Saluti dall’Unione Sudorientale

Saluti dall’Unione Sudorientale

4A dare il benvenuto ai delegati, stamattina, vi è stato anche Larry R. Moore, presidente dell’Unione Sudorientale della chiesa, nel cui territorio si trova San Antonio. Qui di seguito il suo messaggio.

È un piacere per me dare il benvenuto a delegati e partecipanti a questa Assemblea Mondiale della Chiesa Avventista del Settimo Giorno. San Antonio è la mia città natale e occupa un posto speciale nel mio cuore. Nel 1960, i miei genitori e io siamo stati battezzati nella chiesa avventista in seguito a una serie di incontri sotto la tenda, tenuti dall’evangelista Joe Crews.

Molti veterani dell’esercito statunitense si ricorderanno di San Antonio e della chiesa avventista Laurel Heights, perché accanto a essa vi era il centro dei militari, diventato negli anni una base di partenza per molti soldati di stanza a Fort Sam Houston.

L’Unione Sudorientale di Federazioni è onorata di ospitare questo evento ed è grata a coloro che hanno viaggiato per essere qui, partecipare e dare il proprio contributo alla chiesa in questa fondamentale sessione amministrativa. Nei dieci giorni di incontri, attività, fratellanza, mostre e molto altro, cerchiamo di riscoprire ciò che ci unisce come chiesa, concentrandoci sul tema di questa assemblea: “Sorgi! Risplendi! Gesù ritorna”. È questa la speranza che ci unisce: Gesù presto ritornerà!

In preparazione dell’Assemblea Mondiale, l’Unione sudorientale e le sue Federazioni hanno accettato la sfida di condividere la speranza del ritorno di Gesù con gli abitanti di San Antonio. L’amore infinito di Dio risplende fra i nostri membri che si sono occupati dei bisogni delle persone e costruito rapporti con le comunità locali tramite iniziative medico-sanitarie, campagne evangelistiche, corsi di formazione, raduni giovanili, programmi di sicurezza alimentare e molte altre attività.

Non vedo l’ora di sentire, nei prossimi giorni, i tanti, meravigliosi e stimolanti rapporti di come l’amore di Dio splende attraverso membri di chiesa nelle altre parti del mondo.

Oltre al programma previsto, vi chiedo di non perdere l’occasione per godere delle attrazioni culturali e dei suoni di questa città storica. Se avete tempo, vi consiglio di visitare l’Alamo e il Riverwalk, così come il Rivercenter Imax per vedere “Alamo: The Price of Freedom”, che è presentato ogni giorno e racconta la storia di Alamo. Fate una gita in barca sul fiume San Antonio, per imparare ancora di più sull’affascinante storia di questa bella città. Godetevi la città e la sua storia, e ricordatevi di pregare per i suoi abitanti, affinché conoscano il Signore tramite la presenza amorevole della chiesa avventista. Preghiamo anche per l’effusione dello Spirito Santo in questa Assemblea Mondiale.
Dio sia glorificato!

Il benvenuto del presidente Ted N. C. Wilson

Il benvenuto del presidente Ted N. C. Wilson

Annual Council 2014Un caloroso benvenuto a tutti!

È un piacere accogliervi alla 60esima Assemblea Mondiale degli avventisti del settimo giorno, a San Antonio, negli Stati Uniti. È stato veramente notevole il lavoro di pianificazione e preparazione di questa sessione, e siamo grati alle tante persone che hanno reso possibile questo importante appuntamento.

Il tema “Sorgi! Risplendi! Gesù ritorna!” indica la nostra speranza e la nostra chiamata come avventisti del settimo giorno. Un meraviglioso messaggio da condividere con un mondo che ha disperatamente bisogno di un Salvatore. Anche se i nostri paesi, le nostre culture e lingue possono essere diversi, facciamo tutti parte della stessa famiglia di Cristo, con una stessa missione.

Durante questa assemblea, non solo abbiamo la gioia di adorare insieme il Signore in quanto famiglia mondiale, rinnovando i legami di amicizia creati in passato e costruendone di nuovi; abbiamo anche la possibilità di mettere a fuoco chiaramente i modi in cui compiere il mandato che Dio ha affidato alla sua chiesa e proclamare il messaggio dei tre angeli. Quest’opera speciale deve coinvolgere tutti: donne, uomini, bambini e giovani. Tutti sono necessari per far conoscere Cristo, sostenuti dalla potenza dello Spirito Santo.

Come già avvenuto nei “100 giorni di preghiera”, continuiamo a pregare con fervore per la pioggia dell’ultima stagione, l’effusione dello Spirito Santo, in questa sessione. Preghiamo che lo Spirito Santo guidi ogni parola e che ci sia rispetto cristiano per tutti, mentre procediamo nei lavori amministrativi della chiesa. Prego affinché ogni decisione, presa nel corso della sessione, promuova ulteriormente i piani di Dio e rafforzi la sua chiesa nella missione profetica che il Signore ci ha affidato.

Intorno a noi vediamo disastri, caos e inquietudine, i segni ci dicono che stiamo davvero vivendo negli ultimi giorni. Il mio desiderio è che ognuno di noi senta ancora la certezza della grazia di Dio, l’urgenza del nostro compito e la potenza delle sue promesse: ” Non gettate via dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. Avete infatti bisogno di perseveranza affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso: ‘Ancora un brevissimo tempo, e colui che deve venire verrà e non tarderà’” (Eb 10:35 -37, ND).

Sorgi! Risplendi! Gesù ritorna!

 

San Antonio accoglie con entusiasmo 65.000 avventisti

San Antonio accoglie con entusiasmo 65.000 avventisti

0SA-2Andrew McChesney/AR/Notizie Avventiste – L’Assemblea Mondiale della Chiesa Avventista del Settimo Giorno è la più grande e lunga convention mai organizzata a San Antonio, e secondo i leader dell’amministrazione cittadina avrà un forte impatto sull’economia locale. Circa 65.000 avventisti del settimo giorno sono attesi nella città texana durante i dieci giorni dell’evento, iniziato questa mattina, 2 luglio.

Il flusso di visitatori potrebbe pompare 41 milioni dollari nell’economia locale, affermano i media, citando il San Antonio Convention and Visitors Bureau.
“Ospitare un evento di queste dimensioni richiede anni di preparazione e l’aiuto dei nostri numerosi partner, dagli hotel ai ristoranti e a tutto il resto”, ha spiegato il direttore esecutivo del Bureau, Casandra Matej, al San Antonio Business Journal.

Le camere sono state prenotate in molti degli hotel del centro, nei pressi dello stadio Alamodome, dove si terranno gli incontri, e diversi alberghi hanno il tutto esaurito da mesi.
“Questo è a dir poco spettacolare per il settore alberghiero”, ha dichiarato John Clamp, direttore esecutivo del San Antonio Hotel & Lodging Association.

