Parliamo di Riforma

Parliamo di Riforma


La sera del 29 marzo al Teatro Verdi di Firenze l’Orchestra della Toscana eseguirà la quinta sinfonia di Mendelssohn Bartholdy, detta "la Riforma".  Nel corso della diretta RVS, Daniele Spini, direttore artisico dell’Orchestra della Toscana, illustra alcuni aspetti dell’artista e dell’opera, mentre il professor Saverio Scuccimarri s’interroga sull’attualità della Riforma a 500 anni dal suo sviluppo in Germania e in Europa.

 

Riforma e risvegli religiosi (4) – Movimenti di risveglio

Riforma e risvegli religiosi (4) – Movimenti di risveglio


Un rapporto di continuità critica, quello dei movimenti di risveglio con la radice, cioè con la Riforma del secolo XVI°. Tutti si ricollegarono ai fondamenti della Riforma e agli scritti dei riformatori e, al tempo stesso, crebbe però l’esigenza di maggiore radicalità verso le istanze della Scrittura. Questi risvegli imprimono anche diverse coloriture alla religiosità protestante, ma tutte le teologie del Risveglio posero l’accento sulla conversione individuale e sulla santificazione quotidiana dell’esistenza del credente.

L’epoca dei risvegli perdura fino ad oggi, grazie all’instancabile azione dello Spirito Santo.

Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano il pastore Francesco Mosca, direttore de “Il Messaggero Avventista” e Vicepresidente della Federazione delle Amicizie Ebraico-Cristiane in Italia

Firenze. Multiculturalità e identità delle chiese

Firenze. Multiculturalità e identità delle chiese

HopeMedia Italia – Domenica 31 ottobre, in occasione della Festa della Riforma, il Consiglio delle chiese e delle opere evangeliche di Firenze promuove il seminario di formazione “‘Il Signore confuse la lingua di tutta la terra’ (Genesi 5:9). Multiculturalità e identità delle chiese: dalla confusione all’arte di comprendersi”. L’evento si terrà dalle ore 15.00 alle ore 17.30, presso la chiesa avventista fiorentina, in via del Pergolino 1/4. L

Saranno relatori: Paolo Naso, che parlerà su “Italia multietnica ed ‘Essere chiesa insieme’: pensare e ripensare un progetto”; Alessia Passarelli, che interverrà su “Negoziazioni di genere nelle chiese protestanti multiculturali in Italia”; Tamara Pispisa, che presenterà “La chiesa avventista in Italia: una chiesa multietnica è destinata a essere una chiesa conservatrice?”; e Raffaele Volpe, che tratterà il tema “Per un’etica interculturale”.

L’incontro sarà moderato da Saverio Scuccimarri, decano della Facoltà avventista di teologia.

Il mondo evangelico celebra la Festa della Riforma ogni 31 ottobre, data che rievoca quella del 1517, quando Martin Lutero affisse le sue 95 tesi sul portale della chiesa del Castello di Wittenberg, gesto che convenzionalmente è considerato l’inizio della Riforma protestante.

Riforma e risvegli religiosi (3) – Pietismo e Metodismo

Riforma e risvegli religiosi (3) – Pietismo e Metodismo


Nuove fioriture dello spirito della Riforma protestante, quelle seguite al primo periodo. Istituzione delle conventicole col compito di divulgare la conoscenza della Parola di Dio; ripristino del sacerdozio universale dei credenti; insegnamento della superiorità della vita cristiana rispetto alla teologia; più carità nella polemica teologica. Nascono il Pietismo e il Metodismo.

Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano il pastore Francesco Mosca, direttore de “Il Messaggero Avventista” e Vicepresidente della Federazione delle Amicizie Ebraico-Cristiane in Italia.

Riforma e risvegli religiosi (2) – I “cinque sola”

Riforma e risvegli religiosi (2) – I “cinque sola”


I “cinque sola”, questi i fondamenti della Riforma protestante. L’espressione si riferisce a cinque formule sintetiche in lingua latina, che riassumono, in modo espressivo e facile da rammentare, i punti fondamentali del pensiero teologico di Martin Lutero. Altro fondamento sono considerate le 95 Tesi. Quali furono le reali motivazioni che spinsero Lutero a stilare questo documento?

