realizzare con successo il compito che ci ha assegnato.

Nonostante abbiamo di fronte tante sfide, non c’è motivo di scoraggiarsi.

Al contrario, sulla base dell’esperienza passata, della conoscenza della bontà di Dio e del suo desiderio di donarci le risorse e le benedizioni necessarie, dovremmo andare a lui e chiedergli ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita quotidiana e per la realizzazione del mandato evangelico.

Dopo la risurrezione e l’ascensione di Gesù, i discepoli avevano davanti sfide molto simili alle nostre. Erano un piccolo gruppo di persone, senza risorse, al quale Dio aveva affidato la missione di andare e fare «miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28:19).

Nel giro di pochi decenni, il messaggio evangelico si diffuse in tutto il mondo: in tutto l’impero romano e non solo.

Qual è stato il segreto del loro successo? Hanno chiaramente capito alcune cose molto importanti ed essenziali:
– Il compito loro assegnato era di gran lunga superiore alle mere capacità umane. Sarebbe stato impossibile da realizzare senza il sostegno e la collaborazione di Dio.

– Avevano bisogno di essere uniti come una squadra, il cui obiettivo principale era quello di glorificare Dio attraverso il carattere, l’esempio e l’agire come Cristo.

– Insieme pregarono intensamente e sinceramente perché la promessa dello Spirito Santo diventasse una realtà nella loro vita e nel loro ministero.

La promessa di un’abbondante effusione e di una continua presenza dello Spirito Santo non è da considerare come un’esclusiva dei discepoli del primo secolo dopo Cristo. Lo Spirito Santo è disponibile e verrà su tutti coloro che sinceramente lo chiedono nella loro vita.

«Io altresì vi dico: chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. E chi è quel padre fra di voi che, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece un serpente? Oppure se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione? Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!» (Lc 11:9-13).

«Lo Spirito Santo è il soffio della vita spirituale nell’animo. La trasmissione dello Spirito è la trasmissione della vita del Cristo. Colui che lo riceve entra in possesso degli attributi del Cristo. Solo coloro che sono istruiti da Dio, coloro in cui lo Spirito opera e che manifestano nella propria vita il Cristo, sono degni di rappresentare la chiesa ed esercitare un ministero in suo favore» – E. G. White, The Desire of Ages, p. 805.

Non dimentichiamo che Dio vuole che abbiamo successo in tutto ciò che facciamo. Più difficile è il compito, maggiori sono le sfide, e più sperimenteremo la sua potenza e le sue benedizioni nella nostra vita e nel ministero.

Il dono dello Spirito Santo porterà con sé tutti i doni e le benedizioni divine di cui abbiamo bisogno. È totalmente disponibile per tutti coloro che lo chiedono sinceramente.

Il mio augurio più sincero e la mia preghiera per il prossimo anno è che non dimentichiamo di chiedere e di camminare ogni giorno nella potenza dello Spirito Santo.

Vi auguro un felice e benedetto 2017!

Mario Brito

 

Programma della missione avventista nella Regione Intereuropea

Programma della missione avventista nella Regione Intereuropea

EUDNews/Maol – Nel quarto trimestre 2016 abbiamo ascoltato le esperienze di persone che vivono in Austria, Francia, Italia e Romania. Sono questi i paesi in cui saranno realizzati i progetti dell’offerta del tredicesimo sabato.
In quale regione della chiesa si trovano questi paesi? Nella Divisione Intereuropea (EUD). In questa regione ci sono 178.380 avventisti, 2.550 chiese e 548 istituzioni.

Italia
A Ragusa, in Sicilia, le persone che si riuniscono nella chiesa avventista superano la capienza dell’attuale struttura e hanno disperatamente bisogno di un nuovo edificio di culto. L’offerta del tredicesimo sabato li aiuterà in questo progetto.

Il Comune di Ragusa ha affidato al coordinamento ADRA, che ha sede nella chiesa cristiana avventista della città, la responsabilità esclusiva della gestione del programma di assistenza alimentare alle famiglie indigenti.

