Bologna – Settimana di preghiera dei giovani

Bologna – Settimana di preghiera dei giovani

Lucio Marangoni – Sabato 18 marzo, il fr. Claudio Marangone ha presentato il suo messaggio spirituale, rivolto alla nostra chiesa, e in particolare ai nostri giovani, al termine di una settimana di ascolto e preghiera con loro. Claudio ci ha rivolto il suo invito, caldo, incisivo e concreto, a vivere in modo genuino il nostro personale rapporto con Gesù, che richiede la nostra preghiera e il nostro impegno. Al termine, tutta la chiesa si è stretta con gioia intorno a lui.

(Foto – Lucio Maria Marangoni)

 

Il Global Youth Day nel Campo Sud. Le iniziative svolte ad Altamura

Il Global Youth Day nel Campo Sud. Le iniziative svolte ad Altamura

Mariangela Consiglio/Maol – Sabato 18 marzo, nella loro Giornata mondiale, i giovani del Campo Sud, in particolar modo delle chiese pugliesi di Altamura-Gravina, Bari, Cassano delle Murge, Conversano e Martina Franca, sono diventati per un giorno un sermone vivente.

Circa 80 ragazzi e ragazze si sono recati nella chiesa di Altamura, la mattina, per ricevere il messaggio spirituale donato dai pastori presenti e dall’ospite, Alessandro Calà, studente di teologia presso la facoltà avventista di Firenze.

Nel pomeriggio, i giovani si sono recati in piazza Duomo e in piazza Repubblica, sempre ad Altamura, insieme con i Compagnon e gli scout AISA, per essere sermoni viventi (Be The Sermon è il motto della Giornata) e condividere iniziative di servizio e gesti di gentilezza.

Alcune attività riguardavano la salute. Hanno infatti donato 150 bottigliette di acqua con l’etichetta «Bevi responsabilmente», per far capire l’importanza di non assumere sostanze dannose per l’organismo; e hanno distribuito 15 kg di frutta ai vari passanti, in cambio di una sigaretta.

Inoltre sono stati donati alle persone ben 500 palloncini con uno smile disegnato sopra, due per volta, in modo che ognuno potesse regalarli ad altri passanti e creare così una catena di sorrisi.

In diversi hanno provato l’esperienza del «Sabbath Sofa»: una postazione con due divani, gentilmente messi a disposizione dell’amministrazione comunale di Altamura, dove i pastori erano impegnati nel far conoscere l’importanza del riposo sabatico.

Infine, è stata sistemata una lavagna su cui lasciare un pensiero positivo legato a Dio o altro. Insieme alle varie attività sono state consegnate moltissime cartoline e versetti biblici.

Una giornata da non dimenticare.

 

Torino – Global Youth Day

Torino – Global Youth Day

Kendra Gaisie – Sabato 4 marzo, nel pomeriggio, i giovani della nostra chiesa, con il past. Alfredo Arisi, si sono recati in centro per le attività previste dal Global Youth Day: abbracci gratis, il dono di una mela in cambio di una sigaretta spezzata, e infine l’emergenza freddo (con la distribuzione di alimenti e bevande calde ai senza tetto). La presenza del Signore è stata evidente: la pioggia del mattino si è trasformata, nel pomeriggio, in un sole meraviglioso che ha contribuito al successo delle attività. É stato un modo alternativo di testimoniare l’amore di Dio e, soprattutto, i giovani hanno regalato molti sorrisi alle persone incontrate. L’esperienza è stata definita fantastica da tutti i partecipanti.

 

 

Bergamo – Giornata GA

Bergamo – Giornata GA

Damaris Migliore – Sabato 25 febbraio, è stata celebrata la gioventù. Sono stati chiamati a raccolta i giovani della nostra chiesa, del gruppo di Caravaggio, del gruppo di Olgiate-Merate e del gruppo ghanese. Insieme si sono gemellati per stravolgere, per un intero giorno, non solo la nostra comunità, ma anche Bergamo. Dopo un culto totalmente pensato per loro, hanno mangiato velocemente un panino e sono subito andati nella Città Alta per lodare e ringraziare Dio attraverso il canto e la musica. All’inizio, grande è stata la timidezza, ma poi il clima, nonostante le basse temperature, ha cominciato a scaldarsi. La gioia che dà il poter testimoniare l’amore di Gesù si capisce solo vivendola.

