La camminata non agonistica organizzata a San Antonio

La camminata non agonistica organizzata a San Antonio

WP_20150705_07_28_10_ProIn corsa nella metropoli assonnata.

E. Battista/Notizie Avventiste – Non è certo la Maratona di New York. Ma neanche quella di quartiere “de noartri”. È la corsa organizzata dal dipartimento della Salute della Chiesa avventista mondiale per l’Assemblea di San Antonio. Tutti i delegati e gli invitati all’evento avevano avuto, mesi fa, l’opportunità di iscriversi a questa maratona di “appena” – secondo i punti di vista – 5 chilometri. Un’occasione per svegliare la città con un evento all’insegna del fitness e del divertimento collettivo.

L’orario di partenza è fissato alle 6 del mattino, nei pressi dell’Exhibition Center Henry Gonzalez. Oltre 2.500 i partecipanti, tra di essi anche una piccola ma vociante rappresentanza italiana che dopo il saluto del Presidente Ted Wilson, intona un improvvisato inno d’Italia. Non si sa bene se per spirito patriottico o per tirarsi su di morale. Obiettivo minimo? Arrivare vivi al traguardo…. Sì, perché tra noi la preparazione atletica è molto variegata. Si va da chi ha tanti chilometri nelle gambe, a chi le miglia le ha solo nella memoria. Ma tant’è, siamo tutti alla linea di partenza. Quasi tutti con una strategia certa: cercare di non arrivare ultimi.

gara-italiani1Al via siamo una massa unica. Ma è subito una pia illusione. C’è chi sfreccia come preso dal fuoco vivo dell’ “ora o mai più”. Chi corre girato di spalle. O chi semplicemente cammina. Il percorso nella prima parte non offre granché allo sguardo. In una città ancora molto assonnata (e ci credo, sono poco oltre le sei del mattino e la sera prima ci sono stati i festeggiamenti del 4 luglio), imbocchiamo strade periferiche tra edifici anonimi. Ci fanno compagnia gli agenti della polizia che hanno transennato le strade interessate dal percorso. Ben presto, il serpentone umano si sgrana in tanti gruppetti: la dura legge della fisica comincia a fare i suoi effetti. Gli italiani si sparpagliano e si perdono di vista. Finalmente il percorso si tinge di verde dei prati e degli alberi del Brackenridge Park, il principale parco fluviale cittadino.

Intanto è chiaro che della rappresentanza italiana sarà una donna a passare prima il traguardo (vorrei fare due chiacchiere con chi ha inventato l’espressione “sesso debole”).

Non sono mancati tempi di livello agonistico: il vincitore, Anvedeo Sanchez, ha percorso la distanza in 18 minuti e 45 secondi. Diversi sono arrivati sotto i 20 minuti; Alcune ultrasessantenni sotto i 30.

Un bel momento di festa sportiva, che poteva essere ben più incisiva se si fosse celebrata in un orario (magari di sera) in cui la città poteva essere ben sveglia e spettatrice della performance di una chiesa che cerca di testimoniare – tra sprint veloci, andature più claudicanti e un po’ incerottata – un movimento di riforma nel paese dove tutto è Big. Una grande riforma sanitaria. E non solo.

La camminata non agonistica organizzata a San Antonio

Record numerico della delegazione cinese

Peter Yau (left) and Pakka Lau. Chinese Union Mission Booth. Exhibition at the 60th General Conference Session of the Seventh-day Adventist Church, Henry B. Gonzalez Convention Center, San Antonio, Texas, USA, July 2-11, 2015.Mai una presenza così folta a un’Assemblea Mondiale. I delegati impressionati dalla portata della più grande chiesa al mondo.

ARnews/Ann/Notizie Avventiste – Ci sono 100 milioni di cristiani in Cina. Di questi, più di 400.000 sono avventisti del settimo giorno.

La Cina è arrivata a San Antonio, all’assemblea Mondiale della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, con circa 50 delegati e ospiti speciali. La delegazione cinese più numerosa in assoluto. Nel descrivere la Chiesa avventista in Cina, il presidente della missione, Robert S. Folkenberg Jr., usa parole quali “dinamica”, “in transizione”, “dotata di un profondo senso della missione”.

La Chiesa avventista in Cina non è organizzata, come in altre parti del mondo, in chiese locali, Federazioni e Unioni. In realtà essa consiste in un unico livello: la chiesa locale. Una comunità può contare migliaia di avventisti, divisi in centinaia di chiese che forniscono il sostegno finanziario al proprio pastore locale. Le zone metropolitane spesso hanno una “chiesa madre” che sostiene centinaia di comunità più piccole, nel circondario.

Pakka Lau (right) with a visitor to the Chinese Union Mission Booth. Exhibition at the 60th General Conference Session of the Seventh-day Adventist Church, Henry B. Gonzalez Convention Center, San Antonio, Texas, USA, July 2-11, 2015.

Fra i delegati cinesi presenti vi è una professoressa universitaria, un’imprenditrice e un pastore.

La professoressa, avventista da 30 anni, è a capo di un gruppo di circa 80 giovani nella sua chiesa, a nord del paese. La città in cui vive, vicina al confine con la Russia, conta 3.000 membri, ma non si riuniscono tutti nello stesso edificio.

L’imprenditrice vive a Pechino, dove lavora vendendo abiti. È anziano in una chiesa di 300 persone, conduce i servizi religiosi e si occupa dei contatti con le autorità locali. A Pechino vivono circa 7.000 avventisti.

Il pastore, avventista di quarta generazione, si occupa di 13 chiese a Wenzhou, una città con oltre 3 milioni di abitanti. Nel corso degli anni ha partecipato alla costituzione di oltre 200 chiese, con circa 30.000 membri, in diverse province cinesi.

“La Cina è un luogo speciale,” ha affermato uno dei pastori cinesi presenti all’Assemblea.

In effetti, gli avventisti cinesi affrontano sfide uniche nel loro genere, come condividere il Vangelo in un paese con circa 1,3 miliardi di persone; una realtà assente in qualunque altra nazione. Ma forse, gli avventisti amano le sfide.

(Foto © Tor Tjeransen)

La camminata non agonistica organizzata a San Antonio

Mario Brito è il nuovo presidente dell’Eud

SONY DSCNuovo anche il segretario, Barna Magyarosi; confermato il tesoriere, Norbert Zens.

C.Cozzi/G. Cupertino/ Notizie Avventiste – I delegati dell’Assemblea Mondiale della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, riuniti a San Antonio, hanno nominato il past. Mario Brito alla carica di presidente della Regione Intereuropea (Eud), l’area geografica della chiesa di cui fa parte anche l’Unione avventista italiana.

“Mi farebbe molto piacere vedere la nostra regione unita nel compimento della missione che il Cristo ci ha affidato. La missione possa unirci”, ha affermato dopo l’elezione.

Mario_BritoIl past. M. Brito è nato a Praya, sull’Isola di Capo Verde, il 24 settembre 1955. Nel 1973 è emigrato in Portogallo, a Lisbona. Ha intrapreso gli studi di teologia presso il Seminario avventista di Sagunto (in Spagna), la Facoltà Avventista di Teologia in Francia e la Andrews University, negli Stati Uniti.

Pastore nel 1981, è stato poi chiamato all’insegnamento, diventando decano del seminario di teologia in Portogallo e “church planter” (fondatore di nuove chiese). Nel 1997 è stato eletto presidente dell’Unione portoghese. Nel 2005 è diventato responsabile del dipartimento Scuola del Sabato e Ministeri Personali, e di quello della Gestione cristiana della vita presso l’Eud, pur rimanendo anche presidente dell’Unione portoghese ancora per un anno. Nel 2010 è stato nominato responsabile dell’Associazione pastorale e Cappellania all’Eud.

Sposato con Maria José, responsabile di Sheperdess, l’associazione delle mogli di pastore, presso l’Eud, ha una figlia, Estela Abigail, che ha sposato a sua volta un pastore.

Barna_Magyrosi_1-300x300Barna Magyarosi è il nuovo segretario dell’Eud. Nato il 13 novembre 1973 a Târgu-Mures, in Romania, ha conseguito una laurea triennale presso l’Istituto Teologico Avventista di Bucarest, un’abilitazione in teologia presso l’università di Babes-Bolyai, a Cluj-Napoca, in Romania, una laurea specialistica in Religione presso la Andrews University e un dottorato in teologia presso l’Università di Bucarest.

L’esperienza professionale di Barna è iniziata nel 1996 in qualità di pastore per la Conferenza della Transilvania Meridionale, in Romania. Successivamente è stato nominato docente invitato all’Istituto Teologico Avventista della Romania. Dopo aver ricoperto vari incarichi dirigenziali in Romania, nel 2010, è nominato direttore dei Ministeri dell’Educazione all’Eud.

Barna Magyarosi è sposato con Noémi-Laura e ha una figlia, Blanka.

Norbert_Zens_2-300x300L’assemblea ha anche confermato Norbert Zens a tesoriere dell’Eud. Nato nel 1966 in Germania. Norbert Zens ha lavorato in diverse aziende tedesche come consulente per vari progetti (aziende del settore pubblico e privato), ingegnere progettista e responsabile della logistica in uno stabilimento di produzione just in time. Prima di essere eletto tesoriere dell’Eud nel 2010, ha lavorato per nove anni come direttore amministrativo del Seminario Avventista di Bogenhofen, in Austria. È sposato con Christina Zens.

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Tutto come prima

Alamo Dome
Alamo Dome

I delegati dell’Assemblea Mondiale hanno detto “no” alla possibilità che le 13 aree geografiche della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno decidano indipendentemente se consacrare o meno le pastore.

Notizie Avventiste – Manteniamo la politica attuale. Questo il senso del voto dell’Assemblea Mondiale della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, riunita a San Antonio, in Texas, dal 2 all’11 luglio. Infatti, i delegati non si sono espressi direttamente sulla consacrazione delle donne al ministero pastorale; la vittoria del “no” semplicemente non ha dato alle 13 aree geografiche in cui è suddivisa la chiesa nel mondo la libertà di decidere se consacrare o meno le pastore. E motivazioni anche non legate specificatamente alla consacrazione femminile possono aver portato alcuni a dire “no”.

Il 58,4 per cento dei delegati si sono espressi negativamente, nella votazione dell’8 luglio, avvenuta per scrutinio segreto alla fine di una giornata di discussione, contro il 41,6 per cento dei favorevoli.

“Il voto è sicuramente un atto storico, che rischia tuttavia di mettere in difficoltà la chiesa”, ha affermato a caldo Giuseppe Cupertino, segretario della Unione avventista italiana (UICCA) e delegato all’Assemblea, subito dopo l’annuncio dell’esito della votazione. “A parte molti paesi ‘occidentali’, che si sono mossi nella direzione di riconoscere il ministero pastorale delle donne, vi sono anche alcuni paesi asiatici che per le particolari condizioni locali hanno una quota considerevole di donne impegnate nella leadership delle chiese”, ha aggiunto.

Per Ted N. C. Wilson, rieletto presidente della chiesa mondiale per il prossimo quinquennio, il voto non ha nulla a che vedere con la consacrazione delle donne come anziani delle chiese locali, una pratica basata su norme in vigore da diversi decenni, e non riguarda i pastori autorizzati, qualifica ricoperta da uomini e donne.

Dello stesso parere il presidente della Regione Nordamericana (Nad), Daniel R. Jackson, che ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma tra l’altro:

“È di vitale importanza comprendere che la Nad continuerà a seguire le direttive del Working Policy della chiesa avventista mondiale, che permette alle Federazioni e alle Unioni di abilitare le donne a svolgere il ruolo di pastori autorizzati. Continueremo inoltre a incoraggiare il ricorso alla consacrazione delle donne come anziani e diaconesse locali”.

