Un patto per l’Italia

Un patto per l’Italia


Ogni giorno Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano con i loro ospiti alcuni articoli apparsi sui giornali o sui social, con un'attenzione particolare  verso i temi che caratterizzano la campagna elettorale in corso. In questa trasmissione intervistano Alessandra Bianchi, FdI, assessora allo sport e al turismo al Comune di Genova. Tra i temi toccati: la Meloni su Salvini al Viminale dice "è capace ma non si decide prima"; per Guido Crosetto, cofondatore di FdI, serve un patto con gli avversari perchè a settembre sul nostro Paese si abbatterà uno tsunami, con una prevedibile minore ricchezza reale del 10%; infine, cosa fa un assessore allo sport e al turismo?

Torce di luce (seconda parte)

Torce di luce (seconda parte)


Come catturare l'attenzione e l'interesse dei ragazzi rinunciatari che non amano la scuola ma la vedono come una perdita di tempo che nulla a loro può dare? Segui il dialogo con la professoressa Fisichella docente di musica, life coach umanista, attrice e creatrice di laboratori teatrali per ragazzi.

 

Camera con vista (sul Paese)

Camera con vista (sul Paese)


In questa trasmissione in diretta del 22 novembre 2021, Roberto Vacca intervista l'on. Stefano Ceccanti, costituzionalista, deputato, capogruppo PD alla Commissione Affari Costuzionali della Camera.  

Tra i temi toccati: firmato il "Trattato del Quirinale" tra Italia e Francia; per il suicidio assistito forse legge in Aula in 15 giorni, ma non mancano i problemi; sistema elettorale da cambiare, ma prima occorre aspettare l'elezione del President della Repubblicae; perchè per il PD è meglio non sospendere i sindaci se non sono stati condannati in via definitiva.

Al voto, adelante con juicio!

Al voto, adelante con juicio!


In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 4 ottobre2021, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcune notizie del giorno con Severino Saccardi, direttore della rivista Testimonianze. 

Tra i temi toccati: bassa affluenza alle urne, ma i risultati del voto delle amministrative avranno conseguenze importanti per tutti i partiti; da studi di settore emerge un quadro disastroso della "scuola media" italiana; destra, sinistra e fede cristiana.

Voto ai diciottenni anche per eleggere i senatori

Voto ai diciottenni anche per eleggere i senatori


L'on. Stefano Ceccanti ha dichiarato: "col voto ai diciottenni al Senato il Parlamento afferma il proprio ruolo nell’aggiornamento costituzionale". Bisognerà attendere tre mesi per l’entrata in vigore ma "c'è di che essere soddisfatti non solo nel merito, perché alcuni milioni di cittadini maggiorenni avranno finalmente la pienezza dei diritti e perché diventa così praticamente impossibile che le Camere nascano con maggioranze diverse, ma anche per il metodo".

In questo numero di "Sfogliando il giornale", tratto dalla diretta RVS del 13 luglio 2021, Roberto Vacca intervista su questa importante estensione del diritto di voto (e sul metodo utilizzato) l'on Stefano Ceccanti, costituzionalista, deputato, presidente del Comitato per la  legislazione, capogruppo PD alla Commissione Affari Costuzionali della Camera.  

La trasmissione dedicata all'attualità su RVS – condotta da Claudio Coppini e Roberto Vacca – la potete ascoltare ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 10

 

Sfogliando il giornale con l’on. Rosa Maria Di Giorgi (7 luglio 2021)

Sfogliando il giornale con l’on. Rosa Maria Di Giorgi (7 luglio 2021)


In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 7 luglio 2021, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcune notizie del giorno con l'on. Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo PD Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati.

Tra i temi toccati: è a rischio il disegno di legge Zan, la battaglia va in aula; per Fassina, Destra e Italia Viva strumentali, ma quella legge è da cambiare, .

La trasmissione dedicata all'attualità su RVS – condotta da Claudio Coppini e Roberto Vacca – la potete ascoltare ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 10

Elezioni USA 2020

Elezioni USA 2020


In questa nuova puntata di Sfogliando il giornale abbiamo con noi in linea telefonica il politologo Paolo Naso, coordinatore del programma Mediterranean Hope della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, che, intervistato da Roberto Vacca e Claudio Coppini, commenta il risultato – ancora provvisorio – delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America e il peso che hanno nella politica americana gli evangelici di orientamento conservatore.

Parlamento sotto assedio covid

Parlamento sotto assedio covid


La maggioranza fa i conti, cerca disperatamente senatori in soccorso dagli altri gruppi, ma stavolta non si tratta della solita trattativa causata da una scarsa coesione politica o da turbolenze interne alla coalizione. La questione è politica ma anche istituzionale, perché sono le assenze da Covid a pesare sul voto che si annuncia mercoledì e giovedì sulla Nadef, la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, e soprattutto sullo scostamento di bilancio (dal Corriere della Sera del 12 ottobre, articolo di Alessandro Trocino dal titolo "Maggioranza sul filo in Senato").

