Villa Aurora cerca una risorsa

Villa Aurora cerca una risorsa

L’Istituto avventista “Villa Aurora” di Firenze seleziona n. 1 risorsa con profilo professionale di interprete per la traduzione simultanea italiano – spagnolo e viceversa.

Impiego di tempo part time a tempo determinato con possibilità di rinnovo.

Tutti i dettagli verranno forniti in sede di colloquio.

Costituisce particolare interesse la comprovata esperienza lavorativa di traduzione simultanea, anche in contesti formativi universitari.

Per inquadramento contrattuale e condizioni economiche si rinvia a colloqui diretti.

Le candidature dovranno pervenire entro aprile 2023 e verranno prese in considerazione soltanto quelle inviate attraverso una mail a info@villaaurora.it.

I/le candidati/e sono invitati/e ad allegare lettera motivazionale e titolo di studio. 

 

 

 

Villa Aurora. Corsi di formazione continua 2022-2023

Villa Aurora. Corsi di formazione continua 2022-2023

Notizie Avventiste – I corsi di formazione continua, organizzati dall’Istituto avventista “Villa Aurora” di Firenze, con il supporto della Facoltà avventista di teologia (Fat), sono percorsi formativi tematici, strutturati anche per un pubblico non universitario e aperti a chiunque voglia approfondire gli argomenti trattati.

“La formazione continua in teologia non risponde soltanto ad obiettivi di mero – per quanto utilissimo – aggiornamento professionale, ma hanno lo scopo di offrire un’occasione di crescita spirituale e umana, attraverso la riflessione tematica in piccoli gruppi di studio” affermano da Villa Aurora “Non di rado, proprio nell’ambito della frequentazione di simili corsi, maturano amicizie e legami che sfidano il tempo”.

I corsi di formazione continua organizzati dall’Istituto avventista, si avvalgono anche di docenti esterni e, pur all’interno di una sensibilità tipicamente evangelica, non hanno un carattere eminentemente confessionale.

Le proposte tematiche sono perlopiù orientate a soddisfare interessi di tipo storico, teologico e sociale.

Tutti i corsi vengono svolti in modalità a distanza su piattaforma online, con possibilità di fruizione anche in differita. La durata dei corsi è generalmente trimestrale e si svolgono con una cadenza settimanale. A fine corso, si rilasciano attestati di partecipazione e l’eventuale certificazione di crediti formativi (Cfu) a fronte di una prova d’esame.

Clicca qui per vedere il video promozionale dei corsi.

La ‘guerra giusta’ e la pace da costruire

La ‘guerra giusta’ e la pace da costruire

Oggi il primo seminario all’Università degli Studi di Salerno.

Notizie Avventiste – È in corso il primo appuntamento dell’iniziativa “La ‘guerra giusta’ e la pace da costruire. Idee, storie e politiche a confronto”, promossa dalla Scuola di dialogo interreligioso e interculturale Aps e dal Dipartimento di scienze politiche e della comunicazione dell’Università degli Studi di Salerno (Unisa). L’obiettivo è moltiplicare le occasioni di dibattito e di approfondimento con i rappresentanti delle confessioni religiose presenti nel salernitano e stringere rapporti con diversi istituti scolastici particolarmente sensibili e ricettivi rispetto ai temi dell’inclusione, della interculturalità e, appunto, del dialogo.

Tre le giornate previste (24 febbraio "Le Idee", 3 marzo "Le Storie", 10 marzo "Le Politiche") in cui saranno trattate tematiche di attualità, soprattutto il rapporto tra religioni e conflitti contemporanei, e saranno declinate rispetto a prospettive multidisciplinari (il diritto, la storia, la sociologia, la politologia, la teologia) mediante la testimonianza di una pluralità di voci espressioni del mondo accademico, religioso, associazionistico e della politica.

Le giornate di studio, vedranno la partecipazione delle rappresentanze di alcuni istituti scolastici salernitani con i quali è attivo da tempo un dialogo finalizzato alla promozione di simili tematiche e, di conseguenza, all’orientamento degli studenti.