L’esito del voto ha comunque deluso gli avventisti che fanno parte di quel 2 per cento di membri di chiesa residenti nel cosiddetto “nord globale”; anche se il 41,6 per cento di voti favorevoli fa pensare che qualcosa stia cambiando.

“È vero, la percentuale indica che anche nel ‘sud globale’, dove risiede il 98 per cento degli avventisti, si fa strada un’altra concezione rispetto a quella della cultura locale”, ha affermato positiva Dora Bognandi, direttore associato del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa dell’UICCA. “Nella chiesa avventista, la consacrazione pastorale è valida a livello mondiale e non tutti hanno come retaggio culturale la parità tra uomo e donna”, ha aggiunto.

Per la Regione Transeuropea (Ted) della Chiesa, che comprende anche Regno Unito e vari paesi del Nord Europa, il risultato è stato deludente. Molte nazioni all’interno della Regione sono tra i più laici del mondo e non solo hanno norme rigorose in materia di parità di genere sul posto di lavoro, ma hanno anche molti giovani di talento nella chiesa che vogliono capire perché la consacrazione delle donne dovrebbe essere un problema.

Dopo il voto, il past. Raafat Kamal, presidente della Ted, ha ritenuto l’esito “come una decisione globale che colpisce un contesto locale”. Ha quindi dichiarato: “Dovremo affrontare le ripercussioni locali che avrà nel contesto della Ted”.

Ci sono oltre sessanta pastore che lavorano nell’area geografica della Ted. Altre trenta donne ricoprono incarichi amministrativi.

“Sono state a guardare con vivo interesse quanto è successo oggi”, ha proseguito Kamal, “Per loro, così come per tutti gli avventisti nei 22 paesi che la Ted rappresenta, abbiamo bisogno di discutere la via da seguire. Dobbiamo sostenere le nostre pastore e le chiese di cui si occupano”.

(Foto: @Zemleduch)

Attraversate il Giordano… non indietreggiate

Attraversate il Giordano… non indietreggiate

Sermone di Ted N. C. Wilson, sabato 11 luglio 2015, durante la 60esima Assemblea Mondiale, nell’Alamodome di San Antonio, in Texas. Testo biblico: Giosuè 1: 1-7

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Per ascoltare il sermoneclicca qui

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Testo del sermone….

Ted Wilson -                         Seth Shaffer Photographer
Ted Wilson – Seth Shaffer Photographer

Buongiorno, fratelli e sorelle in Gesù Cristo! Dio ci ha grandemente benedetto dandoci il privilegio di adorarlo insieme a San Antonio, in questo ultimo sabato mattina della 60esima Assemblea Mondiale. Veniamo da tutte le parti del mondo. Persone ripiene di Spirito Santo e pronte a proclamare il messaggio dei tre angeli con maggiore potenza, mentre impariamo da Gesù, ogni giorno, che cosa vuol dire essere suoi seguaci… uniti questa mattina come un grande movimento dell’avvento che appartiene a Dio e alla famiglia spirituale. Ringraziamo il Signore per i modi in cui ha guidato questa Assemblea Mondiale negli ultimi dieci giorni e lo lodiamo e glorifichiamo per l’unità e unicità di intenti nel compiere la sua missione in favore di questa terra morente.

Come ho detto cinque anni fa, la Chiesa Avventista del Settimo Giorno è il movimento del «rimanente» di Dio, formato da coloro che, secondo quanto afferma Apocalisse 12:17, osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù Cristo; siamo in un viaggio diretto verso il cielo. Dobbiamo «andare avanti, non indietro», perché siamo quasi arrivati a casa! Sono più che mai convinto che il ritorno di Gesù sia vicino, proprio alle porte! L’inno tema dell’Assemblea, che conosciamo bene da tanti anni, «We Have this Hope» (Abbiamo questa speranza), proclama la grande attesa degli avventisti in tutto il mondo: Gesù ritorna presto (Wilson ripete questa frase in spagnolo, francese, portoghese, swahili, russo, coreano, arabo, cinese, hindi, tagalog, ndt) e in tante altre lingue del mondo che condividono queste parole di incoraggiamento e speranza. È il tema di questa Assemblea Mondiale 2015: «Sorgi! Risplendi! Gesù ritorna!».

Desideriamo ardentemente il ritorno di Gesù… ma perché siamo ancora qui? Da tempo, Gesù desidera ritornare. Non ci sono più periodi profetici… sono finiti nel 1844 con l’inizio del giudizio investigativo. In questo preciso momento, Cristo svolge un ministero per noi nel luogo santissimo di un santuario reale nel cielo. Vuole far scendere la pioggia dell’ultima stagione, quella dello Spirito Santo, sopra il suo popolo perché porti a termine l’opera su questa terra. Desidera che ci umiliamo davanti a lui e ci mettiamo completamente nelle sue braccia eterne. Vuole che condividiamo la buona novella della salvezza per grazia, che non dipende da noi e per la quale non dobbiamo vantarci, ma è un dono di Dio, come si legge in Efesini 2:8-9; che condividiamo la sua giustizia la quale si manifesta nella giustificazione e santificazione, e produce in noi «il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo», come afferma Filippesi 2:13; che condividiamo l’opera buona iniziata poiché egli «la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù», come leggiamo in Filippesi 1:6.

Ma siamo Laodicea e abbiamo bisogno di umiliarci davanti al Signore e di comprare da lui «oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere» (Ap 3:18).

Sì, Signore, prendici, plasmaci, creaci e saziaci. Opera in noi il risveglio e la riforma attraverso la tua potenza santificatrice, ogni giorno, come abbiamo letto nella tua sacra Parola, nel tuo Spirito di profezia, e preghiamo con sincerità perché lo Spirito Santo sia presente nella nostra vita. Sì, risveglio e riforma per questo nuovo quinquennio e fino alla fine del tempo di grazia. «Risveglio e riforma, per te, la tua famiglia, la tua chiesa, la tua comunità». Vogliamo che questa esperienza, tramite il sangue e la grazia di Gesù Cristo, sia un cammino quotidiano con lui. Vogliamo andare a casa!

Conosciamo i segni dei tempi descritti in Matteo 24 e ci rendiamo conto che oggi le sfide politiche sono ormai fuori dal controllo della maggior parte dei governi, le condizioni economiche sono fragili e inaffidabili, le catastrofi naturali aumentano di intensità e capacità distruttiva, i cambiamenti sociali sfidano la Parola di Dio, l’ecumenismo cresce rapidamente nella sua falsa, non biblica e vanificante influenza sulla società, eppure siamo ancora qui. Ma Dio dice: «Sorgi! Risplendi!». Ci dice di essere potenti testimoni del meraviglioso messaggio di Cristo in questo mondo caotico; il gran conflitto sta per chiudersi e Gesù tornerà per il suo popolo!

Tre volte, nell’ultimo capitolo dell’ultimo libro della Bibbia, Apocalisse 22:7,12 e 20, lo stesso Gesù dice: «Io vengo presto». Signore, vogliamo andare a casa! Vogliamo attraversare il fiume Giordano per entrare nella terra promessa. Apri la strada davanti a noi. Portaci attraverso le acque. Poniamo la nostra completa fiducia in te. Guidaci attraverso la furia del Giordano fino alla nostra casa eterna e non permettere che indietreggiamo. Aiutaci a dipendere completamente da te in ogni cosa, nonostante la tentazione di ripiegare. Tu sei la nostra roccia e la nostra salvezza… Aiutaci ad attraversare il Giordano e a non battere in ritirata!

Leggiamo insieme in Deuteronomio: «Poi Mosè salì dalle pianure di Moab sul monte Nebo, in vetta al Pisga, che è di fronte a Gerico. E il Signore gli fece vedere tutto il paese… Il Signore gli disse: “Questo è il paese riguardo al quale io feci ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe questo giuramento: Io lo darò ai tuoi discendenti. Te l’ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai”. Mosè, servo del Signore, morì là nel paese di Moab, come il Signore aveva comandato» (Dt 34:1-5).

Mosè era così vicino, eppure così lontano. La Bibbia dice che quando Mosè morì, fu Dio stesso a seppellirlo. Sappiamo che Dio risuscitò Mosè e lo portò in cielo per essere un esempio di quelli che moriranno in Cristo e saranno risuscitati attraverso la potenza vivificatrice che si manifesterà al suono della tromba, quando ritornerà.

Circa un anno fa, ho avuto il privilegio di essere sul Monte Nebo e di guardare le vaste pianure sottostanti: a nord verso il mar di Galilea, attraverso il fiume Giordano fino a Gerico; a sud, fino al Mar Morto. È stata un’esperienza emozionante rendersi conto che Dio aveva parlato a Mosè proprio lì e gli aveva mostrato la storia futura d’Israele, con i suoi alti e bassi… il suo rinnovato impegno verso Dio e la sua nuova apostasia fatta di pratiche egocentriche e idolatre. Mosè lo vide sottomettersi alle potenze straniere. Vide Gesù venire come un bambino e la sua meravigliosa e perfetta vita e anche il suo ministero. Vide l’agonia nel Getsemani, il tradimento, le percosse e la crocifissione. «… il suo cuore fu stretto dalla morsa dell’angoscia e lacrime amare scesero dai suoi occhi. Mosè comprese la tristezza del Figlio di Dio. … E appena Mosè vide l’ipocrisia e l’odio diabolico che la nazione ebraica manifestò nei confronti del proprio Redentore, fu addolorato e si indignò… udì il grido angoscioso del Cristo: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»” (Mc 15:34); e lo vide inerme nella tomba nuova di Giuseppe mentre la disperazione più cupa avvolgeva il mondo. Ma ecco il Cristo risorgere come un conquistatore, ascendere al cielo insieme agli angeli che lo adoravano, guidare folle di “prigionieri”. Vide le porte splendenti aprirsi per riceverlo e gli eserciti del cielo dare il benvenuto al loro condottiero con canti di trionfo. Gli fu rivelato che anche lui sarebbe stato fra coloro che avrebbero atteso il Salvatore per aprirgli le porte eterne» (Patriarchi e profeti, pp. 475, 476 versione inglese).

Dio rivelò a Mosè la storia della chiesa cristiana man mano che i discepoli predicarono il Vangelo, il modo in cui tutti coloro che avevano accettato il messaggio di Cristo sarebbero diventati, per fede, progenie di Abramo e avrebbero fatto «conoscere al mondo la legge di Dio e il messaggio di suo Figlio» (Idem, p. 476). Vide il mondo cristiano professare di accettare Cristo, ma negare la legge di Dio. Vide gli avventisti del settimo giorno ignorati e respinti dalla maggioranza, ma rispettati da pochi fedeli. «Vide l’ultima grande lotta in cui le potenze terrene cercavano di distruggere coloro che osservavano la legge… Udì il patto di pace stipulato da Dio con chi era rimasto fedele alla sua legge… Vide il ritorno del Cristo in gloria…» (Idem, p. 477). Poi scorse la nuova terra, la terra promessa, la più bella che avesse mai visto. «Mosè contemplò, pervaso da una gioia indicibile, l’adempimento di una liberazione gloriosa, al di là delle sue speranze più ottimistiche. Finiti per sempre i pellegrinaggi terreni, l’Israele di Dio entrava, alla fine, in un paese magnifico» (Idem, p. 477).

Andiamo ora sul Monte Nebo per alcuni momenti, dove Mosè ha avuto questa visione profetica del futuro.

Quale privilegio ha avuto Mosè di vedere Dio in azione per il suo popolo nel corso della storia, fino a oggi. Presto attraverseremo il Giordano metaforico per entrare in quella terra promessa ed essere accolti dal Padre, da Cristo, dallo Spirito Santo, da Mosè, da Elia, da Enoch e dagli angeli.

