Esperienza di un’avventista a un’Assemblea Mondiale

Esperienza di un’avventista a un’Assemblea Mondiale

Montage_of_ViennaLina Ferrara – Sì, è vero, ogni avventista dovrebbe partecipare a un’Assemblea Mondiale della chiesa almeno una volta nella vita.

A me è capitato nel 1975, pochi giorni dopo il mio battesimo. La mia famiglia aveva conosciuto la Bibbia e la chiesa avventista qualche anno prima, grazie a mio padre che aveva iniziato a leggere la Scrittura e aveva scoperto il sabato. Nel 1974 mio padre fu battezzato a Potenza, perché nella nostra chiesa di Montalbano Jonico non c’era ancora la vasca battesimale. In 28 giugno del 1975, fummo mia madre e io a entrare nelle acque battesimali, sempre a Potenza, sempre con il past. Armistizio Cavalieri che ci aveva dato gli studi biblici.

Quando mio padre aveva saputo che c’era l’Assemblea Mondiale in Austria, decise che doveva partecipare. Così, anche se per me si avvicinavano i giorni degli esami di maturità, mio padre ed io partimmo, insieme con l’anziano della chiesa, Minuccio Rolli, e sua moglie Annina, in macchina per l’Austria. Era la prima volta che uscivo dai confini dell’Italia e per la prima volta avrei conosciuto la Chiesa avventista mondiale.

Diversi anni più tardi scoprii di aver partecipato a un evento storico: l’assemblea del 1975 era la prima organizzata fuori dagli Stati Uniti e la prima che si teneva dopo cinque anni (la cadenza quinquennale era stata votata dai delegati dell’assemblea del 1970, ad Atlantic City).

Fu un’esperienza indimenticabile. La mia chiesetta era formata da un pugno di credenti. A Vienna scoprii la globalità della chiesa avventista. Eravamo tantissimi, riuniti in un centro congressi enorme, e lo riempivamo tutto! Eravamo diversi per lingua, razza, cultura, ma tutti uniti nella fede in Gesù che ritorna. E il ritorno di Cristo era proprio il motto di quell’assemblea. Quando camminavamo per gli stand, Annina e io incrociavamo tante persone ed era come se le conoscessimo già. Erano fratelli e sorelle in Cristo, parte della nostra famiglia. La sensazione di gioia che ricordo provai in quei giorni fu così forte che pensai: “Sicuramente in cielo sarà così”. Un sorriso, un saluto con la mano bastavano per dirci: “Siamo figli dello stesso Padre”.

Gli incontri furono interessanti anche se, non conoscendo ancora tanti meccanismi e attività della chiesa, alcune cose non le capii. Ricordo che, durante il culto del sabato, il predicatore fece un accorato appello ai giovani di consacrarsi a Gesù e alla missione. Fu allora che nel mio cuore sentii che il Signore si rivolgeva anche a me.

Un giorno, all’aperto, sentimmo cantare in italiano: era la corale della chiesa di Firenze centro, bellissima nei costumi folcloristici del nostro paese, e bravissima nell’esecuzione dell’inno “Pellegrin in duol non pianger più verrà Gesù, tra noi quaggiù, verrà nel suo fulgor il Salvator”. Non sapevo ancora che, qualche anno più tardi, avrei conosciuto personalmente tutti i componenti di quel coro, quando sarei andata a Firenze come assistente pastorale.

Feci le foto con un avventista pellerossa, nel suo straordinario costume con il copricapo di penne e piume, con degli africani, ecc. Una chiesa che già allora abbracciava il mondo.

Vivere l’Assemblea Mondiale è stata un’esperienza unica, che mi ha arricchito molto e mi ha fatto sentire il cielo più vicino che mai. Il ricordo è rimasto indelebile.

Sì, un’esperienza che ogni avventista dovrebbe fare almeno una volta nella vita.

Foto
 "Montage of Vienna" by Eliza0027 - Transferred from en.wikipedia to Commons.All of the photos are currently uploaded on Wikipedia and are properly licensed.File:Vienna - View of Maria Theresien-Platz and the Kunsthistorisches Museum - 6297.jpg by Jorge RoyanFile:Vienna Rathaus (HDR) (8371699233).jpg by russavia, Vienna Rathaus (HDR)File:St. Stephens Cathedral (Stephansdom) (7815703256).jpg by russavia, St. Stephen's Cathedral (Stephansdom)File:Staatsoper 8940.jpg by Karl GruberFile:Parlamentsgebäude, Wien (14480340476).jpg by SPÖ Presse und Kommunikation. Licensed under GFDL via Wikimedia Commons -https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Montage_of_Vienna.jpg#/media/File:Montage_of_Vienna.jpg
Conosciamo meglio San Antonio

Conosciamo meglio San Antonio

banner GC2015Da domani la città texana ospiterà la Sessantesima Assemblea Mondiale della Chiesa avventista

Giuseppe Cupertino – “Un caloroso benvenuto alla famiglia mondiale della Chiesa Avventista del Settimo Giorno. In particolare ai delegati che parteciperanno alla sessione 2015 dell’Assemblea della Conferenza Generale che si svolgerà a San Antonio in Texas dal 2 all’11 luglio”. Così esordisce il presidente uscente Ted Wilson nel suo messaggio di introduzione alla brochure di presentazione dell’evento. Alla Sessantesima Assemblea Mondiale partecipano oltre 2.500 delegati provenienti da tutto il mondo e sono attese diverse migliaia di visitatori: 90.000 circa per il sabato di chiusura dell’evento, l’11 luglio prossimo.

WP_20150630_19_35_40_ProSiamo quindi a San Antonio (Texas), una città di 1,5 milioni di abitanti fino ad oggi forse sconosciuta alla maggior parte de avventisti nel mondo, e domani, 2 luglio iniziano, i lavori assembleari. Probabilmente molti delegati si saranno chiesti come me: “Ma che cosa c’è in questa località?”. Per questo motivo ci siamo presi alcune ore per capire la cornice in cui si svolgerà questo evento.

 

 

Foto di Daryl Gungadoo
Foto di Daryl Gungadoo

Arrivando, abbiamo scoperto che San Antonio è la città in cui sorge lo storico forte di Alamo, simbolo della resistenza democratica texana alla dittatura messicana dell’inizio del XIX secolo. A San Antonio si vive passando dai 35 gradi (in questo momento, ma pare si arrivi anche oltre i 40) dell’ambiente esterno (con punte di umidità fino al 90 per cento) ai 20 gradi degli ambienti ultracondizionati dove si soggiorna e si lavora. Un’escursione termica di 15 gradi a cui il corpo si deve adattare nel breve spazio dell’attraversamento della bussola d’ingresso degli edifici in cui ci si reca. In queste condizioni climatiche la vegetazione è lussureggiante e tropicale.