 

Parma – Giovani avventisti e metodisti in dialogo

Parma – Giovani avventisti e metodisti in dialogo

Daniele La Mantia – Sabato 11 febbraio, nel pomeriggio, presso la sala polivalente della nostra chiesa si sono riuniti i giovani avventista e metodisti, coordinati dai rispettivi responsabili: Inna Davidova e Lucia Licchelli. In questo primo incontro, il gruppo si è confrontato con l’ausilio di un gioco da tavolo denominato «Compatibility», che è stato strumento utile per iniziare un percorso di conoscenza reciproca. L’incontro è durato fino a tardi e la serata comune si è conclusa in pizzeria. La candidata pastora metodista, Noemi Falla, ed io, pastore avventista, siamo stati felici di questo incontro e ci prepariamo a viverne altri.

 

In Giappone, giovani avventisti ridanno vitalità a una chiesa «in là con gli anni»

In Giappone, giovani avventisti ridanno vitalità a una chiesa «in là con gli anni»

ARnews/Maol – Una chiesa cristiana avventista nel centro di Tokyo, in Giappone, aveva meno di 10 membri attivi e si temeva che sarebbe stata chiusa.

Invece, i leader locali della denominazione hanno operato una svolta decidendo di farne una chiesa dei giovani. Oggi, la frequenza è fiorente poiché i giovani trovano in essa nutrimento per la loro fede.

Le presenze, che ogni sabato variano da 25 a 30 persone arrivano a un picco di 70 ogni mese, durante il seminario sulla Bibbia. Molti giovani rimangono in chiesa nel fine settimana: dormono nei sacchi a pelo e mangiano insieme.

Jin Kaidi, cinese di 23 anni, è uno di loro. Studia chimica all’Università Denki di Tokyo e ha iniziato a frequentare gli avventisti quando è stato invitato dal past. Yasuki Aoki, direttore del dipartimento della Gioventù dell’Unione  giapponese. Due anni fa, Kaidi è stato battezzato e ora è in chiesa ogni sabato. “Mi piace questa comunità perché ci sono i ragazzi della mia età”, ha affermato.

Risa Horita, 23 anni, proviene da una famiglia non religiosa; ha conosciuto gli avventisti quando studiava al Glendale Community College in California. Ha iniziato a frequentare la chiesa di giovani a Tokyo e l’anno scorso ha partecipato a una iniziativa evangelistica. È contenta di distribuire “opuscoli e una bottiglia d’acqua ai senza fissa dimora”, ha affermato.

Nella chiesa, i dirigenti avventisti, come Aoki e Daniel Fukuda, che si occupano di colportaggio evangelistico rivolto ai giovani, organizzano ogni mese tre programmi speciali.

Negli incontri “@Church”, i ragazzi invitano in chiesa i loro amici non cristiani per il fine settimana. Si parla di creazione ed evoluzione, di che cos’è la Bibbia e il cristianesimo. Ogni giovedì sera, si svolge un corso di inglese aperto a tutti. Questa chiesa della capitale giapponese una volta era in forte decrescita; ora, ben 70 persone frequentano le conferenze nel weekend.

Gli incontri “@Jesus” offrono un tuffo nei temi biblici: Daniele e Apocalisse, il 1844, il messaggio dei tre angeli, come dare studi biblici.

“@World” sono riunioni in cui si insegna l’evangelizzazione pratica. Inoltre, i membri di chiesa svolgono molto lavoro di volontariato nel quartiere della comunità. Un gruppo di persone si radunano in chiesa il venerdì per una riunione speciale su come servire meglio la collettività. All’ultimo programma di Natale hanno partecipato 30 abitanti del quartiere. Nei prossimi anni, il gruppo “@World” organizzerà due o tre settimane di colportaggio ogni inverno, primavera ed estate, per i giovani in varie località del Giappone.