Ma torniamo agli israeliti. Erano ancora sul lato orientale del Giordano, dopo essere stati quaranta anni nel deserto. Non lo avevano ancora attraversato. Avevano trascorso 30 giorni in lutto per la perdita di Mosè. Solo quando non c’era più compresero appieno il suo ruolo paterno nella loro vita, la sua saggezza e capacità di consiglio. Tuttavia non erano soli… la nube di giorno e la colonna di fuoco di notte sopra il santuario ricordavano costantemente che Dio potente era al loro fianco. Fratelli e sorelle, il Dio onnipotente è con noi oggi, in questo stadio e in tutto il mondo, mentre ci prepariamo ad attraversare il Giordano… non indietreggiamo!

Come sostituto di Mosè, Giosuè divenne il leader riconosciuto d’Israele. Era coraggioso, tranquillo, fedele, risoluto, attento, leale e aveva piena fiducia in Dio. Era Giosuè che Dio aveva scelto per guidare i figli d’Israele nella terra promessa, grazie alla piena e soprannaturale potenza di Dio.

Il testo di Giosuè 1:2 ci dice che Dio parlò direttamente a Giosuè dicendo: «Mosè, mio servo, è morto. Alzati dunque, attraversa questo Giordano»… Attraversa questo Giordano… non battere in ritirata… Attraversa il Giordano… «Tu con tutto questo popolo, per entrare nel paese che io do ai figli d’Israele… Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, io ve lo do…». Giosuè e i figli d’Israele non dovevano scoraggiarsi o ritirarsi. Dio continua nei versetti 6 e 7 con le parole per noi oggi, a San Antonio: «Sii forte e coraggioso… Solo sii molto forte e coraggioso; abbi cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai». Credenti avventisti del settimo giorno, abbiate coraggio nel Signore, chiedergli di aiutarci a mantenere la sua legge morale e a rendere la Parola di Dio centrale in tutto ciò che facciamo… non rimanete bloccati su un lato o sull’altro della strada… rimanete nel mezzo della volontà di Dio; attraversate il Giordano e non indietreggiate!

La Parola di Dio… che libro prezioso! La sua legge, le sue profezie, le sue istruzioni, il suo Vangelo… le sue lettere d’amore per noi. Potete contare sulla Parola di Dio!

Ho tre Bibbie con me e sono preziose. Due appartenevano a ministri consacrati del Vangelo, che sono morti in Gesù. Questa prima Bibbia era di mio nonno, N. C. Wilson, il primo N. C. della famiglia era un grande studioso della Parola. Mi scriveva lettere di incoraggiamento quando ero un giovane pastore. Ero molto affezionato a nonna e nonno Wilson, entrambi innamorati della Parola di Dio e dello Spirito di profezia. Questa seconda Bibbia era del mio caro papà, Neal C. Wilson, il secondo N. C. della famiglia. Papà mi ha insegnato a credere e a rispettare la Parola di Dio. Egli amava predicare la Parola, fonte inesauribile d’insegnamento da parte di Dio. Sia mia madre sia mio padre amavano la Bibbia e lo Spirito di profezia. Entrambi mi hanno trasmesso completa fiducia e amore per una lettura semplice della Parola di Dio e grande apprezzamento per lo Spirito di profezia. Non ho mai sentito una sola osservazione sprezzante da parte dei miei genitori sulla Bibbia o sullo Spirito di profezia… solo grande rispetto e accettazione. Chiedo di avere lo stesso amore e rispetto per questo libro e per lo Spirito di profezia. Se non leggete da un po’ uno dei due, prendere la Bibbia e leggetela, aprite La via migliore, La speranza dell’uomo, Sulle orme del gran medico, Il gran conflitto, Patriarchi e profeti, Testimonies (Le testimonianze) o qualsiasi altro libro dello Spirito di profezia e leggetelo. Vedrete Dio agire nel vostro cuore e nella vostra vita. Partecipate con gli avventisti di tutto il mondo, all’inizio di questo quinquennio, leggendo ogni giorno un capitolo della Bibbia e due pagine circa dei libri dello Spirito di profezia. Nei cinque anni appena trascorsi è stata una gioia leggere la Bibbia e in questo quinquennio sarà lo stesso. Naturalmente, se già seguite un vostro programma di lettura, continuate pure, ma cerchiamo di sperimentare la Parola di Dio e lo Spirito di profezia nella nostra vita quotidiana.

In quanto avventisti, accettiamo pienamente la Bibbia come Parola ispirata da Dio e sappiamo che lo Spirito di profezia è una luce minore, ispirata da quella stessa ispirazione divina che porta alla luce maggiore, la Bibbia. Nell’ultima Assemblea Mondiale a cui Ellen G. White partecipò, dopo aver pronunciato il suo messaggio lasciò il pulpito. Poi si fermò e tornò tenendo la grande Bibbia del pulpito tra le mani e proclamò: «Vi raccomando questo libro». Fratelli e sorelle, se vogliamo attraversare il Giordano, leggiamo sul serio la Parola di Dio e lasciamo che i suoi insegnamenti, tramite la guida dello Spirito Santo, ci cambino la vita. Davide ha affermato: «Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te» (Sl 119:11). Potete contare sulla Parola di Dio e sullo Spirito di profezia!

Ed ecco qui la mia Bibbia… ce l’ho da cinque anni, da quando ho perso un’altra Bibbia preziosa su un aereo. Ho comprato questa e l’ho subito amata, anche se l’ho smarrita ben due volte, ma in entrambi i casi il Signore l’ha fatta miracolosamente tornare a me. Essa è preziosa non solo perché è il libro su cui studio e predico, ma soprattutto perché è la Parola di Dio! La persona che ha recuperato questa Bibbia l’ultima volta che l’ho smarrita, mi ha dato un collegamento speciale per non perderla di nuovo… è «il guinzaglio della Bibbia di Ted!». Amici miei, posso perdere di nuovo questa Bibbia, ma non smarrirò la Parola del Signore perché non può mai essere persa! La Parola di Dio è sicura e fondamentale. È eterna e si può credere in questa Parola… così come la si legge!

Questo prezioso libro, la Bibbia, è vero e affidabile. Lo si può leggere nella lingua desiderata ed è vera!

Sì, Dio ha davvero creato recentemente questo mondo in sei giorni letterali e consecutivi, si è riposato il settimo giorno, il sabato, e ci chiede di fare lo stesso come segno della nostra eterna fedeltà a lui. Gli israeliti hanno attraversato miracolosamente il Mar Rosso! Dio ha dato loro la manna! I dieci comandamenti sono stati scritti dal dito di Dio! Il servizio del santuario mostra la salvezza e il ministero di Cristo sulla terra e in cielo! Gesù è venuto in fasce, ha vissuto una vita perfetta, è morto per noi, è risorto per noi, è salito in cielo e ritornerà nella medesima maniera! Cristo svolge ora un ministero in nostro favore come Sommo Sacerdote ed è entrato nel luogo santissimo nel 1844, per completare il giudizio investigativo! Gesù ritorna! La Parola di Dio è accurata e veritiera e la si può capire così come la si legge!

Il testo di Giosuè 1:8-9 afferma: «Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai. Non te l’ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il Signore, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai».

Era il segnale di Dio agli israeliti per attraversare il Giordano e Giosuè comandò la preparazione per questa impresa. Si alzò presto la mattina e insieme con tutti i figli d’Israele si fermò sulla la riva del fiume (Gs 3:1). Era arrivato il momento di vedere di nuovo i grandi miracoli di Dio! «Quando vedrete l’arca del patto del Signore vostro Dio, portata dai sacerdoti levitici, partirete dal luogo dove siete accampati, e andrete dietro ad essa» (v. 3). Poi diede le seguenti istruzioni: «Santificatevi, perché domani il Signore farà meraviglie in mezzo a voi» (v. 5). Se ci umiliamo davanti al Signore e l’uno verso l’altro, se invochiamo Dio perché ci mandi la pioggia dell’ultima stagione, quella dello Spirito Santo, se permettiamo che la potenza santificatrice dello Spirito Santo ci renda sempre più simili a Cristo, allora vedremo «meraviglie» in mezzo a noi, man mano che il messaggio dell’avvento si spande a macchia d’olio!

Al versetto 9, Giosuè disse al popolo: «… ascoltate le parole del Signore vostro Dio». Dio assicurò di scacciare gli abitanti della terra promessa.

I prossimi sviluppi sono avvincenti! «Il popolo, partito dalle sue tende per oltrepassare il Giordano, aveva davanti a sé i sacerdoti che portavano l’arca del patto. Appena quelli che portavano l’arca giunsero al Giordano e tuffarono i piedi nell’acqua della riva (il Giordano straripa dappertutto durante tutto il tempo della mietitura), le acque che scendevano dalla parte superiore si fermarono e si elevarono in un mucchio a una grandissima distanza…» (Gs 3:14-16).

Era primavera e il livello dell’acqua era molto alto. Patriarchi e profeti così racconta: «Le schiere d’Israele smontarono le tende e scesero sino alla riva del Giordano. Tutti sapevano che senza l’aiuto di Dio non avrebbero potuto sperare di attraversare il fiume. In quel momento dell’anno – era primavera – a causa dell’acqua di fusione proveniente dalle nevi, il livello del Giordano si era talmente alzato da superare gli argini e da renderne difficile il passaggio lungo i guadi, ma Dio voleva che gli israeliti attraversassero il fiume in maniera miracolosa» (p. 483, versione inglese).

Molte volte Dio ci conduce in situazioni difficili o impossibili in cui lo lodiamo quando vediamo come egli usa queste difficoltà per farci crescere. Fratelli e sorelle, attraversate il Giordano, non tornate indietro! Lodiamo Dio quando apre la strada davanti a noi? Per questo egli ci vuole ricordare i suoi interventi nella nostra vita e creare punti di riferimento per non dimenticare mai di «attraversare il Giordano e non indietreggiare».

Il versetto 17 rivela che i sacerdoti avevano portato l’arca in mezzo al Giordano ed erano rimasti lì fino a quando il popolo aveva attraversato il fiume. Prima che i sacerdoti andassero via, Giosuè chiamò un rappresentante di ciascuna delle dodici tribù perché prendesse una grande pietra dal letto del fiume. Con tutte le dodici pietre fu creato un monumento in ricordo dell’evento. Giosuè 4:6-7 dice: «Affinché questo sia un segno in mezzo a voi. In avvenire, i vostri figli vi domanderanno: “Che cosa significano per voi queste pietre?”. Allora voi risponderete loro: “Le acque del Giordano furono tagliate davanti all’arca del patto del Signore; quand’essa attraversò il Giordano… e queste pietre sono per i figli d’Israele un ricordo per sempre”».

C’è sempre stata la necessità di ricordare, di stabilire un segno che ci ricorderà costantemente qualcosa. Era questo lo scopo del monumento di pietra simbolo della traversata degli israeliti: doveva ricordare ciò che Dio aveva fatto. Ed è esattamente il motivo per cui Dio vuole che ci ricordiamo quanto accade qui a San Antonio: ciò che lo Spirito Santo sta realizzando nella nostra vita, che la nostra missione è di proclamare «Sorgi! Risplendi! Gesù ritorna!”. Voi siete i «punti di riferimento”. Dio ha uno scopo speciale per ognuno di noi che formiamo la sua chiesa del rimanente: ricordare come ci ha guidato in passato. Nel libro Life Sketches leggiamo: «Quando rivedo la nostra storia passata, essendo andati avanti passo dopo passo fino alla nostra attuale posizione, posso dire: grazie a Dio! Quando vedo come il Signore ha operato, il mio cuore è pieno di stupore e di fiducia in Cristo nostra guida. Non abbiamo nulla da temere per il futuro, eccezion fatta se dimentichiamo il modo in cui il Signore ci ha condotti e il suo insegnamento nella nostra storia passata» (p. 196).

