Resoconto 8 luglio

Resoconto 8 luglio

hci direttaG.Cupertino/G.Murittu/V.Annunziata – La mattinata è iniziata con la meditazione di Alain Coralie, segretario della Divisione dell’Africa Centro Orientale. Ha predicato su Giosuè cap 4:19-24.

Il passaggio del Giordano è un momento cruciale della vita del popolo per l’ingresso nella terra Promessa. Il Signore ci chiede di guardare verso il futuro.

E il futuro è il suo ritorno per il quale ci chiede di predicare.

Dopo la pausa successiva alla meditazione e la preghiera riprendono i lavori. Li presiede il vice presidente uscente (va in pensione) Michael Ryan.

Una scelta oculata. La presidenza dei lavori è strategica per l’andamento della sessione. E la presidenza, affidata ai diversi vice presidenti della CG in alcuni momenti ha lasciato a desiderare, innervosendo l’assemblea.
Michael Ryan ha diretto in modo egregio i lavori del comitato plenario della CG anche nel mese di ottobre scorso quando ha affrontato la questione della consacrazione della donna.

Adesso parla il presidente T. Wilson che presenterà la storia del modo in cui siamo arrivata alla discussione fissata per la giornata odierna.

Esordisce chiedendo un applauso per i giovani provenienti da 6 divisioni nel mondo che si sono ritrovati a Città del Messico per una grande campagna di evangelizzazione.

Prima di introdurre il dibattito Wilson chiede ai delegati di non avvalersi del diritto di discutere per tutto il tempo che l’agenda prevede: cioè alle 16,30. Non possiamo costringervi ma vi chiediamo di rispettare nella carità di lasciare che tutti possano esprimersi.

Ha chiesto anche di non emendare la proposta come è stata presentata. Chiedo anche che ogni delegato si possa esprimere in coscienza liberamente.

Per questo motivo il voto sarà segreto.

Nessuno saprà in che modo avrete votato. È una responsabilità che dipende interamente dalla vostra coscienza ispirata dallo Spirito Santo.

La questione che oggi affrontiamo oggi è stata all’attenzione della chiesa fin dall’inizio degli anni ’70.

Il presidente Wilson quindi procede a fare una panoramica storica delle diverse delibere relative al tema in discussione della CG.

Inoltre spiega cos’è il TOSC (Theology of Ordination Study Committee), il gruppo di ricerca messo in campo dopo la Sessione della CG di Atlanta in cui era stato chiesto di svolgere un lavoro circa la teologia della consacrazione nella Chiesa Avventista.

Ha quindi spiegato che il lavoro della Tosc è culminato nella proposta semplice e chiara che viene sottoposta all’assemblea oggi e che il comitato plenario della CG deliberato nello scorso mese di ottobre 2014.

Ricorda anche che l’Assemblea della CG riunita in sessione plenaria è la massima autorità in materia di organizzazione della chiesa e di fede per quanto riguarda la Chiesa Avventista.

Chiedo alla presidenza di lasciare al pastore Jan Paulsen, che mi ha preceduto nell’incarico di presidente della CG, la possibilità di intervenire a discrezione della presidenza dell’assemblea, così come a lei presidente dell’assemblea.

L’assemblea è invitata quindi dalla presidenza a pregare perchè vi sia uno spirito di rispetto e di accettazione reciproca.

Prima di dare la parola al presidente della CG il presidente dell’Assemblea ha elencato alcune buone prassi per il dibattito in particolare ha chiesto di non applaudire dopo gli interventi.

Prima di procedere un delegato ha una mozione d’ordine circa il fatto che l’Assemblea essendo la massima autorità per le decisioni in materia di organizzazione e di fede ed essendo già stata presa una decisione in proposito in passato quello che stiamo facendo è un errore perchè non si tratta di un argomento richiesto dall’assemblea.

Il presidente Ryan chiede a Wilson di esprimersi in proposito. Il presidente ha ricordato che il TOSC è stato indetto su richiesta dell’Assemblea di Atlanta. Si tratta quindi di una richiesta che viene dall’assemblea.

Il presidente Ryan dà quindi la parola al presidente del Tosc Arthur Stele.

Stele che ripercorre le tappe del lavoro svolto dichiarando che la ricerca condotta dal Tosc che era formato dai membri di tutti i comitati di ricerca biblica del mondo avventista provenienti da tutte le divisioni hanno prodotto documenti sulla teologia della consacrazione e sono arrivati ad una conclusione comune in merito all’argomento e al significato della consacrazione. Il documento è disponibile per tutti negli archivi della CG sul web.

Ricorda anche che gli studi sono stati fatti aventi in mente l’obbiettivo principale della chiesa che è la missione.

Purtroppo prosegue, quando siamo arrivati a considerare la questione della consacrazione della donna non è stato possibile trovare un consenso. E sono state espresse posizioni diverse che rappresentano tre prospettive. Tutte sono espresse da avventisti convinti e sinceri.

Vorrei ricordare che, ha concluso Stele, in questo processo non ci può essere un vincitore e un perdente qualunque sia l’esito del voto, perchè in una famiglia non ci sono vincitori o perdenti e noi siamo la famiglia di Dio.

Si passa quindi alla lettura dei tre documenti relativi alle tre posizioni espresse dal Tosc. Qui il link ai tre documenti:

https://www.adventistarchives.org/final-tosc

E quindi al documento CONSENSUS DOCUMENT ON A SEVENTH-DAYADVENTIST THEOLOGY OF ORDINATION:

https://www.adventistarchives.org/consensus-statement-on-a-seventh-day-adventist-theology-of-ordination.pdf

Il presidente Ryan ha quindi chiesto al segretario della CG di leggere il voto approvato dal comitato plenario della stessa nel mese di ottobre 2014.

Una vista del dome dalla sala stampa
Una vista del dome dalla sala stampa

Alla fine della lettura il segretario ha quindi fatto la proposta:

“Il Comitato esecutivo della CG chiede ai delegati nella loro sacra responsabilità verso Dio riuniti nella sessione dell’Assemblea convocata per il 2015 di rispondere alla domanda seguente:

Dopo aver studiato con spirito di preghiera, la Bibbia gli scritti di Ellen G. White e i documenti delle commissioni di studio circa il tema della consacrazione e,

Dopo aver preso in considerazione il bene della chiesa nel compimento della propria missione,

Sarebbe accettabile per voi lasciare che i comitati esecutivi delle diverse divisioni decidano sulla base della sensibilità dei propri territori, di provvedere alla consacrazione delle donne al ministero evangelico? Si o No”.

Si apre il dibattito e la possibilità per i delegati di intervenire. Il presidente rende noto che gli interventi saranno alternati in base a quelli favorevoli al SI e quelli favorevoli al NO dichiarando l’orientamento del proprio intervento al momento della prenotazione a parlare.

Un paio di file per esprimere il proprio parere.

Un mini video di pochi secondi cliccando qui sotto (gracias Pablo Sanchez):

Ecco una foto di una delle file davanti ai microfoni per prendere parte alla discussione
Ecco una foto di una delle file davanti ai microfoni per prendere parte alla discussione

LIVE STREAM OF THE GC SESSION

La sessione riprende alle ore 21 italiane.

E’ prevista la diretta in streaming clicca qui per visualizzare su: http:///www.hopechannel.it

La seduta riprende tra 5 minuti. Approfittiamo della pausa per spiegare le modalità con le quali si procederà al voto segreto. Il voto inizierà alle 16,30. I delegati dovranno alzarsi e mettersi in fila (un po’ come avviene da noi per l’elezione del presidente della Repubblica per chi l’ha visto fare), farsi riconoscere con il codice a barre univoco presente sul proprio badge e riceverà una scheda con una casella per il si e una per il no. Non è prevista l’astensione. Questa parte della procedura sarà filmata per evitare contestazioni. Poi entrerà nella cabina di votazione per esprimere la sua volontà e uscirà riconsegnando la scheda nell’urna.