Forse il progetto più ambizioso è “Gedeone 300”, in cui la chiesa di Tokyo ha l’obiettivo di formare 300 giovani a essere discepoli e leader in graso di organizzare eventi evangelisti in tutto il paese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Jesi – Attività ricreativa dei ragazzi del Cornerstone

Jesi – Attività ricreativa dei ragazzi del Cornerstone

Michele Abiusi – La nostra comunità persegue lo stile iCOR (ripensare i gruppi della Scuola del Sabato), in cui tutti, dai bambini agli adolescenti e ai giovani, si sentano parte della chiesa attivamente. In questa ottica, i ragazzi del Cornerstone, guidati da Federico Popa, hanno preso l’impegno di organizzare alcune serate ricreative per la chiesa. «Human Talent Show» è il titolo scelto per queste iniziative e la prima si è svolta sabato, 4 febbraio, dalle 20.45 alle 23.00. Quiz, giochi singoli e di squadra hanno visto la partecipazione di «maschi contro femmine», per un sano divertimento! La comunità ha apprezzato l’impegno dei ragazzi che sono la chiesa di oggi e di domani. Inutile scriverlo: hanno vinto le donne…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Roma romena – Programma dei giovani

Roma romena – Programma dei giovani

Viorel Bostan – Sabato 28 gennaio, i giovani della nostra chiesa hanno lodato ancora una volta Dio con poesie, brani strumentali, canti, piccoli messaggi e un bellissimo duetto. Il tema principale era il glorioso ritorno di Gesù, l’incontro con lui nel cielo e la vita nella nuova terra, dove non ci sarà più sofferenza né dolore. Un piccolo gruppo di giovani ha cantato «Spune Da», che invita a dire «sì» a Gesù, lasciarsi guidare da lui, lottare insieme per vincere. Ha partecipato anche il coro dei piccoli, con un canto che parlava della trasformazione di questo corpo debole in quello immortale, del nuovo vestito bianco, simbolo di purezza, e della corona d’oro per chi resisterà fino alla fine.

(Foto: Viorel Bostan)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Grosseto. Sabato dedicato ai giovani

Grosseto. Sabato dedicato ai giovani

Stelian Barbulescu/Cesare Camarri – Il 24 dicembre, la nostra chiesa ha vissuto un sabato speciale dedicato alla compagine giovanile, ben presente e attiva nella comunità. I giovani hanno tenuto il sermone e la riflessione pomeridiana. In particolare si è manifestata una sinergia fra il loro vigore e la loro energia, e l’esperienza e la saggezza degli adulti. La comunità ha preso coscienza del ruolo dei giovani e della loro specifica funzione nella chiesa. Anche gli ospiti presenti hanno apprezzato l’iniziativa e si sono sentiti coinvolti, tanto da rimanere all’agape e porre domande sugli aspetti peculiari della nostra fede. I nostri giovani sono un dono di Dio, che dobbiamo apprezzare e valorizzare, attribuendo loro, gradualmente, sempre maggiori responsabilità.

 

Sesto San Giovanni – Natale in ospedale

Sesto San Giovanni – Natale in ospedale

Giusy Pistillo – Venerdì 23 dicembre, i nostri «giovanissimi» hanno vissuto un momento di grande gioia e testimonianza in due ospedali della zona di Milano. I ragazzi hanno visitato alcuni reparti degli ospedali, suonando e cantando pezzi natalizi. Gran parte dei presenti ha manifestato emozione e gratitudine verso questi giovani che, fra mille impegni, hanno desiderato regalare del tempo a chi vive un periodo difficile. Anche per i giovani è stato un momento molto toccante di condivisione.

 

Sesto San Giovanni – Iniziativa di solidarietà del dipartimento Giovani (coppie)

Sesto San Giovanni – Iniziativa di solidarietà del dipartimento Giovani (coppie)

m42-sesto-s-giov-giovaniGiusy Pistillo – Sabato 3 dicembre, genitori e bambini si sono ritrovati per compiere un bellissimo gesto di solidarietà a favore di chi è in difficoltà. Tanti piccolini della nostra chiesa, aiutati da mamma e papà, hanno rinunciato a uno o più giochi propri per impacchettarli e donarli ad altri bimbi, esterni alla chiesa e già seguiti da ADRA, che vivono in situazione di povertà. I genitori hanno spiegato ai loro figli l’importanza della rinuncia per «gli altri» ed è stato bello vedere con quanto entusiasmo i bambini si sono prodigati a portare giochi e impacchettarli, con spirito di generosità e altruismo.