WP_20150630_12_54_58_ProCrescono benissimo gli alberi delle banane e gli ananas sono squisiti (niente a che vedere con quelli che mangiamo da noi). Dimenticavo: ho espresso le temperature in gradi Celsius ma qui le unità di misura sono tutte diverse. Le temperature si rilevano in gradi Farhenhait, le distanze in miglia, i pesi in libbre, la capacità in galloni. Una piccola rivoluzione che si aggiunge alla differenza di fuso per il quale la vita è sfalsata di 7 ore rispetto all’Italia.

 

 

 

WP_20150630_19_28_06_ProIl turismo è una delle risorse economiche di San Antonio che ospita oltre 2 milioni di visitatori ogni anno. L’organizzazione cittadina valorizza molto bene le proprie risorse storiche e geografiche. Oltre ai musei sulla vita e la storia del Texas – cow boy, allevamento, il forte Alamo molto ben conservato (accessibile gratuitamente) – si può visitare «La Villita», la ricostruzione di un villaggio messicano che sorgeva al posto della città attuale, con la grande piazza al cui centro si trovava il pozzo, e le case di legno e cemento con il caratteristico portico, trasformate in negozietti artigianali, piccole mostre di storia locale. La vicenda di San Antonio è legata alla religione: in questa zona si erano insediate le missioni francescane nelle quali i frati avevano organizzato la propria testimonianza offrendo cure e istruzione alla popolazione indigena. Anche il fiume, che si chiama San Antonio come la città, è stato sistemato per accogliere i turisti con una passeggiata molto suggestiva nel centro storico, al di sotto del piano stradale. Un servizio di barconi trasporta i visitatori fra i suoi meandri, compiendo il giro del centro storico, attraversando boschetti, teatrini all’aperto, aree di riposo e una serie di ristorantini caratteristici.

WP_20150630_12_55_08_ProTutta l’area è collegata con un grande centro commerciale e con le due superfici congressuali presso le quali è organizzata l’Assemblea Mondiale della Chiesa avventista. Due immensi centri attrezzati per ospitare grandi eventi: l’Alamodome, una specie di palazzetto dello sport dove si svolgeranno i lavori dell’assemblea dei delegati, e l’Henry B. Gonzalez Exhibition Centre, dove sono sistemati gli stand espositivi di tutte le organizzazioni avventiste presenti per l’evento. Da questi due luoghi contiamo riferirvi le cronache delle giornate intense previste dall’agenda dei questo avvenimento significativo per la Chiesa avventista mondiale.

 

 

Foto di G.Cupertino, tranne dove diversamente indicato
Notizie in breve da San Antonio

Notizie in breve da San Antonio

CGsessionVincenzo Annunziata – L’Assemblea Mondiale è un evento che ogni avventista dovrebbe vivere almeno una volta nella sua vita di credente (leggi qui un esperienza). Immaginate che il sabato si arriva a una partecipazione di 70.000 persone, un coro che canta all’unisono anche se i suoi componenti arrivano da varie regioni del mondo!

Qui di seguito troverete alcune notizie spicciole, curiosità, il dietro le quinte, che permettono di avere una dimensione dell’assemblea anche se lontani da essa.

orologioCon San Antonio vi è una differenza di fuso orario di 7 ore. Noi siamo “avanti” quindi riceveremo le notizie in ritardo rispetto alla nostra giornata, ma saremo puntuali nel farvi partecipi delle importanti decisioni che verranno prese, e anche di alcune minori!

Delegati e costo
Quest’anno saranno presenti alla sessione circa 2.600 delegati provenienti dalla Conferenza Generale (CG), dalle 13 Divisioni, dalle Unioni, dalle Federazioni e Missioni; sono dirigenti, rappresentanti di istituzioniimpact e membri laici.

Ogni anno la CG mette da parte 1,4 milioni di dollari per l’Assemblea Mondiale. Il costo effettivo è di 7 milioni di dollari, ma se consideriamo anche le spese sostenute dai delegati per viaggi, pasti e soggiorni, arriviamo a circa 20 milioni di dollari. Qualcuno potrebbe obiettare: “Ma non sono tanti? Non c’è un’altra soluzione?”. Nessun’altra denominazione si riunisce su base mondiale per eleggere i propri leader, per ascoltare le relazioni e prendere decisioni sulle modifiche al proprio credo e ai regolamenti. Al fine di mantenere l’unità in tutto il mondo, la democrazia ha un costo.

La partecipazione alla sessione è libera, è aperta a chiunque, ma solo i delegati possono votare.

offertaOfferta del sabato
Da anni l’offerta che viene raccolta durante la sessione e in tutte chiese del mondo è destinata a progetti evangelistici. Quest’anno, sarà raccolta sabato 11 luglio ed è stato deciso di devolverla ai giovani di tutto il mondo. Immaginiamo l’effetto che potrà avere su di loro! Ovunque, in ogni Divisione del mondo, il 100 per cento dei fondi provenienti dall’offerta speciale saranno destinati alle attività missionarie giovanili. Guarda il breve video che presenta il progetto su: http://www.hopechannel.it/missioni/date-loro-le-chiavi

votazioneVotazione
Quest’anno, per la prima volta nella storia della CG, sarà utilizzato il sistema di votazione elettronico; questo permetterà di avere la privacy e di gestire le votazioni in tempo reale. È finita l’epoca in cui i delegati alzavano il loro cartellino di colore giallo!

Esposizione
Durante la sessione della CG, i delegati, gli ospiti e chiunque altro sarà presente avrà la possibilità di “girare” tra i vari stand allestiti dalle istituzioni, dalle associazioni, dagli enti avventisti di tutto il mondo. Ci saranno oltre 600 stand che promuoveranno le stand1loro attività con dvd, libri, depliants, ecc. Anche la nostra Villa Aurora sarà presente insieme alla casa editrice ADV.

La giornata del delegato
Come trascorre la giornata un delegato? Ogni giorno, una riunione riservata agli organizzatori sarà seguita dal culto mattinale e dai lavori amministrativi. Dopo pranzo, nel primo pomeriggio, riprenderanno i lavori amministrativi e, la sera, ci saranno i report delle Divisioni. Ognuna presenta le maggiori attività evangelistiche svolte nel stand2proprio territorio.