La Riforma protestante si sviluppò come un fenomeno plurale. Da un comune fondamento, la Scrittura, nacquero diverse confessioni.

Tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo nel mondo protestante si svilupparono, sostanzialmente in contemporanea, due vie che hanno cambiato la faccia del protestantesimo. Da un lato, il razionalismo dall’altro il Risveglio.

Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano il pastore Francesco Mosca, direttore del mensile Il Messaggero avventista e vicepresidente delle Amicizie Ebraico-Cristiane in Italia.

Riforma e risvegli religiosi (1) – Lutero e gli altri riformatori

Riforma e risvegli religiosi (1) – Lutero e gli altri riformatori


La Festa della Riforma Protestante fa riferimento alla data del 31 ottobre 1517, quando Martin Lutero affisse, come era d'uso a quei tempi, delle proposte, popolarmente conosciute come le 95 Tesi, sul portale della Chiesa dedicata a tutti i santi, a Wittenberg, in Germania. Lutero non aveva lo scopo di “fare la Riforma Protestante”, ma soltanto quello di dibattere dal punto di vista teologico sulla dottrina e le pratiche delle indulgenze a pagamento per acquistare il Paradiso. Infatti, le indulgenze venivano vendute proprio in quel periodo da predicatori itineranti inviati da Roma in giro per la Germania e altri paesi.

Qual era la situazione politica, sociale e culturale in quegli anni e cosa stava accadendo proprio all’interno della Chiesa?

Quali potrebbero essere state le cause, o perlomeno alcune, che portarono al successo della Riforma del XVI secolo?

Mario Cavagno e Carmen Zammataro intervistano Francesco Mosca, pastore avventista.

Anniversario Riforma protestante. Un monumento in Spagna e un francobollo in Germania

Anniversario Riforma protestante. Un monumento in Spagna e un francobollo in Germania

HopeMedia Italia – Il 31 ottobre, il mondo protestante ha celebrato i 503 anni della Riforma. La data ricorda il giorno del 1517 in cui Martin Lutero affisse le sue 95 tesi sulla porta della chiesa del castello di Wittemberg, in Germania, dando così il via a una riforma religiosa che riportò alla ribalta gli insegnamenti della Bibbia e provocò profondi cambiamenti nella società.

Francobollo Donne della Riforma 
Dal primo ottobre è disponibile presso gli uffici postali della Germania un francobollo dedicato alle donne della Riforma protestante, emesso dal Ministero delle finanze tedesco.

“Molti associano Martin Lutero alla Riforma. Tuttavia, essa è stata plasmata da molti, comprese le donne” ha commentato Nikolaus Schneider, già presidente del consiglio della Chiesa evangelica in Germania, come riporta Notizie Evangeliche (Nev).

“La Riforma è stata un movimento anche per le donne, motivandole a diventare teologicamente attive” ha scritto Eske Wollrad, del centro evangelico di donne e uomini di Hannover, su bundesfinanzministerium.de.

Tra le donne della Riforma, ricorda Nev, vi è anche Argula von Grumbach, baronessa della Franconia, una delle più famose autrici di opuscoli del movimento e conosciuta ben oltre i confini della Franconia. E poi Katharina Zell, che difese pubblicamente, su base biblica, il suo matrimonio con un sacerdote della cattedrale di Strasburgo. “Il messaggio della Riforma era, per le donne ma non solo, la libertà” ha concluso Wollrad “Non c’è bisogno di alcuna autorità per interpretare la Scrittura come infallibile insegnamento della chiesa. Ogni cristiano, e la chiesa nel suo insieme, può leggere le Sacre Scritture. Da questa intuizione teologica si giunge, anche se non sempre in modo lineare, ai valori moderni di una società democratica, nonché alla libertà di parola e di pensiero”.

Il francobollo speciale e l’annullo del primo giorno sono stati disegnati da Susann Stefanizen.