 

 

Voglia d’amare. Palermo 2016

Voglia d’amare. Palermo 2016

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L’estate è ormai lontana, ma nel freddo di questi giorni fa sicuramente piacere ricordare le esperienze vissute nei mesi estivi. Se poi abbiamo unito le vacanze con il servizio e la solidarietà, allora riportare alla mente quei momenti ci riscalda il cuore. Immergiamoci quindi nella racconto dell’esperienza vissuta dai giovani nel Campo estivo di servizio organizzato, dal 17 al 26 agosto, dal dipartimento nazionale della Gioventù avventista, in collaborazione con ADRA Italia. (La redazione)

Ismaele Di Maggio – Anche nel corso di quest’ultima estate rovente, il sodalizio «gioventù avventista» e «ADRA Italia» ha prodotto una proficua sinergia. Trentacinque volontari si sono dati appuntamento in Sicilia per vivere nuovamente una vacanza speciale, fatta di mare, momenti di riflessione e di attività destinate agli «ultimi». La provenienza dei ragazzi va ben oltre il tricolore. Hanno dai 22 ai 43 anni, e la foto rituale della formazione al completo, ritrae visi di nazionalità serba, austriaca e honduregna, che si aggiungono a giovani arrivati da varie città del nostro Bel Paese.campo-ga-2016

Soggiorniamo presso il «Camping-gruppo-ga-al-completo degli Ulivi» di Sferracavallo, quartiere ittico di Palermo. Come i portuali del luogo, anche noi possediamo reti capienti, ancorché ideali. Trainiamo via da questa esperienza un «pescato» copioso fatto di fruizione artistica e culinaria, e spazi spirituali sulla sabbia, in cui il riff della chitarra si è mescolato al leitmotiv soave della battigia. Non dimenticando il servizio, che è stato l’impalcatura robusta di questi nove giorni di permanenza, su cui abbiamo costruito vissuti indelebili a contatto con una nuova nidiata di fratelli. Molti dei quali sono approdati sulle note spiagge di questo profondo sud, a bordo di imbarcazioni fatiscenti. Ne conosciamo soltanto una parte esigua, nel quadro di un esodo africano dalle dimensioni apocalittiche.

Il nostro microcosmo di ragazzi intraprendenti ma palesemente scollati da una realtà così complicata, incontra facce segnate da cicatrici profonde, della pelle e dell’anima, e in maniera antitetica, manine bicolore pronte a brandire una palla. Sono i profughi nei quali ci siamo imbattuti durante l’attività solidale. Superstiti, in seno a una umanità sempre in balia del pericolo, troppo spesso vittima senza appello delle maree, che sommergono uomini in felpe sudice e bimbi in tutine pastello.

Sono i miracolati dal Signore e dalle coste accoglienti di questa «bedda matri» dal volto triangolare, che risponde al nome di Sicilia. Una terra «sventrata» nei secoli da pochi criminali e bonificata con caparbietà dalla parte sana della società locale, dalle associazioni di volontariato e dai soccorritori che, in barba alle poche risorse di cui sono provvisti, oggi più che mai, accolgono anziché respingere. Abbiamo amato Palermo, anche nelle sue contraddizioni. Teatro di stragi mafiose e avamposto della lotta al sottobosco criminale. Entriamo nel merito della questione in occasione di un appuntamento speciale, in quel di Cinisi, che mai dimenticheremo.

frate-biagio-conteServizio presso la «Missione di Speranza e Carità»
Venerdì 19 agosto, presso la chiesa cristiana avventista di Palermo, riceviamo la visita di fratel Biagio Conte. Palermitano, classe ’63, è un missionario laico che ha fondato la «Missione di Speranza e Carità», per far fronte al tragico degrado della sua città natale. Ancor prima dei contenuti, ci colpisce l’involucro di questo simpatico barbuto, che stringe al suo lungo saio verdone il cadeau di ADRA Italia, una bianca t-shirt su cui spicca la frase «dare una mano colora la vita».