Inoltre, un giovane avventista della città siciliana ha testimoniato della sua fede rifiutando di partecipare alle Olimpiadi nazionali di matematica che si sarebbero tenute di sabato, giorno del Signore. Gli organizzatori delle Olimpiadi hanno incontrato il giovane e gli hanno rivolto alcune domande sulla sua fede. Dopo il colloquio hanno spostato il giorno delle Olimpiadi al venerdì.

L’Italia è anche il primo paese europeo dove fu predicato il messaggio avventista. Fu il polacco Michael Belina Czechowski, ex prete cattolicom che si era convertito all’avventismo negli Stati Uniti ed era stato battezzato nel 1857. Czechowski arrivò in Italia, in missione non ufficiale, nel 1864.

Francia
Una delle storie di questo trimestre racconta di un giovane ebreo che era stato diseredato dal padre perché aveva deciso di diventare avventista. Vive a Parigi, in Francia, dove si trova la terza più numerosa popolazione ebrea del mondo, dopo Israele e Stati Uniti. Una parte dell’offerta del tredicesimo sabato contribuirà all’apertura di un centro di amicizia ebraico-avventista.

Nella nazione d’oltralpe ci sono 122 chiese avventiste, frequentate da 13.712 membri. Attualmente, il centro di amicizia ebraico-avventista si riunisce una volta al mese in una delle stanze di un teatro. Una parte dell’offerta del tredicesimo sabato sarà usata per acquistare un locale di proprietà per questo centro.

Austria
Molti rifugiati del Medio Oriente frequentano, sempre più numerosi, le chiese avventiste di Vienna perché si sentono accolti e amati. Nella chiesa internazionale avventista della capitale austriaca si riuniscono molte persone provenienti da vari paesi. L’edificio in cui si ritrovano è molto vecchio e malandato. Una parte dell’offerta del tredicesimo sabato sarà usata per la costruzione di un edificio di culto per questa comunità nel centro di Vienna.

Molti sono i giovani che arrivano a Vienna per studiare nelle scuole di musica e in altre università. Diversi di essi frequentano la chiesa internazionale avventista. Ma la città ha anche tanti senza tetto. Uno di essi era Ferdinand, che dopo parecchi anni passati per strada, ha trovato un luogo di accoglienza che ha dato senso alla sua vita: il centro di speranza ADRA, di cui ora è anche uno dei responsabili.

Romania
«Vivere a un livello 10+» è un programma avventista di attività extracurriculari realizzato nelle scuole medie e nei licei della Romania. Il programma prevede vari corsi e seminari per ogni grado ed età, e si occupa di temi quale la salute e l’alimentazione, la lotta contro le dipendenze, la formazione personale, i rapporti interpersonali, la gestione delle finanze, l’impatto tecnologico, l’uso responsabile di Internet, ecc. La parte dell’offerta del tredicesimo sabato, destinata alla Romania, sarà usata per acquistare materiale per questi corsi e per sostenere le spese dei programmi di formazione degli insegnanti e del campeggio di una settimana per gli studenti

Le scuole avventiste offrono corsi di teologia e di lingua per stranieri: l’università avventista di Collonges, in Francia, offre corsi di lingua e cultura francese; nel seminario avventista di Bogenhofen, in Austria, si può studiare il tedesco; e l’Istituto avventista di Firenze, in Italia, offre corsi di lingua e cultura italiana.

Siamo arrivati alla conclusione del breve viaggio in cui abbiamo ricordato le esperienze e i progetti di questo trimestre. L’offerta che sarà raccolta sabato prossimo sarà molto importante per coloro che ne beneficeranno.

In Italia e in Austria le vostre offerte saranno usate per costruire delle chiese di cui c’è grande bisogno. In Francia saranno usate per acuistare una sede per il centro di amicizia ebraico-avventista. In tutta la Romania avranno un impatto positivo su migliaia di ragazzi e ragazze che frequentano le scuole pubbliche e che potranno seìguire corsi di formazione da personale avventista consacrato.

La vostra instancabile generosità permette alla missione di progredire sempre di più.

Antonio Guterres è il nuovo segretario generale dell’ONU

Antonio Guterres è il nuovo segretario generale dell’ONU

n39-onu-antonio-guterres-2016Le congratulazioni della Chiesa cristiana avventista.