Quale privilegio abbiamo di testimoniare la potenza di Dio nel guidare il suo movimento dell’avvento e ciò che egli farà negli ultimi giorni della storia della terra! Certo, Dio non vuole solo che ricordiamo, ma che partecipiamo attivamente alla vera missione della sua chiesa, la ragione per cui io e voi siamo membri di questa preziosa chiesa avventista del settimo giorno. Invito tutti i membri delle chiese locali in tutto il mondo a partecipare attivamente al risveglio e alla riforma: tu, la tua famiglia, la tua chiesa, la tua comunità! Membri laici, vi sfido a essere coinvolti nella missione quotidiana della chiesa molto di più di quanto abbiate fatto prima. Contiamo su di voi! Dio conta su di voi! Voi siete i «punti di riferimento», le testimonianze in movimento e i memoriali della verità di Dio. Siate coinvolti al massimo nell’evangelizzazione e nella missione, trovate il tempo per leggere e pregare per il progetto strategico mondiale avventista «Reach the World». È il vostro e nostro progetto; è il progetto di Dio. L’evangelizzazione è la linfa vitale della chiesa. Tutti noi dobbiamo essere coinvolti in essa, sia tramite la testimonianza personale e i piccoli gruppi, sia con l’evangelizzazione pubblica nelle sue varie forme. Ogni volta che tengo una serie di conferenze evangelistiche, come è avvenuto a maggio ad Harare, in Zimbabwe, ricevo un carica di energia spirituale e sono più radicato nella meravigliosa comprensione biblica che Dio ci ha dato in quanto avventisti del settimo giorno. Sono entusiasta del logico, solido e prezioso messaggio di Dio sull’avvento. Mi rivolgo a tutti i nostri amministratori, pastori e laici del mondo, siate coinvolti nell’evangelizzazione personale e soprattutto pubblica, anche se qualcuno pensa che non funzionerà là dove vive. Adattate i metodi, ma testimoniate. Ogni impegno, guidato da Dio, per raggiungere i cuori delle persone, porterà frutto. L’evangelizzazione non è morta! È più viva che mai! Dio è in essa poiché è il suo progetto e la benedirà!

In questo siamo insieme sotto la mano onnipotente di Dio: dirigenti e membri di chiesa che lavorano di pari passo nella missione di testimoniare. Guardiamolo operare mentre impariamo ad appoggiarci completamente sulla sua potenza. Testimonies for the Church, volume 9, pagina 117, dice: «L’opera di Dio su questa terra non potrà mai finire fino a quando gli uomini e le donne che sono nella nostra chiesa non si compatteranno nel lavoro e uniranno il loro impegno con quello dei pastori e dei dirigenti della chiesa». Dio vuole che ci uniamo nella più grande missione di testimonianza che il mondo abbia mai visto. La pioggia dell’ultima stagione, dello Spirito Santo, cadrà e l’opera sarà terminata.

Membri di chiesa, lasciate che lo Spirito Santo rivoluzioni il vostro pensiero. Prendete la missione evangelistica nelle vostre mani quotidianamente, lavorando a stretto contatto con i dirigenti e i pastori. Partecipate in maniera totale. Non siate solo coinvolti nei meccanismi della chiesa. Sì, è necessario essere impegnati nel funzionamento interno della chiesa per farlo andare avanti, ma ancora di più, abbiamo bisogno di valorizzare in maniera totale i laici nel portare il peso dell’evangelizzazione e della missione insieme con i pastori e gli operai della chiesa. Raccontate agli altri la vostra relazione con Cristo! È ora di tornare a casa! «Sorgi! Risplendi! Gesù ritorna!». Raccogliete il comando di Dio: «Attraversate il Giordano, non indietreggiate!».

Giovani della chiesa avventista del settimo giorno, questa è la vostra chiesa. Questo è il vostro movimento dell’avvento. Questa è la vostra missione. Cristo è il vostro Maestro. Approfittate di ogni opportunità per servire gli altri nel nome di Gesù! Raccogliete il comando di Dio: «Attraversate il Giordano, non indietreggiate!».

Pastori, operatori sanitari e insegnanti, svolgete un lavoro meraviglioso per il Signore. Siate forti nella Parola di Dio. Rimanete radicati nei pilastri del movimento avventista di Dio. Raccogliete il comando di Dio: «Attraversate il Giordano, non indietreggiate!».

Mariti, mogli e famiglie, non consentite a nulla di insinuarsi nelle vostre case per distrarvi dai progetti di Dio per voi e per i vostri figli. Eliminate i programmi televisivi, i social media, la musica, i libri e altre influenze che vi distraggono da Gesù e dalla sua verità biblica. Raccogliete il comando di Dio: «Attraversate il Giordano, non indietreggiate!».

Faccio appello a tutti noi nella chiesa di mettere da parte le differenze di opinione e di umiliarci davanti a Dio. Questo è il momento di essere uniti sotto Cristo, nostra giustizia.

Nel libro Counsels to Ministers, alla pagina 145, leggiamo: «Con simpatia e fiducia gli operai di Dio devono essere uniti tra loro. Colui che dice o fa qualcosa che tende a separare i membri della chiesa di Cristo si oppone all’obiettivo del Signore. Le dispute, il dissenso nella chiesa, alimentare il sospetto e l’incredulità disonorano Cristo”. Dio ha parlato per mezzo di Ellen G. White rivolgendo una supplica a ciascuno di noi in Testimonies, vol. 9, a pagina 219: «Prego che egli renda mite e sottomesso ogni cuore… che non ci sia nessuna auto-esaltazione. Se gli operai si umilieranno davanti a Dio, saranno benedetti».

Uniti sotto la sua direzione, Dio porterà i suoi figli al Giordano in tanti modi da ogni parte del mondo, man mano che il cielo tocca la loro vita e coloro con i quali vengono in contatto. Penso a Tihomir Min, un giovane bulgaro-vietnamita che ho incontrato l’anno scorso ad Hanoi, il quale ha condiviso la sua testimonianza personale e il viaggio che continua a percorrere verso la verità di Dio. Tihomir si poneva domande suo Dio e sulle sue radici durante la sua infanzia in Bulgaria, vissuta in una famiglia con madre bulgara e padre vietnamita. Quando aveva circa dieci anni, i suoi genitori divorziarono. Tihomir affrontò vari problemi nella sua ricerca di Dio, fu anche attaccato dagli spiriti maligni, mentre cercava di trovare la pace. Pregò: se Dio esiste veramente, per favore mi aiuti. All’improvviso, cominciò a provare sollievo e incoraggiamento. Poi trovò un sito web cristiano che gli offrì incoraggiamento, alcuni CD e il libro… Il gran conflitto. Scoprì che l’amministratore del sito era un avventista. La lettura de Il gran conflitto portò Tihomir a leggere la Bibbia che lo entusiasmò moltissimo e gli cambiò la vita. Un giorno affermò: «La mia vita è cambiata quando ho aperto gli occhi su Dio». Tihomir si sentì in dovere di recarsi in Vietnam. Lì trovò parte della sua famiglia, ma scoprì una famiglia molto più grande… la famiglia di Dio. In Vietnam, il giovane affrontò alcune prove difficili e cercò una chiesa avventista del settimo giorno, ma non possediamo edifici lì e c’è solo un pugno di credenti in quella grande città. La Divisione Asia del Sud-Pacifico, L’Unione Asia Sud-Est, la Missione del Vietnam, la Conferenza Generale e altri progettano di stabilire l’opera di Dio in maniera più solida in quella grande capitale. Se c’è qualcuno che vuole dare un mano in qualche modo, può contattare la Divisione Asia del Sud-Pacifico o il nostro ufficio.

Tihomir ha cercato su internet per trovare la chiesa avventista del settimo giorno di Hanoi. Ha finalmente trovato informazioni e, non sapendo che cosa credevamo veramente, ha voluto scoprirlo. Ha iniziato a frequentare il nostro piccolo gruppo il sabato, formato principalmente da operatori di ADRA Vietnam. Ha continuato a partecipare agli incontri perché ha trovato tante persone felici che lo incoraggiavano. Alla fine, ha acquisito maggiore familiarità con Cristo e le nostre convinzioni bibliche. È felicissimo di aver trovato finalmente la pace. Tihomir è stato battezzato ed è diventato membro della piccola chiesa avventista di Hanoi. Ha ancora diversi problemi personali e difficoltà nel suo cammino cristiano, ma testimonia a tante persone in alti livelli della società e impara di più sul come camminare con Dio. Nonostante i problemi che deve ancora affrontare, trovare Dio è per lui la cosa migliore che gli sia mai capitata nella vita. Pregate per Tihomir nel suo cammino giornaliero con il Signore che lo conduce verso il passaggio del Giordano e la terra promessa.

Penso a Dolores Slikkers, membro di chiesa amorevole e generosa, che, insieme con il marito, Leon, ha aiutato tanti studenti a trovare il vero significato della vita e a lodare Dio nelle loro professioni. Lo scorso marzo, in occasione comitato direttivo della Andrews University, c’era una sedia vuota davanti alla targa dedicata a Dolores e un mazzo di fiori messi lì da Niels-Erik Andreasen, rettore della Andrews University, in segno di rispetto e di speranza. Sapete, Dolores è morta lo scorso dicembre in un incidente d’auto, ma attende l’arrivo del suo Re che la porterà oltre il Giordano, verso la terra promessa, insieme alle centinaia di studenti che ha aiutato.

Penso a Ricky, un giovane sordomuto da Riveralta, in Bolivia, le cui preghiere sono state ascoltate dopo che aveva iniziato a studiare la Bibbia per conto suo. Secondo Winston Sarzuri, direttore dei Ministeri Personali e dell’Evangelizzazione nella Missione Bolivia dell’Est, e Robert Costa, segretario associato dell’Associazione pastorale presso la Conferenza Generale, Ricky è venuto in contatto con la chiesa e i suoi insegnamenti biblici attraverso internet. Nella scuola pubblica, dove Ricky studiava, c’erano molti altri giovani studenti sordi. Tra gli studenti senza disabilità, c’era una ragazza avventista che chiedeva a Dio un modo per condividere con i suoi compagni di classe l’amore di Gesù, il suo potere salvifico e la gioiosa speranza che offre. Quando la giovane si è resa conto che Ricky era veramente interessato a studiare la Bibbia, si è impegnata e a tempo di record ha imparato la lingua dei segni per testimoniare Cristo. La ragazza ha condiviso Gesù con Ricky e lui ha accettato Cristo e tutte le nostre dottrine fondamentali. È diventato un discepolo impegnato e ha insegnato la Bibbia e il messaggio avventista ad altri otto studenti sordi. Lo scorso aprile, tutti gli studenti sordi di quella scuola hanno partecipato a una campagna evangelistica in Bolivia guidata da John Bradshaw di «It Is Written». La dirigente dell’amministrazione locale che era responsabile dei sordi ha partecipato alle riunioni per tradurre nella lingua segni ed è stata colpita dal fatto che la nostra chiesa era interessata ai sordi. Ora lei è interessata a ciò che crede la chiesa avventista! Lei e suo marito, che è sordo, sono in contatto con i nostri pastori locali per avere materiale avventista per i sordi. Siamo sempre interessati ai gruppi che hanno bisogni speciali. Dedicate del tempo a coloro che vivono in situazioni particolari e con i quali è possibile condividere Cristo e il prezioso messaggio dell’avvento. Come risultato, si pensa di formare una nuova chiesa con molti membri sordomuti a Santa Cruz, la città più grande della Bolivia. Lo scorso aprile, Ricky è stato battezzato. È uscito dall’acqua facendo gesti di gioia nella lingua dei segni e raccontando al mondo quanto fosse felice di dare la sua vita a Gesù.