Speculare allo slogan, quest’uomo non solo ha sostenuto con mani e sudore della fronte la causa degli emarginati. Ha altresì ridipinto la sua giovinezza sorretta da una bambagia sterile, dei nuovi colori della fede in Gesù. Ci parla dell’edonismo anni ’80, della sua compagnia di amici perennemente alla ricerca del vestito griffato, e poi della perdita di senso, osservando i clochard avvolti nei cartoni della stazione centrale. Ci racconta della sua lunga parentesi da ateo, seguita dalla chiamata risolutiva del Signore. Biagio ci introduce alle attività sociali, nel cuore delle strutture che sovrintende personalmente e che alcuni anni fa ha riscattato da vecchie costruzioni in disuso. L’Africa è qui in Italia, e noi volontari non possiamo che constatarlo de visu.

villa-florioDal 22 al 26 agosto, bardati di maglietta serigrafata «Voglia d’amare- Palermo 2016», ci dividiamo nei consueti 4 gruppi. La Cittadella del Povero e della Speranza è un ampio complesso di edifici nato nel febbraio 2002 dalle macerie dell’ex caserma dell’aeronautica. Grazie alle sovvenzioni di privati ed enti pubblici, vi troviamo la lavanderia, la falegnameria e i forni per la panificazione. Veniamo coadiuvati da fratel Luciano Cagnina. Mondiamo le verdure nella capiente cucina e distribuiamo il pranzo a 500 immigrati.

Dopo la preghiera del Padre Nostro, invocata da Fratel Luciano, in nome di una fratellanza sotto la medesima mano di Dio, si comincia. Ciascun operaio, bene integrato in un turn-over lavorativo, ci scorre davanti, come in una simbolica catena di montaggio della fame. Alcuni hanno «tatuaggi sui generis» lungo gli zigomi, punti di sutura che rimandano sicuramente a una brutta vicenda. Tra una mestolata e un cambio di vassoio, proviamo a chiedere da quale nazione provengano, ma la risposta è quasi sempre evasiva. Altri, con piglio concitato, indicano di riempire oltremodo la gavetta. Chinare il capo per impiattare gli spaghetti o le melanzane di contorno, vuol dire rinunciare alla profondità dei loro occhi. Significa perdere un gesto di gratitudine oppure ignorare ciò che in quel momento pensano delle nostre candide divise, dopo una mattinata lercia tra mattoni e cemento.

la-casa-delle-donneVilla Florio è la proprietà terriera che fornisce frutta e verdura alla Cittadella, e non solo. Qui effettuiamo il recupero degli scarti del legno e dei telai delle finestre, il disboscamento del terreno attorno agli aranci e lo sgombro della zona dai sacchi di concime inutilizzato.

La Casa delle Donne è un istituto satellite alla Missione, con cento posti letto. Le nostre ragazze hanno il compito di supportare le suore nella gestione dei bimbi stranieri e delle loro madri, generalmente donne sole, senza una parentela su cui contare. Il planning prevede la preparazione dei pomodori da conserva e laboratori di lavorazione del pongo per i più piccini.

L’associazione La Casa di Tutte le Genti non è compresa nel progetto di fratel Biagio. È la-casa-di-tutte-le-gentiun asilo in funzione dal 2006, gestito da volontari, a cui molte mamme lavoratrici affidano i loro bambini. Organizziamo match di calcio con i maschietti e coreografiamo dei simpatici bans per le femminucce. «Ci siamo trovati dinanzi a dei bimbi diffidenti che si sono aperti a piccoli step. Mi chiamavano “Ignazio” il primo giorno, poi sono passati al confidenziale “Igny” già il mattino seguente», chiosa direttore nazionale del dipartimento GA, Ignazio Barbuscia.

A casa di Peppino Impastato
Il pomeriggio di sabato 20 agosto è uno dei più afosi, ma la canicola non è un deterrente efficace. Saliamo ugualmente a bordo dei nostri mezzi e raggiungiamo Corso Umberto 220, a Cinisi. Un indirizzo ridondante, poiché ad aspettarci c’è il dott. Giovanni Impastato, fratello minore del più tristemente noto Peppino. Giuseppe Impastato era un giornalista. È stato ucciso quasi 40 anni fa da Cosa nostra.