La riunione riprende con una preghiera del presidente Paul Charles della Divisione Africa Meridionale Oceano Indiano e il canto dei Miracle Singers della Divisione del Pacifico Meridionale.

Newton Thomas della Divisione Nord Americana propne uno slogan per il SI votare YES significa votare “Y” per la nostra gioventû (YOUTH) che ci guarda e guarda al futuro, “E” per l’evangelizzazione (EVANGELIZZAZIONE) per ci sono 7 miliardi di persone che aspettano il messaggio della salvezza e Dio chiama indifferentemente tutti per la missione, “S” per la sottomissione allo spirito di Dio e la comprensione reciproca.

Doug Bachelor:
Sono impegnato nell’evangelizzazione e la consacrazione non era necessaria nel NT per coloro che era impegnati nella missione. Nell’accettare la consacrazione della donna vi è il rischio che domani sia introdotta nella chiesa anche la tolleranza per l’omosessualità. Infine le chiese che hanno introdotto la consacrazione della donna al ministero pastorale hanno visto la devastazione della propria missione.

Ci sono stati alcuni interventi con delle mozioni d’ordine relative alla composizione delle varie file di delegati presenti ai microfoni. Anche una contestazione sul fatto che sia stata adottata la modalità di alternare interventi a favore con quelli contrari alla proposta.

Il Presidente dell’Assemblea interrompe la sessione per un momento di preghiera.

Dopo la preghiera in gruppo, la preghiera comunitaria appella lo Spirito Santo perché suggerisca una posizione adeguata con il compimento della missione da parte di tutti i delegati.

Una mozione d’ordine ha ricordato che ciascun delegato che prende la parola per parlare in merito alla proposta lo debba fare a titolo personale senza nessun tipo di appello esplicito o velato a una parte dell’assemblea dei delegati.

Roger Robertsen (Conferenza Generale) ricorda che la proposta non ha niente a che fare con le credenze fondamentali o con i pilastri della fede. Quando Paolo e Barnaba ebbero differenti vedute decisero di separarsi seguendo ciò che ritenevano più giusto per il compimento della missione. Che ogni Divisione sia lasciata libera di scegliere ciò che è meglio per la testimonianza del vangelo.

Jay Gallimore (Divisione America del Nord) rileva diverse funzioni tra l’uomo e la donna ma non riconosce il diritto alla consacrazione e teme frattura e divisioni nella chiesa.

Una sorella delegata, con voce rotta e commossa, ha presentato una mozione d’ordine nella quale ha chiesto che alla fine della discussione e del voto conseguente tutta l’assemblea mantenga un atteggiamento di preghiera, senza applausi o grida di gioia, e subito dopo si faccia una preghiera comune.

Il Presidente dell’assemblea ha evidenziato l’intervento raccomandandosi a tutti i presenti che si attengano a quanto richiesto.

David Poloche (Divisione Inter-America) raccomanda che non si accetti la proposta per preservare l’unità della Chiesa.

Marvin Wray (Divisione Nord-America) porta la sua esperienza pastorale e la necessità di avere gli strumenti più opportuni per la missione. La questione della consacrazione ha a che fare con elementi culturali e quindi è opportuno che via sia libertà all’interno della chiesa in merito a se e quando amministrare la consacrazione femminile.

Viene dato spazio a un intervento del pastore Jan Paulsen, già Presidente della Conferenza Generale: si espone formalmente per appoggiare la proposta. Durante tutti gli anni in cui ha operato al servizio della chiesa ha dovuto affrontare problematiche e tentativi di divisione a livello mondiale. La proposta ha a che fare con una questione di fiducia: votare “sì” significa da parte di tutti i delegati riaffermare la propria fiducia nelle proprie Divisioni perché scelgano ciò che è meglio per il compimento della missione nei loro territori nel rispetto della cultura e della sensibilità degli stessi.

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Un momento di preghiera in sala.

Mozione d’Ordine, Berit Elkjaer (TED): Suggerisco che se continuano gli applausi, solo i delegati possono restare in sala.

Ryan, “Padre nostro ti ringraziamo per lo Spirito di pace. Che il tuo Spirito sia tra noi. Benedici ogni persona che parlerà e che possiamo rispettarci l’un l’altro. Nel tuo Santo Nome. Amen”

LIVE STREAM OF THE GC SESSIONSamuel Larmie (Divisione Africa Centro-Occidentale) difende la posizione che la Scrittura non parla e non appoggia la consacrazione della donna. Paolo consacrò solo uomini e mai donne: Paolo sarebbe contrario alla discussione odierna.

Charles Sandefur (Conferenza Generale) parla di una sua collega di studi con molte più qualità rispetto alle sue, meglio organizzata e con maggiori capacità: lui è stato consacrato, lei da 40 anni sta ancora aspettando.

vertallierInterviene Bruno Vertallier, Presidente uscente della nostra Divisione la Inter-Europea. Dobbiamo rispettare tutte le creature. Nella nostra società sembra che ci siano sempre buoni motivi per discriminare qualcuno sulla base della religione, del colore, del genere. Le donne sono creature di Dio come anche gli uomini. Dobbiamo glorificare Dio accettando come buono per noi ciò che è buono anche per Lui. Non possiamo discriminare oltre le nostre donne.

Ultima frase del fratello Bruno Vertallier: donne, sorelle, vi voglio bene. Anche il Signore vi vuole bene!

Molti degli interventi contrari alla proposta continuano ad affermare il timore di divisione e frattura nella Chiesa.

wlsonTed Wilson prende la parola e chiede che dopo il voto come Chiesa ci si possa concentrare sulla missione è che non si continui a discutere sulla questione, qualunque sia l’esito.

Armando Miranda chiede l’estensione del tempo lasciato ai delegati per la discussione. Il Presidente riafferma il voto della mattina che ha fissato alle 16.30 la chiusura del dibattito.

Caleb Jara chiede di spostare il voto alle ore 12 di domani.

Pausa di preghiera prima del voto.

“Padre, ti ringraziamo per la tua benedizione su questa discussione e dibattito. Che il tuo Spirito possa essere anche con la decisione che verrà assunta. E che dopo questo la tua Chiesa vada avanti per il compimento della missione”.

Preparare i propri badge per la votazione. Seguono le indicazioni per votare.
Ora ci sono le spiegazioni per l’esercizio del voto segreto.
Passerà un po’ di tempo perché si portino avanti le modalità di votazione e le funzioni di spoglio.
Ci sarà uno stretto controllo perché abbiano accesso al voto solo i delegati e nessun altro.

Ecco la proposta

Il Comitato esecutivo della CG chiede ai delegati nella loro sacra responsabilità verso Dio riuniti nella sessione dell’Assemblea convocata per il 2015 di rispondere alla domanda seguente:

Dopo aver studiato con spirito di preghiera, la Bibbia gli scritti di Ellen G. White e i documenti delle commissioni di studio circa il tema della consacrazione e,

Dopo aver preso in considerazione il bene della chiesa nel compimento della propria missione,

Sarebbe accettabile per voi lasciare che i comitati esecutivi delle diverse divisioni decidano sulla base della sensibilità dei propri territori, di provvedere alla consacrazione delle donne al ministero evangelico?

Si o No

Hanno rinunciato al sistema di voto elettronico

Hanno rinunciato al sistema di voto elettronico

foto © Dominik Zeh
foto © Dominik Zeh

Un ultimo test per verificare l’attendibilità del sistema di voto elettronico è nuovamente fallito questo pomeriggio. Si continuerà a votare con il cartoncino colorato. In caso di “argomenti sensibili” i delegati voteranno a scrutinio segreto, ha assicurato Ted Wilson.