Ted Wilson negli ultimi cinque anni. Intervista di Chad Stuart

Ted Wilson negli ultimi cinque anni. Intervista di Chad Stuart

TedWilsonBannerDevo ammettere l’esistenza di un conflitto interiore mentre si avvicinava l’intervista con Ted Wilson sui cinque anni di presidenza della Conferenza Generale. Il conflitto è reale e la tensione persistente. Da un lato, ho profondo affetto e rispetto per Wilson: è veramente uno dei leader cristiani più sinceri e genuini che abbia mai incontrato. Ammiro molte cose di lui: il suo matrimonio, il suo ruolo di padre, la passione condivisa per l’evangelizzazione, l’amore per questa chiesa.

Ma non posso negare le grandi differenze nell’approccio a quella che alcuni considerano la questione determinante di questo momento (la consacrazione delle donne al ministero), né posso negare che la mia esperienza pastorale sia stata resa più difficile dagli attacchi di membri di chiesa che a volte erroneamente citano il fratello Wilson come ispirazione del loro zelo da crociate.

Ho deciso di farvelo incontrare così come lo conosco: una persona complessa, premurosa, poliedrica, che lotta con uno degli incarichi a mio parere più difficili. Se ho sbagliato il mio approccio, tutta la colpa è di una recente lettura di 1 Corinzi 13, che mi dice, tra le altre cose, “l’amore è benevolo” (1 Cor 13: 4). E mi auguro di essere trattato allo stesso modo se sarò intervistato, un giorno, da un ragazzo così giovane da poter essere mio figlio.

Appena sono entrato nel suo ufficio, il fratello Ted Wilson si è scusato per aver dovuto posticipare di quindici minuti il nostro incontro perché aveva pregato con un addetto alla manutenzione nel suo ultimo giorno di lavoro presso la sede della Conferenza Generale. È questo tipo di tocco personale che, in questo edificio, rende Wilson caro a tanti. Sia quelli che sono in sintonia con lui su varie questioni, sia coloro che non concordano con le sue posizioni, tutti parlano della sua bontà personale. I biglietti di auguri che ogni persona nell’edificio ha ricevuto da lui quando era vicepresidente; i fiori posti sulla scrivania di un dipendente ritornato da un periodo prolungato di assenza per problemi di salute o per un lutto in famiglia. I colleghi parlano del suo calore, del suo autentico atteggiamento cristiano, della sua compassione, del suo amore per le persone, che siano d’accordo o meno con lui. Come la gentilezza di invitare nel suo ufficio un addetto alla manutenzione con il quale pregare, nonostante il suo calendario estremamente pieno.

Sono aspetti spesso sconosciuti a coloro che hanno familiarità con il presidente della Conferenza Generale solo attraverso la sua posizione sulla consacrazione delle donne o il suo sermone inaugurale del 2010 alla Conferenza Generale. In quella occasione domandò che non ci fossero applausi durante il sermone, richiesta dettata da un atteggiamento di umiltà, ma che fu interpretata da molti in senso opposto.
L’umiltà e la gentilezza traspaiono quando, seduto davanti a Wilson, iniziamo a parlare del giorno della sua elezione di cinque anni fa:

“Quando partecipi a un’assemblea e sei tra coloro che possono essere considerati per gli incarichi nella chiesa di Dio, non sei sicuro di che cosa accadrà. Così, ti metti completamente nelle mani di Dio e riconosci che sei qui per servire e che nessuno ti deve qualcosa, che devi tutto al Signore… Quando sono stato nominato, ero seduto nello stadio e ascoltavo alcuni rapporti. Sono stato contattato e mi hanno detto di andare subito in un determinato luogo dove mi è stato comunicato ciò che il comitato di nomina mi proponeva. Ho provato una sorta di sensazione opprimente, perché certamente nessuno di noi è mai preparato o pienamente in grado di ricoprire un incarico del genere. È solo quando confidiamo nel Signore e nella sua guida che troviamo la forza. Era una sfida e naturalmente ho chiamato mia moglie Nancy per parlarle; anche lei era molto sopraffatta… Per essere onesti, nessuno di noi è in grado di gestire tutte le esigenze che questa posizione dirigenziale comporta. Siamo solo servi del Signore in questo incarico, dobbiamo fare affidamento solo su di lui e pregare molto, chiedere di essere guidati, di ricevere saggezza ogni giorno. Cerco di non far passare un giorno senza chiedere quanto dice il testo di Giacomo 1:5, e domandare la saggezza. Una volta ogni tanto posso dimenticare, e probabilmente in quel giorno mi dispiace, perché ho un disperato bisogno di saggezza”.

wilson3aTed Wilson ha spesso trovato saggezza e guida tramite suo padre, Neal Wilson, che è stato presidente della Conferenza Generale dal 1978 al 1990.

“Avrei voluto che mio padre e mio nonno fossero stati lì, ma il nonno era morto molti anni prima. Sia il nonno sia mio padre erano pastori. Papà era stato colpito da alcuni piccoli ictus [nel 2010] e non poté partecipare all’assemblea. Ricordo di averlo chiamato per dargli la notizia e poi sono andato a trovarlo. E, naturalmente, l’ho rivisto spesso e mi sono preso cura di lui. Ma non sono sicuro che papà abbia compreso appieno il significato di ciò che era accaduto… Voglio dire, ecco siamo qui, in questo ufficio. Questa è la scrivania dove era seduto mio padre quando era presidente, proprio la stessa scrivania e c’erano anche alcuni altri mobili quando era qui. È lui che, lavorando con i suoi officer, ha trasferito la sede della Conferenza Generale da Takoma Park a Silver Spring. È stato in questo ufficio per circa un anno e mezzo o giù di lì.

Quando ho parlato con lui, non sono sicuro che abbia pienamente compreso le implicazioni, ma sorrideva e mi incoraggiava. Questo è stato importante per me. In tutta la mia vita i suoi consigli sono stati decisivi. Lo guardavo, lo ascoltavo e mi insegnava; è stato il mio miglior mentore terreno. E poi, alla fine, quando non riesci a comunicare tutto ciò, è un po’ diverso, strano”.

“Sono sicuro che sarebbe stato orgoglioso,” gli dico, ma Wilson pensa ancora a suo padre…

“È morto sei mesi dopo, un po’ più di quattro anni fa”, afferma mentre estrae una foto dalla sua Bibbia. “È una foto dei miei genitori quando erano in Egitto, credo, prima che nascessi. Erano sposati da sei anni, no, forse otto anni, quando sono nato”.

“Che cosa ti rendeva simile a tuo padre e allo stesso tempo diverso da lui?”, gli chiedo.