Al primo incontro, iniziato questa mattina, intervengono: Nader Akkad, imam della Grande Moschea di Roma, sul tema “La pace e la guerra nell’islam”; Hanz Gutierrez, docente della Facoltà avventista di teologia di Firenze, parlerà di “Epistemicidio: una guerra sublimata. Fra riconoscimento e contaminazione”; Domenico Taranto, professore dell’Università degli Studi di Salerno, sul tema “Lo ius in bello tra Vitoria e Grozio”; Davide Monaco, docente all’Università degli Studi di Salerno, parlerà di “Dialogo e pace. Alcune riflessioni filosofiche”; Vincenzo Ippolito, del Seminario metropolitano di Salerno, tratterà il tema “Quale il volto di Dio nella Scrittura: violenza e contesa o misericordia e perdono?”.

Modera Carmine Napolitano, professore alla Facoltà pentecostale di scienze religiose.

[Fonte: unisa.it]

80 anni Iacb. Ora la mostra è anche virtuale

80 anni Iacb. Ora la mostra è anche virtuale

Notizie Avventiste – L’Istituto avventista “Villa Aurora” (Iacb) ha festeggiato 80 anni di presenza nel territorio fiorentino e lo ha fatto anche con una mostra che ne ripercorre la storia. Ora questa mostra è diventata virtuale. Si può accedere online alle sale dell’edificio storico, consultare i pannelli della mostra e trovare informazioni, video e documenti che riguardano la storia dell’Istituto avventista, dagli albori fino ai nostri giorni.

“Visitando questa mostra troverete noi” afferma Davide Romano, direttore dell’Istituto “Noi che non c’eravamo ancora, ma che nei nostri predecessori, donne e uomini dello scorso secolo che incontrarono Cristo nella loro vita e decisero di seguirlo, consacrando del tempo allo studio e alla formazione, fecero il loro ingresso a Villa Aurora, ispirando così il nostro odierno cammino”.

Nato nel lontano 1940, in una villetta di via Trieste 23, a Firenze, l’Istituto si è trasferito sette anni dopo nella villa medicea di via del Pergolino 12, dove ha sede tuttora. Negli anni è cresciuto, con nuovi edifici, la facoltà di teologia le cui lauree sono riconosciute dallo Stato italiano, e altre offerte formative. “Ottantesimo” è il titolo della mostra, nome che sottolinea il bel traguardo raggiunto ma senza rughe né capelli bianchi, mantenendo il volto giovane degli studenti che frequentano il campus. 

“Visitando questa mostra” prosegue il direttore “troverete, tuttavia, qualcosa di voi, della vostra storia, della vostra nostalgia per un certo modo comunitario di vivere e di comprendersi, del vostro lessico confessionale, talora generazionale e in qualche caso famigliare. Ma, visitando questa mostra troverete anche loro. Loro di cui non sapevate nulla; loro di cui ignoravate l’esistenza; loro di cui ricordavate solo il nome, ma c’erano, erano affidabili compagni di viaggio, in taluni casi avventurieri dello spirito, indomiti predicatori, affabili consiglieri, lavoratori alacri e rispettosi, volontari e volontarie di molti mondi, precettori e contadini, insegnanti e segretari, studentesse e studenti, manutentori, speaker radiofonici, cuochi e giardinieri: un popolo variopinto e speranzoso, determinato a percorrere senza indugio il cammino che Dio gli aveva posto innanzi”.

“Per quanto ci riguarda, pur nelle mutevoli circostanze, certamente in un mondo diverso, resteremo fedeli a questa storia, nella misura in cui in essa troveremo ancora i vostri volti, il vostro passo insieme al nostro e l’irrevocabile vocazione di Dio” conclude Romano.

Clicca qui per accedere alla mostra.

[Fonte: villaaurora.it]

 

La gentilezza in pratica

La gentilezza in pratica

Conversazioni sulla gentilezza è stato il tema dell’incontro tenuto la sera del 21 ottobre nella cappella storica dell’Istituto avventista “Villa Aurora” di Firenze e proattivo alla nascita di un laboratorio permanente. A promuovere l’iniziativa il direttore dell’Istituto Davide Romano, la counselor Anna Maria Palma e la vicesindaca di Firenze Alessia Bettini.