Monumento a riformatore spagnolo 
Il 29 ottobre, a Santiponce in Spagna, è stato inaugurato un monumento dedicato a Casiodoro de Reina, riformatore del XVI secolo, che realizzò la prima traduzione completa della Bibbia in spagnolo a partire dai testi ebraici e greci. La sua traduzione è conosciuta come la “Bibbia dell’Orso” a motivo dell’immagine sul frontespizio che raffigura un orso nell’atto di avvicinarsi a un alveare su un albero

“La Spagna, proprio come l’Italia” sottolinea l’Ufficio stampa dell’Alleanza evangelica italiana (Aei) “è stato uno di quei Paesi che nel sedicesimo secolo ha subito più di altri le conseguenze della Controriforma, più che conoscere la Riforma protestante. Nel nome di Cristo, l’Inquisizione mise al rogo centinaia di migliaia di ebrei, mori e protestanti spagnoli innocenti e quest’ombra sulla sua storia non si è dissolta del tutto”.

Casiodoro de Reina, teologo del monastero di Santiponce, si era convertito al protestantesimo. Fuggito dalla Spagna per sottrarsi alle persecuzioni dell’Inquisizione, visse prima a Ginevra e poi in diversi Paesi europei senza mai abbandonare il progetto di tradurre la Scrittura in castigliano. La sua versione si diffuse tra gli spagnoli di tutta Europa mentre in Spagna fu osteggiata fino al 1790, quando la monarchia ne permise la stampa.

La statua, in bronzo su una base di granito, scolpita dall’artista Estanislao García Olivares, raffigura il riformatore con in mano la Bibbia aperta. Sulla base si legge chiara l’iscrizione: “A Casiodoro de Reina e ai traduttori della Bibbia in spagnolo. Alla tolleranza e alla libertà. Santiponce, ottobre 2020”.

“Alla cerimonia” riporta l’Aei “hanno partecipato politici locali, provinciali e regionali, insieme ad alcuni leader evangelici. Nonostante le difficoltà per la realizzazione e per il suo finanziamento, il progetto è stato portato a termine e posizionato a pochi metri di distanza da dove l’ultima cosa che fu fatta al riformatore, fu quella di bruciarne l’effige in un grande rogo”.

[Immagini: Nev, Junta Andalucia-protestantedigital.com, Wikipedia]

Musica Maestro – Sinfonia “Riforma” di Mendelssohn

Musica Maestro – Sinfonia “Riforma” di Mendelssohn


La nascita della Sinfonia n.5 in re minore op. 107 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, conosciuta anche come Sinfonia Riforma, risale al 1829, ma fu pubblicata postuma, nel 1868. Mendelssohn iniziò a lavorarci nel dicembre del 1829, un anno prima che il re di Prussia, Federico Guglielmo III, annunciasse le celebrazioni per il terzo centenario della Confessione di Augusta, l’atto che conteneva i principi della Riforma protestante. Di carattere solenne, la Sinfonia si apre citando l’Amen di Dresda e si chiude con il corale luterano “Una forte rocca è il nostro Dio”, intonato prima dal flauto e poi elaborato e ampliato da tutta l’orchestra.

Programma a cura del Maestro Alessia Calvagno.

Foto 20464021 © NickuDreamstime.com

Il Messaggero Avventista – Ottobre 2019

Il Messaggero Avventista – Ottobre 2019


Commentiamo con il pastore Saverio Scuccimarri, direttore del mensile “Il Messaggero Avventista”, i contenuti del numero di ottobre.

Nella ricorrenza del 31 ottobre, Festa della Riforma, l’editoriale è dedicato all’eredità che ci hanno lasciato Martin Lutero e gli altri riformatori.

Nella rubrica “Una parola per oggi”, troviamo l’articolo “«Va’, pigro, alla formica» – Disciplina e felicità”. Dalla favola di Esopo ai Proverbi della Bibbia per concludere con… Walt Disney e scoprire forse qualcosa di nuovo da tenere anche in considerazione.

“Un «tipo giusto» per i nipoti – Affetto, vicinanza, cura e insegnamenti di chi è maturo di vita” è l’articolo che riguarda i nonni, e la loro mission, in occasione della festa loro dedicata proprio questo mese.