N. Iacob, ANN/E. Cozzi/Maol – Nel suo breve intervento poco prima dell’ultima prova, Wilson ha voluto sottolineare che il sistema ha funzionato perfettamente per aziende di grandi dimensioni, ma che purtroppo, per qualche ragione misteriosa “per noi non è stato così”. Ha quindi annunciato che sarebbe stato fatto un ultimo tentativo, rivolgendo un appello a tutti i delegati chiedendo di premere solo il pulsante 1/A o 2/B e di non votare prima che il conto alla rovescia avesse inizio. I delegati che avevano gli apparecchi in mano sono stati fatti alzare e sono stati contati dai segretari Divisione per Divisione. Quindi, rimanendo in piedi, è stato chiesto loro di votare elettronicamente.

Purtroppo il tentativo è nuovamente fallito, la differenza tra il numero di voti contati e i voti elettronici era superiore alle 50 unità, limite massimo che il comitato di verifica aveva deciso di considerare accettabile ha spiegato Ted Wilson. Lo scarto tra il conteggio manuale e quello elettronico è stato di oltre 500 voti. Di conseguenza l’assemblea dei delegati ha votato la rinuncia all’utilizzo del voto elettronico.

La segretezza del voto potrà essere garantita anche senza i dispositivi elettronici

Il sistema elettronico utilizzava un algoritmo che registrava in modo casuale il segnale lanciato dal dispositivo individuale usato dai delegati per esprimere il voto. Questo per garantire la tutela della privacy, ha dichiarato Karnik Doukmetzian, consigliere generale della Conferenza Generale. Il tempo per contare i voti è maggiore ma così la privacy è assicurata. “Nonostante tutto, ci sono possibilità di ricorrere ad altri sistemi di voto”, ha sottolineato poi Doukmetzian.
Anche Ted Wilson ha asserito oggi che un sistema di voto su scheda cartacea potrà essere usato nel caso i delegati si dovessero esprimere in merito ad argomenti sensibili. Molti delegati ritengono che il voto sulla consacrazione delle donne sia uno di questi.

Altri sei tentativi erano falliti

La prova eseguita questa mattina era in effetti l’ultima di una serie di altri sei tentativi andati a vuoto nelle giornate di giovedì e venerdì. I primi tre tentativi effettuati giovedì erano falliti per ragioni diverse, ha detto Mabio Coelho, a capo del servizio per la sicurezza delle informazioni della CG. “La prima ragione e quella più importante erano le interferenze prodotte da diversi sistemi wireless all’interno del Dome. Il segnale era quattro volte più forte dei limiti di legge, secondo le regole FFC per le attrezzature interne”, ha dichiarato Mabio. “Sono apparecchiature da esterno utilizzate all’interno.”

La seconda ragione è che “diverse persone hanno premuto il pulsante sbagliato del loro dispositivo.” (Il pulsante 1/A o il pulsante 2/B), per cui quei voti non sono stati conteggiati.

La terza ragione è che alcuni delegati non avevano proprio capito quale bottone dovevano premere e quindi non ne hanno premuto nessuno.

foto © Dominik Zeh
foto © Dominik Zeh

Giovedì pomeriggio sono state fatte altre due prove, dopo aver spento i ricevitori del wireless e aver fornito spiegazioni più complete ai delegati su come usare gli apparecchi. Il sistema quindi ha rilevato molti più voti elettronici che negli due ultimi tentativi della giornata (test 5 e 6) e di fatto erano decisamente realisticamente più vicini al numero dei delegati partecipanti. L’esito positivo di queste prove ha indotto lo staff tecnico a considerare che il problema fosse stato risolto.

Venerdì mattina il test doveva essere solo una controprova per dimostrare l’accuratezza del sistema e recuperare la fiducia dei delegati. Si è quindi proceduto ad effettuare una votazione manuale e una elettronica per confrontare il risultato e provare che il sistema elettronico dava risultati precisi e attendibili.
Ma i risultati sono stati di nuovo deludenti. Il sistema elettronico non ne ha rilevato quasi 600: 1.087 voti elettronici validi contro 1.701 voti manuali.
Dan Jackson, presidente della Divisione Nord Americana ha osservato, come molti altri delegati, che il processo di voto era iniziato prima che partisse il timer indicante l’avvio della registrazione.

“È vero,” ha riconosciuto Mabio Coelho, “ma questo non spiega comunque i 600 voti mancanti.”

La prova di oggi era in effetti una replica un po’ diversa della quella fatta venerdì mattina. Il team dei tecnici ha cercato di eliminare l’errore identificato da Dan Jackson e anche tutti gli altri possibili problemi, in modo da ottenere un risultato finale corretto. Ma così non è stato.

© Seth Shaffer Photographer
© Seth Shaffer Photographer

Altre opzioni

Akintayo Odeyemi, della Divisione Africa del Sud e Oceano Indiano, esprime l’opinione di quei delegati che hanno delle perplessità circa la segretezza del voto elettronico. “Potrebbero usare il mio dispositivo per individuare il mio voto. Ogni dispositivo infatti ha un numero identificativo”, dichiara Odeyemi, suggerendo che che il team tecnico potrebbe essere sia in grado di identificare il singolo voto dei delegati.

Timo Flink, della Divisione Trans-Europea, ingegnere informatico, ipotizza che la colpa potrebbe essere dei telefoni cellulari. “Potrebbero interferire con il sistema. Un’altra spiegazione,” dice Flink, “potrebbe essere che il sistema di trasmissione degli apparecchi sia troppo debole per coprire le distanze necessarie ad essere captati dai ricevitori”.

 

La camminata non agonistica organizzata a San Antonio

La camminata non agonistica organizzata a San Antonio

WP_20150705_07_28_10_ProIn corsa nella metropoli assonnata
E. Battista/Maol – Non è certo la Maratona di New York. Ma neanche quella di quartiere “de noartri”. È la corsa organizzata dal Dipartimento della salute della Conferenza Generale per l’Assemblea di San Antonio. Tutti i delegati e invitati all’evento avevano avuto mesi fa l’opportunità di iscriversi a questa maratona di “appena” – a seconda dei punti di vista – 5 chilometri. Un’occasione per svegliare la città con un evento/testimonianza (siamo o non siamo la chiesa della riforma sanitaria?) all’insegna del fitness e del divertimento collettivo. L’orario di parenza è fissato per le 6 del mattino, nei pressi dell’Exhibition Center Henry Gonzalez. Oltre 2.500 i partecipanti. E una piccola ma (pensavate il contrario?) vociante rappresentanza italiana che dopo il saluto del Presidente Ted Wilson, intona un improvvisato inno d’Italia. Non si sa bene se per spirito patriottico o per tirarsi su di morale. Obiettivo minimo? Arrivare vivi al traguardo…. Sì, perché tra noi la preparazione atletica è molto variegata.
Si va da chi ha tanti chilometri nelle gambe, a chi le miglia le ha solo nella memoria per i tanti telefilm americani ingurgitati negli anni. Ma tant’è, siamo tutti alla linea di partenza. Uno del gruppo italiano ha deciso che partirà veloce per i primi dieci minuti. Sarà la nostra “lepre”. Anche se in realtà gli sguardi cercano, frenetici, punti di riferimento più rassicuranti su cui poggiare le proprie speranze di fare una corsa dignitosa: tipi un po’ sovrappeso, in età avanzata o dall’aspetto dimesso di chi “non ce la può fare”. Quasi tutti comunque con una strategia certa: cercare di non arrivare ultimi.

I delegati e rappresentanti italiani alla fine della bella corsa....
I delegati e rappresentanti italiani alla fine della bella corsa….