La sua famiglia d’origine era affiliata alla criminalità organizzata del posto. Tuttavia, questo ragazzo esemplare si è da sempre smarcato dagli agi familiari, per crearsi un humus di trasparenza attorno al proprio contesto abitativo. Tra le innumerevoli iniziative, nel 1977 realizza Radio Aut, emittente locale che denuncia l’opacità di alcuni nomi «intoccabili», servendosi della satira e della controinformazione libera dai condizionamenti dei partiti. Viene assassinato il 9 maggio 1978, il suo corpo è dilaniato da una scarica di tritolo posta sulla linea ferrata Palermo-Trapani. Una evidente messa in scena, per depistare l’opinione pubblica e incanalarla verso la tesi del suicidio.

casa-memoria-peppino-impastatoGiovanni è oggi un uomo di 62 anni, ancora provato dal lutto. Ci accoglie in questa casa a due piani diventata «Casa Memoria Impastato», un museo dove gli arredi, la chitarra accanto al letto e i dischi di Fabrizio De André ci parlano ancora di un trentenne libero che odiava il sistema clientelare. Il murale dell’atrio ritrae invece Felicia Bartolotta, l’anziana madre, impegnata sino alla fine dei suoi giorni a smascherare i responsabili della morte del figlio. Facciamo ingresso nel corridoio principale e inauguriamo l’incontro con grande pathos emotivo. Dice Giovanni ai microfoni dei nostri smartphone: «Vi ringrazio per essere venuti. Queste visite rappresentano per noi degli attestati di solidarietà che ci spingono ad andare avanti e a conservare una memoria storica. Questa casa è visitata ogni anno da migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, non solo per la figura di mio fratello, ma in nome di un futuro che deve essere ancorato agli avvenimenti passati. Mio fratello è stato un elemento originale del movimento antimafia. Non era un poliziotto, né un carabiniere, né un magistrato. Era un uomo libero, addirittura figlio di un mafioso…».

Percorriamo poi l’itinerario ben rivangato dalla pellicola del 2000 «I cento passi», del regista Marco Tullio Giordana. Il titolo allude alla distanza che separa Casa Impastato, da quella del mandante dell’omicidio di Peppino, Gaetano «Tano» Badalamenti. Una tappa dal valore sinistramente evocativo, divenuta, con grande sollievo, bene confiscato alla mafia e sede di Radio Cento Passi, emittente in forza a Cinisi, che programma musica alternativa e dibattiti di alto spessore critico e civile. Ad maiora, caro Giovanni!

Ringraziamenti
Grazie di cuore allo staff di questo ennesimo progetto estivo. A Daniele Passaretta, direttore di campo e ospite spirituale. A Elisa Gravante, coordinatrice ADRA Italia Onlus. A Ignazio Barbuscia, direttore G.A., e agli assistenti del campo, Salvatore Iudicelli, Gabriella Barbuscia e Loide Migliore.

Un ringraziamento particolare alle risorse umane locali: Constantin Dinca, pastore avventista della comunità di Palermo; le straordinarie cuoche di Via Gioacchino di Marzo; lo staff di RVS Palermo per l’intervista concessaci; Daniele Cavallo, per il tour artistico nel cuore pulsante del capoluogo siculo. Grazie ad Alessandro Centino, per l’attività di clown terapia presso «La Casa di Tutte le Genti» e a tutto il personale delle strutture con cui abbiamo collaborato! Un grazie speciale all’amico Giovanni Impastato e ad Antonino Tripodo. Un saluto particolare ad Alan Codovilli, che sappiamo esserci stato vicino con grande amicizia.

Un grazie ideale ai suggestivi scorci di Balestrate, Monreale, Isola delle Femmine, Palermo (Palazzo della Zisa), Terrasini, Cefalù, San Vito Lo Capo e Mondello.

Ascolta l’intervista di RVS Firenze a Ismaele Di Maggio su Giovanni Impastato.

Guarda tutte le foto cliccando qui.

 

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