EUDnews/Notizie Avventiste – Il portoghese Antonio Guterres è il nuovo segretario generale delle Nazioni Unite (ONU). Entrerà in carica a pieno titolo dal 1° gennaio 2017. La nomina del successore di Ban Ki-moon è arrivata per acclamazione dal Consiglio di sicurezza e sarà ratificata dall’Assemblea generale del palazzo di vetro.

“A nome dei membri della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno in Europa, esprimiamo ad Antonio Guterres le nostre congratulazioni per la sua elezione a segretario generale delle Nazioni Unite”, ha affermato il dipartimento Relazioni pubbliche della Regione Intereuropea (EUD) della Chiesa, “Siamo sicuri che sotto la sua guida l’ONU affronterà con efficacia le innumerevoli sfide del mondo odierno”.

Nato a Lisbona 67 anni fa, Antonio Guterres è stato primo ministro del Portogallo dal 1995 al 2002. Ha guidato il partito socialista portoghese dal 1992, mentre dal 1999 al 2005 è stato presidente dell’Internazionale socialista. Nel periodo 2005-2015 ha diretto l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).

Corrado Cozzi, direttore del dipartimento Comunicazioni dell’EUD, ha dichiarato: “Nella Bibbia, Paolo ci invita a pregare per le autorità ed è ciò che faremo. Tra profughi in fuga, ingiustizie sociali in ogni ambito, terrorismo, guerre, violenza e abusi, in particolare nei confronti delle donne e dei minori, (Antonio Guterres) avrà, proprio come i suoi predecessori, un programma molto impegnativo. Il Signore gli dia la saggezza necessaria per contribuire alle soluzioni di pace e di rispetto incondizionato”.

“Un ringraziamento particolare va a Ban Ki-Moon, per il suo impegno nella ricerca di una soluzione ai mille problemi che il mondo attraversa, e anche ad Antonio Gutteres per aver accettato questa sfida enorme”, ha concluso Cozzi.

(Foto: Nazioni Unite)

Antonio Guterres è il nuovo segretario generale dell’ONU

Attraverso le mie mani. Congresso internazionale per sordi e sordo-ciechi

EUD-Congresso-sordi-2016L’evento ha riunito 230 persone a Siviglia, in Spagna.

EUDnews/Notizie Avventiste – Le persone sorde e sordo cieche sono spesso trascurate anche nelle comunità di fede, dove le liturgie e i programmi sono realizzati quasi esclusivamente per i vedenti e gli udenti.

Circa 230 persone hanno affermato di voler essere attivamente parte delle loro comunità nel Congresso internazionale per sordi e sordo-ciechi, svoltosi a Siviglia, in Spagna, il mese scorso e organizzato dalla Chiesa cristiana avventista europea.

I partecipanti provenivano da 15 paesi europei, ma alcuni anche da Sudamerica, America Centrale, Stati Uniti, Corea. Nove lingue diverse sono state “interpretate”, verbo usato per la lingua dei segni, da distinguere dal verbo “tradurre” utilizzato dagli udenti.

Con il motto “Attraverso le mie mani”, il congresso è stato caratterizzato da momenti musicali, sermoni presentati da persone sorde per i sordi e tradotti in audio per gli udenti.

Non sono mancate le visite ai luoghi storici e religiosi di Siviglia e Cordoba.

“Questo congresso è solo un esempio di ciò che vogliamo realizzare in futuro”, ha affermato il past. Corrado Cozzi, responsabile del Ministero per i sordi nella Regione Intereuropea della Chiesa cristiana avventista, “Nel 2019 prevediamo di organizzare un evento mondiale per sordi e sordo-ciechi. Sempre di più si sta diffondendo la visione di un ministero verso le persone che hanno esigenze particolari, quindi non solo sorde ma anche cieche, con limitazioni fisiche e mentali, e anche verso gli orfani di tutto il mondo”.