Al via siamo tutti una massa unica. Ma è subito una pia illusione. C’è chi sfreccia come preso dal fuoco vivo dell’”ora o mai più”. Chi corre girato di spalle. O chi semplicemente cammina. Il percorso nella prima parte non offre granché allo sguardo. In una città ancora molto assonnata (e ci credo, sono poco oltre le sei del mattino e la sera prima ci sono stati i festeggiamenti del 4 luglio), imbocchiamo strade periferiche tra edifici anonimi. Ci fanno compagnia gli agenti della polizia che hanno transennato le strade interessate dal percorso. Ben presto, il serpentone umano si sgrana in tanti gruppetti: la dura legge della fisica comincia a fare i suoi effetti. Gli italiani si sparpagliano e si perdono di vista. Finalmente il percorso si tinge di verde dei prati e degli alberi del Brackenridge Park, il principale parco fluviale cittadino.

foto © Kenn Dixon
foto © Kenn Dixon

Intorno al terzo miglio, accade un fatto eclatante: due dei nostri, spinti da un impeto di orgoglio, non accettano di essere stati superati da un corridore in carrozzina, e aumentano il passo a ritmo serrato, superandolo – diciamo – di “slancio”.

Intanto è chiaro che della rappresentanza italiana sarà una donna a passare prima il traguardo (vorrei fare due chiacchiere con chi ha inventato l’espressione “sesso debole”), la nostra “lepre” taglia il traguardo come secondo italiano e via via gli altri. In un abbraccio finale da fratelli e sorelle, non solo d’Italia.

Non sono mancati tempi di livello agonistico: il vincitore il fratello Anvedeo Sanchez ha percorso la distanza in 18 minuti e 45 secondi. Diversi sono arrivati sotto i 20 minuti; Alcune sorella ultrasessantenni sotto i 30.

Insomma, un bel momento di festa sportiva, che poteva essere ben più incisiva se si fosse celebrata in un orario (magari di sera) in cui la città poteva essere ben sveglia e spettatrice della performance di una chiesa che cerca di testimoniare – tra sprint veloci, andature più claudicanti e un po’ incerottata – un movimento di riforma nel paese dove tutto è Big. Una grande riforma sanitaria. E non solo.

Clicca qui per un video di pochi secondi

Cercate la posizione degli italiani
Cercate la posizione degli italiani
Cercate la posizione degli italiani
Cercate la posizione degli italiani
Hanno rinunciato al sistema di voto elettronico

Hanno rinunciato al sistema di voto elettronico

foto © Dominik Zeh
foto © Dominik Zeh

Un ultimo test per verificare l’attendibilità del sistema di voto elettronico è nuovamente fallito questo pomeriggio. Si continuerà a votare con il cartoncino colorato. In caso di “argomenti sensibili” i delegati voteranno a scrutinio segreto, ha assicurato Ted Wilson.

N. Iacob, ANN/E. Cozzi/Maol – Nel suo breve intervento poco prima dell’ultima prova, Wilson ha voluto sottolineare che il sistema ha funzionato perfettamente per aziende di grandi dimensioni, ma che purtroppo, per qualche ragione misteriosa “per noi non è stato così”. Ha quindi annunciato che sarebbe stato fatto un ultimo tentativo, rivolgendo un appello a tutti i delegati chiedendo di premere solo il pulsante 1/A o 2/B e di non votare prima che il conto alla rovescia avesse inizio. I delegati che avevano gli apparecchi in mano sono stati fatti alzare e sono stati contati dai segretari Divisione per Divisione. Quindi, rimanendo in piedi, è stato chiesto loro di votare elettronicamente.

Purtroppo il tentativo è nuovamente fallito, la differenza tra il numero di voti contati e i voti elettronici era superiore alle 50 unità, limite massimo che il comitato di verifica aveva deciso di considerare accettabile ha spiegato Ted Wilson. Lo scarto tra il conteggio manuale e quello elettronico è stato di oltre 500 voti. Di conseguenza l’assemblea dei delegati ha votato la rinuncia all’utilizzo del voto elettronico.

La segretezza del voto potrà essere garantita anche senza i dispositivi elettronici

Il sistema elettronico utilizzava un algoritmo che registrava in modo casuale il segnale lanciato dal dispositivo individuale usato dai delegati per esprimere il voto. Questo per garantire la tutela della privacy, ha dichiarato Karnik Doukmetzian, consigliere generale della Conferenza Generale. Il tempo per contare i voti è maggiore ma così la privacy è assicurata. “Nonostante tutto, ci sono possibilità di ricorrere ad altri sistemi di voto”, ha sottolineato poi Doukmetzian.
Anche Ted Wilson ha asserito oggi che un sistema di voto su scheda cartacea potrà essere usato nel caso i delegati si dovessero esprimere in merito ad argomenti sensibili. Molti delegati ritengono che il voto sulla consacrazione delle donne sia uno di questi.

Altri sei tentativi erano falliti

La prova eseguita questa mattina era in effetti l’ultima di una serie di altri sei tentativi andati a vuoto nelle giornate di giovedì e venerdì. I primi tre tentativi effettuati giovedì erano falliti per ragioni diverse, ha detto Mabio Coelho, a capo del servizio per la sicurezza delle informazioni della CG. “La prima ragione e quella più importante erano le interferenze prodotte da diversi sistemi wireless all’interno del Dome. Il segnale era quattro volte più forte dei limiti di legge, secondo le regole FFC per le attrezzature interne”, ha dichiarato Mabio. “Sono apparecchiature da esterno utilizzate all’interno.”

La seconda ragione è che “diverse persone hanno premuto il pulsante sbagliato del loro dispositivo.” (Il pulsante 1/A o il pulsante 2/B), per cui quei voti non sono stati conteggiati.

La terza ragione è che alcuni delegati non avevano proprio capito quale bottone dovevano premere e quindi non ne hanno premuto nessuno.

foto © Dominik Zeh
foto © Dominik Zeh

Giovedì pomeriggio sono state fatte altre due prove, dopo aver spento i ricevitori del wireless e aver fornito spiegazioni più complete ai delegati su come usare gli apparecchi. Il sistema quindi ha rilevato molti più voti elettronici che negli due ultimi tentativi della giornata (test 5 e 6) e di fatto erano decisamente realisticamente più vicini al numero dei delegati partecipanti. L’esito positivo di queste prove ha indotto lo staff tecnico a considerare che il problema fosse stato risolto.

Venerdì mattina il test doveva essere solo una controprova per dimostrare l’accuratezza del sistema e recuperare la fiducia dei delegati. Si è quindi proceduto ad effettuare una votazione manuale e una elettronica per confrontare il risultato e provare che il sistema elettronico dava risultati precisi e attendibili.
Ma i risultati sono stati di nuovo deludenti. Il sistema elettronico non ne ha rilevato quasi 600: 1.087 voti elettronici validi contro 1.701 voti manuali.
Dan Jackson, presidente della Divisione Nord Americana ha osservato, come molti altri delegati, che il processo di voto era iniziato prima che partisse il timer indicante l’avvio della registrazione.

“È vero,” ha riconosciuto Mabio Coelho, “ma questo non spiega comunque i 600 voti mancanti.”

La prova di oggi era in effetti una replica un po’ diversa della quella fatta venerdì mattina. Il team dei tecnici ha cercato di eliminare l’errore identificato da Dan Jackson e anche tutti gli altri possibili problemi, in modo da ottenere un risultato finale corretto. Ma così non è stato.

© Seth Shaffer Photographer
© Seth Shaffer Photographer

Altre opzioni

Akintayo Odeyemi, della Divisione Africa del Sud e Oceano Indiano, esprime l’opinione di quei delegati che hanno delle perplessità circa la segretezza del voto elettronico. “Potrebbero usare il mio dispositivo per individuare il mio voto. Ogni dispositivo infatti ha un numero identificativo”, dichiara Odeyemi, suggerendo che che il team tecnico potrebbe essere sia in grado di identificare il singolo voto dei delegati.