Anna Maria Palma – Non c’è via per la gentilezza, la gentilezza è la via. Così ha aperto l’incontro Claudio Coppini speaker di radio Rvs, introducendo gli ospiti:
Alessia Bettini, vicesindaca e assessora cultura, turismo, partecipazione, cittadinanza attiva, manutenzione e decoro, ambasciatrice di gentilezza nel progetto “Italia Gentile” che a Firenze, Comune gentile, ha organizzato due festival della gentilezza;
Massimo Mori, medico, poeta intermediale, maestro di Tai Chi Chuan e Chi Kung, scrittore di saggi e articoli, l’ultimo dei quali “Poematica del principio” preso come testo di riferimento in diverse Facoltà italiane;
Franco Cracolici, medico agopuntore, filosofo, presidente della Sipnei Toscana, anche lui scrittore di diversi articoli e saggi, l’ultimo dei quali, “L’arte di ascoltare” un vero e proprio manuale di gentilezza nella cura;
Giovanni Varrasi, psichiatra e psicoterapeuta, attività svolte con passione come lui dichiara e poi scrittore, il suo ultimo libro Il taglio Osceno sta riscuotendo successo e arricchendosi di testimonianze sulle sensazioni che i lettori amano condividere con lui e che lui ascolta con molto interesse;
Filippo Alma, docente in teologia e scienze religiose, scrittore, la sua tesi “L’accoglienza dell’altro nella diversità” richiama fortemente al senso di una gentilezza che mette radici nel profondo e non può essere solo manifestazione di buona educazione nelle relazioni.

Alessia Bettini ha aperto il confronto testimoniando quanto la gentilezza possa avere inciso sul suo modo di porsi, anche nel suo ruolo istituzionale e quanto è riuscita a realizzare i cambiamenti desiderati non partendo da posizioni redarguenti o gerarchiche, ma adottando semplici atti di gentilezza che ispirano a loro volta a compierne altri anche con persone diverse.

Sostiene di credere nella gentilezza come indispensabile paradigma da adottare e precisa che in quella costruzione del noi, del nessuno si salva da solo, dobbiamo partire da noi stessi e coltivare con cura il senso profondo della gentilezza come scelta di uno stile di vita consapevole, responsabile e per questo gentile.

Claudio ha passato la parola ad Anna Maria Palma coautrice insieme a Lorenzo Canuti del libro da cui ha tratto ispirazione il dibattito.  L’autrice si è così espressa:
“Penso che negli ultimi tempi ci siamo spostati troppo sul dire e di conseguenza poco sul fare e meno che mai, sull’essere. Nel tanto dire, abbondiamo spesso nella lamentela e nella critica, entrambe da collocare con accortezza nel panorama della gentilezza. Mi sembra funzionale condividere in questo consesso l’importanza di riportare l’attenzione sui paradigmi base della comunicazione.

È impossibile non comunicare.

Qualunque tua parola, qualunque tuo gesto comunica qualcosa. Anche quando non parli, o quando non agisci, stai comunicando qualcosa. Profonda consapevolezza di questo, profonda attenzione a questo. E quindi profonda responsabilità, che diventa, con il corretto allenamento, response ability.

Cosa dovrebbe aiutarti ad abitare questa dimensione? Il desiderio, la profonda intenzione di non trattare male nessuno, di non considerare mai le persone, destinatarie di una qualche minaccia, di una qualche aggressione, anche micro-aggressione.

Quando pensiamo alle parole maltrattamento, minaccia e aggressione, seppure micro, viene quasi naturale pensare a qualcosa di forte, di fisico. Non è necessario arrivare a questo per vivere sensazioni di disagio.
Il secondo e il terzo paradigma li voglio qui considerare insieme.
‘In ogni comunicazione c’è un aspetto di contenuto e uno di relazione’. 
‘Il come prevale sul che cosa’. 
Gentilezza non contempla necessariamente che il contenuto di una relazione sia sempre un complimento, un apprezzamento, un interesse carezzevole per te, la manifestazione di un sentimento amorevole…

Gentilezza contempla che quando il contenuto della comunicazione rappresenti la manifestazione di un disagio, la correzione di un possibile errore, il disattendere di una probabile aspettativa, il disallineamento con una qualche idea, la relazione rimanga sana. Dalle parole usate per esprimere quel contenuto non dovrebbe mai scaturire la manomissione della relazione. Spesso tentiamo di metterla al sicuro con la frase ‘Ti voglio bene, ma…’. Frase vuota se al ‘Ti voglio bene’ non corrisponde il ‘Ti tratto bene’.

E se ho la voce alterata, se mi sto lamentando e anche minacciando, non ho in cuore quella gentilezza che rappresenta una vera e propria arte.

L’etimologia di questa parola, sembra derivi dalla radice ariana ar- che in sanscrito significa andare verso, ed in senso traslato, adattare, fare, produrre; radice che ritroviamo nel latino ars. Originariamente, quindi la parola “arte” aveva un’accezione pratica nel senso di abilità in un’attività produttiva, la capacità di fare armonicamente, in maniera adatta.