Quali soluzioni si prospettano per un problema dal profilo istituzionale? Come può funzionare il Parlamento in tempo di Covid, soprattutto se l'epidemia dovesse peggiorare? In questa puntata di Sfogliando il giornale Roberto Vacca ne parla con l’on. Stefano Ceccanti, professore ordinario di Diritto Pubblico Comparato, Deputato e Capogruppo PD alla Commissione Affari Costituzionali. 

 

Il Consiglio annuale della Chiesa mondiale approva la misura per favorire l’adesione alle politiche della chiesa

Il Consiglio annuale della Chiesa mondiale approva la misura per favorire l’adesione alle politiche della chiesa

voto-ca-cg-unita-2016La votazione è avvenuta dopo 50 interventi dei delegati che hanno condiviso il loro punto di vista.

(Nota della redazione: il termine politica usato in questa notizia indica l’insieme di decisioni e provvedimenti che governano la Chiesa nei vari settori)

ANN/Il Messaggero Avventista online – I delegati presenti al Consiglio annuale della Conferenza Generale (CG) hanno approvato ieri, 11 ottobre, un documento che descrive nei dettagli come trattare un’entità della Chiesa che non aderisce alle decisioni votate dalla Chiesa avventista mondiale.

Con 169 voti favorevoli e 122 contrari, i membri del Comitato esecutivo della CG hanno approvato un documento di tre pagine in cui si richiede paziente e progressivo dialogo e preghiera, per la riconciliazione tra queste entità e le politiche votate dalla Chiesa.

Il processo della durata di un anno, descritto da molti delegati come conciliante nell’approccio, prevede molteplici consultazioni a vari livelli della struttura ecclesiastica, lettere pastorali che sollecitano il rispetto delle decisioni della Chiesa, e molta preghiera. Se la questione, riguardante i punti dottrinali o misure votate e le politiche della Chiesa mondiale, rimane irrisolta, si passerà al passo successivo. Il documento prevede che il Comitato amministrativo della CG elabori una proposta sulla susseguente linea di condotta, che sarà presentata al Consiglio annuale 2017 per l’approvazione.

«Lavoreremo con diligenza per portare buon dialogo e confronto», ha affermato il presidente della Chiesa mondiale, Ted N. C. Wilson, dopo il voto.

«Il Signore non lascerà che questa chiesa vacilli», ha aggiunto, «Essa procede insieme con la missione».

Il voto di martedì sera è arrivato dopo una discussione di circa tre ore sul documento “Unity in Mission: Procedures in Church Reconciliation” (Unità nella missione: procedure nella riconciliazione della Chiesa), nell’auditorium della sede mondiale della Chiesa, a Silver Spring, nel Maryland (USA). 315 delegati, rappresentanti i 19,5 milioni di membri avventisti in oltre 200 paesi e territori, si sono riuniti nel Maryland per gli incontri amministrativi annuali della Comitato esecutivo della CG, la più alta autorità decisionale della Chiesa dopo l’Assemblea Mondiale che si tiene ogni cinque anni. 292 delegati, in totale, hanno partecipato al voto.

Michael Ryan, assistente del presidente della Conferenza Generale, è tra coloro che hanno sviluppato il documento. Egli ha spiegato ai delegati, all’inizio della discussione di martedì e in parte anche durante, che il documento “Unity in Mission” (Unità nella missione) non riguarda la consacrazione delle donne pastore. Invece, ha detto Ryan, si tratta di fare in modo che tutte le entità della chiesa seguano la politica della Chiesa mondiale. Ciò, a sua volta, manterrà la chiesa unita e l’aiuterà a compiere la sua missione di diffondere il Vangelo nel mondo.

«Questo documento risponde alla richiesta di iniziare un momento di discussione e di ascolto sui problemi di non conformità che potremmo affrontare», ha spiegato Ryan, «Non è un documento sulla consacrazione delle donne, [anche se] certamente sarà uno dei test».

L’Assemblea Mondiale del 2015 ha rifiutato la proposta di permettere ad alcune regioni della Chiesa di consacrare le donne al ministero pastorale. Alcuni campi amministrativi della Chiesa hanno, tuttavia, consacrato le donne.

Molte delle 50 persone che sono intervenute nella discussione hanno espresso preoccupazione per il documento. Di esse, varie erano «invitate», con diritto di parola ma non di voto. In diversi hanno espresso preoccupazione sulla portata delle potenziali questioni che potrebbero essere affrontate, tra cui le variazioni comunemente accettate dal Working Policy. Altri, ritenendo la decisione di martedì come un seguito del voto dell’Assemblea Mondiale di San Antonio, hanno affermato che per loro la questione era di coscienza, non di salvezza. Molti hanno espresso timore che il documento avrebbe diviso la chiesa piuttosto che unirla.