Timo Flink, della Divisione Trans-Europea, ingegnere informatico, ipotizza che la colpa potrebbe essere dei telefoni cellulari. “Potrebbero interferire con il sistema. Un’altra spiegazione,” dice Flink, “potrebbe essere che il sistema di trasmissione degli apparecchi sia troppo debole per coprire le distanze necessarie ad essere captati dai ricevitori”.

 

Mario Brito. Nuovo Presidente dell’EUD

Mario Brito. Nuovo Presidente dell’EUD

Mario_BritoC.Cozzi/ G. Cupertino/ Maol – La Commissione di Nomina della Conferenza Generale qui a San Antonio ha proposto le nomine per i presidenti delle 13 Divisioni mondiali. L’Assemblea ha quindi votato la loro elezione.

Il pastore Mario Brito è stato nominato presidente della Divisione Inter Europea (EUD). Il pastore Brito è nato a Praya, sull’Isola di Capo Verde il 24 settembre 1955, dove è vissuto fino a 18 anni. Nel 1973 è emigrato in Portogallo, a Lisbona. Dopo essersi diplomato alle scuole superiori, Mario Brito ha intrapreso gli studi di teologia presso il Colleggio Avventista di Sagunto (in Spagna), dove ha studiato due anni. Ha proseguito gli studi in Francia presso la Facoltà Avventista di Teologia per tre anni prima di concludere la sua formazione alla Andrews University, nel Michigan (USA) dove ha conseguito il Master.

Ha iniziato ha lavorare come pastore nel 1981 prima come responsabile di una chiesa. Poi è stato chiamato all’insegnamento, diventando decano del seminario di teologia in Portogallo e “church planter” (fondatore di nuove chiese). Nel 1997 è stato eletto presidente dell’Unione Portoghese.

La Commissione di Nomina della Conferenza Generale riunita a Saint Louis (Usa) nel 2005 lo propone come responsabile della Scuola del Sabato e Ministeri Personali, ed Economato Cristiano, pur rimanendo anche presidente dell’Unione Portoghese ancora per un anno. Nel 2010 è stato nominato responsabile dell’Associazione Pastorale e della Cappellania per la EUD ad Atlanta.

Il Pastore Brito è sposato con Maria José, responsabile del Sheperdess alla EUD. La loro figlia Estela Abigail ha sposato a sua volta un pastore.

Il Pastore Brito, subito dopo l’elezione ha detto: “Mi farebbe molto piacere vedere la nostra Divisione unita nel compimento della missione che il Cristo ci ha affidata. La missione possa unirci.

Purtroppo proprio mentre la Commissione proponeva il suo nome, la moglie di Mario era ricoverata in ospedale qui a San Antonio per un’appendicite acuta e ha dovuto essere operata d’urgenza. Formuliamo i migliori auguri e preghiamo per la sua guarigione.

Per una video intervista a Mario Brito (1 minuto) clicca qui:
www.hopechannel.it/gli-avventisti/gc2015/gc2015mariobrito

La più grande delegazione cinese di sempre alla sessione della CG

La più grande delegazione cinese di sempre alla sessione della CG

© Tor Tjeransen
© Tor Tjeransen

I delegati si dicono impressionati dalla portata della più grande chiesa al mondo.

Stephen Chavez, Adventist Review/ANN/Maol – Ci sono 100 milioni di cristiani in Cina. Di questi, più di 400.000 sono avventisti del settimo giorno. Cosa si prova ad essere un avventista del settimo giorno nel paese più popoloso al mondo?

La Cina conta una delegazione di circa 50 delegati e ospiti speciali alla sessione della Conferenza generale (CG) di quest’anno, la più grande in assoluto. La prima delegazione ha partecipato alla sessione della CG nel 2010.

Nel rispondere alla richiesta di descrivere la Chiesa Avventista in Cina, il Presidente della missione Robert S. Folkenberg, Jr., usa parole quali “dinamica,” “in transizione,” “dotata di un profondo senso della missione.”

Come in altre zone del mondo, con la crescita economica e il miglioramento della qualità della vita, l’interesse per il vangelo spesso cala. Aeroporti, stazioni ferroviarie, treni ad alta velocità e superstrade di ultima generazione mostrano una società determinata a rivaleggiare con le migliori infrastrutture al mondo.

© Tor Tjeransen
© Tor Tjeransen

La Chiesa Avventista in Cina non è organizzata come lo è in altre parti del mondo, in congregazioni, conferenze e unioni di conferenze. L’organizzazione della chiesa in Cina consiste in un unico livello: congregazioni locali. Una comunità può contare migliaia di avventisti, divisi in centinaia di congregazioni, dove ogni congregazione fornisce sostegno finanziario al proprio pastore locale. Le zone metropolitane spesso hanno una “chiesa madre” che sostiene centinaia di congregazioni più piccole nel circondario.

Fra i delegati cinesi presenti alla sessione della Conferenza Generale di quest’anno vi sono una professoressa universitaria, un’imprenditrice e un pastore.

La professoressa, avventista da 30 anni, è a capo di un gruppo di circa 80 giovani nella sua congregazione a nord del paese. La città in cui vive, vicina al confine con la Russia, conta 3.000 membri, ma non adorano tutti nello stesso edificio.

L’imprenditrice vive a Pechino e si guadagna da vivere vendendo abiti. È anziano in una chiesa che ospita 300 persone. In qualità di anziano, si occupa di condurre i servizi di adorazione e funge da punto di contatto fra la chiesa e le autorità del governo locale. A Pechino vivono circa 7.000 avventisti.

Il pastore, avventista di quarta generazione, si occupa di condurre 13 congregazioni a Wenzhou, una città con oltre 3 milioni di abitanti. Il pastore è alla guida di una chiesa di 400 membri, ma nel corso degli anni ha partecipato alla costituzione di oltre 200 congregazioni, con circa 30.000 membri in diverse province cinesi.

I partecipanti cinesi hanno descritto l’occasione di intravedere l’ampiezza e la profondità della chiesa mondiale come qualcosa di davvero emozionante.

“I membri di questa famiglia sono cordiali e accoglienti,” ha detto un delegato.

Un altro ha dichiarato di essersi reso conto che essere un avventista non vuol dire essere parte di una minoranza religiosa.

Un altro ancora ha accennato al fatto di non vedere l’ora di ritornare in Cina per “incoraggiare i fratelli e le sorelle a seguire il movimento di risveglio e riforma.”

Quest’ultimo ha fatto notare che il lavoro in Cina potrebbe migliorare se i pastori ricevessero una formazione migliore. La sua preparazione è consistita in una combinazione di sessioni di formazione avventista e lezioni seguite in un seminario cinese.

Gli avventisti in Cina affrontano sfide uniche nel loro genere, fra cui il fatto di condividere l’evangelo in un paese dove ci sono circa 1,3 miliardi di persone, una realtà assente in qualunque altro paese. Ma forse gli avventisti amano le sfide.

“La Cina è un luogo speciale,” ha detto uno dei pastori cinesi.

550 giovani avventisti si preparano a cambiare San Antonio

550 giovani avventisti si preparano a cambiare San Antonio

© Seth Shaffer
© Seth Shaffer

Uno degli organizzatori della campagna “Impact San Antonio” descrive un evento di 10 giorni che si svolge durante la sessione della CG.

Aimee Grace Tapeceria, Adventist Review/ANN/Maol – Mentre la Chiesa Avventista del Settimo Giorno mondiale tiene la propria sessione della Conferenza generale (CG) a San Antonio, in Texas, circa 550 giovani di età compresa fra i 18 e i 35 anni si radunano per “Impact San Antonio”, un evento che si terrà al Marriott Rivercenter Hotel dal 2 all’11 luglio.

L’esperienza di 10 giorni è composta da servizi di adorazione dinamici e sessioni interattive che saranno accompagnati da progetti di servizio alla comunità nel pomeriggio.