Amici membri di chiesa, qui in questo stadio e che ci seguite da tutto il mondo, non scoraggiatevi mentre camminate verso il Giordano per attraversarlo. Ci stiamo avvicinando a casa! Ci siamo quasi! Non siate distratti o sgomenti. Andate avanti con totale fiducia nel Creatore, Redentore, Agnello e Sommo Sacerdote che ci dice: «Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno» (Eb 4:16) . Quel momento opportuno può essere su di voi ora e certamente arriverà nel prossimo futuro, secondo la profezia biblica quando la nostra unica speranza e salvezza sarà nel appoggiarci completamente su Cristo, la Roccia. Egli è ciò che ci serve in questo momento, nella nostra opera di proclamazione al mondo del messaggio dei tre angeli affidatoci dal cielo.

Gesù, con la sua grazia, la sua forza, il suo amore incomparabile e la sua giustizia, è il cuore del messaggio dei tre angeli ed è l’unica risposta per attraversare il Giordano. Affermiamo le promesse confortanti e incoraggianti del Salmo 37:5-7, «Riponi la tua sorte nel Signore; confida in lui, ed egli agirà. Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce, e il tuo diritto come il sole di mezzogiorno. Sta’ in silenzio davanti al Signore, e aspettalo…».

Dio vi chiama oggi per unirvi nella proclamazione finale della salvezza di Cristo, la sua buona notizia e il sua prossimo ritorno!

Crediamo nella Parola di Dio, nei libri profetici di Daniele e Apocalisse, nello Spirito di profezia. Gesù ritorna! Che bel giorno sarà! Attraversiamo il Giordano, non ritiriamoci nell’incredulità e nel cinismo.

Siamo salvati attraverso la potenza giustificatrice e santificante di Gesù Cristo e di lui soltanto, salvati tramite la sua giustizia. Il servizio del santuario di Dio indica Cristo e la sua giustizia, e dovrebbe essere studiato attentamente e condiviso. Scavate a fondo nella comprensione del nostro Salvatore, Gesù Cristo. State lontani dalla superficialità e dal suggerimento di dire solo «Gesù» e ignorare le verità dottrinali di Cristo. Fratelli e sorelle, le nostre credenze fondamentali e dottrine bibliche hanno tutte Cristo al centro. Quale privilegio abbiamo di condividere questo messaggio profetico e umilmente chiedere a Dio risveglio e riforma grazie alla potenza dello Spirito Santo. Attraversate il Giordano, non ritiratevi nel legalismo, nel misticismo, nella superficialità o nell’emotività insensata.

Il messaggio dei tre angeli deve essere proclamato con la potenza dello Spirito Santo da ciascuno di noi. Vivete la verità attraverso la presenza dello Spirito Santo e lo studio diligente della Bibbia e dello Spirito di profezia. Attraversate il Giordano, non ritiratevi verso idee teologiche contemporanee, mondane o non bibliche, o avendo scarsa attenzione nel vivere il cristianesimo pratico!

Accettate e promuovete il messaggio completo di Dio sulla salute che può essere per noi una benedizione fisica, mentale, sociale e spirituale. Utilizzare il ministero della salute, braccio destro del nostro messaggio, per raggiungere le persone nel progetto «Missione per le città» ma anche nelle zone rurali. È emozionante vedere come le persone accettano con impegno quanto diciamo sulla salute e permettono a Dio di controllare le loro vite e i loro stili di vita. Attraversate il Giordano, non vi ritirate nello scetticismo, nell’alta critica, nel fanatismo o nel formalismo!

Uno di questi giorni, molto presto, alzeremo lo sguardo e vedremo una piccola nube scura della misura di mezza mano, che diventerà sempre più grande e luminosa. In questo evento culminante, tutto il cielo si riverserà con i milioni di angeli che compongono quella meravigliosa nuvola e che ha un brillante arcobaleno sopra e dei fulmini sotto. Proprio nel bel mezzo di quella incredibile nuvola ci sarà colui che abbiamo atteso, il nostro Salvatore e Signore, Gesù Cristo, che arriva come il Re dei re e Signore dei signori. Guarderemo in alto e diremo: «Questo è il Dio che abbiamo aspettato”. E Cristo guarderà giù e dirà: «Ben fatto, servi buoni e fedeli, entrate nella gioia del vostro Signore». Finalmente saremo con lui e riceveremo il premio dei giusti che si sono affidati completamente a Gesù. Metaforicamente, attraverseremo il Giordano per iniziare il viaggio finale nello spazio ed entrare nella terra promessa in cielo. Saremo con lui in un ambiente perfetto e non ci separeremo mai più, a compimento delle sue promesse spiegate in Apocalisse 22, l’ultimo capitolo della Bibbia. Nei versetti 3-7 leggiamo che «non ci sarà più nulla di maledetto. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello; i suoi servi lo serviranno, vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome scritto sulla fronte. Non ci sarà più notte; non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli. Poi mi disse: “Queste parole sono fedeli e veritiere; e il Signore, il Dio degli spiriti dei profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra poco”. “Ecco, sto per venire. Beato chi custodisce le parole della profezia di questo libro”».

Queste sono le promesse di Dio per te, per me e per questa chiesa del rimanente, il suo movimento avventista. Quella meravigliosa terra promessa rivelata in Apocalisse è dove andremo quando ci innalzeremo per incontrarlo nell’aria. Attraverseremo il Giordano e andremo in cielo per stare con lui per sempre. Che bel giorno sarà! Per la grazia e giustizia di Gesù Cristo, voglio essere lì, in quel giorno!

Se questo è il vostro desiderio, mentre vi presentate umilmente a Cristo e condividete il suo amore e i messaggi profetici con il mondo, volete unirvi a me alzandovi ora?

Affidiamoci nelle mani di Gesù, nostro Capitano onnipotente; egli ci guiderà attraverso il Giordano nella terra promessa! Raggiungiamo il mondo con la straordinaria buona novella della vittoria finale attraverso il sangue e la grazia del nostro Creatore, Redentore, Sommo Sacerdote, Re che viene e migliore amico, Gesù Cristo! «Sorgi! Risplendi! Gesù ritorna!».

(Conclusione: si prega due a due; T. N. C. Wilson chiude con poche parole di preghiera e presenta Stephanie Alba che canta il Padre nostro; T. N. C. Wilson poi invita tutti a sedersi perché sarà presentato il coro che canta «We Have this Hope» e quindi tutti sono invitati ad alzarsi e a cantare)

Alamodome stadium      (c) Josef Kissinger)

Intervista a una pastora cinese

Intervista a una pastora cinese

1 -foto«Amiamo le nostre donne pastore!», ha affermato Daniel Jackson, presidente della Divisione Nordamericana (Nad), quando ha incontrato Hao Yajie, pastora della chiesa Beiguan a Shenyang, nella Repubblica popolare cinese, subito dopo l’intervista di venerdì, 10 luglio, organizzata dal team delle Comunicazioni della Nad, nell’Alamodome di San Antonio, in Texas.

Nonostante il clima e le polemiche sul tema delle donne nel ministero siano stati soffocanti, prima e durante l’Assemblea Mondiale, abbiamo qui una donna che lavora da decenni in Cina perché ha sentito la chiamata di Dio al ministero. La pastora Hao Yajie sprigiona e genera entusiasmo e passione per il messaggio; è anche sicura che la sua chiamata vada oltre il riconoscimento terreno.

Alla disperata ricerca di incoraggiamento
Fin dall’infanzia, Hao Yajie aveva ammirato i missionari stranieri arrivati in Cina per far conoscere la Parola di Dio. Erano molto più vecchio di lei e per la maggior parte uomini. Era entrata nella chiesa e voleva seguire il loro percorso. «Avrei voluto farlo», ha affermato tramite l’interprete. Quando ha studiato il processo per vedere ciò che doveva fare, era angosciata. Tutto sembrava dirle che non c’era alcuna possibilità. Eppure lei pregava continuamente per avere l’opportunità di entrare nel ministero, poiché desiderava predicare il Vangelo.

Una trentina di anni fa, la madre diede a Hao Yajie e alle sue due sorelle, una banconota da 100 dollari ciascuna per andare in città. Hao Yajie era alla disperata ricerca di incoraggiamento. «Volevo solo una parola dai pastori che mi incoraggiasse a dedicare la mia vita a Dio e al suo ministero», ha spiegato, «ma non ne ricevetti alcuna». Conosceva la sua missione e quello che era stata chiamata a fare. Voleva solo essere incoraggiata da chi era già nella stessa carreggiata, ma fu lasciata senza sostegno.

Niente spazio alla paura
Nel 1985, ha cominciato a tenere piccoli servizi di culto nella sua casa, iniziando con solo nove persone. Coloro che partecipavano a quei primi incontri provavano una certa paura. «Temevano che gli altri sapessero che avevamo riunioni religiose a casa mia», ha spiegato Hao Yajie, «ma io non avevo paura. Non avevo alcun timore che gli altri venissero a conoscenza delle nostre riunioni». Invece di agire nella paura, ha usato la sua fragile e nuova posizione di leadership per ispirare gli altri. «Quando incontravo qualcuno predicavo solo il Vangelo, anche alle persone delle chiese che osservano la domenica», ha aggiunto. Non è passato molto tempo e quelli che si riunivano in casa con lei hanno cominciato a seguire il suo esempio, non avendo più paura e portando agli incontri varie persone.

«Erano ansiosi di predicare», ha confermato Hao Yajie, «Dio ha messo sulle mie spalle il peso del ministero. Non posso fare a meno di predicare».

A Shenyang, la chiesa principale si trova nel centro della città, con 2.000 posti a sedere. Ci sono 120 chiese locali e tutte si aprono a ventaglio dal centro. Gli avventisti sono 7.000 e continuano a crescere. Solo 80 delle chiese locali sono in strutture religiose. «Le rimanenti si riuniscono in appartamenti affittati e adibiti a luoghi di culto», ha spiegato la pastora. Le chiese locali sono divise in 12 distretti ed è stato formato un comitato a cui partecipano molti anziani di quelle chiese.

Conosciuta fino a poco tempo fa come la più grande a Shenyang, la chiesa principale è stata ritenuta un punto panoramico dal Comune. Dopo essere stata valutata e aver ricevuto uno status più elevato, la chiesa è ormai una tappa di molti tour turistici. I visitatori vengono a vederla in tutta la sua bellezza e ciò costruisce ancora più consapevolezza.

L’istruzione sostiene l’evangelizzazione
Negli ultimi anni, la chiesa Beiguan ha collaborato con il Taiwan Adventist College per fornire ai giovani gli strumenti e la formazione per evangelizzare. Finora, 60 studenti si sono laureati e 27 hanno conseguito il master. Alla domanda sulla proporzione di genere tra gli studenti che frequentano la scuola di evangelizzazione, la pastora Hao Yajie sorride: «È metà e metà».

Nonostante ricopra la posizione di pastore senior fin dalla sua consacrazione nel 2011, la pastora Hao Yajie in realtà frequenta ancora la scuola. «Cammino un’ora, due volte al giorno, per andare a scuola», ha rivelato quando le è stato chiesto qual è il suo programma giornaliero. L’anno scorso si è iscritta a un master in teologia. La scuola che frequenta si trova su un’isola ad alcuni chilometri di distanza. ha riso quando le hanno suggerito di usare la bicicletta. A quanto pare, le due ruote non sono ammesse sull’isola. «Inoltre», ha spiegato, «camminare è un buon esercizio».

Non c’è tempo per le vacanze
L’esercizio fisico è importante per lei e anche se ha alcuni hobby, come il nuoto e il kung fu, non ha molto tempo per cose del genere. «Nessuna vacanza», ha affermato sorridendo e scuotendo la testa, «I pastori in Cina lavorano tutte le settimane, sette giorni su sette».