“Beh, papà, naturalmente, era un amministratore esperto che aveva anche il cuore di un evangelista. Ha lavorato per molti anni sia in Egitto sia nell’amministrazione. Era un pastore. Quindi, in alcune di queste cose siamo molto simili. Ma le nostre personalità, ovviamente, erano un po’ diverse. Papà mi ha trasmesso alcuni valori che ritengo siano stati estremamente importanti: l’onestà, l’imparzialità, l’essere dalla parte dei più deboli e delle persone che non hanno voce; essere disposti a prendere posizione per le proprie convinzioni, ma di farlo in modo appropriato; essere equilibrati nel modo di affrontare le cose; ascoltare le persone. Papà aveva grandi doni per molte cose, una era di raccontare in modo molto dettagliata un’esperienza che aveva vissuto. Aveva anche il dono insolito di ricordare i nomi e i fatti. Era capace di vedere qualcuno dopo 20 anni e di chiamarlo per nome, chiedere notizie sulla sua famiglia, ecc. Credo che questo sia un dono naturale, ma è stato anche perfezionato e affinato dalla sua esperienza in Medio Oriente. In arabo, i nomi significano qualcosa e se non si pronunciano correttamente con l’inflessione giusta, si può insultare qualcuno. Quindi penso che si fosse concentrato su come imparare a pronunciare un nome correttamente e fissarlo nella mente. Papà mi ha insegnato molto… Ma ora abbiamo divagato parlando di lui”.

wilson1aTed Wilson lo ritiene un divagare, ma è un lato di lui che abbiamo bisogno di vedere. Quelli come me che la pensano diversamente da lui sulla consacrazione delle donne; coloro che si sono a volte sentiti a disagio con alcune sue dichiarazioni o presentazioni pubbliche in cui Wilson appare formale e intenso, hanno bisogno di vedere che egli è più di queste idee. Siamo portati a essere più gentili quando vediamo l’umanità e lo spirito che anima la persona dalla quale differiamo.

Vorrei anche sentire la sua opinione suoi successi in questo quinquennio, ma si affretta a ricordarmi che non è né lui né un singolo gruppo della Conferenza Generale a meritare credito per i successi:

“Alcune delle cose che mi entusiasmano di più sono quelle in cui il Signore ha riversato le sue grandi benedizioni, e in cui abbiamo ottenuto un incredibile sostegno da molte Divisioni. Vorrei solo iniziare dicendo che la Conferenza Generale non è una super-organizzazione con leve di potere che basta spingere per far accadere tutto come una sorta di sequenza automatica, ovunque, in tutto il mondo. Lavoriamo in un sistema di comitati, in un sistema collegiale. Dobbiamo ascoltare la guida dello Spirito Santo, in un ambiente dove più voci possono contribuire alla direzione generale”.

Sento che stiamo per prendere una strada secondaria. Torneremo ai successi fra un momento…

“Ecco perché un’Assemblea Mondiale è così importante. Affronteremo alcune grandi questioni”.

“Ho sentito parlare di alcune di esse”, dico… Ted Wilson sorride.

wilson2“Sì, dalle dottrine fondamentali alla consacrazione, alcuni cambiamenti nel manuale di chiesa che forse non faranno tremare la terra, ma di certo ci saranno opinioni diverse. E queste opinioni possono essere mantenute e portate avanti, quelle convinzioni basate sullo studio personale della Bibbia e dello Spirito di Profezia, sulla preghiera e sull’influenza dello Spirito Santo. Queste convinzioni possono essere condivise. Ma quando si prende un voto, allora, dopo, abbiamo bisogno di serrare i ranghi e andare avanti insieme. E questo probabilmente sarà il più grande banco di prova per la chiesa”.

Sei preoccupato?

“No, non proprio. Non ho alcun dubbio che la chiesa andrà avanti con grande dinamicità perché è guidata dallo Spirito Santo. Non è guidata dal presidente della Conferenza Generale o da qualche altro individuo. Se lo Spirito Santo non fosse in questo movimento, ci saremmo da tempo disintegrati. È un movimento profetico con un messaggio profetico su una missione profetica. Senza questo, la Chiesa Avventista del Settimo Giorno sarebbe solo un’organizzazione come tante. Non sono preoccupato. Certo ho alcune ansie, ma credo che lo Spirito Santo farà qualcosa di straordinario e vedremo le persone, qualunque sia l’esito delle votazioni, umiliarsi davanti al Signore, e la Chiesa andare avanti con la sua missione. Ma lavoriamo in modo collegiale, certo: ci consultiamo, ci incontriamo, ci parliamo. Per esempio, prima di ogni Consiglio di primavera e Consiglio annuale, abbiamo un Consiglio di presidenza con tutti i vicepresidenti del Conferenza Generale, tutti i presidenti delle Divisioni, tutti gli assistenti del presidente. Dura un’intera giornata e parliamo di molte cose. A volte l’ordine del giorno è molto pieno; a volte lo è meno. Preghiamo insieme, ci ascoltiamo reciprocamente, arriviamo a un consenso su molti punti, anche se su alcuni non troviamo accordo.

Ma nell’ultimo Consiglio annuale, abbiamo avuto degli incontri con gli alti dirigenti, tra i quali i nostri segretario e sottosegretario, tesoriere e vicetesoriere. È stato incredibile vedere che un approccio tranquillo, cristiano di risolvere i problemi ha contribuito a produrre qualcosa che per la maggior parte delle persone è unità. Questa è la potenza dello Spirito Santo: non c’è alcun grande tributo a qualcuno di noi… ma siamo insieme, ci chiariamo e continuiamo a procedere.
Quindi ci consultiamo, parliamo, ascoltiamo e preghiamo insieme. E così si costruisce il consenso”.

Usciamo adesso dalla strada secondaria e ritorniamo ai successi…

“Abbiamo visto come Dio ha operato attraverso il progetto del Gran Conflitto che ha offerto diverse edizioni dell’omonimo libro: la versione classica; l’edizione La grande speranza, che conteneva una selezione di 11 capitoli; e la versione per bambini. Circa 140 milioni di copie sono state distribuite in tutto il mondo, con circa 25 milioni di download della versione classica su Internet.

