Consiglio annuale 2023. Tra salute e chiese online

Consiglio annuale 2023. Tra salute e chiese online

Sintesi dei giorni 5 e 6.

Notizie Avventiste – Il quinto giorno del Consiglio annuale della Chiesa mondiale, il 10 ottobre, è proseguito con la presentazione e votazione di rapporti e progetti. Da notate il progetto “Reminded” a cura del Dipartimento dei Ministeri Avventisti per la promozione della Salute (Maps). Si tratta di una iniziativa online per far luce sulle problematiche della salute mentale e consentire agli utenti di affrontarle con padronanza e resilienza. Con il suo approccio multimediale, “Reminded” fornirà informazioni cruciali sui problemi di salute mentale tramite podcast, pagine di social media, cortometraggi, documentari, articoli e un programma online on-demand di formazione per facilitatori sul sito web, i social media e YouTube.
“Reminded è stato progettato per la missione… per portare conforto, speranza e guarigione” ha affermato Torben Bergland, direttore associato dei Maps a livello mondiale.
Per saperne di più visita il sito Reminded.

Unione di missioni in Sud Sudan 
In seguito al notevole aumento degli avventisti nel Sud Sudan, il Comitato esecutivo ha votato di dare lo status di Unione di missioni alle chiese avventiste del Paese. In questo modo ci saranno nuove risorse per promuovere le attività evangelistiche della denominazione nel territorio. In questo Paese africano, la Chiesa avventista era stata organizzata nel 2015, con 17.000 membri. Ora, nel 2023, gli avventisti sono 72.000.

Riorganizzata l’Unione delle Filippine del sud 
L’Unione avventista delle Filippine del sud è stata divisa in due entità separate: l’Unione delle Filippine sud-occidentali e l’Unione delle Filippine sud-orientali. La nuova organizzazione permetterà di dedicare più risorse per facilitare la crescita spirituale, missionaria e della leadership dei 767.709 membri di chiesa.

Sesto giorno di lavori

Nel sesto e ultimo giorno del Consiglio annuale 2023 della Chiesa avventista mondiale è stata evidenziata la missione nelle aree cosiddette post-cristiane. È stato anche presentato un aggiornamento sulle chiese online e sulle linee guida per la pastorale digitale.

il Centro studi secolari e postmoderni è in prima linea nel programma di Mission Refocus (Concentrarsi di nuovo sulla missione) ed è necessario per entrare in contatto con gruppi di persone altrimenti irraggiungibili. “Il problema è questo: ci assomigliano ma non pensano come noi e non si comportano come noi” ha affermato Kleber Gonçalves, direttore del Centro. Tra le sfide più significative, ha ricordato il relativismo, le scelte personali e la sfiducia verso ciò che è istituzione.

Il Centro sfrutta opportunità uniche per interessare le persone, come rispondere a problemi di salute e fornire assistenza sanitaria, concentrandosi sulla famiglia e sulla comunità, enfatizzando il messaggio del sabato e utilizzando il concetto di “terzo luogo”.

Chiese online 
Una commissione speciale, formata in consultazione con le Regioni mondiali della Chiesa per elaborare le sfide della pastorale digitale e creare linee guida per le comunità avventiste esclusivamente online, ha dichiarato in un aggiornamento che le chiese online sono incompatibili con la teologia avventista e che vanno incoraggiati gli incontri in presenza. Tuttavia, i dirigenti hanno ammesso di non saperne ancora abbastanza per prendere una decisione.

Quando le chiese hanno dovuto spostare temporaneamente le loro riunioni negli spazi digitali durante le chiusure dovute al Covid-19, la nuova tecnologia ha offerto sfide e opportunità. La commissione vuole bilanciare le opportunità con i problemi, man mano che il programma Mission Refocus si diffonde in tutta la denominazione.