Bergamo – Sabato speciale con presidente dell’EUD

Bergamo – Sabato speciale con presidente dell’EUD

M11-Bergamo_visita-BritoDamaris Migliore – Sabato 12 marzo, la nostra chiesa ha avuto il piacere di ospitare il past. Mario Brito, presidente della Divisione Intereuropea (EUD), che ci ha parlato della famiglia. Mai come oggi, all’interno delle nostre chiese, si assiste a una sorta di «crisi» delle famiglie, e il presidente Brito ha confermato che è una situazione presente anche in altre chiese della Divisione. Quindi, una crisi non esclusivamente italiana. Questa consapevolezza non rincuora ma aiuta a prendere coscienza. Come chiesa, proprio su questa scia, abbiamo da poco istituito un tavolo di studio e di approfondimento tutto al femminile, dove potersi confrontare come donne, figlie, mogli e madri, con l’auspicio che Dio possa illuminarci.

 

EUD. Congresso internazionale per persone sorde e sordo-cieche a Siviglia

EUD. Congresso internazionale per persone sorde e sordo-cieche a Siviglia

LS-congress-Seville-2016-3EUD/Maol – La Divisione Intereuropea (EUD) organizza, dal 13 al 16 maggio, a Siviglia, in Spagna, il Congresso internazionale per sordi e sordo-ciechi «Through my hands» (Attraverso le mie mani), il primo nel suo genere nella storia della Chiesa cristiana avventista. Sono invitati a partecipare persone sorde e sordo-cieche di tutto il mondo. Mai prima d’ora si è pensato ai bisogni di queste persone come si fa oggi.

Diversi congressi per non udenti e persone sordo-cieche sono stati organizzati in passato, tra cui quelli in Europa, America del Nord e del Sud, Brasile, ecc., ma mai della portata di questo. Sarà un evento storico e segnerà una data importante nella storia della Chiesa.

La Divisione Intereuropea, in cooperazione con il Ministero avventista peri sordi della Conferenza Generale e l’Unione spagnola, desidera offrire ai sordi e sordo-ciechi la possibilità di vivere le stesse esperienze e opportunità che sperimentano nel mondo le persone udenti. Il desiderio degli organizzatori è di far godere gli eventi in programma alle persone che parteciperanno e di far trovare le risposte alle loro necessità spirituali tramite il Vangelo.

Gli obiettivi dei tre giorni di incontri sono: rendere consapevoli le persone udenti sui bisogni di coloro che non sentono o sono sordo-cieche; promuovere la partecipazione dei sordi e sordi-ciechi nelle attività e integrarli nelle comunità; incoraggiare l’amicizia; introdurre nel congresso il sistema internazionale della lingua dei segni; facilitare la partecipazione della comunità di persone sordo-cieche; aumentare la consapevolezza delle altre persone sull’importanza di questo tipo di attività; promuovere la comprensione dell’importanza di lavorare in squadra con i professionisti della traduzione.

Tutte le informazioni per partecipare sono sul sito: http://adventistdeaf.eu/

Antonio Guterres è il nuovo segretario generale dell’ONU

EUD. Ferma e incondizionata condanna agli atti di terrorismo, violenza e oppressione

Eud News logoIn un comunicato stampa, la Chiesa avventista europea chiede che si fermino le armi, l’odio e la violenza. “Siamo tutti fratelli e sorelle, figli di uno stesso Padre”.

EUD news – All’indomani dell’ultimo attacco terroristico, avvenuto a Giacarta, in Indonesia, la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno della Regione Intereuropea (EUD) ha diffuso un comunicato in cui condanna fermamente ogni atto di violenza e oppressione. Esprime cordoglio per le famiglie delle vittime degli attacchi e chiede ai credenti di essere vicini a chi soffre in questo tempo di angoscia.

Il comunicato afferma:

“Francia, Siria, Tunisia, Turchia, Egitto, Indonesia… l’elenco dei paesi colpiti dagli attacchi terroristici si allunga ogni giorno e non si ferma. Il mondo intero sembra essere destabilizzato, in preda a paura, terrore e confusione. L’Occidente, fino a pochi anni fa luogo fiorente, prospero e sicuro, vive ora momenti di ansia e di profonda insicurezza. Le grandi città europee sono militarizzate e sotto stretto controllo. La paura è palpabile ovunque. Le istituzioni appaiono fragili e sembrano non garantire più la stabilità materiale e spirituale. Le persone sono alla disperata ricerca di pace, serenità e sicurezza.