La recensione si conclude con un breve commento alla seconda parte di “Un solo Dio in tre persone”, la relazione presentata al Symposium sulla Trinità tenutosi alla Facoltà Avventista di Teologia di Firenze prima dell’estate. Lo scorso mese di settembre abbiamo già visto due affermazioni bibliche sulla dottrina della Trinità: l’unicità di Dio e l’esistenza di tre persone divine. Analizziamo la terza affermazione secondo la quale il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono tre persone distinte.

Per approfondimenti, i nostri ascoltatori possono richiedere qui il libro “Il Dio che adoriamo – La misteriosa pluralità della divinità”.

Intervista di Mario Calvagno.

Leggiamo insieme: “Giovanni Calvino, il riformatore profugo”

Leggiamo insieme: “Giovanni Calvino, il riformatore profugo”


In questo numero Roberto Vacca intervista Emanuele Fiume, storico e pastore valdese, autore del libro “Giovanni Calvino, il riformatore profugo che rinnovò la fede e la cultura dell’Occidente” (ed. Salerno, 2017).

La biografia di Fiume colma un vuoto nella storiografia italiana. Le ultime due opere biografiche di spessore datano infatti la prima metà del secolo scorso. Una lacuna che ha lasciato la figura di Calvino, probabilmente il più controverso dei Riformatori protestanti, prigioniera dei numerosi pregiudizi di cui è da sempre oggetto: eresiarca per il cattolicesimo, intollerante per l’illuminismo, inventore del capitalismo per il marxismo. L’opera di Fiume intende rendere giustizia alla figura del riformatore della città di Ginevra con una biografia che, scrive lo stesso autore, “non emani né olezzo d’incenso né puzza di zolfo”, ma solo la figura di un uomo, con le sue coerenze e contraddizioni, collocato in un’epoca violenta e precaria.

Eloquente è il sottotitolo dell’opera “Il riformatore profugo”. “Calvino – spiega Fiume – è l’unico dei Riformatori maggiori ad aver vissuto per la maggior parte della sua vita da esule”. Ginevra gli concesse la cittadinanza solo a pochi anni dalla sua morte, costringendolo a vivere da straniero in mezzo ai tanti altri profughi che, a causa della loro fede, trovarono in quella città rifugio dalla persecuzione.

Scrive Fiume: “Sarà dunque la chiave del pellegrinaggio biografico che ci aiuterà a comprendere tanto il senso di precarietà della vita terrena e e del mondo così presente nella spiritualità di Calvino, quanto la sua concezione della luce della rivelazione divina che illumina, fedele, il viaggio del credente in questa vita e lo orienta infallibilmente verso la meta celeste”. (fonte nev.it)

Leggiamo insieme: “Bibbia, donne, profezia”

Leggiamo insieme: “Bibbia, donne, profezia”


In questo numero Roberto Vacca intervista la pastora valdese Letizia Tomassoni, coautrice (insieme a Adriana Valerio) del libro: “Bibbia, donne, profezia – A partire dalla Riforma” (ed. Nerbini), e Debora Spini, della Syracuse University.

Nella costruzione della modernità le donne, protestanti e cattoliche, sono state coinvolte pienamente. Da un lato sono state protagoniste delle trasformazioni della chiesa nel XVI secolo, dall’altro sono state oggetto di intervento da parte di autorità che volevano declinare per loro spazi, ruoli e immagini identitarie. Sui meccanismi di questi nuovi paradigmi di genere si confrontano storici e teologi contemporanei, espressione della ricerca in ambito europeo. In particolare le studiose rendono ricca la messe di contributi in questo volume.
Si tratta della diffusione della Bibbia in lingua volgare, di monasteri femminili, del matrimonio dei pastori, di ministeri ridisegnati dalle donne per sé stesse, ma anche di battaglie interne alle diverse chiese, e alla stessa chiesa cattolica, relative alla dignità femminile e alla parola delle donne. Il seminario di studio che ha originato questo libro si è tenuto in occasione delle celebrazioni per i 500 anni della Riforma protestante, organizzato dal CTI (Coordinamento Teologhe Italiane) e dalla Facoltà Valdese di Teologia di Roma.

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