Poi, naturalmente, ci sono due programmi così preziosi agli occhi di Dio e molto vicini al mio cuore. In primo luogo, Mission to the Cities, che lo Spirito di Profezia ha indicato, un centinaio di anni fa, da svolgere nelle città. Molte persone hanno dedicato tanto tempo e lavoro nelle città, ma non abbiamo implementato il pacchetto completo di avere chiese e membri di chiesa che lavorano con i giovani, distribuzione di stampa evangelistica, integrazione dei media, ristoranti vegetariani, centri sanitari, promozione della salute, servizi che abbiano impatto nella società. Legato a questo, alla periferia di ogni grande città, dovremmo avere un centro benessere, un centro di formazione per le persone che lavorano in città, e un luogo dove alcune persone possono vivere e fare i pendolari. Ovviamente, alcune persone devono vivere nelle città, e lo faranno sempre, almeno fino alla fine. Abbiamo dunque questo quadro completo, ma ci manca ancora un modello totale che funzioni. E questo è il prossimo passo che faremo, lo spero davvero, in modo che possa essere replicato in molti posti senza spendere milioni di dollari. I membri di chiesa dicono: ‘Sì, possiamo farlo’. Così si può realizzare il 75 o l’80 per cento di questo modello in ogni grande città. Poi dobbiamo realizzare un ministero pratico della salute globale. Potrebbe essere qualcosa di semplice, per esempio istruire i membri di chiesa su come parlare ai vicini di casa degli otto rimedi naturali: buon esercizio, dieta e tutto il resto. Diventerà un obiettivo ancora più forte in futuro.

Un’altra cosa importantissima su cui ci stiamo concentrando e sviluppando rapidamente è l’enfasi sui media, i social media, la televisione, la radio e naturalmente Internet.

Lo informo che non fa un ottimo lavoro con Twitter…

“In futuro lo faremo; il mio ufficio probabilmente dovrà entrare di più nei social media. Io non sono su Facebook personalmente, ma riconosco che è il luogo dove sono tantissime persone”.

Dovrei forse dirgli che Facebook sta passando di moda?
Un’altra area di successo che ho osservato è nell’ambito dell’evangelizzazione pubblica. Sono stato così orgoglioso di Ted Wilson, perché, come presidente della Conferenza Generale ha personalmente predicato in intere serie evangelistiche… non una sola, che sarebbe già più di quanto abbia fatto la maggior parte dei suoi predecessori, ma molte!

“Quante serie hai tenuto in questo mandato? È davvero stupefacente, il presidente della Conferenza Generale in prima linea nelle campagne evangelistiche…”.

“Sì, questo fattore si trova molto in alto nella mia lista di priorità, perché sono edificato personalmente, promuoviamo la Bibbia e la verità in essa contenuta, e Dio manda le sue benedizioni. Quindi c’è un risultato grazie alla potenza dello Spirito Santo”.

E crei un modello per i leader…

wilson5Sì, aiuto le persone a capire che è qualcosa che possono fare anche loro. Laici, amministratori della chiesa, direttori di dipartimento, pastori, tutti possono essere coinvolti; e ognuno deve farlo nel proprio contesto. Abbiamo tenuto riunioni ora a New York City, ed è stato emozionante per me ritrovarmi nella chiesa dove ho iniziato il ministero pastorale, la Lower Manhattan, nel Greenwich Village. Poi ci sono stati incontri a Port Moresby, in Papua Nuova Guinea. Durante un incontro di ‘mietitura’, ho fatto un appello alla platea di 20.000 persone e 500 persone si sono avvicinate al pulpito per il battesimo. È semplicemente incredibile e meraviglioso. Sono felice di predicare questi sermoni!

L’entusiasmo e la gestualità di Ted Wilson aumentano quando parla di evangelizzazione…

“Durante una predicazione, il programma delle diapositive si è inceppato e non riusciva ad andare avanti. Ho continuato a predicare, cercando di spingere i tasti, ma non è successo niente. Alla fine ho detto: ‘Ho un piccolo problema tecnico’. C’erano dalle 15.000 mila alle 20.000 persone, tutte sedute per terra, molto tranquille e ordinate. È stato incredibile. Poi ho aggiunto: ‘Forse possiamo cantare un po’, intanto che cerchiamo di risolvere il problema’. Allora qualcuno ha cominciato a cantare, ma poi ancora non funzionava. Alla fine, Barry Oliver, il presidente della Divisione, si è alzato e ha cominciato a parlare sullo stesso tema. Lavora in Papua Nuova Guinea da molti anni e parlava con loro in inglese pidgin. Dopo circa 15 minuti, ancora il problema non si risolveva così ho deciso di passare a un altro argomento. Abbiamo iniziato la nuova sequenza di diapositive e il programma andava bene. In pratica stavamo trattando un soggetto e poi abbiamo parlato di cielo. In seguito il presidente della Divisione mi ha chiesto: ‘Hai cambiato un pochino?’. ‘Sì’, ho risposto, ‘avevo appena iniziato’. Bisogna adattarsi.

È incoraggiante sentire che anche il presidente della Conferenza Generale deve affrontare gli stessi problemi che sperimentiamo noi tutti nell’evangelizzare…

“Poi abbiamo avuto una serie a Ho Chi Minh (la vecchia Saigon), molto emozionante. È stata la prima volta dal 1975 (nessuna gloria per me, ma al Signore) che una persona non indigena ha avuto il permesso di predicare in una serie pubblica del genere. Abbiamo avuto un battesimo. Avevano preparato circa 35 persone per essere battezzate.

E abbiamo avuto un’altra serie di conferenze nei pressi di Manila e poi un grande evento nella capitale delle Filippine, nell’International Convention Center.

Presto [dal 13 al 31 maggio] organizzeremo un’importante programma a Harare. Stanno facendo un lavoro fenomenale in Zimbabwe. Ci sono forse 5.000 piccoli gruppi all’opera ad Harare, che preparano tutti questi incontri. Vogliono organizzare incontri a Bulawayo, in un’altra città chiamata Gweru e in tutto lo Zimbabwe. Terremo le riunioni ogni sera, senza sosta, per due settimane. Poi, l’ultimo sabato, si spera di avere 30.000 battesimi in tutto lo Zimbabwe. Vedremo ciò che il Signore provvederà”.

A questo punto gli chiedo: “Il prossimo novembre terremo le prime riunioni evangelistiche pubbliche, dopo quasi 20 anni, nella chiesa Spencerville [a sei miglia dalla sede della Conferenza Generale]”.

“Favoloso! Sono molto entusiasta!”.

Trascorriamo ancora qualche minuto a parlare di evangelizzazione, sulla necessità di avere più giovani nel ministero e al servizio della Chiesa. Che cosa vuole dire in conclusione?

“Accadono tantissime cose meravigliose e le persone devono ricordare che questa non è solo una chiesa. Si tratta di un movimento. Il Signore ci ha chiamati per un motivo particolare. E questa è probabilmente una delle mie maggiori sfide nell’incarico che ricopro: aiutare i nostri membri di chiesa a realizzare ciò a cui Dio ci ha chiamato. E abbiamo tutto il cielo a nostra disposizione per compiere questa missione, tramite la potenza del Signore. Ecco perché il risveglio e la riforma sono così importanti”.