Dana Connell, coordinatrice del progetto di servizio alla comunità per Impact San Antonio, ha parlato con Adventist Review dell’evento.

D: Come descriveresti in breve Impact San Antonio?

R: Impact San Antonio è un’esperienza di 10 giorni con la comunità di giovani avventisti alla quale apparteniamo. Impact vuol dire comunità. Impact vuol dire crescere in Gesù. Impact vuol dire leadership in azione. Impact sei tu.

D: Perché i giovani dovrebbero appassionarvisi?

R: Perché siamo stati fatti per stare in comunione con Dio e con gli altri. Questa è un’occasione globale per celebrare, crescere e uscire a servire la comunità locale di San Antonio in maniera creativa, significativa e utile.

D: Perché il servizio alla comunità?

R: Una cosa è essere turisti in una città, ammirandone la bellezza e gli eventi; altra cosa invece è impegnarsi con la città per contribuire a dare una mano in zone dove si sperimentano lotte e difficoltà personali.

150706Shaffer_55A5938D: Quali sono alcuni dei progetti di assistenza alla comunità?

R: Abbiamo circa 20 progetti di servizio ed evangelizzazione. Collaboriamo con agenzie locali per aiutare un centro di accoglienza per senzatetto, un ospizio per malati di HIV/AIDS e un centro che lavora per combattere la piaga dell’uso di alcol e droghe. Abbiamo anche alcuni progetti di autolavaggio, cura del paesaggio e ritinteggiatura delle abitazioni in vari quartieri. Il Ministero Street Art insegnerà praticamente come dipingere un messaggio positivo ed evangelistico su alcuni muri di San Antonio. Collaboriamo anche con alcune chiese avventiste locali, fornendo manodopera per alcune ristrutturazioni che le aiuteranno a connettersi meglio con la propria realtà locale per servirla al meglio.

Facciamo anche una salute expò per bambini interattiva in una zona economicamente svantaggiata, dove le persone spesso sono confrontate a difficoltà, come problemi cardiaci e diabete. In centro portiamo avanti attività di contatto con la gente divertenti e alla moda, come “abbracci gratuiti,” “acqua gratuita,” e “Bisogno di preghiera?”

Abbiamo anche un bus di evangelizzazione, sponsorizzato ogni giorno da un diverso ministero mediatico avventista, per andare di porta in porta nei vicinati in cui le chiese locali hanno fondato “Case di speranza” e realizziamo un’inchiesta personalizzata per conoscere un po’ meglio la gente e scoprire quello che può servire loro. In questo modo riusciamo a creare dei contatti con loro a livello locale e a diffondere maggiore consapevolezza sui programmi della famiglia cristiana a disposizione nella loro zona.

In fine, collaboriamo anche con la coalizione di San Antonio contro il traffico umano, per organizzare formazioni mattutine e programmi pomeridiani di diffusione di informazioni in centro città, giacché San Antonio registra uno dei tassi di criminalità più alti in tutto il paese rispetto a questo crimine contro l’umanità.

D: Su cosa si concentreranno i servizi di adorazione e le sessioni interattive?

R: Il tema, “Vita,” riguarda il fatto che Cristo permea ogni parte della nostra esistenza, vivendolo con orgoglio e appassionatamente nel quotidiano. Parleremo delle nostre chiamate personali, dei talenti e di come Dio vuole equipaggiare e utilizzare ognuno di noi per portare agli altri la speranza e la vita che sperimentiamo in Lui. I nostri oratori non parleranno soltanto del “Vivere” in Cristo e del loro percorso con Lui, ma nell’arco della settimana parleranno anche di come ciò avviene in ognuno di noi, mettendoci alla prova.

D: In che modo Impact San Antonio si fonde con la sessione della Conferenza Generale?

R: Impact San Antonio si svolge parallelamente alla sessione della Conferenza Generale. Quindi mentre tutti si radunano e prendono decisioni, noi adoriamo, formiamo al discepolato e serviamo la comunità locale. Sebbene non abbiamo degli incontri in comune, abbiamo previsto del tempo libero dal primo venerdì al pomeriggio della domenica, perché i partecipanti possano fare un giro nell’Alamodome e al centro conferenze, per partecipare ad alcuni incontri e visitare la sala delle esposizioni e fare un giro della città.

D: Quanti delegati si sono registrati per Impact San Antonio?

R: Abbiamo circa 550 delegati registrati.

© Seth Shaffer
© Seth Shaffer

D: C’è ancora posto per altri giovani?

R: Magari alcune persone hanno saputo di Impact San Antonio soltanto arrivando alla sessione della CG e desiderano registrarsi sul posto. Forse possiamo sistemare ancora qualcuno, ma siamo al completo e abbiamo terminato i pacchetti International, Exclusive e la maggior parte degli Essential. (Per maggiori informazioni, visitare il sito internet http://www.impactsa2015.com.)

Impact San Antonio mi elettrizza. La visione del ministero dei giovani mi ispira. Lo scorso marzo, in occasione della Giornata mondiale della gioventù, abbiamo sperimentato quanto sia forte l’esperienza dell’andare là fuori fra la gente, per essere il sermone. Quella è stata solo una giornata. Impact San Antonio invece durerà 10 giorni.

Ho avuto il privilegio di partecipare a tre conferenze mondiali organizzate dai giovani per il servizio alla comunità: Impact Thailandia nel 2003, Impact Taiwan nel 2007 e Impact Sudafrica nel 2013. L’esperienza mi ha insegnato che questi eventi Impact mi ricaricano e mi ispirano a servire il Signore sempre di più. Sono sicura che gli effetti del programma di San Antonio riecheggeranno in tutto il mondo, quando i partecipanti ritorneranno alle proprie case. . . portandosi dietro questo spirito di comunità e servizio.

Partecipa a Impact San Antonio. Entra a far parte di una comunità di giovani volenterosi di offrire un servizio. Servi una città. Tocca delle vite. Sperimenta i cambiamenti che Dio apporta alla tua.

Per maggiori informazioni, visitare http://www.impactsa2015.com

Alla sessione della CG i bambini cercano quello che cercano gli adulti

Alla sessione della CG i bambini cercano quello che cercano gli adulti

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© Seth Shaffer

Wilona Karimabadi /Adventist Review/ Maol – Sebbene una sessione della Conferenza Generale non sia considerata tradizionalmente un evento adatto ai bambini, di fatto ci sono molte attività pensate per i membri più giovani della famiglia avventista.

Una sessione della Conferenza generale costituisce una buona opportunità per un viaggio in famiglia: molti delegati, ospiti e impiegati della chiesa viaggiano infatti da tutto il mondo e trascorreranno molto tempo lontani da casa.

Ciò rende gli eventi e gli stand nell’area espositiva pensati per i bambini un’ottima idea, specialmente se questioni di bilancio o di tempistiche rendono difficile visitare le attrazioni turistiche di San Antonio. Ma cosa cercano davvero i bambini presenti a questa sessione della CG?

© Tor Tjeransen
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Come ad ogni sessione della CG, la Scuola del Sabato è uno degli eventi più importanti pensati per i bambini, dal momento che si tengono dei programmi al centro conferenze entrambi i fine settimana. Il Dipartimento dei Ministeri per l’infanzia della Conferenza Generale riunisce queste “mega-classi” e ciò rappresenta un’occasione unica nella vita dei bambini per imparare e adorare in uno scenario che probabilmente non rivivranno mai più.

“I programmi della Scuola del Sabato dei bambini alla sessione della CG sono importanti, perché offrono ai bambini l’opportunità di studiare la Bibbia e di imparare di più su Gesù nel giorno speciale di Dio. I bambini hanno l’occasione di adorare Dio insieme ad altri bambini provenienti da tutto il mondo. Impareranno che la Chiesa Avventista del Settimo Giorno è una grande famiglia mondiale e che anche loro appartengono alla grande famiglia di Dio,” afferma Linda Koh, Direttrice dei Ministeri per l’infanzia della Conferenza Generale.