L’assemblea avventista testerà anche i limiti dell’aeroporto internazionale della città, una modesta struttura dove, in questa settimana, transiterà un numero record di passeggeri. L’aeroporto, situato a 13 chilometri a nord dell’Alamodome, ha 25 gate.
Oltre 200 “ambasciatori” accolgono gli avventisti all’aeroporto e mostrano l’ospitalità del Texas, rispondendo alle loro domande sui mezzi di trasporto della città, i punti di ristoro e i luoghi di interesse turistico. È quanto ha affermato la portavoce dell’aeroporto, Evelynn Bailey, alla televisione Ksat, filiale locale della rete Abc.
“Ci sono ambasciatori qui, nella zona bagagli e anche fuori dall’aeroporto, pronti ad aiutare le persone”, ha aggiunto Bailey in un servizio dedicato alla sessione della Conferenza Generale trasmesso al telegiornale, martedì sera.

Il notiziario della radio locale Woai ha osservato che l’evento avventista si apre proprio quando gli abitanti di San Antonio si preparano a partire per il 4 luglio, festa dell’indipendenza negli Stati Uniti. Ha quindi avvertito i cittadini di aspettarsi un viaggio “ancora più stressante” se si sceglie di utilizzare l’aeroporto.
“L’immensa folla in aeroporto renderà più critico ottenere la carta d’imbarco in anticipo, consigliamo quindi di stamparla prima di uscire di casa, di viaggiare leggeri in modo da passare in fretta attraverso i controlli di sicurezza e di arrivare presto in aeroporto”, annunciava la stazione radio.

Molti ristoranti di San Antonio hanno aggiunto opzioni vegetariane nei loro menu. L’hotel Grand Hyatt, che si trova nei pressi dell’Alamodome ed è già pieno di ospiti avventisti, distribuisce volantini con un elenco di “ristoranti vegetariani convenzionati”.

“San Antonio è nota per la sua buona cucina e i membri del Convention and Visitors Bureau vogliono che gli avventisti sperimentino i sapori del sud del Texas, nonostante le loro restrizioni alimentari”, ha affermato la televisione Ksat, “Molti ristoranti hanno cambiato o migliorato i loro menu nel periodo dell’assemblea, per cercare di offrire un’esperienza memorabile agli ospiti e far entrare un sacco di soldi nella comunità”.

Se i media locali propagandano ai quattro venti la dimensione e l’impatto economico dell’Assemblea Mondiale, Derek Morris, segretario aggiunto dell’Associazione pastorale della chiesa avventista mondiale, vorrebbe invece qualcosa di più importante.
“Questa sessione della Conferenza Generale è la più grande e lunga convention nella storia della città, è vero, ma spero che sia anche la più benedetta”, ha twittato.

Il Vangelo, un’esperienza da persona a persona…

Il Vangelo, un’esperienza da persona a persona…

CG_San Antonio_chiesa mille coloriFilippo Alma – Tra poche ore inizierà ufficialmente la Sessantesima Assemblea Mondiale, a San Antonio, in Texas. I giorni che l’hanno preceduta sono stati frenetici, di preparazione spirituale, ma non solo. La Chiesa Avventista del Settimo Giorno è un movimento mondiale, dai mille colori. Impossibile rendere conto, in poche parole, della ricchezza, della vivacità e della creatività che la contraddistinguono. È stato bello ammirare con quale impegno e dedizione, sorelle e fratelli provenienti anche dagli angoli più remoti della terra hanno allestito centinaia e centinaia di stand dedicati sostanzialmente all’annuncio del Vangelo, anche se in forme diverse e complementari!

CG_San Antonio_welcomeOggi, 2 luglio, in base al circolo di preghiera della chiesa avventista in Italia (nel lezionario della Scuola del Sabato), si prega in special modo per l’Istituto avventista “Villa Aurora” di Firenze. Siamo felici, dunque, di unirci tutt’insieme in preghiera in questa ricorrenza così speciale per la nostra chiesa in Italia e nel mondo.

Ecco un preciso invito alla preghiera del Grande Maestro: “La messe è grande, ma gli operai sono pochi; pregate dunque il Signore della messe perché spinga degli operai nella sua messe” (Lc 10:2).

Assemblea Mondiale e struttura della Chiesa Avventista del Settimo Giorno

Assemblea Mondiale e struttura della Chiesa Avventista del Settimo Giorno

commissioneGiuseppe Cupertino – Che cosa succede a un’Assemblea Mondiale della Chiesa Avventista del Settimo Giorno?

Una domanda importante se volete essere membri attivi e responsabili nella chiesa. In una sessione dell’Assemblea della Conferenza Generale, la chiesa mondiale elegge i propri amministratori: presidente, segretario, tesoriere, i responsabili dei dipartimento e i loro collaboratori, i presidenti delle 13 Divisioni territoriali nel mondo, che sono anche vice presidenti della Conferenza Generale, insieme ai loro segretari, tesorieri e responsabili di dipartimento. Inoltre l’Assemblea Mondiale, che è la massima autorità in materia di norme e di formulazione della professione di fede della chiesa avventista, provvede a modificare e aggiornare i quattro strumenti di base relativi alla vita della chiesa: il documento contenente la formulazione delle 28 dottrine fondamentali, il manuale di chiesa, lo statuto e i regolamenti, il Working Policy (che contiene procedure e metodi di lavoro).

L’organizzazione della chiesa avventista, che conta oggi oltre 18 milioni di membri presenti in 204 paesi dei 5 continenti, prevede una struttura rappresentativa dal basso verso l’alto, con 4 livelli organizzativi:
– la chiesa locale;
– la Federazione di chiese;
– l’Unione di Federazioni (di Missioni o anche di chiese, come lo è l’UICCA, ndr);
– La Conferenza Generale (in italiano “Conference” corrisponde a “Federazione”) delle Unioni.

Non abbiamo dimenticato il livello della Divisione che statutariamente è solo una ripartizione amministrativa del territorio mondiale, ma di fatto corrisponde già al livello della Conferenza Generale.
Ogni livello di questa struttura ha delle funzioni specifiche e un ambito giurisdizionale che le è proprio e nel quale il livello superiore o inferiore non interviene:
– la chiesa locale ha competenze in materia di ammissione dei singoli membri, elezione e consacrazione delle persone con gli incarichi a livello locale, approvazione dei progetti e dei bilanci della comunità;
– la Federazione provvede all’elezione degli propri amministratori e di quelli delle istituzioni a essa collegate, ha competenze in materia di ammissione delle chiese locali nel proprio seno e nella gestione dei propri operai, e propone la consacrazione dei pastori all’Unione;
– l’Unione provvede all’elezione degli propri amministratori e di quelli delle istituzioni a essa collegate, ha competenze in materia di ammissione delle Federazioni nel proprio seno e nella gestione dei propri operai, e provvede alla consacrazione dei pastori;
– la Conferenza Generale provvede all’elezione degli propri amministratori e di quelli delle istituzioni a essa collegate, ha competenze in materia di ammissione delle Unioni nel proprio seno, nella gestione dei propri operai e nella emanazione di norme e principi guida per la chiesa avventista come abbiamo visto sopra.