Daniel Jackson, presidente della Divisione Nordamericana, ha affermato di aver dialogato e pregato con le entità all’interno del territorio della sua regione, come suggerisce il documento, e non ha visto come tale documento possa contribuire all’unità della Chiesa. Ha quindi detto che la domanda che i delegati in sostanza avrebbero dovuto porsi se avessero approvato il documento era semplice: «Questa decisione ha contribuito all’unità della chiesa?».

Jiří Moskala, decano del Seminario avventista della Andrews University, ha fatto eco a diversi delegati esprimendo disagio perché, nel documento, le dottrine fondamentali, le decisioni votate e le politiche della Chiesa mondiale sono messe sullo stesso piano. Ha richiesto uno studio teologico sulla relazione tra politica della Chiesa e dottrine fondamentali .

Alcuni delegati hanno espresso la sensazione che il documento sia stato portato al voto troppo in fretta e che necessitava ulteriore studio.

«Abbiamo bisogno di più tempo per questo documento», ha dichiarato Dave Weigley, presidente dell’Unione di Federazioni della Columbia che fa parte della Divisione Nordamericana.

Una prima forma del documento è stata redatta da Ryan insieme con i presidenti delle Divisioni la scorsa estate. I lavori sul documento revisionato sono iniziati il 3 ottobre.

Un momento divertente è avvenuto in assemblea quando il vicepresidente della Chiesa mondiale, Tom Lemon, che presiedeva la sessione, ha annunciato: «Il prossimo delegato a prendere la parola è William Miller». I presenti hanno riso perché il presidente della Federazione Potomac ha lo stesso nome e cognome del predicatore che ha fondato il movimento dell’avvento.

Unendosi alla battuta, Miller ha scherzato: «Speriamo che questa non sia una “grande delusione”».

I delegati intervenuti a sostegno del documento hanno fatto notare che i punti sollevati dagli altri delegati erano fuori tema e hanno chiesto chiarimenti al presidente della sessione, Tom Lemon. Essi ritenevano che la questione fosse solo se le entità della Chiesa avessero bisogno di conformarsi alle decisioni votate all’Assemblea Mondiale.

«Non ho il diritto di discostarmi dalle azioni intraprese dalla Chiesa mondiale», ha affermato Kathryn Proffitt, delegato laico, che ha poi continuato spiegando che non importa quali fossero le sue opinioni personali, le aveva messe da parte per ciò che l’Assemblea Mondiale aveva votato.

Guillermo Biaggi, uno dei vicepresidenti della Chiesa mondiale, ha ribadito che una decisione votata all’Assemblea Mondiale ha autorità in tutto il mondo.

«Dobbiamo rispettare questo voto», ha precisato, riferendosi al voto di San Antonio 2015.

Ha quindi aggiunto che il documento in discussione martedì sostiene la missione, «anche se alcuni possono pensarla diversamente».

Nella sala piena di opinioni differenti sul documento, la missione è stata l’unico punto su cui tutti sembravano concordare. I delegati hanno parlato con passione del loro desiderio che tutti i leader e i membri di chiesa scendano in campo per diffondere il Vangelo.

“Tutti noi, qui, amiamo la Chiesa”, ha affermato Jose Cortes, presidente della Federazione del New Jersey e ultimo delegato a parlare poco prima delle 18.00

Ha ricordato le parole che sua nonna gli disse quando divenne pastore: “Tu appartieni alla chiesa, e la chiesa appartiene a Gesù”.

Ha quindi chiesto ai presenti di prendere a cuore queste parole.

Dopo oltre due ore di interventi in platea, Lemon ha domandato ai delegati di votare su schede di carta. Gli uscieri le hanno poi raccolte e portate nella parte anteriore della sala, dove il segretario della Chiesa mondiale, G.T. Ng, e altri componenti del suo staff le hanno contate.

In un’intervista dopo il voto, Lemon ha affermato di aver apprezzato la correttezza e ritiene che il problema sia stato ben compreso.

«Il vero lavoro è appena iniziato», ha concluso.

Leggi il documento completo: Unity in Mission: Procedures in Church Reconciliation

(Foto: Brent Hardinge/ANN)

 

 

Roma Ostia – Sabato speciale e accettazione per voto

Roma Ostia – Sabato speciale e accettazione per voto

M12-RomaOstia-accettazioneAlessandro3Alessandra Zangarelli – Sabato 2 aprile, la nostra comunità ha vissuto una giornata speciale ricca di eventi e benedizioni. L’ospite, Bill Tiko, anziano della chiesa di Bath, nel Regno Unito, ha tenuto il sermone di preparazione alla santa Cena. Nella suo messaggio ha sottolineando che il Signore, nostro Creatore e Padre, ci conosce meglio di noi stessi; quindi possiamo avere la certezza che provvederà a darci sempre il meglio per la nostra vita. Vi è stata anche la cerimonia di accettazione per voto di Alessandro Salvoni, entrato a afar parte della nostra chiesa. Canti speciali sono stati offerti da Damaris Vitiello, Marco Persichetti, Daniele Mautone e Luigi Molinini. Il sabato si è concluso con una ricca agape e momenti di comunione fraterna.

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