Inoltre, DVD sulla salute e sul programma “Creation Case” (ndt Il caso della creazione) saranno a disposizione dei bambini presso lo stand dei Ministeri per l’infanzia (B321) nella sala delle esibizioni. I bambini possono anche prendere gratuitamente libri sul messaggio della salute, diari di preghiera, spille luminose e kit da economi, fra i vari gadget disponibili e saranno affascinati dagli spettacoli di marionette su salute e benessere. Gli orari di questi programmi possono essere consultati scaricando l’App della sessione della CG o presso lo stand dei Ministeri per l’infanzia.

Il Dipartimento dell’economato cristiano della Conferenza Generale conterà sulla collaborazione del conduttore dell’Istituto Avventista di Geoscienze, Rich Aguilera, che presenterà il suo programma “Creation Case” presso il proprio stand (B520) Sabato pomeriggio alle ore 14:00, 15:00, 16:00 e 17:00. Lo stand dell’economato cristiano offrirà anche delle agende per i bambini e un DVD contenente varie risorse per i genitori che intendono trasmettere un buon senso dell’economato cristiano ai propri piccoli.

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© Seth Shaffer

La sala delle esibizioni è di norma il fulcro degli stand e delle attività più interessanti per i bambini. Fra le varie attrazioni, la famosa parete da scalata dello Union College, i lego allo stand della Columbia Union Conference, un tipico gong asiatico (sì, lo si può suonare allo stand della Divisione Asia del Sud-Pacifico) e i cappelli da cowboy di carta allo stand della rivista KidView. La maggior parte dei bambini (e dei loro genitori) avrà probabilmente bisogno di molte ore per vedere (e in alcuni casi per fare) tutto.

I bambini si offrono anche volontari per aiutare i propri genitori che lavorano negli stand. Ad esempio Paris Gulyas, da Atene (Grecia,) distribuisce opuscoli indossando gli abiti tradizionali. Kaili Kimura, a soli dieci anni, aiuta i suoi genitori nello spettacolo delle marionette, mentre l’undicenne Edgar Walemba aiuta sua nonna nello stand della Divisione Africa Centro-Orientale. Dopo i suoi primi due giorni qui, Egard ha detto di apprezzare “il letto e la piscina dell’hotel.”

Edgar era particolarmente contento di incontrare Brenda Walsh, del programma “Children’ Time” dell’emittente 3ABN. “Devo fare qualcosa con lei in TV,” ha detto.

I bambini sanno intrattenersi benissimo da soli quando gli adulti sono impegnati in questioni serie con altri adulti. Ci sono dozzine di opzioni, fra cui un classico: stare a guardare le persone. J.C. Egwakhe, un missionario-bambino di 9 anni che vive in Rwanda, si diverte a “guardare in giro con i suoi genitori, leggere la Bibbia con la mamma e mangiare.” Ma quello che davvero desidera, dice, è incontrare i suoi amici e i suoi nonni qui.

Forse gli obiettivi di bambini e adulti alla sessione della CG non sono poi così diversi. A tutti noi piace godere dell’incontro con i nostri amici, guardare cose interessanti e mangiare dell’ottimo cibo. E a questa sessione della CG non manca nulla di tutto ciò.

 

Grazie, fratello Vertallier!

Grazie, fratello Vertallier!

bruno vertallierUna breve intervista con il Presidente uscente della EUD, Bruno Vertallier.
A. Mazza, C. Cozzi, EUD NEWS/Maol – Harald Wollan, Segretario aggiunto della Conferenza Generale, ha dato il benvenuto sul palco al Presidente della Divisione Intereuropea (EUD), Bruno Vertallier, che va in pensione, per presentare il rapporto della regione. Vertallier ha iniziato con una battuta, dicendo che la buona notizia è che non sarà più il Presidente dell’EUD e che augura il meglio al suo successore, il neo-eletto Mário Brito. Vertailler ha poi continuato a dare altre buone notizie, dicendo a tutti che allo stand dell’EUD nella sala esibizioni c’è cioccolato per tutti!

Il rapporto si è concentrato sulla passione della Divisione per il Secondo Ritorno di Gesù e su come le storie di vita vera siano la prova più forte dell’opera di Dio. Il video mostrato ha raccontato le vite di persone che condividono l’Evangelo in tanti modi diversi. Storie come quella di una donna che ha reso l’insegnamento della lingua dei segni un ministero, combattendo contro le barriere nella comunicazione.
Il team delle Comunicazioni dell’EUD ha chiesto al fratello Vertallier una breve intervista.

Fratello Vertallier, il suo mandato di Presidente dell’EUD giunge a termine dopo sei anni e mezzo. Qual è stato il compito più difficile in qualità di Presidente dell’EUD?

Una divisione è qualcosa di molto complesso. Ti stanno a cuore i campi e le chiese al loro interno, le istituzioni, tutte diverse, come ospedali, scuole, centri mediatici, case editrici e organizzazioni di assistenza sociale. Può immaginare che bisogna saltare da una situazione all’altra, con pochissimo tempo a disposizione per riflettere. Comprendere tutte le componenti e prendere le decisioni più sagge è senz’altro un compito difficile per un Presidente. Fortunatamente lavoro con una squadra e i consigli di molti sono di grande aiuto.

Potrebbe presentarci le fasi che hanno determinato il suo mandato?

Valori di alto profilo riguardo la dimensione spirituale e il rispetto della comprensione e della pratica dei diversi campi sono stati un fattore chiave della mia leadership. La chiesa non è solo tradizioni e dottrine, ma è fatta di persone con esperienze diverse. Devo accettare queste differenze, sebbene temo che talvolta le persone reinterpretino a loro piacimento le credenze e rendano difficile agli altri l’essere in sintonia con quella che chiamo una prospettiva equilibrata.

Quali sono le sfide che la regione Intereuropea dovrà affrontare in futuro?

La mutua accettazione in chiesa è ancora una sfida. Alcuni fratelli e sorelle si esprimono in maniera sempre più esplicita. Pronti a dichiarare la loro comprensione della verità, non si rendono conto che invece di unire, apportano uno spirito di arroganza e disunità. C’è ancora spazio nella chiesa per il dialogo e il rispetto. Compassione e amore sono realtà che il nostro Signore ci invita ancora a vivere.

Qual è la sua raccomandazione principale per i membri della Chiesa Intereuropea, per i pastori della Chiesa Intereuropea e per il suo successore?

Restare ancorati alla propria identità in Cristo e alla Sua chiesa. Confidare che Gesù sta per tornare e che dobbiamo annunciare questa meravigliosa notizia alle persone che ci circondano. Pensare a quanto possiamo essere grati per la salvezza ricevuta in Gesù. Molti altri gioiranno e dedicheranno la propria vita a Gesù e alla missione della Chiesa. Cari collaboratori, pregate che lo Spirito Santo possa diffondere il Suo Spirito su di voi e agite come se ciò vi fosse già stato concesso.

Grazie fratello Vertallier per il suo notevole impegno e per la sua saggezza. Che il Signore benedica Lei, sua moglie Christiane e tutta la sua famiglia.

Resoconto della sesta giornata. 7 luglio

Resoconto della sesta giornata. 7 luglio

Delegati all'Alomdome       © Dominik Zeh
Delegati all’Alomdome © Dominik Zeh

G. Cupertino / V. Annunziata – Dopo la meditazione Mathilde Frey docente di Antico Testamento presso l’Adventist International Institute of Advanced Studies nelle Filippine sono ripresi i lavori sulle modifiche ai 28 punti fondamentali.

La presidenza dell’assemblea questa mattina è affidata a Ella Simmons vice presidente della Conferenza Generale appena rieletta.