A tutti i livelli, le procedure della chiesa avventista consegnano l’autorità ultima all’assemblea rappresentativa (della chiesa, della Federazione, dell’Unione, della Conferenza Generale), che opera attraverso un comitato esecutivo, al quale delega una parte della propria autorità. Il comitato è formato da diverse figure istituzionali: anziano, diacono, segretario, tesoriere, responsabili di dipartimenti, nella chiesa locale e negli altri livelli organizzativi, con la sola differenza che, nei livelli successivi a quello locale, l’anziano è sostituito dal presidente; mentre a presiedere il comitato della chiesa locale è il pastore nominato dalla Federazione/Unione, mentre negli altri livelli la presidenza è affidata al presidente eletto dall’assemblea.

Il meccanismo elettivo è identico per tutti i livelli organizzativi con un comitato di nomina, eletto dalle varie assemblee di riferimento, che effettua tutte le nomine con un sistema di cooptazione proponendo i nominativi all’approvazione dell’assemblea tramite il voto.

Per la cronaca:
I livelli organizzativi della Chiesa avventista si sono sviluppati progressivamente, seguendo l’evoluzione delle dimensioni numeriche della chiesa. Nel 1863, quando venne costituita l’organizzazione federativa della Chiesa Avventista del Settimo Giorno, le Unioni non esistevano e tutt’oggi le Divisioni non sono considerate entità giuridiche a sé stanti.
– La struttura ecclesiastica avventista nasce sulla base dell’impegno profuso per diversi anni da James S. White che la considerava indispensabile per tutelare i beni e la vita della chiesa e la sua unità. Il suo strenuo lavoro convinse gli avventisti delle origini, fuoriusciti dal movimento millerita (1844) e ostili all’organizzazione ecclesiastica, considerata un ritorno alla Babilonia dalla quale erano allontanati. (Per saperne di più sulla prima Assemblea ufficiale: http://ilmessaggeroavventista.it/index.php/lo-spirito-del-63-la-prima-assemblea-avventista-mondiale/ , ndr)

Oggi, alcuni sentono l’esigenza di ridiscutere questa organizzazione ecclesiastica, vissuta come piuttosto centralista di fronte alle dimensioni numeriche e alla varietà culturale attualmente espressa dalle diverse realtà mondiali.

Storia sessioni Conferenza Generale

Storia sessioni Conferenza Generale

storia gcLuglio 2015 vedrà una pietra miliare nella storia della Chiesa avventista: la 60° Assemblea Mondiale si terrà a San Antonio.
Oltre 2.600 delegati provenienti dal 626 Federazioni e Missioni e da 128 Unioni di tutto il mondo si occuperanno dei lavori amministrativi della Chiesa a San Antonio.
Che contrasto con la prima Assemblea fondatrice della Conferenza Generale del 20 e 21 maggio 1863.
20 delegati, tutti uomini, si riunirono a Battle Creek, in Michigan, in rappresentanza di cinque sole Federazioni del nord est e midwest degli Stati Uniti. L’assemblea durò un giorno intero e parti di altri due.
Dal 22 al 24 maggio, i 20 delegati parteciparono a 8 eventi evangelistici organizzati a Battle Creek.
Guarda il video per una breve e veloce storia delle sessioni della Conferenza Generale:
http://hopechannel.it/gli-avventisti/gli-avventisti-la-storia/storia-sessioni-conferenza-generale

 

 

Pillole da San Antonio

Pillole da San Antonio

preparativiVincenzo Annunziata – Uno scorcio del “dome” dove domani partiranno i lavori della sessantesima sessione della Conferenza Generale. Tutti sono al lavoro, freneticamente, affinché sia tutto pronto per il grande evento.

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Arrivi a San Antonio. Foto di Pablo Sanchez
Arrivi a San Antonio. Foto di Pablo Sanchez

I lavori in agenda
Giovedì 2 luglio s’inizia con l’accettazione delle nuove Unioni che sono state create in questi ultimi cinque anni.
Si costituisce anche il comitato di nomina composto da 252 membri: 233 delegati provenienti dalle 13 Divisioni e 19 delegati dalla sede della Conferenza Generale (CG).
Seguono i rapporti del Presidente e del Segretario della CG. Si passa poi alle statistiche mondiali e al rapporto del tesoriere.
Si parte subito con alcuni emendamenti ai nostri regolamenti, per aprire il grande dibattito sulla consacrazione delle donne. A seguire altri punti di cui vi forniremo notizie in seguito.

Eventi
Durante i lavori si svolgeranno parallelamente tante iniziative.
impactImpact San Antonio 2015

Immaginate la presenza di migliaia di giovani, tutti insieme in una città per 10 giorni.
Impact non è un programma, non è un servizio, non ci sono conferenze, non è un summit o una convention.
Sono dieci giorni di esperienza che vivranno 1.000 giovani avventisti, tutti insieme per le strade della città.

health expoInStep 4 Life 5k
Il 5 luglio 2015 ci sarà una corsa – passeggiata a cui parteciperanno migliaia di persone presenti a San Antonio.
Un evento per parlare dell’obesità infantile e incoraggiare gli individui di tutte le età ad avere un alimentazione sana e a vivere uno stile di vita più attivo.
Durante la sessione della CG ci sarà per alcuni giorni una Salute Expò aperta alla cittadinanza locale e tanti altri programmi sulla salute.

 

 

Incontri di varie associazioni, un raduno di fotografi avventisti, riunioni di preghiera e tanto, ma tanto altro.

snetworkSocial network
Visto che ormai tutti viaggiano con smartphone collegati alla rete e pubblicano immagini, foto e momenti degli incontri, non poteva mancare un cartellone per avvertire i partecipanti che potranno essere fotografati e le loro immagini condivise sulla grande rete.

 

 

Esperienza di un’avventista a un’Assemblea Mondiale

Esperienza di un’avventista a un’Assemblea Mondiale

Montage_of_ViennaLina Ferrara – Sì, è vero, ogni avventista dovrebbe partecipare a un’Assemblea Mondiale della chiesa almeno una volta nella vita.

A me è capitato nel 1975, pochi giorni dopo il mio battesimo. La mia famiglia aveva conosciuto la Bibbia e la chiesa avventista qualche anno prima, grazie a mio padre che aveva iniziato a leggere la Scrittura e aveva scoperto il sabato. Nel 1974 mio padre fu battezzato a Potenza, perché nella nostra chiesa di Montalbano Jonico non c’era ancora la vasca battesimale. In 28 giugno del 1975, fummo mia madre e io a entrare nelle acque battesimali, sempre a Potenza, sempre con il past. Armistizio Cavalieri che ci aveva dato gli studi biblici.