Gentilezza nella pratica, la capacità di fare armonicamente, in maniera adatta ad ogni circostanza, ad ogni contesto, nonostante i più disparati nonostante!”.


Il dott. Massimo Mori si è soffermato sul senso della gentilezza nel movimento anticipando e proponendo alla platea una esperienza di meditazione in movimento. Attraverso un armonico passaggio dalla posizione mapu al flusso delle mani si è creata una corrente energetica che ha consentito di metterci in un ascolto consapevole degli interventi successivi.

Il dott. Cracolici ha raccontato il suo venerdì da medico, testimoniando come il passare da un reparto all’altro di vari ospedali, incontrando persone in sofferenze singolari, accompagna il posizionamento degli aghi a un approccio di accoglienza e di gentilezza che passa dal sorriso allo sguardo benevolo, veicoli garantiti se non di guarigione, di profonda cura.

Il dott. Varrasi ha sintetizzato che quanto espresso nel libro preso ad ispirazione della conversazione in corso, riempie il concetto di gentilezza con decine di declinazioni e afferenze culturali e spirituali, cosicché tutte le critiche volte a considerare il termine solo come sinonimo di buona educazione, di cortesia, persino di ipocrisia, vengono rinviate ai mittenti troppo rozzi o in malafede.
“L’ho letto, seppure da scettico, ma ho annotato i punti salienti, dichiara, e li utilizzerò per la mia vita privata e per qualche comunicazione pubblica.”

Infine, il dott. Alma che, oltre a testimoniare con una sorta di piccolo post il valore della gentilezza espressa nel libro, al di là di quella ben più significativa che lui incontra nella sua professione e nella sua professione di fede, racconta un delizioso accaduto, in qualche maniera ispirato dalla copertina del libro. Mentre si accinge a prendere la tranvia, impegnato a fare il biglietto si accorge di non avere moneta adatta per farlo e una signora che lo osserva si offre di farglielo, commentando poi con uno sguardo alla copertina appunto, che può considerarlo un atto di gentilezza.


Claudio Coppini commenta e integra, e ripassa la parola all’autrice che ritiene significativo il fatto che la gentilezza possa essere considerata un paradigma che consente di modificare spigolature del proprio carattere, non sempre gentili.
“Io sono fatto così, questo è il mio carattere.” L’ultimo baluardo a difesa di un qualche comportamento non così gentile, non così rispettoso!

Non si nasce con un carattere, si nasce con un talento. Il carattere è un work in progress che contempla un divenire che si nutre di autoconsapevolezza, creatività, immaginazione, coscienza e profonda intenzione di esistere come contributi e non come ostacolo, di non andare mai a dormire pensando che qualcuno possa essersi sentito ferito, escluso, ignorato, non rispettato dalle tue parole o da tuoi comportamenti. Starà poi al nostro interlocutore, acquisire altre consapevolezze e assumere altre response ability per come vive le situazioni di disagio, ma di questo parleremo un’altra volta.

Questo “noi” prende vita da un reciproco trattarsi bene, soprattutto nei disagi e nelle difficoltà, nella parità e nel rispetto. E soprattutto nelle relazioni asimmetriche. Direi sempre, se vogliamo continuare a parlare di gentilezza, anzi se vogliamo continuare a praticare gentilezza.”

L’incontro si è chiuso con lo spazio alle domande e fra queste: “Ma essere gentili può equivalere ad essere tanto buoni da essere considerati stupidi?”

Noi che scriviamo e che leggiamo di gentilezza, soprattutto impegnati a praticarla, abbiamo la risposta consapevole, attenta, response abile: la gentilezza che permette di coltivare una bontà che non è buonismo, nella complessità di quello che questa parola esprime, non può sfociare mai nella stupidità.

Quanto si è svolto a Villa Aurora vuole essere l’inizio di un progetto che prenderà vita nel 2023: un laboratorio permanente di gentilezza, un’esperienza partecipata che vedrà coinvolte le persone impegnate quotidianamente a praticare questo prezioso paradigma. Quanto emergerà dai loro lavori sarà integrato dal contributo di professionisti di diverse discipline per poi dar vita ad una sort di book itinerante sulla gentilezza, per poter testimoniare che non c’è via per la gentilezza, la gentilezza è la via.