Ogni anno, si svolgono due sessioni di formazione nella sua chiesa non solo per il reciproco sostegno e incoraggiamento, ma per ispirare all’evangelizzazione. Hao Yajie ha spiegato che la crescita della chiesa non avviene grazie a un ingrediente segreto o a una formula speciale, bensì dal coinvolgimento dei membri di chiesa. «Incoraggiamo i nostri membri a essere missionari; se non con gli sconosciuti, almeno con i parenti, gli amici e i vicini di casa. Quando non è possibile portare altre persone, almeno evangelizzate i vostri parenti. Come Noè fece con i figli, portiamo almeno le nostre famiglie».

La chiesa è cambiata da quando iniziò, nel soggiorno della casa della pastora Hao Yajie. Si è sviluppata ed evoluta, e anche coloro che si sono aggiunti sono cambiati. «All’inizio, tanti venivano per essere guariti da Dio», ha spiegato, «Avevano malattie sia fisiche sia spirituali; ora arrivano più giovani e persone istruite».

Per far conoscere meglio il messaggio della salute, la chiesa ha due centri che svolgono attività distinte: il primo è un centro benessere di base, con il compito di offrire informazioni sulla salute e assistenza a chi ne ha bisogno; il secondo è simile a una casa di riposo per gli anziani.

Nulla si compie senza lo Spirito
La preghiera è estremamente importante e Hao Yajie lo ha sottolineato il più possibile. «Abbiamo un centro di preghiera per tutti gli operai della chiesa», ha spiegato, «Due volte l’anno abbiamo un incontro di preghiera tutti insieme». In esso, non di rado succede che, la prima volta che si riuniscono, i membri di chiesa trascorrono un’intera settimana a parlare solo con Dio, non l’un l’altro. Tutto ciò che la sua chiesa ha realizzato è stato grazie «alla preghiera e all’aiuto dello Spirito Santo», ha affermato, «E senza l’aiuto dello Spirito Santo, non si può fare nulla».

Titoli guidati dalla cultura
Nonostante il voto negativo per quanto riguarda la consacrazione delle donne, l’esperienza di Hao Yajie a San Antonio è molto positiva. «Sento che tutti sono come una sola famiglia», ha affermato, «Non importa da dove vieni o quali problemi hai, qui è come un assaggio di ciò che sarà in cielo».

Secondo la pastora Hao Yajie, la questione della consacrazione delle donne dipende molto dalla situazione locale. In alcune culture, è qualcosa che le persone riescono a malapena a pensare; in altre è forse molto più importante. Ma Hao Yajie non dà enfasi al titolo «consacrato». «Alcune persone prestano molta attenzione alla posizione», ha affermato categoricamente, «Non importa quale sia la posizione che ho, voglio solo svolgere il mio servizio nel ministero».

Una passione innata
Ha riso quando le hanno chiesto quale consiglio darebbe ai pastori che lottano con problemi di crescita nelle loro chiese. Semplicemente non capiva. «Che tipo di lotta?», ha chiesto confusa e ridacchiando, «Da noi non abbiamo questo problema!». Nella sua esperienza, i membri sono impegnati e ispirati e non vedono l’ora di uscire nella comunità e condividere il Vangelo. Tutti i membri di chiesa hanno il desiderio di condividere ciò che hanno imparato. Hanno una passione innata.

Quando hanno insistito per avere da lei almeno un consiglio, ha risposto: «I membri devono trattare la chiesa come una casa».
Le chiese che vedono andar via i membri in gran numero (giovani e meno giovani) dovrebbero chiedersi: «Stiamo trattando la nostra chiesa come una casa? Quando siamo esausti, alla fine della giornata, immaginiamo la chiesa come un luogo di conforto? Stiamo agendo per creare in tale ambiente all’interno della chiesa, invece di aspettarci che siano gli altri a farlo?».

Inversione di ruolo
Subito dopo l’intervista, i dirigenti della Nad erano intorno a Hao Yajie per stringerle la mano e darle i loro biglietti da visita. Il presidente Jackson ha chiesto se poteva fare una preghiera e circa sei uomini riuniti intorno alla pastora Hao Yajie hanno chinato il capo. Mentre pregava, Jackson ha parlato delle benedizioni di Dio, evidenti nel ministero di Hao Yajie.

Anni fa, alcuni missionari sono stati inviati in Cina per aiutare a far crescere la chiesa di Dio e per testimoniare al suo popolo. Oggi, la pastora Hao Yajie è arrivata dalla Cina in America ed è fonte di ispirazione con il suo impegno e la sua passione.

(Nella foto: Alex Bryant, segretario Nad; Daniel Jackson, presidente Nad; David Smith, pastore senior pastor della chiesa di Collegedale, mentre pregano con la pastora Hao Yajie, di Shenyang, Cina. Foto di Ray Dabrowsky)

Il voto sulla consacrazione non cambia l’attuale politica della chiesa avventista

Il voto sulla consacrazione non cambia l’attuale politica della chiesa avventista

The 60th General Conference Session of the Seventh-day Adventist Church, Alamodome, San Antonio, Texas, USA, July 2-11, 2015. Sabbath School and Church Alamo Dome.  Ted Wilson President of the World Church speaks during the worship service.
Ted N. C. Wilson, presidente della Chiesa mondiale, parla ai delegati nell’Alamodome  a San Antonio, in Texas.

Lo afferma il presidente Wilson. Intanto, la Divisione Nordamericana continuerà a incoraggiare le donne a servire nel ministero pastorale.

Andrew McChesney/AR/Ann/Maol – Il presidente della Chiesa Avventista del Settimo Giorno mondiale, Ted N. C. Wilson, ha affermato, lo scorso venerdì, che il voto sulla questione della consacrazione delle donne, espresso dai delegati all’Assemblea di San Antonio, significa «manteniamo la politica attuale». Infatti, la vittoria del «no» semplicemente non ha dato alle 13 Divisioni della chiesa la possibilità di decidere di consacrare le pastore nel loro territorio in maniera indipendente.

Per Wilson, il voto non ha nulla a che vedere con la consacrazione delle donne come anziani delle chiese locali, una pratica basata su norme in vigore da diversi decenni. Inoltre, non riguarda i pastori autorizzati, qualifica ricoperta da uomini e donne.

«Dobbiamo essere chiari su ciò che è stato votato mercoledì 8 luglio», ha spiegato T. Wilson. «Ora siamo tornati alla nostra comprensione originale e vorrei vivamente esortare tutti ad aderire a ciò che è stato votato; ma non metteteci dentro cose che non c’erano. Dobbiamo essere onesti e aperti, e tutti abbiamo bisogno di accettare quanto votato a un’Assemblea Mondiale».

Wilson ha quindi chiesto ai presidenti delle varie Divisioni di chiarire il significato del voto di mercoledì nei propri territori.

Poco dopo le parole di T. Wilson, il presidente della Divisione Nordamericana (Nad), Daniel R. Jackson, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che la Divisione «rispetterà il voto della chiesa mondiale». Infatti, la Divisione riconosce che «il voto proibisce alle 13 Divisioni mondiali della chiesa di prendere decisioni indipendenti in merito alla considerazione e alla possibile attuazione della consacrazione delle donne al ministero pastorale». Ma lui ha anche aggiunto che il voto non impedisce alle donne di servire come pastore autorizzate* e neanche come anziani e diaconesse consacrati nelle chiese locali.

«Dal momento che la mozione non vieta queste attività, seguitiamo dunque a incoraggiare coloro che finora hanno servito la chiesa in queste modalità a continuare a farlo», ha ribadito D. Jackson che ha aggiunto: «È di vitale importanza comprendere che la Nad continuerà a seguire le direttive presenti nel Working Policy della Conferenza Generale, che permette alle Federazioni e alle Unioni di abilitare le donne a svolgere il ruolo di pastore autorizzate*. Continueremo inoltre a incoraggiare il ricorso alla consacrazione delle donne come anziani e diaconesse locali».

Wilson ha anche affermato, venerdì, di aver chiesto alle Divisioni di interessarsi ai punti specifici che si presentano nei loro territori. Non ha approfondito, ha solo detto che la dirigenza della Conferenza Generale spera che le cose vadano avanti senza intoppi e prevede l’assistenza delle Divisioni su questi punti. Ha chiesto che i leader delle Divisioni sostengano ciò che l’Assemblea Mondiale ha votato, perché essa è la più alta autorità della chiesa.

Wilson, nel frattempo, ha cercato di dissipare le preoccupazioni di alcuni sul fatto che una revisione del Manuale Chiesa approvata dai delegati potrebbe limitare l’autorità o le attività della Conferenza Generale.
«Sono state usate queste parole per limitare che qualsiasi … richiesta insignificante arrivi attraverso il sistema», ha affermato Wilson.

L’emendamento dà alle Divisioni il diritto di fermare una controversia prima che raggiunga la Conferenza Generale. I livelli in cui una richiesta può essere considerata in una Divisione comprendono la chiesa locale, la Federazione e l’Unione.

Wilson ha anche specificato che la Conferenza Generale lavora attraverso le Divisioni e i loro vari livelli per risolvere le questioni in ogni caso.

«Quindi per favore, non immaginate cose che, a mio avviso e secondo la mia comprensione, non ci sono mai state», ha concluso.

[Foto ©2015 Adventist Review/Ann. Foto di Pieter Damsteegt]

N.d.T.
*
Pastore autorizzato. Questo è il termine che viene usato in Italia per «commissioned minister”.

Si chiude la 60° Sessione della Conferenza Generale

Si chiude la 60° Sessione della Conferenza Generale

foto  © Joseph Kissinger
foto © Joseph Kissinger

G. Cupertino/Maol – È una tradizione ormai consolidata quella di far coincidere la conclusione dell’Assemblea mondiale della Chiesa Avventista con un sabato. E quello dell’11 luglio scorso non ha fatto eccezione. I 2.566 delegati, che per 10 giorni si sono confrontati con le tematiche amministrative e teologiche della chiesa, dal venerdì sera sono stati raggiunti dai membri provenienti da tutte le chiese presenti nello Stato americano del Texas e da molti altri paesi del mondo.

Il sabato mattina sono stati contati oltre 65.000 presenze nell’Alamodome di San Antonio. Un folla colorata e festante che è stata ospitata con un’organizzazione impeccabile, per quello che è stato l’evento con il maggior numero di partecipanti della storia della città.

Il pastore Ted N. C. Wilson, presidente rieletto della chiesa, si è rivolto ai fratelli e alle sorelle con una predicazione fondata sul testo di Giosuè 1:1-7. «Attraversa il Giordano… Non tornare indietro».  (N.d.R. Stiamo traducendo il sermone che verrà pubblicate per intero)

«Viviamo in un mondo difficile, e vogliamo tornare a casa. Si realizzano le profezie sotto i nostri occhi. Il Signore sta per tornare».

Il presidente Wilson ha anche invitato allo studio della Bibbia e dei libri di Ellen G. White. «Che libro prezioso. Nella Sacra Parola di Dio troviamo la sua legge, le sue profezie, le sue indicazioni per la vita, il suo Vangelo, le sue lettere d’amore per noi. Potete fare affidamento sulla Parola di Dio».

Poi ha fatto una proposta: «Durante questo quinquennio, partecipate insieme, tutti i membri della chiesa nel mondo, alla lettura quotidiana di un capitolo della Bibbia e di due pagine dei libri della serie “Il conflitto dei secoli” di Ellen G. White».

Inoltre ha focalizzato l’attenzione della chiesa anche sulla sua missione, ricordando le aree del mondo non ancora raggiunte dal messaggio del Vangelo.