Ho fiducia che Dio guiderà veramente questo movimento alla sua gloria, per compiere la sua missione nel mondo.

Breve storia dell’Assemblea Mondiale

Breve storia dell’Assemblea Mondiale

csm_gcsession1888_5fc9c66ff0L’Assemblea Mondiale è il luogo in cui sono eletti i dirigenti della Conferenza Generale e delle regioni, e votate le modifiche allo statuto della Chiesa Avventista del Settimo Giorno. I delegati ascoltano anche i rapporti di ciascuna delle 13 regioni amministrative della denominazione. I delegati con diritto di voto rappresentano le regioni del mondo per numero di membri di chiesa e per auto-sostenibilità delle regioni amministrative. La statuto stabilisce che almeno il 50 per cento dei delegati deve essere composto da laici, pastori, insegnanti e dipendenti non amministrativi, di entrambi i sessi, e che rappresentino i gruppi di età e nazionalità presenti nel campo. I membri di chiesa hanno anche la possibilità di rivedere amici di tutto il mondo.

Come si è trasformata nel tempo
Oggi, l’Assemblea Mondiale si svolge negli stadi di football, ma le foto dei primi incontri mostrano i delegati in posa davanti all’ingresso di una piccola chiesa. A quei tempi, i leader del movimento arrivavano al meeting, nello stato americano del Michigan, in treno o in calesse, provenienti per lo più dal Midwest e dagli Stati Uniti del nord. Oggi, circa un terzo dei membri del movimento risiede in Africa e un altro terzo in America Centrale e Sudamerica. Il Brasile è il paese con il maggior numero di avventisti: 1,3 milioni.

csm_gcsession1936_a966a0f657Gli inizi
I leader avventisti si incontrarono a Battle Creek, nel Michigan, nel 1863, “al fine di organizzare una Conferenza Generale”, affermano i verbali di quella riunione. L’incontro iniziò la sera del 20 maggio e i delegati scelsero un presidente e un segretario. Durante l’assemblea, i delegati redassero uno statuto e il regolamento. Stabilirono inoltre che la Conferenza Generale doveva essere diretta da un presidente, un segretario e un tesoriere. Oggi, la stessa struttura ufficiale permane a tutti i livelli amministrativi della chiesa.

Battle Creek fu la città che ospitò 26 delle prime 31 Assemblee Mondiali. La prima a svolgersi a ovest del fiume Mississippi fu nel novembre del 1887, a Oakland, in California. Tre volte l’Assemblea Mondiale fu organizzata fuori dagli Stati Uniti: in Austria, nel 1975; nei Paesi Bassi, nel 1995; in Canada, nel 2000. San Antonio sarà la sessantesima Assemblea Mondiale.

csm_gcsession2010_3d40bc7c1eFrequenza degli incontri
L’intervello tra un’assemblea e l’altra si allungò nel corso degli anni. Fino al 1891 si tennero ogni anno; fino al 1905 furono organizzate ogni due anni. Dopo una pausa di quattro anni, seguita da un’altra pausa durante la prima guerra mondiale, si riunì di nuovo nel 1918. In seguito, l’Assemblea Mondiale si tenne ogni quattro anni fino alla Grande Depressione; poi si svolse nel 1930, nel 1936 e nel 1941. Dal 1970, l’incontro amministrativo mondiale divenne quinquennale, secondo quanto scritto nello statuto della chiesa.

Luoghi degli incontri
Le recenti Assemblee Mondiali sono state organizzate negli stadi di baseball e di football negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. Pochi altri luoghi al mondo offrono i comfort necessari per un tale evento: oltre 70.000 posti a sedere, personale di supporto locale che parla inglese (la lingua ufficiale della chiesa), trasporti affidabili e convenienti, sicurezza alimentare per un grande gruppo.

Domande frequenti sull’Assemblea Mondiale

Domande frequenti sull’Assemblea Mondiale

san antonioD.: Perché la Chiesa Avventista del Settimo Giorno organizza un’assemblea amministrativa ogni 5 anni? Qual è lo scopo dell’Assemblea Mondiale?
R.: L’Assemblea Mondiale è un raduno spirituale globale e un incontro amministrativo voluto dallo statuto della denominazione, che si tiene ogni cinque anni a partire dal 1970. Il suo scopo è quello di eleggere i dirigenti a livello mondiale, impostare la direzione che la chiesa deve seguire nel successivo quinquennio e votare le modifiche allo statuto, alle dottrine fondamentali e al manuale di chiesa.

D.: Quanto costa alla chiesa? Non si potrebbe trovare un modo alternativo per gestire l’attività della chiesa e risparmiare denaro, viaggi e tempo?
Il bilancio mondiale della Conferenza Generale ogni anno mette da parte 1,4 milioni di dollari per i costi diretti dell’assemblea quinquennale. In tutto sono 7 milioni di dollari, vale a dire meno di 8 centesimi all’anno per membro di chiesa. Se aggiungiamo i costi indiretti, come trasporto aereo, alloggio e programmi delle unità amministrative locali, il costo totale arriva a circa 20 milioni di dollari, che sono un dollaro per ogni membro di chiesa.
Nessun’altra denominazione si riunisce a livello mondiale per eleggere i propri leader, ascoltare i rapporti e ricevere offerte da ogni parte del mondo per essere distribuite in tutto il pianeta. Riprodurre il tipo di infrastrutture necessarie per raccogliere e comunicare, al fine di mantenere l’unità della chiesa nel mondo, potrebbe costare dieci volte di più.
Qui ci sono due articoli in inglese di Adventist News Network che aiutano a capire meglio:
Reexamining Session Format
Top Six Considerations for Picking a General Conference Session Host City

Segnaliamo anche l’articolo in italiano pubblicato su Notizie Avventiste:
Fra un anno la Sessione Mondiale della Conferenza Generale

D.: Quali punti sono all’ordine del giorno per essere votati in questa sessione?
R.:
Una giornata sarà dedicata alla discussione sulla teologia della consacrazione pastorale e a come si relazioni con il genere. Saranno votati i cambiamenti alle dottrine fondamentali, il più significativo è l’aggiunta della frase “creazione in sei giorni letterali” nel punto di fede sulla creazione. Saranno anche votati cambiamenti allo statuto e al manuale di chiesa, il più importante è il protocollo disciplinare per la cattiva condotta sessuale. Inoltre, saranno accettate per voto le nuove Unioni create nel corso di questi ultimi cinque anni.