“Costruire e mantenere il senso di fratellanza può essere molto difficile online” ha affermato Ramon Canals, segretario mondiale dell’Associazione pastorale. E ha parlato dei problemi che potrebbero sorgere in un ambiente ecclesiale esclusivamente online, come la cura pastorale, il battesimo, i ruoli di dirigenza e l’impegno.

Il mondo non è più lo stesso di dieci anni fa, ha detto Samuel Neves, direttore associato delle Comunicazioni della Chiesa mondiale. “Qual è l’impatto della tecnologia digitale sulla nostra missione, sulla nostra organizzazione, la struttura e le chiese locali?” ha chiesto.

“Dopo un’attenta ricerca e le conversazioni con decine di persone provenienti da quasi ogni Regione, non riusciamo a trovare spazio per le chiese che si riuniscano esclusivamente online” ha affermato Neves “Le persone hanno bisogno di incontrarsi a faccia a faccia. Se ci sono speranze di avere chiese che si riuniscano esclusivamente online, non possiamo ritenerlo possibile nella nostra teologia”.

Dopo aver considerato il modello ibrido (frequenza simultanea in presenza e online), la commissione ha concluso di non saperne ancora abbastanza sulla questione. Continueranno a parlarne con teologi, amministratori, pastori e dirigenti di chiesa, per cercare di elaborare delle linee guida.

Consiglio annuale 2023. Rapporto del segretario e altre iniziative

Consiglio annuale 2023. Rapporto del segretario e altre iniziative

Sintesi dei giorni 3 e 4.

Notizie Avventiste – L’8 ottobre si è svolto il terzo giorno del Consiglio annuale, nella sede centrale della Chiesa avventista a Silver Spring (Stati Uniti). Il rapporto del segretario generale della denominazione, Erton Köhler, ha aperto i lavori del mattino. Il suo è un resoconto importante che aiuta a determinare l’efficacia dei piani strategici e fornisce i dati necessari per informare l’esecutivo sullo stato della Chiesa.

Rapporto segretario 
Secondo le ultime statistiche, che si riferiscono alla fine di giugno 2023, gli avventisti nel mondo sono 22.425.452, un numero maggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (in cui erano 22.064.147). Il 2022 è stato infatti un anno di crescita record dopo la crisi pandemica.

Negli ultimi 20 anni sono aumentati i membri di chiesa nella cosiddetta finestra 10/40, in concomitanza con la crescita della popolazione. Quindi, nonostante il notevole impegno evangelistico, la maggior parte degli avventisti si trova al di fuori della finestra 10/40, e la gran parte della popolazione mondiale è all’interno di essa. La formula “finestra 10/40” viene usata per indicare l’area geografica compresa tra il decimo e il quarantesimo parallelo; va dal Nord Africa al Medio Oriente fino all’Asia ed è la fascia più popolata del globo.

L’iniziativa “Mission Refocus” (Concentrarsi di nuovo sulla missione) evidenzia l’urgenza di portare la buona notizia del vangelo dove non ci sono avventisti. Di conseguenza, la maggior parte dei missionari verranno reindirizzati nelle tre finestre: 10/40, urbana e secolare post-cristiana. Già varie amministrazioni regionali della denominazione hanno iniziato a utilizzare parte del loro budget al finanziamento di missionari all’interno di una di queste finestre.

“I cambiamenti sono dolorosi ma necessari” ha affermato Köhler “La cosa peggiore che può accadere alla chiesa di Dio è che quando Gesù verrà, troverà tutto il denaro extra, che ci ha inviato per compiere la missione, a maturare interessi nelle banche, invece di essere utilizzato sul campo”.

Un appello a coinvolgere le persone emarginate, come i disabili, nella missione della Chiesa è arrivato da E. Douglas Venn, direttore mondiale dei Ministeri Avventisti per le Pari Possibilità.