Prima della predicazione il presidente Wilson ha voluto dedicare un momento per salutare i suoi predecessori, in particolare il pastore Jan Paulsen, il pastore R. Folkenberg e il pastore Clyde O. Franz, presidente della Conferenza Generale dal 1970 al 1980, che a 102 anni si è collegato via Skype per dare e ricevere i saluti.
Il pomeriggio è stato dedicato alla presentazione di numerosi progetti ed esperienze evangelistiche nel mondo.

Il grande appuntamento serale è iniziato con l’intervento del sindaco di San Antonio, la signora Ivy R. Taylor, che è intervenuta per salutare i partecipanti: «La vostra presenza è stata particolarmente positiva per la città, in particolare il progetto sanitario della scorsa primavera sarà ricordato per anni dai miei concittadini. Vi ringrazio e il Signore vi benedica». Il presidente Wilson le ha regalato una copia del libro di Ellen G. White La via migliore.

L’incontro era stato concepito come un momento dedicato alla storia degli avventisti, in quanto persone che si sono dedicate al suo servizio e in quanto missione.

Le persone sono quelle che gli amministratori esecutivi della chiesa, attualmente in carica, hanno voluto salutare perché andavano in pensione. Oltre 38 pastori, amministratori della chiesa e missionari sono stati presentati al pubblico ed hanno ricevuto l’omaggio per una carriera in alcuni casi particolarmente lunga: ben 49 anni di servizio.

La missione invece era rappresentata dalla tradizionale parata delle nazioni, a cui è stato cambiato il nome e data una nuova impostazione. «Mission on the move» (la missione in marcia) è stata concepita come la presentazione dell’avanzamento della missione avventista nel mondo, ripercorrendo le tappe con cui, negli anni, la chiesa si è insediata nei 227 paesi riconosciuti dalle Nazioni Unite. Partendo dal 1874, anno in cui John N. Andrews, il primo missionario avventista che lasciò gli Stati Uniti, giunse in Svizzera; e arrivando al 1996, in cui la chiesa è stata organizzata nelle Maldive, i rappresentati delle chiese nazionali sono sfilati con le bandiere delle nazioni di provenienza tra le acclamazioni del pubblico plaudente, dopo una breve presentazione del contesto storico relativo al periodo in cui il messaggio le ha raggiunte.

A fine serata, il deflusso della folla è stato come in tutte le altre occasioni ottimamente indirizzato e guidato da una schiera di poliziotti particolarmente attenta e paziente. In questi dieci giorni hanno assicurato la tutela di oltre 100.000 visitatori senza incidente significativo e anche questa è stata una testimonianza. Dopo la preghiera finale, il presidente Wilson ha congedato i presenti con: «Arrivederci nel 2020 a Indianapolis».

Dichiarazione di chiarimento sul ruolo delle donne nel ministero pastorale

Dichiarazione di chiarimento sul ruolo delle donne nel ministero pastorale

Foto © Josafat Zemleduch
Foto © Josafat Zemleduch

Articolo redatto dal dipartimento delle Comunicazioni della Divisione Nordamericana
Nota editoriale: Dopo ulteriori riflessioni e dopo aver letto la trascrizione della dichiarazione di chiarimento espressa dal fratello Ted Wilson, venerdì pomeriggio, sul voto relativo alla consacrazione delle donne, il fratello Daniel Jackson ha modificato la dichiarazione originale rilasciata questo pomeriggio.

Il presidente della Conferenza Generale, Ted Wilson, ha chiesto che ogni presidente delle 13 Divisioni del mondo chiarisca il significato del voto preso mercoledì 8 luglio 2015.

Il presidente della Divisione Nordamericana (Nad), Daniel Jackson, desidera rilasciare la seguente dichiarazione:
Innanzitutto, desideriamo comunicare che rispetteremo il voto della chiesa mondiale.

In secondo luogo, ricordiamo che il voto preso proibisce alle 13 Divisioni mondiali della chiesa di prendere decisioni indipendenti in merito alla considerazione e alla possibile attuazione della consacrazione delle donne al ministero pastorale.

In terzo luogo, è importante indentificare quello che la mozione non ha fatto:
– non vieta alle donne di servire in qualità di pastori autorizzati*;
– non vieta alle donne di servire in qualità di anziani consacrati nelle chiese locali;
– non vieta la consacrazione delle diaconesse.

Dal momento che la mozione non vieta queste attività, continuiamo dunque a incoraggiare coloro che finora hanno servito la chiesa in queste modalità, a continuare a farlo.

È di vitale importanza comprendere che la Nad continuerà a seguire le direttive presenti nel Working Policy (Documento sulla politica di lavoro) della Conferenza Generale, che permette alle Federazioni e alle Unioni di abilitare le donne a svolgere il ruolo di pastori autorizzati* nel ministero pastorale.
Continueremo inoltre a incoraggiare il ricorso alla consacrazione delle donne come anziani locali e diaconesse.

Di seguito riportiamo una serie di norme estratte dal Working Policy a scopo informativo.

La norma del Manuale di chiesa BA 60 05 sulle Relazioni umane, afferma quanto segue:
«La chiesa mondiale rifiuta qualunque sistema o filosofia che discrimini chiunque, sulla base della razza, del colore della pelle o del sesso. La chiesa basa la sua posizione sui principi chiaramente enunciati nella Bibbia, gli scritti di Ellen G White e le dichiarazioni ufficiali della Conferenza Generale».

La norma del Manuale di chiesa BA 60 10 afferma quanto segue:
«La chiesa mondiale applica imparzialità nella gestione dei rapporti e delle politiche di lavoro e sostiene che sia gli uomini sia le donne, a prescindere da razza e colore, debbano godere appieno delle pari opportunità all’interno della chiesa, per sviluppare le conoscenze e le abilità richieste all’edificazione della chiesa. Posizioni di servizio e responsabilità (eccetto quelle che richiedono la consacrazione al ministero pastorale**) a ogni livello delle attività della chiesa debbono essere accessibili a tutti, in base alle qualifiche personali».

Il voto del Consiglio annuale della Conferenza Generale del 1989 consente a:
«Coloro che sono stati, a prescindere dal sesso, riconosciuti come pastori accreditati o ministri di culto autorizzati possono svolgere le essenziali funzioni pastorali di un pastore consacrato al ministero pastorale nelle chiese alle quali sono stati assegnati, previa autorizzazione della disposizione da parte della Divisione, se sussistono le seguenti condizioni:
1) la persona in questione ha completato una formazione pastorale approvata.
2) la persona in questione è stata invitata da una Federazione a ricoprire un ruolo pastorale/evangelistico a tempo pieno.
3) la persona in questione è stata eletta e consacrata come anziano della chiesa locale».

La norma del lavoro della Divisione Nordamericana L 33 10 afferma quanto segue:
«Un ministro di culto autorizzato in una posizione di leadership ha l’incarico dalla Federazione, Unione o Divisione di svolgere sostanzialmente tutte le funzioni di un pastore consacrato all’interno dell’organizzazione per la quale lavora. Le seguenti funzioni elencate nel Manuale di chiesa sono escluse dal suo incarico: organizzazione di una chiesa, unificazione di due o più chiese e consacrazione di anziani e diaconi a livello locale».

È importante tenere a mente che Dio chiama tutti i suoi figli a servirlo nell’opera. Egli invita sia gli uomini sia le donne a servire la sua chiesa e la Nad continuerà a sostenere l’assegnazione di questi incarichi indipendentemente dal sesso. La Nad continuerà anche a fare tutto ciò che è in suo potere per riconoscere la chiamata di coloro che si sentono ispirati dallo Spirito Santo a intraprendere il ministero pastorale.


*
Pastore autorizzato. Questo è il termine che viene usato in Italia per «commissioned minister».
** La clausola di eccezione e qualunque altra dichiarazione summenzionata non possono essere utilizzate per reinterpretare i provvedimenti già presi dalla chiesa mondiale in merito all’autorizzazione a consacrare le donne in qualità di anziani delle chiese locali nelle Divisioni in cui gli specifici comitati esecutivi hanno fornito la propria approvazione.

Un’occhiata dietro le quinte della sessione della CG

Un’occhiata dietro le quinte della sessione della CG

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Kate Filkoski, volontaria al servizio mensa, sorride. Ha venduto 95.000 ticket per la mensa. © Dominik Zeh AR/ANN

Ecco le persone che vi danno da mangiare e che permettono di ascoltare la voce dei delegati

M. Paseggi, AR/ANN/Maol – Dopo il rientro a casa dei delegati di questa Assemble Mondiale, una squadra di persone resterà ancora qui per qualche giorno a impacchettare e rispedire carichi e carichi di strumentazioni alla sede centrale della chiesa mondiale, a Silver Spring, nel Maryland.

Come lo scrupoloso capitano di un transatlantico in partenza, sono stati i primi ad arrivare a San Antonio e saranno gli ultimi a partire.

«Questa è una grossa barca e l’intera squadra la guida per riportarla sana e salva in porto», ha affermato Artour Vasmout, direttore dei Servizi informativi per la Conferenza Generale (CG). «I primi progetti sono stati fatti anni fa e adesso ci avviciniamo sempre più alla nostra destinazione finale».

A partire dall’estate del 2014, la squadra di Vasmout ha realizzato interviste con ogni dipartimento della CG coinvolto nell’organizzazione dell’Assemblea, per stabilire i vari bisogni in termini di attrezzatura da procurare e spedire a San Antonio. Il suo dipartimento ha inviato, fra le varie attrezzature, 85 computer fissi, 50 computer portatili, 45 stampanti e chilometri e chilometri di cavi di rete.

«Abbiamo riempito due camion a rimorchio», ha precisato Vasmout.

Di fronte all’Alamodome, al piano terra e poco prima del palco, si trova quella che Vasmout definisce «la cabina di pilotaggio della nave». Si tratta del luogo nel quale lo sviluppatore di software della CG, Ean Nugent, risponde alle richieste dei delegati di prendere la parola, venendo proiettati sullo schermo, dopo aver scansionato i propri badge presso uno dei punti di contatto presenti in sala.

«Abbiamo adottato il sistema due Assemblee fa», ha spiegato Nugent, «Ma per questa il sistema è stato notevolmente aggiornato».

I membri del team, seduti al suo fianco, si assicurano che i nomi dei delegati appaiano sul grande schermo nello stadio, quando sono in piedi davanti a uno dei sei microfoni situati presso uno dei sei punti di contatto sistemati strategicamente nel piano terra della sala. Essi garantiscono altresì che venga avviato un conto alla rovescia di due minuti appena il delegato comincia a parlare.

A 800 metri a nord-ovest dell’Alamodome, l’affollato centro conferenze Henry B. Gonzalez conferma che nulla è semplice come sembra in un evento di questo tipo. Assistenti degli hotel, personale di sicurezza e responsabili dei servizi di ristorazione vanno e vengono per garantire che tutto si svolga al meglio.

«Questa è la principale area di ristorazione», ha affermato Adrian Hamblin, assistente del direttore dei servizi di ristorazione, nel salutare gli ospiti dopo pranzo, «Ci sono altre tre piccole sale da pranzo nell’Alamodome».

E con «più piccole», intende dire che le tre sale insieme offrono pasti a circa 1.000 persone: lo staff tecnico dell’Alamodome, i membri della Divisione Nordamericana, e il comitato di nomina. Il centro convegni offre pasti a 5.000 delegati, ospiti e relative famiglie, nei giorni della settimana e a 7.000 persone nei weekend.

Hamblin, che attualmente lavora per Hope Channel presso la sede della CG, per un paio di giorni ha lasciato le sue responsabilità di organizzazione del lavoro all’emittente televisiva, per fare in modo che le persone possano scansionare le proprie carte e accedere alle aree di ristorazione nel minor tempo possibile.