Quando mio padre aveva saputo che c’era l’Assemblea Mondiale in Austria, decise che doveva partecipare. Così, anche se per me si avvicinavano i giorni degli esami di maturità, mio padre ed io partimmo, insieme con l’anziano della chiesa, Minuccio Rolli, e sua moglie Annina, in macchina per l’Austria. Era la prima volta che uscivo dai confini dell’Italia e per la prima volta avrei conosciuto la Chiesa avventista mondiale.

Diversi anni più tardi scoprii di aver partecipato a un evento storico: l’assemblea del 1975 era la prima organizzata fuori dagli Stati Uniti e la prima che si teneva dopo cinque anni (la cadenza quinquennale era stata votata dai delegati dell’assemblea del 1970, ad Atlantic City).

Fu un’esperienza indimenticabile. La mia chiesetta era formata da un pugno di credenti. A Vienna scoprii la globalità della chiesa avventista. Eravamo tantissimi, riuniti in un centro congressi enorme, e lo riempivamo tutto! Eravamo diversi per lingua, razza, cultura, ma tutti uniti nella fede in Gesù che ritorna. E il ritorno di Cristo era proprio il motto di quell’assemblea. Quando camminavamo per gli stand, Annina e io incrociavamo tante persone ed era come se le conoscessimo già. Erano fratelli e sorelle in Cristo, parte della nostra famiglia. La sensazione di gioia che ricordo provai in quei giorni fu così forte che pensai: “Sicuramente in cielo sarà così”. Un sorriso, un saluto con la mano bastavano per dirci: “Siamo figli dello stesso Padre”.

Gli incontri furono interessanti anche se, non conoscendo ancora tanti meccanismi e attività della chiesa, alcune cose non le capii. Ricordo che, durante il culto del sabato, il predicatore fece un accorato appello ai giovani di consacrarsi a Gesù e alla missione. Fu allora che nel mio cuore sentii che il Signore si rivolgeva anche a me.

Un giorno, all’aperto, sentimmo cantare in italiano: era la corale della chiesa di Firenze centro, bellissima nei costumi folcloristici del nostro paese, e bravissima nell’esecuzione dell’inno “Pellegrin in duol non pianger più verrà Gesù, tra noi quaggiù, verrà nel suo fulgor il Salvator”. Non sapevo ancora che, qualche anno più tardi, avrei conosciuto personalmente tutti i componenti di quel coro, quando sarei andata a Firenze come assistente pastorale.

Feci le foto con un avventista pellerossa, nel suo straordinario costume con il copricapo di penne e piume, con degli africani, ecc. Una chiesa che già allora abbracciava il mondo.

Vivere l’Assemblea Mondiale è stata un’esperienza unica, che mi ha arricchito molto e mi ha fatto sentire il cielo più vicino che mai. Il ricordo è rimasto indelebile.

Sì, un’esperienza che ogni avventista dovrebbe fare almeno una volta nella vita.

Foto
 "Montage of Vienna" by Eliza0027 - Transferred from en.wikipedia to Commons.All of the photos are currently uploaded on Wikipedia and are properly licensed.File:Vienna - View of Maria Theresien-Platz and the Kunsthistorisches Museum - 6297.jpg by Jorge RoyanFile:Vienna Rathaus (HDR) (8371699233).jpg by russavia, Vienna Rathaus (HDR)File:St. Stephens Cathedral (Stephansdom) (7815703256).jpg by russavia, St. Stephen's Cathedral (Stephansdom)File:Staatsoper 8940.jpg by Karl GruberFile:Parlamentsgebäude, Wien (14480340476).jpg by SPÖ Presse und Kommunikation. Licensed under GFDL via Wikimedia Commons -https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Montage_of_Vienna.jpg#/media/File:Montage_of_Vienna.jpg
Conosciamo meglio San Antonio

Conosciamo meglio San Antonio

banner GC2015Da domani la città texana ospiterà la Sessantesima Assemblea Mondiale della Chiesa avventista

Giuseppe Cupertino – “Un caloroso benvenuto alla famiglia mondiale della Chiesa Avventista del Settimo Giorno. In particolare ai delegati che parteciperanno alla sessione 2015 dell’Assemblea della Conferenza Generale che si svolgerà a San Antonio in Texas dal 2 all’11 luglio”. Così esordisce il presidente uscente Ted Wilson nel suo messaggio di introduzione alla brochure di presentazione dell’evento. Alla Sessantesima Assemblea Mondiale partecipano oltre 2.500 delegati provenienti da tutto il mondo e sono attese diverse migliaia di visitatori: 90.000 circa per il sabato di chiusura dell’evento, l’11 luglio prossimo.

WP_20150630_19_35_40_ProSiamo quindi a San Antonio (Texas), una città di 1,5 milioni di abitanti fino ad oggi forse sconosciuta alla maggior parte de avventisti nel mondo, e domani, 2 luglio iniziano, i lavori assembleari. Probabilmente molti delegati si saranno chiesti come me: “Ma che cosa c’è in questa località?”. Per questo motivo ci siamo presi alcune ore per capire la cornice in cui si svolgerà questo evento.

 

 

Foto di Daryl Gungadoo
Foto di Daryl Gungadoo

Arrivando, abbiamo scoperto che San Antonio è la città in cui sorge lo storico forte di Alamo, simbolo della resistenza democratica texana alla dittatura messicana dell’inizio del XIX secolo. A San Antonio si vive passando dai 35 gradi (in questo momento, ma pare si arrivi anche oltre i 40) dell’ambiente esterno (con punte di umidità fino al 90 per cento) ai 20 gradi degli ambienti ultracondizionati dove si soggiorna e si lavora. Un’escursione termica di 15 gradi a cui il corpo si deve adattare nel breve spazio dell’attraversamento della bussola d’ingresso degli edifici in cui ci si reca. In queste condizioni climatiche la vegetazione è lussureggiante e tropicale.

WP_20150630_12_54_58_ProCrescono benissimo gli alberi delle banane e gli ananas sono squisiti (niente a che vedere con quelli che mangiamo da noi). Dimenticavo: ho espresso le temperature in gradi Celsius ma qui le unità di misura sono tutte diverse. Le temperature si rilevano in gradi Farhenhait, le distanze in miglia, i pesi in libbre, la capacità in galloni. Una piccola rivoluzione che si aggiunge alla differenza di fuso per il quale la vita è sfalsata di 7 ore rispetto all’Italia.