 

Ella S. Simmons          © Kenn Dixon
Ella S. Simmons © Kenn Dixon

In effetti la presidenza determina in modo significativo l’atmosfera che si crea in sala. In questo momento Ella Simmons sta dando l’impressione ai delegati di grande attenzione nei loro confronti pur rispettando le regole definite per il dibattito.

In questo momento il dibattito si concentra sul primo punto “The Holy Scriptures” in cui viene definito il concetto di ispirazione e l’autorevolezza degli scritti sacri.

montana miracolo

 

[N.d.R.]
Vi siete persi la meditazione in diretta streaming delle 15 ora italiana?
Kevin Emmerson, Monte Ellis Academy, ha testimoniato del miracolo operato da Dio per i soldi ricevuti come istituzione per la riparazione dei danni subiti.

Dopo diverse osservazioni di segno opposto in particolare relative alla natura dell’ispirazione (letterale o concettuale – per semplificare il tema) e alle persone ispirate, si è discusso molto se il termine greco di 2 Pietro 1:21 “antropos” potesse essere un termine inclusivo rispetto al genere degli autori biblici.

figura 1La discussione su richiesta di un delegato è stato chiusa dopo il voto dei 2/3 dell’assemblea e si è  passati al voto sulla proposta del comitato di revisione dei 28 punti di fede.
A larga maggioranza l’assemblea ha approvato la proposta del comitato. Per gli anglofoni riproduciamo il testo approvato qui a lato.

A questo punto il prossimo emendamento in discussione riguarda il punto n. 6 sulla Creazione.

Il presidente Steele del comitato di revisione dei 28 punti di fede lascia la parola ad alcuni membri del comitato per specificare in particolare il termine “recent”. La spiegazione è che si vuole rispondere agli evoluzionisti teisti per i quali il termine ha un significato specifico.

E’ intervenuto a questo punto il presidente T. Wilson per sostenere questa posizione e raccomandare l’approvazione degli emendamenti proposti.

La discussione è stata relativamente breve. Si è quindi andati al voto. L’emendamento al punto 6. sulla creazione è quindi stato approvato così come proposto dalla commissione.

Ecco il testo approvato dall’assemblea (in inglese, poi, successivamente, sarà tradotto).
Ecco il testo approvato dall'assemblea.

Con questo voto si è chiuso il lavoro di modifica dei 28 punti di fede fondamentali.

L’assemblea ha quindi preso in considerazione una raccomandazione circa il ruolo degli scritti di E. G. White approvandola a maggioranza dopo un discussione relativamente breve.

Ecco il testo della raccomandazione (in inglese, poi, successivamente, sarà tradotto).
Ecco il testo della raccomandazione

 

 

 

 

 

Secondo l’agenda, nel primo pomeriggio, dovrebbero proseguire le nomine dei responsabili dei dipartimenti della CG.

Momento del pranzo     -        © Elsie Tjeransen
Momento del pranzo – © Elsie Tjeransen

Siamo in attesa. Nel frattempo a San Antonio è ora di pranzo.
Ricordate la sfida? Far mangiare 5.000 persone in 1 ora nell’unico ristorante a disposizione dei delegati nell’Alamodome. A presto.
In sala è ritornato dal pranzo solo il 20% dei delegati. Lunghe file sommato al caldo ed umido esistente stanno facendo slittare l’apertura della sessione pomeridiana.

Proseguono i lavori con alcuni emendamenti al manuale di chiesa.

Mentre la discussione continua sugli emendamenti al manuale di chiesa, i membri del Comitato di Nomina stanno cominciando ad entrare in sala….

Si sta discutendo della necessità che le persone che lavorano con i bambini abbino dei requisiti di garanzia.

La Commissione di Nomina ha presentato e sono stati accettati i direttori aggiunti dei dipartimenti della Conferenza Generale.

Probabilmente la commissione presenterà nuovi rapporti nella giornata di giovedì visto che mercoledì sarà interamente dedicato al tema della consacrazione della donna.

Nelu Burcea. Aggiunto PARL alla GC
Nelu Burcea. Aggiunto PARL alla GC

Direttore delle Pubblicazioni: Almir Marroni
Tesoriere aggiunto: Delbert Pearman
Direttori aggiunti al Dip. Educazione: Mike Lekic, Hudson Kibuuka, John Wesley Taylor, Dr. Julian Melgosa
Direttore della SdS e Ministeri Personali: Ramon Canals
Aggiunti APLR: Dr. Nelu Burcea e Dwayne Leslie
Aggiunto ai Min. Femminili: Raquel Arrais
Aggiunto MIB: Saustin Mfune
Segretari aggiunti Associazione Pastorale: Jonas Arrais, Robert Costa, Derek Morris, Willie Hucks, Anthony Kent.

Per il momento, un saluto da Vincenzo e a domani!

Per maggiori informazioni sugli emendamenti votati a San Antonio v’invitiamo a seguire il videogiornale su www.hopechannel.it (in particolare giorno 7 luglio)

 

Risveglio mattutino

Risveglio mattutino

M23-Sciacca_risveglio mattutino 2Debora Centorrino/Maol – Dal desiderio di due sorelle di chiesa, nasce a Sciacca l’iniziativa «Risveglio mattutino», accolta e sponsorizzata dal dipartimento dei Ministeri Femminili locale.

Guardandosi attorno, esse avevano notato un raffreddamento nella fede da parte di diversi fratelli e sorelle di chiesa. Così hanno deciso di non lasciarsi trascinare da questa ondata, ma di provare ad andare contro corrente e generare un’ondata diversa. Sentivano l’esigenza di ricaricarsi spiritualmente e di invocare la presenza dello Spirito Santo. Pensavano fosse egoistico sperimentare da sole questa potenza, così hanno deciso di coinvolgere tutti coloro che ne avrebbero sentito il desiderio, andando a trovarli personalmente a casa (ogni giorno in una casa diversa).

L’orario sembrava inizialmente un po’ scomodo, alle 6.15 del mattino, per dedicare a Dio le ore più belle della giornata, quei momenti in cui la mente è serena e sgombra.

M23-Sciacca_risveglio mattutino 1Venerdì 22 maggio ha preso il via l’iniziativa a casa della prima sorella. Nel giro di venti giorni, il gruppo è cresciuto in maniera esponenziale: da 3 a 22 persone!

In ogni casa in cui si entra, si accende una piccola candela simbolica, come augurio che la fiammella dello Spirito Santo possa essere sempre accesa nella vita di quella famiglia e dei presenti. Segue poi un momento in cui ogni persona legge un testo e, a conclusione, pregano tutti in ginocchio, invocando la discesa dello Spirito Santo.

La gioia e la pace sperimentata è tale da stimolare anche i più dormiglioni a essere presenti mattina dopo mattina. L’entusiasmo, inoltre, è contagioso. Infatti, sempre nuove persone e qualche simpatizzante si aggiungono al gruppo! Un’esperienza davvero potente ed edificante. Provare per credere!

Possa Dio trovarci così, uniti in preghiera, fino al suo ritorno!

Ministeri Femminili. Rompere il ciclo del silenzio

Ministeri Femminili. Rompere il ciclo del silenzio

M22-MF_Prontuario_Rompere il SilenzioFranca Zucca – Il dipartimento dei Ministeri Femminili dell’UICCA è lieto di annunciare la pubblicazione di Rompere il ciclo del silenzio, prontuario pratico d’aiuto, consiglio e sensibilizzazione per le donne che hanno subito o sospettano di subire violenza.

Sono presi in esame i modi della violenza: recidiva, premeditata, vendicativa, negata, indotta, multipla. Inoltre: gli atti persecutori, le dinamiche e le conseguenze sulla donna; un glossario; numeri utili e alcune informazioni per «la tua sicurezza». Le copie possono essere richieste a: ministerifemminili@avventisti.it

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