Alla luce di tutto ciò vogliamo, prima di tutto, esprimere sincero cordoglio alle famiglie delle vittime degli attentati terroristici. Possano le nostre preghiere e i nostri pensieri confortarli in questo momento di dolore, rabbia e tristezza. Possa il nostro amore abbracciarli tutti insieme. Preghiamo anche che il Signore, nostro Dio, riempia i loro cuori con la certezza della vita eterna, quando potremo vivere con gioia e letizia nella comunione fraterna, e la morte e il dolore non ci saranno più!

Ferma e incondizionata è la nostra condanna di tutti gli atti di terrorismo, violenza e oppressione. Chiediamo che l’uso delle armi, l’odio e la violenza cessino! Siamo tutti fratelli e sorelle, figli di uno stesso Padre.

Le Chiesa cristiana avventista si impegna, per quanto le è possibile, a offrire sostegno spirituale e morale tramite le sue istituzioni religiose, sociali e umanitarie.

Incoraggiamo i membri delle chiese a essere vicini a coloro che soffrono in questi tempi di grande angoscia. Che possiamo essere tutti ambasciatori del regno di Dio, portatori della gloriosa certezza del ritorno di Gesù Cristo e di una vita felice nel regno dei cieli”.

Antonio Guterres è il nuovo segretario generale dell’ONU

Messaggio di augurio del presidente della Chiesa cristiana avventista europea

csm_Mario_20Brito14__1__2da107ff08Gesù Cristo, centro del Vangelo, è la via d’uscita a caos, paura e insicurezza.

Notizie Avventiste/EUDNews – All’inizio di questo nuovo anno pubblichiamo parte del messaggio di augurio del past. Mario Brito, presidente della Regione Intereuropea della Chiesa cristiana avventista.

“Se osserviamo la natura, scopriamo diversi fasi cicliche – giorni, mesi, stagioni, ecc – dalle quali possiamo trarre lezioni di grande saggezza. Ogni nuovo ciclo porta rinnovate energie, la gioia di un nuovo inizio, la speranza e la possibilità di imparare e migliorare man mano che progrediamo nei diversi ambiti della nostra vita. Tuttavia, per poter imparare le lezioni migliori dai risultati passati, dobbiamo essere aperti e sinceri nel valutarli e nel valutare noi stessi.

Viviamo in un mondo in cui le guerre, i disastri naturali, il crescente antagonismo e la violenza tra gli individui e le nazioni aumentano di intensità e frequenza senza precedenti. Di conseguenza, tra l’altro, è enormemente aumentato il numero degli sfollati in tutto il mondo e in alcuni dei nostri paesi.

Il fenomeno delle migrazioni di massa che sta interessando l’Europa riguarda anche le nostre chiese. In alcuni paesi, le chiese offrono sostegno e accoglienza ai nuovi arrivati. Pur se limitati, questi progetti sono preziosi per dare ai migranti un po’ di conforto e aiuto per recuperare, anche se molto lentamente, ferite terribili. Dobbiamo ammettere, però, che, nel complesso, la nostra risposta alla crisi dei rifugiati è stata lenta e timida.

Non ci sono giustificazioni alle guerre e alle violenze in atto. La maggior parte di questi conflitti, bagnati dal sangue, si crede siano in nome di Dio. Tali conflitti e sfide sono alle porte, e anche all’interno, dei nostri paesi, e quindi, in un modo o nell’altro, ci riguardano tutti. La paura generata dagli attacchi a Parigi e in altri paesi europei ed extraeuropei, è significativa.

Molti leader locali e nazionali hanno riconosciuto o dimostrato con le loro azioni di non essere preparati ad affrontare quanto accade, che minaccia la pace e la stabilità delle loro nazioni e del mondo.

In quanto leader a tutti i livelli della nostra chiesa, siamo pronti a dare le migliori risposte alla sfida dei disastri naturali, dell’aumento della violenza, della guerra e delle sue conseguenze?

Dobbiamo condurre le persone da una situazione di caos, paura e insicurezza, a Gesù Cristo. Molto spesso ci soffermiamo sui segni dei tempi e dimentichiamo che l’obiettivo è Gesù Cristo, nostro Salvatore. In lui possiamo trovare la pace in mezzo ai tumulti più intensi del mondo e avere la certezza della salvezza e della vita eterna. Le persone hanno bisogno di sentire che c’è una via d’uscita all’incubo che attraversano.