 

 

 

WP_20150630_19_28_06_ProIl turismo è una delle risorse economiche di San Antonio che ospita oltre 2 milioni di visitatori ogni anno. L’organizzazione cittadina valorizza molto bene le proprie risorse storiche e geografiche. Oltre ai musei sulla vita e la storia del Texas – cow boy, allevamento, il forte Alamo molto ben conservato (accessibile gratuitamente) – si può visitare «La Villita», la ricostruzione di un villaggio messicano che sorgeva al posto della città attuale, con la grande piazza al cui centro si trovava il pozzo, e le case di legno e cemento con il caratteristico portico, trasformate in negozietti artigianali, piccole mostre di storia locale. La vicenda di San Antonio è legata alla religione: in questa zona si erano insediate le missioni francescane nelle quali i frati avevano organizzato la propria testimonianza offrendo cure e istruzione alla popolazione indigena. Anche il fiume, che si chiama San Antonio come la città, è stato sistemato per accogliere i turisti con una passeggiata molto suggestiva nel centro storico, al di sotto del piano stradale. Un servizio di barconi trasporta i visitatori fra i suoi meandri, compiendo il giro del centro storico, attraversando boschetti, teatrini all’aperto, aree di riposo e una serie di ristorantini caratteristici.

WP_20150630_12_55_08_ProTutta l’area è collegata con un grande centro commerciale e con le due superfici congressuali presso le quali è organizzata l’Assemblea Mondiale della Chiesa avventista. Due immensi centri attrezzati per ospitare grandi eventi: l’Alamodome, una specie di palazzetto dello sport dove si svolgeranno i lavori dell’assemblea dei delegati, e l’Henry B. Gonzalez Exhibition Centre, dove sono sistemati gli stand espositivi di tutte le organizzazioni avventiste presenti per l’evento. Da questi due luoghi contiamo riferirvi le cronache delle giornate intense previste dall’agenda dei questo avvenimento significativo per la Chiesa avventista mondiale.

 

 

Foto di G.Cupertino, tranne dove diversamente indicato
Sessantesima Assemblea Mondiale della Chiesa Avventista

Sessantesima Assemblea Mondiale della Chiesa Avventista

san antonioAl via il 2 luglio a San Antonio, in Texas.

Notizie Avventiste – “Sorgi! Risplendi! Gesù ritorna!” è il tema della Sessantesima Assemblea mondiale della Chiesa Avventista del Settimo Giorno, il maggiore organo amministrativo della denominazione, che si aprirà a San Antonio, in Texas, giovedì 2 luglio, presso l’Alamodome and Henry B. Gonzalez Convention Center.

All’appuntamento quinquennale non mancheranno i 2.566 delegati che arriveranno da tutti i paesi in cui è presente la denominazione ed eleggeranno i vertici della Chiesa a livello mondiale (o Conferenza Generale) e delle 13 regioni sparse nei diversi continenti. Il loro compito amministrativo non si ferma qui. Dovranno discutere e pronunciarsi sui vari temi in agenda, votare i rapporti, dedicare del tempo ai progetti missionari ed evangelistici che saranno presentati e scegliere le linee guida della Chiesa per i prossimi cinque anni.

Sicuramente uno degli argomenti caldi e più attesi riguarda le consacrazione delle donne al ministero pastorale, che approda all’Assemblea Mondiale dopo uno studio approfondito sulla teologia della consacrazione, realizzato da ognuna delle 13 regioni della chiesa tramite una commissione appositamente formata. Le conclusioni saranno poste sul tavolo a San Antonio. Un’intera giornata delle dieci di lavori  sarà dedicata a questo tema.

Oltre a un incontro amministrativo, la Sessantesima Assemblea Mondiale sarà un meeting spirituale in cui si loderà il Signore, si condivideranno le esperienze, si rifletterà sull’evangelizzazione, si presenteranno i progetti e i nuovi programmi. Focus particolare sarà posto sui giovani e sulle loro idee innovative e creative per trasmettere Gesù. Si parlerà della situazione della libertà religiosa nel mondo e dei credenti perseguitati per la loro fede.

Spazio sarà dato all’utilizzo dei media e della moderna tecnologia. Per la prima volta, i delegati potranno esprimersi tramite il voto elettronico, mandando in pensione la scheda cartacea.

In concomitanza con l’Assemblea Mondiale, che si chiuderà sabato 11 luglio, la Chiesa organizzarà vari progetti di aiuto e di servizio a San Antonio, di cui potranno beneficiare tutti cittadini.

Notizie in breve da San Antonio

Notizie in breve da San Antonio

CGsessionVincenzo Annunziata – L’Assemblea Mondiale è un evento che ogni avventista dovrebbe vivere almeno una volta nella sua vita di credente (leggi qui un esperienza). Immaginate che il sabato si arriva a una partecipazione di 70.000 persone, un coro che canta all’unisono anche se i suoi componenti arrivano da varie regioni del mondo!

Qui di seguito troverete alcune notizie spicciole, curiosità, il dietro le quinte, che permettono di avere una dimensione dell’assemblea anche se lontani da essa.

orologioCon San Antonio vi è una differenza di fuso orario di 7 ore. Noi siamo “avanti” quindi riceveremo le notizie in ritardo rispetto alla nostra giornata, ma saremo puntuali nel farvi partecipi delle importanti decisioni che verranno prese, e anche di alcune minori!

Delegati e costo
Quest’anno saranno presenti alla sessione circa 2.600 delegati provenienti dalla Conferenza Generale (CG), dalle 13 Divisioni, dalle Unioni, dalle Federazioni e Missioni; sono dirigenti, rappresentanti di istituzioniimpact e membri laici.

Ogni anno la CG mette da parte 1,4 milioni di dollari per l’Assemblea Mondiale. Il costo effettivo è di 7 milioni di dollari, ma se consideriamo anche le spese sostenute dai delegati per viaggi, pasti e soggiorni, arriviamo a circa 20 milioni di dollari. Qualcuno potrebbe obiettare: “Ma non sono tanti? Non c’è un’altra soluzione?”. Nessun’altra denominazione si riunisce su base mondiale per eleggere i propri leader, per ascoltare le relazioni e prendere decisioni sulle modifiche al proprio credo e ai regolamenti. Al fine di mantenere l’unità in tutto il mondo, la democrazia ha un costo.

La partecipazione alla sessione è libera, è aperta a chiunque, ma solo i delegati possono votare.

offertaOfferta del sabato
Da anni l’offerta che viene raccolta durante la sessione e in tutte chiese del mondo è destinata a progetti evangelistici. Quest’anno, sarà raccolta sabato 11 luglio ed è stato deciso di devolverla ai giovani di tutto il mondo. Immaginiamo l’effetto che potrà avere su di loro! Ovunque, in ogni Divisione del mondo, il 100 per cento dei fondi provenienti dall’offerta speciale saranno destinati alle attività missionarie giovanili. Guarda il breve video che presenta il progetto su: http://www.hopechannel.it/missioni/date-loro-le-chiavi

votazioneVotazione
Quest’anno, per la prima volta nella storia della CG, sarà utilizzato il sistema di votazione elettronico; questo permetterà di avere la privacy e di gestire le votazioni in tempo reale. È finita l’epoca in cui i delegati alzavano il loro cartellino di colore giallo!

Esposizione
Durante la sessione della CG, i delegati, gli ospiti e chiunque altro sarà presente avrà la possibilità di “girare” tra i vari stand allestiti dalle istituzioni, dalle associazioni, dagli enti avventisti di tutto il mondo. Ci saranno oltre 600 stand che promuoveranno le stand1loro attività con dvd, libri, depliants, ecc. Anche la nostra Villa Aurora sarà presente insieme alla casa editrice ADV.