D.: Bisogna essere un delegato per partecipare all’Assemblea Mondiale? Quanti delegati ci sono? Come sono scelti e qual è il loro compito?
R.:
L’Assemblea Mondiale è un incontro aperto e chiunque può partecipare, ma solo i delegati e gli invitati possono parlare e solo i delegati possono votare. Quest’anno, parteciperanno circa 2.600 delegati votanti. Ogni unione nomina i delegati per rappresentare il suo campo. Inoltre, sono scelti anche i delegati in rappresentanza delle istituzioni ecclesiastiche.

D.: Quali benefici ricevono i membri che partecipano all’Assemblea Mondiale?
R.:
Acquisiscono una comprensione della chiesa mondiale e di come funziona. Vedono e incontrano talmente tante persone provenienti da altri paesi e gruppi linguistici come non avviene in nessun altro incontro nella chiesa e forse nel mondo.

D.: Come si svolge una giornata tipo dell’Assemblea Mondiale?
R.:
Per coloro che lavorano dietro le quinte, la giornata inizia con un comitato direttivo in cui fanno il punto sull’agenda di quel giorno. Il primo incontro pubblico è il culto del mattino, seguito da una sessione di lavoro che dura fino a pranzo; poi i lavori riprendono nel pomeriggio. La sera, le regioni del mondo hanno la possibilità di mostrare missioni, sfide e opportunità, il tutto presentato con i colori e lo stile dei costumi nazionali e della musica. Durante il giorno, nel centro congressi si possono visitare gli stand che offrono idee e risorse su una vasta gamma di ministeri.

D.: Come sono eletti i dirigenti della chiesa? Quali cariche sono decise all’Assemblea Mondiale? In quale momento è eletto il presidente della Conferenza Generale?
R.:
È il comitato di nomina che propone i nomi dei dirigenti, dei direttori e dei direttori associati dei dipartimenti della Conferenza Generale e dei presidenti delle Divisioni. Il presidente della Conferenza Generale è scelto per primo e si unisce al comitato di nomina per offrire raccomandazioni su tutte le altre candidature, che il comitato può accettare o rifiutare.

D.: In che cosa questa Assemblea Mondiale sarà diversa e uguale a quelle dei quinquenni passati?
R.:
Una novità di quest’anno è l’uso del voto elettronico, che consentirà una maggiore privacy rispetto alle sessioni precedenti, quando i delegati usavano una scheda per votare. Inoltre, è la prima Assemblea Mondiale tenuta a San Antonio. Come è avvenuto già negli ultimi decenni, si svolgerà in uno stadio di football al coperto, con un centro congressi adiacente. Inoltre, oltre 60.000 persone sono attese nei due sabati dell’assemblea.

D.: Come si potrà essere aggiornati sui lavori dell’assemblea?
R.:
In Italia, il dipartimento Comunicazioni dell’UICCA invierà ai membri di chiesa una newsletter speciale giornaliera con le notizie di quanto avviene a San Antonio. Inoltre, grazie a Hope Channel Italia e alla collaborazione dei delegati italiani presenti all’assemblea, sarà registrato quotidianamente un “video-giornale” che riassumerà gli eventi e le curiosità del giorno.

D.: Quali altre attività accessorie si svolgeranno in concomitanza con l’Assemblea Mondiale, alle quali le persone possono partecipare?
R.:
I membri di chiesa e gli ospiti avranno l’opportunità di attuare progetti di servizio nella città che ospita l’Assemblea Mondiale, tra cui l’iniziativa “Impact San Antonio”, gli eventi di My Whole Life Matters e di More Campaign. Inoltre, la Divisione Nordamericana ospiterà un convegno pastorale, nella vicina città di Austin, prima dell’assemblea.

Quello che sarebbe potuto accadere

Quello che sarebbe potuto accadere

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Care sorelle e fratelli,

tra poche settimane si aprirà la sessione 2015 dell’Assemblea della Conferenza Generale. Un momento particolarmente atteso ed importante della vita della Chiesa avventista, in cui rivitalizzare le nostre convinzioni di fede, la nostra consacrazione al Signore e alla missione.

Per questo motivo sono state messe in opera numerose iniziative tese alla preparazione dell’evento: 100 giorni di preghiera, varie riflessioni sui diversi canali comunicativi della chiesa, ecc… Fra di esse il movimento Revival and Reformation ha preparato un filmato significativo sull’intensità con la quale vivere la beata speranza evangelica nell’attesa dell’avvento.

Riproponiamo questo video sul sito di Hope Channel Italia, doppiato in italiano grazie al lavoro dell’Associazione True Light, che ringraziamo, accompagnato da un commento dell’Uicca nelle persone del Presidente, S. Paris, del Segretario, G. Cupertino e del Direttore dell’Istituto Avventista di Cultura Biblica, F. Alma.

G. Cupertino

Guarda il video

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Assemblea mondiale avventista

Assemblea mondiale avventista

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In occasione della prossima sessione (la sessantesima) della Conferenza Generale che si terrà a San Antonio (Texas) dal 2 all’11 luglio 2015, il Dipartimento Comunicazioni dell’Unione Italiana produrrà notiziari giornalieri per informare i membri della Chiesa italiana sulle importanti decisioni che verranno prese.
Ci saranno delle notizie, curiosità, foto e video dell’evento.
Inoltre, ogni giorno verrà prodotto un video giornale con i nostri corrispondenti dagli States.

Questo numero zero è un numero speciale che viene diffuso con notevole anteprima rispetto all’evento per un importante comunicazione da parte dell’Unione Italiana.

Ne approfittiamo per mettere a disposizione un mini manuale, preparato dall’Associazione Pastorale della Conferenza Generale, dal titolo “Preghiera per la pioggia“, tradotto in italiano e che potete scaricare cliccando sul bottone qui sotto. Sono letture per aiutarci nella preghiera e nelle preparazione di questo evento così importante per la Chiesa avventista a livello mondiale.

Perché Preghiera per la pioggia?
“Ancora io vi dico che, se due di voi si accordano sulla terra per domandare qualunque cosa, questa sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro.” Mt. 18:19, 20.

Scarica il mini manuale

 

XXV Assemblea. Convocazione

XXV Assemblea. Convocazione

Franco Evangelisti – La XXV Assemblea amministrativa dell’Uicca si svolgerà a Montesilvano (PE), dal 23 al 26 febbraio 2014, presso il Gran Hotel Adriatico, via C. Maresca, 10. Il motto scelto è il mandato apostolico che il Signore ha affidato alla sua chiesa: «Non temete: andate ad annunciare…» (Mt 28:10).

Per sfalsare i nostri incontri con le Sessioni della Conferenza Generale, la precedente Assemblea, svoltasi nel 2010, ha previsto solo per questa amministrazione, un mandato straordinario di quattro anni. Per questo è già arrivato il momento del dialogo e del confronto!