(Anna Maria Palma è Professional counselor, coach di intelligenza emotiva, autrice di numerosi articoli e testi sulla qualità delle relazioni, sulla gentilezza)

Villa Aurora seleziona insegnante di Storia dell’arte

Villa Aurora seleziona insegnante di Storia dell’arte

L’Istituto avventista “Villa Aurora” di Firenze è alla ricerca di un insegnate di Storia dell’arte per un impiego part-time.

Requisiti:
– Conoscenza della lingua inglese

Luogo di lavoro:
– Firenze

Titoli preferenziali:
 – Abilitazione guida turistica

Le candidature dovranno pervenire entro e non oltre il 22 agosto 2022 inviando una mail a info@villaaurora.it

I/le candidati/e sono invitati/e ad allegare lettera motivazionale e titolo di studio.

 

 

Facoltà avventista. Open day online

Facoltà avventista. Open day online

Hai sentito parlare della Facoltà di teologia ma non sai bene cosa si studia? Desideri approfondire i nostri indirizzi di laurea e parlare con i docenti? Desideri conoscere qualcosa in più del campus “Villa Aurora” di Firenze?

Prenota il tuo open day personalizzato. Se non sei ancora venuto/a a trovarci, Villa Aurora viene a casa tua.

Il 28 e il 29 giugno, dalle 17.00 alle 18.30, lo staff della Facoltà avventista è a tua disposizione per degli incontri di orientamento, individuali e di gruppo. Verrà presentata l’offerta formativa della Facoltà e potrai dialogare direttamente con studenti e docenti.

Per partecipare è necessario prenotare il colloquio compilando l’apposito modulo (clicca qui per accedere).  
Una volta effettuata la prenotazione verranno comunicati gli accessi Zoom.

Visita il sito villaaurora.it 

 

 

Corso di formazione teologica per laici 2022

Corso di formazione teologica per laici 2022

Notizie Avventiste – Torna il corso estivo di formazione teologica per laici. Si terrà dal 16 al 28 agosto, presso l’Istituto avventista (Iacb) di Firenze, “Ti proponiamo un  viaggio emozionante nella Bibbia e nella cultura teologica antica e moderna che l’ha fin qui interrogata e ascoltata” dicono gli organizzatori.

Obiettivi 
Il corso ha i seguenti obiettivi essenziali:
1. Introdurre gli studenti ai prolegomeni (elementi introduttivi) dello studio della Bibbia.
2. Approfondire alcuni grandi temi della teologia cristiana avventista nel loro rapporto con l’attualità.
3. Fornire gli strumenti di base per la catechesi e l’omiletica.
4. Vivere momenti spirituali quotidiani di condivisione della propria fede.

Partecipazione
Come fare per partecipare? Bisogna parlarne con il pastore della propria chiesa ed egli inoltrerà la richiesta al direttore del Campo di appartenenza, sarà questi infine ad autorizzare l’iscrizione al corso e a segnalare allo Iacb il nome entro il 29 luglio.
Il corso è completamente gratuito per i partecipanti avventisti, poiché le loro spese di soggiorno saranno a carico dell’Unione italiana e della chiesa locale.
Tutte le informazioni sono su: villaaurora.it/evento/corso-di-formazione-teologica-per-laici-2022/

[Aggiornato il 15 giugno]

Firenze. La gentilezza protagonista a Villa Aurora nell’ultimo giorno del festival

Firenze. La gentilezza protagonista a Villa Aurora nell’ultimo giorno del festival

La vicesindaca Bettini: “Ripartire dai piccoli gesti per affermare il paradigma del noi”.

Notizie Avventiste – Il campus dell’Istituto avventista “Villa Aurora” ha ospitato la giornata conclusiva del Festival dell’Italia Gentile, la manifestazione organizzata dal Comune di Firenze, svolta dal 17 al 23 maggio. Oltre 40 iniziative, nei cinque quartieri della città, hanno animato questa seconda edizione e proposto un viaggio alla scoperta della gentilezza declinata in ambiti quali la salute, l’economia, l’ambiente, l’informazione, l’arte, la cultura.