In conclusione, vorrei presentare, in modo conciso, alcune delle lezioni più importanti che abbiamo imparato negli ultimi dodici mesi:

– Le massicce ondate di immigrati sulle nostre coste hanno dimostrato che non eravamo preparati a rispondere in modo efficiente a una tale sfida.

– Abbiamo bisogno di imparare a comunicare meglio il nostro messaggio, non solo trasmettendolo attraverso i mezzi di comunicazione, ma essendo in grado di offrire sollievo concreto e amichevole nei momenti di crisi, senza dimenticare di portare le persone alla vera soluzione dei nostri problemi, Gesù Cristo.

– Abbiamo bisogno di formare i nostri leader e creare una rete che ci permetta di essere più efficienti nel rispondere in caso di grandi crisi.

– Non siamo una chiesa morente, ma dobbiamo agire con urgenza, se non vogliamo diventarlo.

– Ogni comunità locale deve avere un progetto chiaro su come mantenere i membri avventisti e recuperare coloro che hanno lasciato la chiesa, attraverso il coinvolgimento attivo e la cura di tutti.

– Le nostre chiese devono diventare centri di vita per la collettività, luoghi ospitali e premurosi, dove i giovani e i bambini si sentono amati e benvenuti.

– Le nostre chiese devono essere incoraggiate e imparare a servire, a sostenere chi è all’interno e all’esterno di esse.

Ora è il momento per ringraziare il Signore delle benedizioni ricevute durante l’anno appena trascorso, e per impegnarci ad essere un inno costante di lode al nostro Dio e Creatore, quando serviamo lui e coloro con i quali verremo in contatto durante il 2016.

Vi auguro un anno benedetto!

L’EUD adotta la dichiarazione NAD sulla candidatura di Ben Carson

L’EUD adotta la dichiarazione NAD sulla candidatura di Ben Carson

M17-ben_carsonMaol/EUD – La Divisione Intereuropea (EUD) della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno ritiene che non vi sia necessità di rilasciare alcuna dichiarazione per quanto riguarda la candidatura del dottor Ben Carson alla presidenza degli Stati Uniti. La Divisione Nordamericana (NAD) della Chiesa ha prodotto la seguente dichiarazione che risponde bene alle questioni essenziali sull’argomento:

«In vista dell’inizio del ciclo elettorale 2016 negli Stati Uniti, la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno è consapevole del crescente interesse per la candidatura presidenziale del dottor Ben Carson. Il dottor Carson è ben noto alla maggior parte degli avventisti ed è un medico molto rispettato.

La posizione della Chiesa cristiana avventista è tradizionalmente quella di non sostenere né opporsi a qualsiasi candidato alle cariche elettive. Essa si basa sia sulla nostra posizione storica di separazione tra chiesa e stato, sia sulla vigente legge federale in materia di esenzione fiscale per le chiese.

Anche se i singoli membri di chiesa sono liberi di sostenere o contrastare qualsiasi candidato a una carica come meglio credono, è fondamentale che la Chiesa in quanto istituzione rimanga neutrale su tutti i candidati alla carica. Bisogna fare attenzione che il pulpito e tutte le proprietà della Chiesa rimangano spazio neutrale quando si tratta di elezioni. I dipendenti della Chiesa devono anche fare estrema attenzione a non esprimere opinioni nella loro veste confessionale sui candidati alle cariche, ivi compreso il dottor Carson.

Vogliamo anche ricordare ai nostri membri di chiesa, ai pastori e agli amministratori la posizione ufficiale della Chiesa sulla separazione tra chiesa e stato. La chiesa ha lavorato con diligenza per tutelare i diritti religiosi di tutte le persone di fede, indipendentemente dalla loro appartenenza confessionale.