La giornata del delegato
Come trascorre la giornata un delegato? Ogni giorno, una riunione riservata agli organizzatori sarà seguita dal culto mattinale e dai lavori amministrativi. Dopo pranzo, nel primo pomeriggio, riprenderanno i lavori amministrativi e, la sera, ci saranno i report delle Divisioni. Ognuna presenta le maggiori attività evangelistiche svolte nel stand2proprio territorio.

Ted Wilson negli ultimi cinque anni. Intervista di Chad Stuart

Ted Wilson negli ultimi cinque anni. Intervista di Chad Stuart

TedWilsonBannerDevo ammettere l’esistenza di un conflitto interiore mentre si avvicinava l’intervista con Ted Wilson sui cinque anni di presidenza della Conferenza Generale. Il conflitto è reale e la tensione persistente. Da un lato, ho profondo affetto e rispetto per Wilson: è veramente uno dei leader cristiani più sinceri e genuini che abbia mai incontrato. Ammiro molte cose di lui: il suo matrimonio, il suo ruolo di padre, la passione condivisa per l’evangelizzazione, l’amore per questa chiesa.

Ma non posso negare le grandi differenze nell’approccio a quella che alcuni considerano la questione determinante di questo momento (la consacrazione delle donne al ministero), né posso negare che la mia esperienza pastorale sia stata resa più difficile dagli attacchi di membri di chiesa che a volte erroneamente citano il fratello Wilson come ispirazione del loro zelo da crociate.

Ho deciso di farvelo incontrare così come lo conosco: una persona complessa, premurosa, poliedrica, che lotta con uno degli incarichi a mio parere più difficili. Se ho sbagliato il mio approccio, tutta la colpa è di una recente lettura di 1 Corinzi 13, che mi dice, tra le altre cose, “l’amore è benevolo” (1 Cor 13: 4). E mi auguro di essere trattato allo stesso modo se sarò intervistato, un giorno, da un ragazzo così giovane da poter essere mio figlio.

Appena sono entrato nel suo ufficio, il fratello Ted Wilson si è scusato per aver dovuto posticipare di quindici minuti il nostro incontro perché aveva pregato con un addetto alla manutenzione nel suo ultimo giorno di lavoro presso la sede della Conferenza Generale. È questo tipo di tocco personale che, in questo edificio, rende Wilson caro a tanti. Sia quelli che sono in sintonia con lui su varie questioni, sia coloro che non concordano con le sue posizioni, tutti parlano della sua bontà personale. I biglietti di auguri che ogni persona nell’edificio ha ricevuto da lui quando era vicepresidente; i fiori posti sulla scrivania di un dipendente ritornato da un periodo prolungato di assenza per problemi di salute o per un lutto in famiglia. I colleghi parlano del suo calore, del suo autentico atteggiamento cristiano, della sua compassione, del suo amore per le persone, che siano d’accordo o meno con lui. Come la gentilezza di invitare nel suo ufficio un addetto alla manutenzione con il quale pregare, nonostante il suo calendario estremamente pieno.

Sono aspetti spesso sconosciuti a coloro che hanno familiarità con il presidente della Conferenza Generale solo attraverso la sua posizione sulla consacrazione delle donne o il suo sermone inaugurale del 2010 alla Conferenza Generale. In quella occasione domandò che non ci fossero applausi durante il sermone, richiesta dettata da un atteggiamento di umiltà, ma che fu interpretata da molti in senso opposto.
L’umiltà e la gentilezza traspaiono quando, seduto davanti a Wilson, iniziamo a parlare del giorno della sua elezione di cinque anni fa:

“Quando partecipi a un’assemblea e sei tra coloro che possono essere considerati per gli incarichi nella chiesa di Dio, non sei sicuro di che cosa accadrà. Così, ti metti completamente nelle mani di Dio e riconosci che sei qui per servire e che nessuno ti deve qualcosa, che devi tutto al Signore… Quando sono stato nominato, ero seduto nello stadio e ascoltavo alcuni rapporti. Sono stato contattato e mi hanno detto di andare subito in un determinato luogo dove mi è stato comunicato ciò che il comitato di nomina mi proponeva. Ho provato una sorta di sensazione opprimente, perché certamente nessuno di noi è mai preparato o pienamente in grado di ricoprire un incarico del genere. È solo quando confidiamo nel Signore e nella sua guida che troviamo la forza. Era una sfida e naturalmente ho chiamato mia moglie Nancy per parlarle; anche lei era molto sopraffatta… Per essere onesti, nessuno di noi è in grado di gestire tutte le esigenze che questa posizione dirigenziale comporta. Siamo solo servi del Signore in questo incarico, dobbiamo fare affidamento solo su di lui e pregare molto, chiedere di essere guidati, di ricevere saggezza ogni giorno. Cerco di non far passare un giorno senza chiedere quanto dice il testo di Giacomo 1:5, e domandare la saggezza. Una volta ogni tanto posso dimenticare, e probabilmente in quel giorno mi dispiace, perché ho un disperato bisogno di saggezza”.

wilson3aTed Wilson ha spesso trovato saggezza e guida tramite suo padre, Neal Wilson, che è stato presidente della Conferenza Generale dal 1978 al 1990.

“Avrei voluto che mio padre e mio nonno fossero stati lì, ma il nonno era morto molti anni prima. Sia il nonno sia mio padre erano pastori. Papà era stato colpito da alcuni piccoli ictus [nel 2010] e non poté partecipare all’assemblea. Ricordo di averlo chiamato per dargli la notizia e poi sono andato a trovarlo. E, naturalmente, l’ho rivisto spesso e mi sono preso cura di lui. Ma non sono sicuro che papà abbia compreso appieno il significato di ciò che era accaduto… Voglio dire, ecco siamo qui, in questo ufficio. Questa è la scrivania dove era seduto mio padre quando era presidente, proprio la stessa scrivania e c’erano anche alcuni altri mobili quando era qui. È lui che, lavorando con i suoi officer, ha trasferito la sede della Conferenza Generale da Takoma Park a Silver Spring. È stato in questo ufficio per circa un anno e mezzo o giù di lì.

Quando ho parlato con lui, non sono sicuro che abbia pienamente compreso le implicazioni, ma sorrideva e mi incoraggiava. Questo è stato importante per me. In tutta la mia vita i suoi consigli sono stati decisivi. Lo guardavo, lo ascoltavo e mi insegnava; è stato il mio miglior mentore terreno. E poi, alla fine, quando non riesci a comunicare tutto ciò, è un po’ diverso, strano”.

“Sono sicuro che sarebbe stato orgoglioso,” gli dico, ma Wilson pensa ancora a suo padre…

“È morto sei mesi dopo, un po’ più di quattro anni fa”, afferma mentre estrae una foto dalla sua Bibbia. “È una foto dei miei genitori quando erano in Egitto, credo, prima che nascessi. Erano sposati da sei anni, no, forse otto anni, quando sono nato”.