La splendida Cappella storica di Villa Aurora e il suo parco monumentale hanno fatto da cornice, il 23 maggio, agli ultimi appuntamenti della rassegna, in un’atmosfera di bellezza e armonia.
“Le cento persone intervenute sono state avvolte dall’abbraccio poetico e spirituale dei relatori e del luogo, e sono rimaste a passeggiare anche dopo l’incontro, ammirando i maestosi cedri del Libano” ha spiegato Claudio Coppini, che si occupa delle relazioni pubbliche dell’Istituto avventista ed è speaker di radio Rvs-Accendi la speranza.

L’appuntamento “villauroriano” è iniziato con una tavola rotonda sul valore della gentilezza nel contesto ospedaliero e sanitario.
“La gentilezza deve essere una dimensione strutturata dell’organizzazione non solo dei singoli” ha spiegato Alberto Zanobini, direttore generale dell’Ospedale pediatrico Meyer, a HopeMedia “Anche un’organizzazione può essere gentile nei percorsi, nel come accoglie, dalla segnaletica fino alle indicazioni chiare di cui una persona malata o un familiare ha necessità in quei momenti. Deve essere un bagaglio della competenza di un operatore di cura”.

All’evento era presente anche Alessia Bettini, vicesindaca di Firenze e promotrice del festival.
“La gentilezza è un paradigma del noi, che parte da una consapevolezza profonda: siamo tutti interconnessi e interdipendenti” ha affermato Bettini a HopeMedia “Siamo di fronte a una crisi climatica permanente, a una crisi sanitaria, ora anche a una crisi umanitaria. Come ne usciamo? Unendoci, facendo squadra, ognuno mettendo e dando il meglio di sé. La gentilezza è un investimento sul futuro. Ripartiamo dalle cose semplici, dai piccoli gesti”.

L’intervento di Franco Arminio, poeta, performer e cantore contemporaneo; la musica e i saluti finali hanno chiuso il festival 2022.
[LF]

Guarda qui il servizio video sull’evento nel campus avventista.

Ascolta qui l’intervista di radio Rvs al decano della Facoltà di teologia.

Firenze. Incontro nazionale dei Giovani studiosi avventisti

Firenze. Incontro nazionale dei Giovani studiosi avventisti

Il 13 e il 14 maggio, presso l’Istituto avventista “Villa Aurora” di Firenze, si svolgerà il primo incontro nazionale dei Giovani studiosi avventisti (Gsa). La partecipazione è gratuita per tutti gli iscritti al gruppo (è possibile iscriversi su villaaurora.it/gsa). 
Sei uno studente o una studentessa universitario/a almeno al terzo anno di studi? Ti è capitato di avvertire la necessità di confrontarti con i tuoi coetanei in merito a tematiche legate alla fede e alla società? Senti il desiderio di partecipare a incontri nei quali mettere a confronto la tua esperienza di fede e di studio con altre persone? 
Il gruppo Gsa organizza il primo incontro nazionale per conoscersi e confrontarsi su tante tematiche, al fine di costruire un cammino comune. Gli iscritti al Gsa lavoreranno anche insieme agli studenti della Facoltà avventista di teologia al fine di favorire una conoscenza reciproca e un approccio interdisciplinare ai temi che di volta in volta saranno approfonditi.

L’appuntamento è presso il campus avventista, in via Ellen Gould White 8, a Firenze, il 13 e 14 maggio. L’ospitalità per il fine settimana è interamente offerta dall’Istituto avventista a tutti gli iscritti Gsa. Approfitteremo anche per una visita alla città di Firenze.

Entra a far parte del gruppo iscrivendoti attraverso il form che trovi in fondo alla pagina villaaurora.it/gsa
Per maggiori informazioni e iscrizioni, invia una mail a info@villaaurora.it.

 

 

 

Open Day a Villa Aurora

Open Day a Villa Aurora

L'istituto avventista organizza l'Open Day di orientamento, dal 27 al 29 maggio, rivolto agli studenti iscritti agli ultimi anni delle scuole secondarie di secondo grado o a coloro che hanno appena completato tale ciclo, per consentire la scelta consapevole del percorso di studi basata sulla propria vocazione, sulle proprie attitudini personali e sulle inclinazioni di studio e di ricerca.  

Durante il soggiorno gratuito presso il nostro campus, i ragazzi e le ragazze incontreranno le studentesse e gli studenti, i docenti che guideranno i presenti nella scoperta dell’intera offerta formativa della Facoltà avventista di teologia (Fat) con i suoi diversi indirizzi di laurea. Sarà possibile visitare il campus e conoscere il luogo nel quale generazioni di pastori, di membri e di volontari si sono formati per affrontare al meglio la vita, non da soli ma con Gesù. Ricordiamo che i titoli di laurea dell'Istituto hanno valore legale.