“Dobbiamo quindi operare per stabilire una solida libertà religiosa per tutti e non usare la nostra influenza con i leader politici e civili per far avanzare la nostra fede o inibire quella degli altri. Gli avventisti devono prendere sul serio le responsabilità civiche. Dobbiamo partecipare al diritto di voto a nostra disposizione quando è possibile farlo in buona coscienza e dobbiamo condividere la responsabilità di costruire la nostra società. Gli avventisti non devono, tuttavia, diventare preoccupati per la politica, o utilizzare il pulpito o le nostre pubblicazioni per portare avanti teorie politiche” (Da una dichiarazione ufficiale della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, adottata dal Consiglio per le relazioni interconfessionali/interreligiose della Chiesa cristiana avventista, nel marzo 2002).

Come dirigenti della Chiesa, potreste essere avvicinati dai media locali o nazionali per commentare la candidatura del dottor Carson, in particolare per quanto riguarda la sua appartenenza alla Chiesa. Considerate le implicazioni nazionali della questione, le domande dei media sono meglio gestite a livello di Divisione Nordamericana degli avventisti del settimo giorno. Pertanto, chiediamo di indirizzare tutti i giornalisti o le richieste riguardanti il dottor Carson o le elezioni presidenziali del 2016 al direttore delle Comunicazioni della Divisione, Dan Weber, o al direttore associato, Julio Munoz.

La Chiesa cristiana avventista stima il dottor Carson così come tutti i membri. Tuttavia, è importante che essa mantenga la sua tradizionale e storica posizione in favore della separazione tra chiesa e stato, non sostenendo né opponendosi a qualsiasi candidato. (Dichiarazione della Divisione Nordamericana degli avventisti del settimo giorno)».

Dichiarazione EUD sulla consacrazione femminile

Dichiarazione EUD sulla consacrazione femminile

EUD_logoMaol – Il Comitato plenario della Divisione Intereuropea (EUD) della chiesa, di cui fa parte anche l’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno, riunitosi a Bucarest, dal 29 ottobre al 2 novembre, per l’incontro di fine anno, ha votato la seguente dichiarazione circa il voto preso dall’Assemblea Mondiale di San Antonio, lo scorso luglio, sulla consacrazione femminile al ministero pastorale:

«1. La Divisione Intereuropea (EUD) rispetta la decisione presa all’Assemblea Mondiale di non consentire alle Divisioni nel mondo di consacrare le donne al ministero pastorale.

2. L’EUD riconosce che il voto preso non cambia la comprensione della Chiesa sul ruolo delle donne nella vita e nella missione della Chiesa stessa, e cioè che le donne possono essere consacrate anziani della chiesa locale e possono lavorare come pastore autorizzate.

3. L’EUD raccomanda vivamente e chiede di:
Mostrare apprezzamento a tutte le donne impegnate nelle attività della chiesa, in qualunque ambito esse operino, tra cui il ministero pastorale.
Sostenere e incoraggiare le donne che hanno i talenti e si sentono chiamate al ministero pastorale perché siano formate e impiegate come tale.
Mostrare rispetto per chi può pensarla in modo diverso.
Evitare ogni tipo di dichiarazione o iniziative provocatorie e offensive.
Evitare di cadere nella trappola di usare le proprie risorse a scapito della missione che ci è stata affidata.

4. L’EUD opera a stretto contatto con la Conferenza Generale e con le altre Divisioni del mondo, che affrontano le stesse sfide, per trovare il modo migliore di prevenire ed eliminare ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne».

Antonio Guterres è il nuovo segretario generale dell’ONU

Gli avventisti vicini al popolo francese con la preghiera e la solidarietà

Notizie Avventiste/Andrew McChesney/Corrado Cozzi/– La Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno e i suoi membri in tutto il mondo pregano e sono solidali con Parigi e il popolo francese in seguito alla serie di esplosioni e sparatorie che hanno provocato 128 morti e 300 feriti, la notte di venerdì.

La Francia ha dichiarato lo stato di emergenza e ha chiuso le frontiere dopo che sono stati segnalati almeno 100 morti nella sala concerto Bataclan, mentre altre persone hanno perso la vita in attacchi contro ristoranti e nei pressi dello Stade de France, dove si giocava la partita amichevole Francia-Germania.

Mario Brito, presidente della Regione Intereuropea della Chiesa cristiana avventista, il cui territorio comprende la Francia, ha espresso “profonda costernazione” per quanto avvenuto a Parigi. “Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti i francesi”, ha detto in una sua email.