Il Comitato esecutivo ha votato di anticipare di circa due mesi l’Assemblea, rispetto al tradizionale periodo primaverile di Pasqua o del 25 aprile, per ragioni strettamente economiche. Infatti, in quel periodo gli alberghi sono meno cari, e per la riduzione a tre giorni pieni anziché quattro o cinque, avremo un risparmio immediato di oltre 16.000,00 euro. Ma poiché dopo un’Assemblea si dovranno prevedere dei trasferimenti, il prossimo Comitato esecutivo avrà il tempo di deciderli e dare contemporaneamente le disdette di quegli appartamenti che non saranno più necessari e non pagare penali per locali non occupati. Insomma, l’ottica del risparmio ci impone un’efficace razionalizzazione. Con qualche piccolo sacrificio.

Durante l’Assemblea sarà bello incontrarci e dialogare sulle attività svolte e su quelle indicate anche dalle proposte dei Comitati di chiesa e dei delegati, da mettere in pratica nel futuro. Lo scambio di idee sarà preceduto dai rapporti che i delegati riceveranno almeno trenta giorni prima dell’inizio dell’Assemblea, ma anche da numerose informazioni che la presente amministrazione ha pubblicato e pubblicherà, sul Messaggero avventista e sul sito, dove si può accedere anche a diverse schede tematiche circa il funzionamento dell’Assemblea.

Quindi è importante informarsi e prepararsi in modo che tutti i delegati arrivino all’Assemblea pronti. I delegati e tutta la chiesa potranno, anzi, vorrei dire, avranno il piacere, di preparare questo momento di verifica e programmazione anche e soprattutto attraverso la preghiera. Chiediamo tutti insieme di ricevere dallo Spirito Santo le idee, le indicazioni e la pace che devono caratterizzare un movimento religioso, come la nostra Chiesa. Anche il momento assembleare deve essere la dimostrazione dell’amore fraterno, dal quale saremo riconosciuti.

Una Commissione sta lavorando da diversi mesi per il buon andamento dei lavori e per la debita preparazione dei delegati. Per suggerimenti è possibile scrivere alla Segreteria d’Unione (uicca.segreteria@avventisti.it) specificando nell’oggetto «Assemblea 2014».

XXV Assemblea. Convocazione

Prossima Assemblea. Il ruolo dei delegati

Davide Romano – Il congresso amministrativo del 2014 si comporrà di vari delegati che da ogni chiesa locale saranno scelti per costituire l’Assemblea nazionale dell’Uicca. I delegati rappresentano la chiesa locale da cui provengono, ma non hanno un preciso vincolo di mandato con la stessa, poiché in Assemblea lo Spirito Santo parlerà ai loro cuori e alle loro menti ed essi, ascoltandosi gli uni gli altri con rispetto e umiltà, decideranno personalmente come e cosa votare, in un atto di discernimento dello Spirito individuale e comunitario. Un’ultima postilla: la democrazia in verità non è il modello organizzativo della chiesa, ma solo il metodo attraverso il quale la chiesa, riunita in Assemblea, discerne la Parola di Dio e i doni dello Spirito. Propriamente parlando, la chiesa è teocratica!
[Informazioni aggiornate su: assemblea.avventisti.it]

XXV Assemblea. Convocazione

Speciale Assemblea/6 – Sfide per l’avvenire

Giuseppe Marrazzo – Da oltre un decennio gli aspetti finanziari, amministrativi e strutturali della chiesa avventista in Italia hanno tenuto sul filo del rasoio la costante attenzione dei dirigenti. Non che questi aspetti siano da tralasciare, ma se occupano la maggior parte delle nostre discussioni inevitabilmente si inseriscono dei vuoti e dei ritardi in altri settori che difficilmente saranno colmati, se non si interviene immediatamente.

Le sfide dei prossimi dirigenti riguardano soprattutto i contenuti della nostra fede. Su che cosa è necessario concentrarsi?

1. Ricomprensione della Parola, facendo una sintesi tra l’attenzione profetica derivante dalla tradizione avventista e la necessità di coniugare la fede in un paese fluido che l’ha smarrita.

2. Il rinnovamento spirituale si realizza tramite scelte coraggiose in ambito liturgico, ma anche diaconale e kerigmatico. Il declino spirituale si manifesta con la tendenza a interrompere la crescita della conoscenza della verità, a promuovere un conservatorismo unitario e a evitare ogni tipo di discussione.

3. Riscoprire una nuova fraternità e sororità nelle sue diverse manifestazioni culturali, tenendo conto della multietnicità della comunità avventista in Italia.

4. Vincere la teologia della «paura» con la promozione di un sano approccio «polifonico». Una stessa melodia può essere suonata con strumenti diversi, senza che ne sia sminuita.

5. L’attenzione verso un’editoria di qualità richiede un rifinanziamento lungimirante e in parte visionario.

6. Il servizio cristiano non può essere inteso solo come adozioni a distanza, aiuti nelle emergenze, distribuzione di indumenti e cibo. Occorre altro! Facciamo in modo che a Montesilvano sia riscritta una pagina nuova della nostra storia!

[In che modo la tua chiesa si sta preparando per questo evento? Quali suggerimenti potresti dare? Scrivi a: messaggero@edizioniadv.it]

XXV Assemblea. Convocazione

Speciale Assemblea/5 – La Commissione di nomina

È la Commissione percepita come la più importante dell’Assemblea: la nomina dell’esecutivo esercita un notevole influsso sulla gestione della chiesa nel suo insieme. Propone all’Assemblea le nomine di:

– Ufficiali esecutivi dell’Uicca (presidente, segretario e tesoriere).
– Responsabili dei 4 Campi.
– Direttori dei vari dipartimenti.
– Altri componenti del Comitato esecutivo.
– Membri dei Comitati esecutivi di Istituzioni ed Enti che fanno capo all’Uicca.
– Quattro dei 7 membri della Commissione di verifica.

Lo Statuto e il Regolamento prevedono che la composizione di questa Commissione garantisca al contempo l’indipendenza dei suoi lavori rispetto all’esecutivo uscente e l’integrazione con l’organizzazione della Chiesa avventista nel suo insieme. Infatti, i membri uscenti del Comitato esecutivo Uicca, se non per circostanze eccezionali, non ne possono far parte; la presidenza è affidata al presidente della Divisione; i componenti sono ripartiti in egual misura fra delegati laici (7) e delegati in possesso di credenziali dell’Uicca (7 di cui almeno 4 pastori consacrati).

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