L’appuntamento è previsto dalla cena di venerdì 27 fino al pranzo di domenica 29 maggio a Villa Aurora (Firenze).

Ricordiamo che il vitto e l’alloggio sono offerti dall’Istituto avventista.

Per maggiori informazioni scrivere a info@villaaurora.it 
Per iscriversi, compilare il form di contatto https://villaaurora.it/contatti il più presto possibile.

 

 

Iacb. “La luna e il sole” 2022

Iacb. “La luna e il sole” 2022

Al via il bando per borse di studio ai laureati avventisti che hanno presentato tesi su tematiche inerenti la spiritualità, la religione o la Chiesa avventista nei diversi atenei in Italia.

Notizie Avventiste – L’Istituto avventista (Iacb) “Villa Aurora” di Firenze ha lanciato il bando di concorso “La luna e il sole” per l’anno 2022.
“Questo concorso” spiega Davide Romano, direttore dello Iacb “costituisce una preziosa occasione per i giovani studiosi avventisti di far conoscere il proprio lavoro di tesi e il proprio curriculum di studi, guidati e interrogati dalla propria fede in Gesù”.

Sul sito dell’Istituto (villaaurora.it/concorso-la-luna-e-il-sole/) sono disponibili il bando di concorso e il modulo d‘iscrizione per partecipare a questa edizione.
È prevista l'assegnazione delle seguenti borse di studio:  
– n. 4 borse di studio, del valore di 500 euro ciascuna, riservate ai laureati in possesso di laurea di I livello
– n. 4 borse di studio, del valore di 750 euro ciascuna, riservate ai laureati in possesso di laurea di II livello o magistrale CU
– n. 2 borse di studio, del valore di 1.000 euro ciascuna, per tesi di master e/o dottorato di ricerca.

I lavori di tesi devono riguardare tematiche inerenti l’area della spiritualità, della religione o della Chiesa avventista. Possono presentare domanda coloro che appartengono alla Chiesa avventista dell’Unione italiana, e che abbiano conseguito la propria laurea presso tutti gli atenei nazionali non avventisti nell’anno accademico 2022.

La domanda deve essere inviata compilando il form presente sulla pagina dedicata al bando (villaaurora.it/concorso-la-luna-e-il-sole/) entro il 31 dicembre 2022.

Premiati edizione 2021 
Nella scorsa edizione del concorso, sono state premiate le seguenti tesi: 
I valori dello scoutismo e il loro impatto nella società del XXI secolo, di Rachele Conti, della comunità avventista di Milano, presentata presso la Facoltà di relazioni pubbliche e comunicazione di impresa dell’ateneo Iulm di Milano. 
Argomento: analisi del metodo scout e i valori che lo scoutismo trasmette, indagando sull’attualità del metodo stesso. 
Saxofono e organo – affinità e contrasti Guy de Lioncourt e Denis Bédard, di Gabriella Ferrara, della comunità avventista di Potenza, presentata presso la Facoltà di “musica da camera” del Conservatorio di musica “C. Gesualdo da Venosa” di Potenza. 
Argomento: duo saxofono e organo, repertorio di ispirazione sacra e contemporaneo. 
Dal crimine alla fede, uguali ma diversi, di Stefania Floro, della comunità avventista di Bari, presentata presso la Facoltà e-campus dell’Ateneo di Novedrate (CO). 
Argomento: assistenza religiosa nei penitenziari italiani.

Valorizzare lo studio 
Per questo progetto l’Istituto fiorentino si avvale della collaborazione di diverse realtà avventiste tra cui: il CeCsur (Centro Culturale di Scienze Umane e Religiose), i Ministeri Avventisti per la Gioventù e il gruppo Gsa (Giovani Studiosi Avventisti).

Desideriamo “sostenere e seguire i nostri giovani universitari” afferma Romano “perché possano sentire da parte della Chiesa un forte sostegno nella continua integrazione della loro formazione accademica nel proprio mondo valoriale e nell’essere ‘avventista’”.

“Incoraggio e sprono i tanti nostri carissimi studenti universitari a partecipare a questa iniziativa" conclude il direttore "Che il Signore vi guidi e vi sostenga e soprattutto vi illumini, vi ispiri e vi dia saggezza in ogni momento della vostra vita”. 

 

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