«Abbiamo dozzine di volontari che ci aiutano a fare le scansioni» ha spiegato, «E con più punti presenti e 20 file di tavoli da buffet su entrambi i lati della sala, il nostro obiettivo è di servire 4.000 persone in non più di 30 minuti».

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Nancy Lamoreaux, responsabile dei servizi di informazione della CG. © Dominik Zeh AR/ANN

Nancy Lamoreaux, responsabile dei servizi di informazione della CG, che si occupa della logistica, ha definito i volontari gli eroi silenziosi dell’Assemblea.
«Anche se la maggior parte delle persone non li vede, il loro impegno e il lavoro sodo hanno fatto tutta la differenza di questo mondo», ha affermato.

Nonostante l’assistenza dei volontari più giovani a disposizione, la logistica dell’assemblea non sarebbe completa senza l’aiuto delle compagnie locali e nazionali che fanno offerte competitive per dei contratti di fornitura di servizi aggiuntivi nell’Alamodome.

«Abbiamo portato due semirimorchi e mezzo solo di dispositivi di illuminazione», ha affermato David Jackson, tecnico delle luci per il sistema ID Systems, un’azienda di Houston e San Antonio, che fornisce soluzioni per l’illuminazione e l’audio in incontri pubblici di grande portata. «Se consideriamo i nostri sistemi audio, beh, allora parliamo di cinque carichi di attrezzature».

Un’altra società ha fornito la realizzazione del palcoscenico per l’evento, che comprende la disposizione di alzate e piattaforme, come anche di condutture e tendaggi, ringhiere e rampe. Altri invece forniscono i servizi video sullo schermo, l’audio e le soluzioni wireless. «C’è un’intera squadra di tecnici qui», ha detto Jackson.

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Seduta di fronte al palco, un membro del team IT, fa la scansione del badge dei delegati che chiedono la parola. © Dominik Zeh AR/ANN

Etichettare e ri-etichettare è un grosso lavoro all’Alamodome. Gli uffici per le discipline sportive sono diventati subito stanze per le riunioni dei consigli e lo spogliatoio della squadra che gioca normalmente in questo stadio è stato trasformato nella sede principale della «Piattaforma di gestione».

«Ci occupiamo del flusso dei servizi di adorazione», ha spiegato Kenneth Denslow, direttore della piattaforma per l’evento, parlando a nome di una dozzina di persone che lavorano nel suo ufficio arrabattato. «Ciò comprende anche l’entrata e l’uscita dalla piattaforma, il flusso musicale e, in termini più generici, lo svilupparsi del programma senza interruzioni».

Denslow ha aggiunto che la sua squadra lavora in collaborazione col comitato di programmazione, un organo più ampio responsabile di tutto ciò che accade sul palco, al di là delle riunioni. ci tiene a sottolineare che la sua squadra ha percorso molta strada nelle settimane e nei mesi che hanno preceduto l’Assemblea.

«Arrivare a questo punto ci è costato ore e ore spese in riunioni e in pianificazione», ha affermato.

Al quarto piano dell’Alamodome, i volontari traducono l’inglese parlato sul palcoscenico in una dozzina di lingue.
«Sono qui perché il Signore è stato molto buono con me e perché mia moglie ha coperto le spese di volo», afferma Benjamin Giang, interprete, con un sorriso.

Giang, chimico di professione, ha messo da parte la pensione per lavorare come interprete di lingua cinese nei tribunali della California.

Gli interpreti alla sessione non sono pagati per il compito che svolgono, sebbene alcuni di loro ricevano pasti gratuiti o un rimborso parziale dai loro campi locali. Il lavoro può essere oneroso, specialmente quando i delegati parlano velocemente al microfono, che si trova giù, al pian terreno.

Samuel Simorangkir, direttore delle comunicazioni dell’Unione delle Missioni dell’Indonesia occidentale e interprete della lingua Bahasa Indonesia, ha detto che il viaggio per giungere a San Antonio è stato facile.
«Ho speso soldi di tasca mia per venire qui», ha spiegato con un sospiro. La sua chiesa locale ha coperto la metà delle spese di viaggio e di alloggio. «Tuttavia, la considero una benedizione», ha aggiunto.

Lo studio quotidiano della Bibbia si estende per includere Ellen G. White

Lo studio quotidiano della Bibbia si estende per includere Ellen G. White

BelieveProphetsIl progetto Ravvivati dalla Sua Parola si conclude con la sessione della CG e si trasforma in Credere ai Suoi Profeti.

S. Blackmer, AR/ANN/Maol – Credere ai Suoi Profeti, il seguito del famoso progetto Ravvivati dalla Sua Parola, comincerà il 12 luglio, la domenica successiva alla chiusura della sessione della Conferenza Generale.

Questo blog online interattivo per lo studio quotidiano della Bibbia, gestito dall’Associazione pastorale della CG, è stato esteso per includere sette libri della co-fondatrice della Chiesa Avventista Ellen G. White: La via migliore, Le parabole e i cinque volumi della serie del gran conflitto. I realizzatori dell’iniziativa affermano che le letture dello Spirito di Profezia andranno ad arricchire il piano di studio quinquennale.

Credere ai Suoi Profeti porta la lettura quotidiana degli scritti ispirati al livello successivo,” ha affermato Derek Morris, redattore della rivista Ministry e coordinatore del programma. “Dio ha benedetto migliaia di persone tramite il progetto Ravvivati dalla Sua Parola, e crediamo che altre migliaia otterranno una comprensione ancora più approfondita della volontà di Dio per le proprie vite tramite Credere ai Suoi Profeti.”

Il titolo Credere ai Suoi Profeti si basa su 2 Cronache 20:20: “Credete nell’Eterno, il vostro DIO e sarete saldi; credete nei suoi profeti e prospererete” (Nuova Diodati) — un consiglio che le guide della chiesa ritengono ogni membro dovrebbe prendere sul serio. Saranno coinvolti più di 100 leader della chiesa e di membri laici alla stesura delle letture pubblicate sul blog quotidianamente e altre centinaia potranno offrire il proprio contributo interagendo online.

“La Parola di Dio è una lampada ai nostri piedi e una luce sul nostro sentiero, quindi il nostro obiettivo è quello di incoraggiare i membri di chiesa a trascorrere del tempo con Dio in preghiera e a leggere la Bibbia ogni giorno” ha detto Morris. “Credere ai Suoi Profeti sarà una fervente comunità interattiva di fratelli e sorelle in Cristo da tutto il mondo.”

La lettura dei capitoli finali dell’Apocalisse, a conclusione del progetto Ravvivati dalla Sua Parola, sarà completata l’11 luglio, poco prima del lancio di Credere ai Suoi Profeti, il 12 luglio.

Per saperne di più o per iscriverti e partecipare al programma di studio, visita il sito web believehisprophets.org o revivalandreformation.org e clicca su “Believe His Prophets”.

Le donne avventiste trovano un messaggio tutto per loro

Le donne avventiste trovano un messaggio tutto per loro

Photo: Dominik Zeh AR/ANN
Photo: Dominik Zeh AR/ANN

Riunioni spirituali ad hoc per le donne alla sessione della Conferenza Generale.

Wilona Karimabadi, AR/ANN/Maol – Questa settimana, alla sessione della Conferenza Generale (CG), si è tenuto un mini-ritiro per le donne.

Le donne vi hanno partecipato per molte ragioni. Forse si trovavano a San Antonio perché i loro mariti erano delegati, o forse perché desideravano da sempre partecipare a una sessione della CG e questa è stata la loro prima esperienza, o magari erano delle veterane e questa era la loro quarta o quinta sessione della CG.

Le ragioni sono state tanto diverse, quanto le donne presenti. La cosa più importante però è che in molte hanno partecipato alle riunioni organizzate dai Ministeri femminili e dall’Associazione pastorale della Conferenza Generale, per ricevere un messaggio speciale da Dio, per loro.

“Abbiamo offerto alle donne un mini-ritiro, dove potevano raccogliersi in disparete al mattino e godersi un buon sermone pensato appositamente per loro, mentre nel pomeriggio abbiamo organizzato alcuni seminari nei quali abbiamo fornito alle donne nuove informazioni,” ha detto Heather-Dawn Small, direttrice dei Ministeri femminili della Conferenza Generale. Per queste riunioni è stato offerto il servizio di interpretazione in cinque lingue: francese, spagnolo, portoghese, russo e coreano.

“Le conferenze della mattina erano basate sul tema generale della sessione, ‘Sorgi! Risplendi! Gesù ritorna! ’ mentre i seminari pomeridiani si sono concentrati in particolare sullo sviluppo personale e sull’evangelizzazione,” ha aggiunto.

Janet Page, segretario aggiunto dell’Associazione pastorale, nella sua meditazione mattutina mercoledì, ha parlato del bisogno della donne di pregare e di prepararsi per le sfide della vita con speranza, nell’affrontare il matrimonio, la maternità e la carriera. Page ha utilizzato un linguaggio pratico e molto personale, con il quale molte delle donne presenti potessero relazionarsi. “Quando pregate insieme e le cose cominciano a peggiorare, ringraziate Dio per il fatto che è all’opera. Fate il salto della fede, ringraziatelo e credeteci,” ha detto.

Molte delle partecipanti hanno trovato grande incoraggiamento nella sorellanza delle credenti di questo nostro movimento multiculturale. “È stato davvero toccante poter conoscere così tante donne della chiesa provenienti da tutto il mondo e trascorrere del tempo con loro, sentendo profondamente quest’armonia fra le figlie di Dio,” ha affermato Lanieflor Malabad, delle Filippine. “I momenti di preghiera in particolare, nei quali ci si stringeva in un unico abbraccio con donne provenienti da altri paesi, sono stati un’esperienza rigenerante.”

Internazionalità e condivisione delle idee sono state parti integranti della programmazione, in quanto ogni giorno abbiamo previsto rapporti dei Ministeri femminili delle diverse divisioni.

“Ogni divisione ha presentato un rapporto video,” ha detto Small. “Le donne hanno potuto vedere cosa accade in diverse parti del mondo ed è stato per loro fonte di ispirazione venere altre donne fare cose diverse, accrescendo la loro motivazione, il loro entusiasmo e incoraggiandole a dire: ‘Ma è fantastico! Usciamo là fuori e facciamo qualcosa’.”

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Raquel Arrais, Direttore associato Ministeri Femminili. Photo: Dominik Zeh AR/ANN

Le nostre sorelle di chiesa — mogli, madri, nonne, zie, figlie e amiche — sono pilastri nelle loro famiglie e comunità. Polivalenti, premurose ed educatrici, le donne che hanno frequentato questi incontri ne sono uscite ispirate e ricaricate da quanto hanno visto e sentito. “Ti dirò, gli incontri sono stati fantastici,” ha detto Caroline Sutton, originaria dell’Alabama, negli Stati Uniti d’America. “Mi hanno dato il rinnovamento, il ristoro e l’incoraggiamento di cui avevo bisogno. Ho apprezzato molto che si siano messi a fuoco la centralità del Cristo e il sostegno reciproco. Noi donne abbiamo così tante cose in comune e non dobbiamo permettere alle distrazioni di distoglierci da ciò che conta davvero.”

Small auspica che le sue sorelle in Cristo possano ripartire portandosi via qualcosa di grande dalle riunioni frequentate. “Spero portino con sé le informazioni ricevute ai seminari e che rientrando nelle loro chiese, le condividano,” ha detto. “Spero abbiano potuto riaccendere la passione per i ministeri femminili stando a contatto con altre donne da diversi paesi e ascoltando i loro rapporti. E spero si sentano ispirate e che abbiano energia a sufficienza per i prossimi cinque anni, per dirsi: ‘Wow, quando torneremo nelle nostre chiese, faremo in modo che
accada qualcosa.’”

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