Nella dichiarazione, la Regione Intereuropea evidenzia anche il duplice attentato suicida di due giorni fa a Beirut, in cui sono morte almeno 43 persone e ciò indica che “il terrorismo sta crescendo in maniera sempre più incontrollabile”.

“La vita umana è preziosa agli occhi di Dio”, continua la dichiarazione, “Quando le persone si allontanano dalle indicazioni di Dio e dalla sua saggezza, diventano una minaccia per la libertà di chi, purtroppo, si trova sulla strada di questi ‘agenti di Satana’”.

Ted NC Wilson, presidente della Chiesa cristiana avventista mondiale, ha affermato: “I nostri cuori si rivolgono alle persone e alle famiglie che soffrono per la tragedia avvenuta a Parigi”. “Preghiamo tutti per un ritorno alla sicurezza e alla pace”, l’appello sulla sua pagina Facebook.

Ha poi espresso la speranza che “simili terribili situazioni possano risvegliare in tutti il bisogno di Dio e del suo amore supremo nella propria vita. Assistiamo infatti allo svolgersi degli eventi profetici che annunciano l’imminente ritorno del Signore”.

Anche l’Unione avventista italiana (UICCA) ha espresso dolore e costernazione.
“Siamo profondamente colpiti e addolorati per quanto avvenuto ieri notte a Parigi”, ha affermato il past. Stefano Paris, presidente dell’UICCA, “Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime, ai feriti e al popolo francese”. S. Paris ha quindi chiesto alle chiese cristiane avventiste in Italia di dedicare un momento di preghiera, sabato 21 novembre, a tutti coloro che sono stati colpiti da questa nuova, immane e insensata tragedia.

Molti credenti avventisti in tutto il mondo hanno espresso dolore e vicinanza al popolo parigino sui social media. E, soprattutto preghiera, con l’hashtag I #PrayforParis.

“La preghiera ci unisce nei momenti più terribili!”, ha scritto su Facebook la chiesa cristiana avventista di Newbold, a Bracknell, in Gran Bretagna, “Ricordiamo i nostri amici e parenti a Parigi. Che tragedia!”.

Il Newbold College, scuola avventista del Regno Unito, ha postato una foto in bianco e nero di mani in preghiera con le parole: “Preghiamo per Parigi, preghiamo per la Francia!”.

ADRA International, l’agenzia umanitaria della Chiesa, ha inviato il tweet: “Le nostre preghiere sono per Parigi, questa sera. Unitevi a noi nel pregare per quanti sono ora vittime, sopravvissuti e ostaggi, e per le loro famiglie”.

Al messaggio di ADRA si unisce anche la Federazione delle chiese cristiane avventiste Allegheny Orientale, che riunisce 96 chiese storicamente afro-americane, con 31.000 membri in Delaware, Distretto della Columbia, Maryland, New Jersey, Pennsylvania, Virginia, e West Virginia.

John Bradshaw, speaker e direttore del canale televisivo avventista “It Is Written”, si è detto addolorato ma non sorpreso dagli eventi. “Per me, la cosa più triste nella terribile tragedia di Parigi è di non essere sorpreso che sia successo. E forse nemmeno voi”, ha affermato.

Alcuni membri di chiesa hanno espresso preoccupazione per l’impatto che gli attacchi potrebbero avere sui migranti. L’Europa è alle prese con la più grande crisi di migranti dalla seconda guerra mondiale, con centinaia di migliaia di persone in fuga dalle guerre in Siria, Iraq e Afghanistan e alla ricerca di un luogo sicuro.

“Sono devastato solo al pensiero degli effetti che questo avrà sui rifugiati che già devono affrontare un inverno terribile e non solo”, ha commentato Ashley Eisele, di ADRA International.

La dichiarazione della Regione Intereuropea ha anche posto l’accento sulla speranza del secondo avvento di Gesù.
“Preghiamo che il Signore possa confortare coloro che vivono questo dolore inaspettato e incomprensibile. Preghiamo che il Signore rafforzi la fede e la speranza di coloro che attendono il suo ritorno, per stabilire un nuovo mondo dove la pace e il rispetto reciproco regneranno nei secoli”.

 

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