“Che cosa ti rendeva simile a tuo padre e allo stesso tempo diverso da lui?”, gli chiedo.

“Beh, papà, naturalmente, era un amministratore esperto che aveva anche il cuore di un evangelista. Ha lavorato per molti anni sia in Egitto sia nell’amministrazione. Era un pastore. Quindi, in alcune di queste cose siamo molto simili. Ma le nostre personalità, ovviamente, erano un po’ diverse. Papà mi ha trasmesso alcuni valori che ritengo siano stati estremamente importanti: l’onestà, l’imparzialità, l’essere dalla parte dei più deboli e delle persone che non hanno voce; essere disposti a prendere posizione per le proprie convinzioni, ma di farlo in modo appropriato; essere equilibrati nel modo di affrontare le cose; ascoltare le persone. Papà aveva grandi doni per molte cose, una era di raccontare in modo molto dettagliata un’esperienza che aveva vissuto. Aveva anche il dono insolito di ricordare i nomi e i fatti. Era capace di vedere qualcuno dopo 20 anni e di chiamarlo per nome, chiedere notizie sulla sua famiglia, ecc. Credo che questo sia un dono naturale, ma è stato anche perfezionato e affinato dalla sua esperienza in Medio Oriente. In arabo, i nomi significano qualcosa e se non si pronunciano correttamente con l’inflessione giusta, si può insultare qualcuno. Quindi penso che si fosse concentrato su come imparare a pronunciare un nome correttamente e fissarlo nella mente. Papà mi ha insegnato molto… Ma ora abbiamo divagato parlando di lui”.

wilson1aTed Wilson lo ritiene un divagare, ma è un lato di lui che abbiamo bisogno di vedere. Quelli come me che la pensano diversamente da lui sulla consacrazione delle donne; coloro che si sono a volte sentiti a disagio con alcune sue dichiarazioni o presentazioni pubbliche in cui Wilson appare formale e intenso, hanno bisogno di vedere che egli è più di queste idee. Siamo portati a essere più gentili quando vediamo l’umanità e lo spirito che anima la persona dalla quale differiamo.

Vorrei anche sentire la sua opinione suoi successi in questo quinquennio, ma si affretta a ricordarmi che non è né lui né un singolo gruppo della Conferenza Generale a meritare credito per i successi:

“Alcune delle cose che mi entusiasmano di più sono quelle in cui il Signore ha riversato le sue grandi benedizioni, e in cui abbiamo ottenuto un incredibile sostegno da molte Divisioni. Vorrei solo iniziare dicendo che la Conferenza Generale non è una super-organizzazione con leve di potere che basta spingere per far accadere tutto come una sorta di sequenza automatica, ovunque, in tutto il mondo. Lavoriamo in un sistema di comitati, in un sistema collegiale. Dobbiamo ascoltare la guida dello Spirito Santo, in un ambiente dove più voci possono contribuire alla direzione generale”.

Sento che stiamo per prendere una strada secondaria. Torneremo ai successi fra un momento…

“Ecco perché un’Assemblea Mondiale è così importante. Affronteremo alcune grandi questioni”.

“Ho sentito parlare di alcune di esse”, dico… Ted Wilson sorride.

wilson2“Sì, dalle dottrine fondamentali alla consacrazione, alcuni cambiamenti nel manuale di chiesa che forse non faranno tremare la terra, ma di certo ci saranno opinioni diverse. E queste opinioni possono essere mantenute e portate avanti, quelle convinzioni basate sullo studio personale della Bibbia e dello Spirito di Profezia, sulla preghiera e sull’influenza dello Spirito Santo. Queste convinzioni possono essere condivise. Ma quando si prende un voto, allora, dopo, abbiamo bisogno di serrare i ranghi e andare avanti insieme. E questo probabilmente sarà il più grande banco di prova per la chiesa”.

Sei preoccupato?

“No, non proprio. Non ho alcun dubbio che la chiesa andrà avanti con grande dinamicità perché è guidata dallo Spirito Santo. Non è guidata dal presidente della Conferenza Generale o da qualche altro individuo. Se lo Spirito Santo non fosse in questo movimento, ci saremmo da tempo disintegrati. È un movimento profetico con un messaggio profetico su una missione profetica. Senza questo, la Chiesa Avventista del Settimo Giorno sarebbe solo un’organizzazione come tante. Non sono preoccupato. Certo ho alcune ansie, ma credo che lo Spirito Santo farà qualcosa di straordinario e vedremo le persone, qualunque sia l’esito delle votazioni, umiliarsi davanti al Signore, e la Chiesa andare avanti con la sua missione. Ma lavoriamo in modo collegiale, certo: ci consultiamo, ci incontriamo, ci parliamo. Per esempio, prima di ogni Consiglio di primavera e Consiglio annuale, abbiamo un Consiglio di presidenza con tutti i vicepresidenti del Conferenza Generale, tutti i presidenti delle Divisioni, tutti gli assistenti del presidente. Dura un’intera giornata e parliamo di molte cose. A volte l’ordine del giorno è molto pieno; a volte lo è meno. Preghiamo insieme, ci ascoltiamo reciprocamente, arriviamo a un consenso su molti punti, anche se su alcuni non troviamo accordo.

Ma nell’ultimo Consiglio annuale, abbiamo avuto degli incontri con gli alti dirigenti, tra i quali i nostri segretario e sottosegretario, tesoriere e vicetesoriere. È stato incredibile vedere che un approccio tranquillo, cristiano di risolvere i problemi ha contribuito a produrre qualcosa che per la maggior parte delle persone è unità. Questa è la potenza dello Spirito Santo: non c’è alcun grande tributo a qualcuno di noi… ma siamo insieme, ci chiariamo e continuiamo a procedere.
Quindi ci consultiamo, parliamo, ascoltiamo e preghiamo insieme. E così si costruisce il consenso”.

Usciamo adesso dalla strada secondaria e ritorniamo ai successi…

“Abbiamo visto come Dio ha operato attraverso il progetto del Gran Conflitto che ha offerto diverse edizioni dell’omonimo libro: la versione classica; l’edizione La grande speranza, che conteneva una selezione di 11 capitoli; e la versione per bambini. Circa 140 milioni di copie sono state distribuite in tutto il mondo, con circa 25 milioni di download della versione classica su Internet.

Poi, naturalmente, ci sono due programmi così preziosi agli occhi di Dio e molto vicini al mio cuore. In primo luogo, Mission to the Cities, che lo Spirito di Profezia ha indicato, un centinaio di anni fa, da svolgere nelle città. Molte persone hanno dedicato tanto tempo e lavoro nelle città, ma non abbiamo implementato il pacchetto completo di avere chiese e membri di chiesa che lavorano con i giovani, distribuzione di stampa evangelistica, integrazione dei media, ristoranti vegetariani, centri sanitari, promozione della salute, servizi che abbiano impatto nella società. Legato a questo, alla periferia di ogni grande città, dovremmo avere un centro benessere, un centro di formazione per le persone che lavorano in città, e un luogo dove alcune persone possono vivere e fare i pendolari. Ovviamente, alcune persone devono vivere nelle città, e lo faranno sempre, almeno fino alla fine. Abbiamo dunque questo quadro completo, ma ci manca ancora un modello totale che funzioni. E questo è il prossimo passo che faremo, lo spero davvero, in modo che possa essere replicato in molti posti senza spendere milioni di dollari. I membri di chiesa dicono: ‘Sì, possiamo farlo’. Così si può realizzare il 75 o l’80 per cento di questo modello in ogni grande città. Poi dobbiamo realizzare un ministero pratico della salute globale. Potrebbe essere qualcosa di semplice, per esempio istruire i membri di chiesa su come parlare ai vicini di casa degli otto rimedi naturali: buon esercizio, dieta e tutto il resto. Diventerà un obiettivo ancora più forte in futuro.

Un’altra cosa importantissima su cui ci stiamo concentrando e sviluppando rapidamente è l’enfasi sui media, i social media, la televisione, la radio e naturalmente Internet.

Lo informo che non fa un ottimo lavoro con Twitter…

“In futuro lo faremo; il mio ufficio probabilmente dovrà entrare di più nei social media. Io non sono su Facebook personalmente, ma riconosco che è il luogo dove sono tantissime persone”.

Dovrei forse dirgli che Facebook sta passando di moda?
Un’altra area di successo che ho osservato è nell’ambito dell’evangelizzazione pubblica. Sono stato così orgoglioso di Ted Wilson, perché, come presidente della Conferenza Generale ha personalmente predicato in intere serie evangelistiche… non una sola, che sarebbe già più di quanto abbia fatto la maggior parte dei suoi predecessori, ma molte!

“Quante serie hai tenuto in questo mandato? È davvero stupefacente, il presidente della Conferenza Generale in prima linea nelle campagne evangelistiche…”.

“Sì, questo fattore si trova molto in alto nella mia lista di priorità, perché sono edificato personalmente, promuoviamo la Bibbia e la verità in essa contenuta, e Dio manda le sue benedizioni. Quindi c’è un risultato grazie alla potenza dello Spirito Santo”.

E crei un modello per i leader…

wilson5Sì, aiuto le persone a capire che è qualcosa che possono fare anche loro. Laici, amministratori della chiesa, direttori di dipartimento, pastori, tutti possono essere coinvolti; e ognuno deve farlo nel proprio contesto. Abbiamo tenuto riunioni ora a New York City, ed è stato emozionante per me ritrovarmi nella chiesa dove ho iniziato il ministero pastorale, la Lower Manhattan, nel Greenwich Village. Poi ci sono stati incontri a Port Moresby, in Papua Nuova Guinea. Durante un incontro di ‘mietitura’, ho fatto un appello alla platea di 20.000 persone e 500 persone si sono avvicinate al pulpito per il battesimo. È semplicemente incredibile e meraviglioso. Sono felice di predicare questi sermoni!

L’entusiasmo e la gestualità di Ted Wilson aumentano quando parla di evangelizzazione…

“Durante una predicazione, il programma delle diapositive si è inceppato e non riusciva ad andare avanti. Ho continuato a predicare, cercando di spingere i tasti, ma non è successo niente. Alla fine ho detto: ‘Ho un piccolo problema tecnico’. C’erano dalle 15.000 mila alle 20.000 persone, tutte sedute per terra, molto tranquille e ordinate. È stato incredibile. Poi ho aggiunto: ‘Forse possiamo cantare un po’, intanto che cerchiamo di risolvere il problema’. Allora qualcuno ha cominciato a cantare, ma poi ancora non funzionava. Alla fine, Barry Oliver, il presidente della Divisione, si è alzato e ha cominciato a parlare sullo stesso tema. Lavora in Papua Nuova Guinea da molti anni e parlava con loro in inglese pidgin. Dopo circa 15 minuti, ancora il problema non si risolveva così ho deciso di passare a un altro argomento. Abbiamo iniziato la nuova sequenza di diapositive e il programma andava bene. In pratica stavamo trattando un soggetto e poi abbiamo parlato di cielo. In seguito il presidente della Divisione mi ha chiesto: ‘Hai cambiato un pochino?’. ‘Sì’, ho risposto, ‘avevo appena iniziato’. Bisogna adattarsi.

È incoraggiante sentire che anche il presidente della Conferenza Generale deve affrontare gli stessi problemi che sperimentiamo noi tutti nell’evangelizzare…

“Poi abbiamo avuto una serie a Ho Chi Minh (la vecchia Saigon), molto emozionante. È stata la prima volta dal 1975 (nessuna gloria per me, ma al Signore) che una persona non indigena ha avuto il permesso di predicare in una serie pubblica del genere. Abbiamo avuto un battesimo. Avevano preparato circa 35 persone per essere battezzate.

E abbiamo avuto un’altra serie di conferenze nei pressi di Manila e poi un grande evento nella capitale delle Filippine, nell’International Convention Center.

Presto [dal 13 al 31 maggio] organizzeremo un’importante programma a Harare. Stanno facendo un lavoro fenomenale in Zimbabwe. Ci sono forse 5.000 piccoli gruppi all’opera ad Harare, che preparano tutti questi incontri. Vogliono organizzare incontri a Bulawayo, in un’altra città chiamata Gweru e in tutto lo Zimbabwe. Terremo le riunioni ogni sera, senza sosta, per due settimane. Poi, l’ultimo sabato, si spera di avere 30.000 battesimi in tutto lo Zimbabwe. Vedremo ciò che il Signore provvederà”.

A questo punto gli chiedo: “Il prossimo novembre terremo le prime riunioni evangelistiche pubbliche, dopo quasi 20 anni, nella chiesa Spencerville [a sei miglia dalla sede della Conferenza Generale]”.

“Favoloso! Sono molto entusiasta!”.

Trascorriamo ancora qualche minuto a parlare di evangelizzazione, sulla necessità di avere più giovani nel ministero e al servizio della Chiesa. Che cosa vuole dire in conclusione?

“Accadono tantissime cose meravigliose e le persone devono ricordare che questa non è solo una chiesa. Si tratta di un movimento. Il Signore ci ha chiamati per un motivo particolare. E questa è probabilmente una delle mie maggiori sfide nell’incarico che ricopro: aiutare i nostri membri di chiesa a realizzare ciò a cui Dio ci ha chiamato. E abbiamo tutto il cielo a nostra disposizione per compiere questa missione, tramite la potenza del Signore. Ecco perché il risveglio e la riforma sono così importanti”.

Ho fiducia che Dio guiderà veramente questo movimento alla sua gloria, per compiere la sua missione nel mondo.

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