Dirigenti e Regioni 
Durante la giornata sono stati eletti i nuovi dirigenti per sei posti rimasti vacanti a livello regionale e mondiale. Inoltre, i delegati hanno votato la riconfigurazione dei territori supervisionati dalle Regioni Asia-Pacifico della Chiesa. Le Unioni avventiste di Bangladesh, Pakistan e Himalaya (Nepal) e la Missione dello Sri Lanka sono state spostate dalla supervisione della Regione Asia-Pacifico del sud e dalla Regione sudasiatica a quella della Regione Asia-Pacifico del nord. Quest’ultima aveva pochi territori dopo la decisione di far dipendere le chiese avventiste della Cina direttamente dalla sede della Chiesa mondiale (Conferenza Generale). La riorganizzazione permette di equilibrare al meglio l’utilizzo delle risorse per una missione più efficace.

Nuova SdS bambini 
La giornata si è conclusa con la presentazione della nuova offerta formativa della Scuola del Sabato per bambini e ragazzi. Si intitola “Live in Jesus” (Vivere in Gesù) ed entrerà in uso ufficiale ma scaglionato a partire dal 2025. È la prima revisione importante della Scuola del Sabato per bambini e giovani in quasi 20 anni. Oltre il 95% delle persone che hanno partecipato a un progetto pilota sull’utilizzo di questo nuovo programma lo hanno valutato “buono”, “ottimo” o “eccellente”. Il Dipartimento mondiale della Scuola del Sabato non ha le risorse per tradurre questo materiale in tutte le lingue parlate dalle chiese avventiste del pianeta, ma si cercheranno delle soluzioni.

Quarto giorno di lavori 

Il 9 ottobre, il quarto giorno del Consiglio annuale della Chiesa mondiale è iniziato con il rapporto del tesoriere che ha fornito le informazioni sulla stabilità finanziaria della denominazione e su un nuovo approccio all’evangelizzazione della chiesa locale da attuare nel biennio 2024-2025.
Clicca qui per leggere la notizia sul rapporto del tesoriere.

Nel pomeriggio, Jim Howard, direttore mondiale dei Ministeri Personali e della Scuola del Sabato, ha evidenziato una nuova iniziativa chiamata “Coinvolgimento globale e totale dei membri”. Questo progetto può servire come fondamento della pianificazione dell’evangelizzazione di una chiesa locale, ed è un approccio sfaccettato che mira a promuovere una cultura universale dell’evangelizzazione e del fare discepoli. L’iniziativa in cinque fasi incoraggia le chiese a passare dall’evangelizzazione di un singolo evento a una “missione attiva e continua che si svolge continuamente”.

Inoltre, spazio è stato dato ad Adra, per le celebrazioni dei sui 40 anni di servizio nel mondo.

[Foto: Lucas Cardino/Adventist Media Exchange]

Consiglio annuale 2023. Rapporto del tesoriere

Consiglio annuale 2023. Rapporto del tesoriere

Notizie Avventiste – Il tesoriere della Chiesa mondiale, Paul H. Douglas, ha aperto i lavori del Consiglio annuale presentando il suo rapporto, lunedì 9 ottobre. Ha subito evidenziato le tendenze macroeconomiche globali che hanno un impatto significativo sulla situazione finanziaria e sul sistema economico della Chiesa: inflazione, tassi di interesse e valute. Sebbene l’inflazione rimanga una sfida, i tassi sono in regressione rispetto al loro picco in molte parti del mondo. Tuttavia, il costo dei beni e dei servizi rimane elevato in termini reali nella vita quotidiana delle persone. Nel tentativo di controllare l’inflazione, i governi utilizzano i tassi di interesse come meccanismo politico, ma le realtà economiche attuali sono apparentemente inferiori alle aspettative.

Douglas ha anche sottolineato che le principali valute che la Chiesa utilizza per facilitare le attività missionarie in tutto il mondo hanno registrato un miglioramento rispetto al dollaro statunitense, che è la principale moneta di cambio. Ma, nonostante alcune valute principali siano migliorate dal 2022, rimangono più deboli rispetto ai tassi del 2014. Un’altra sfida, secondo Douglas, è che un numero crescente di Stati nazionali rende più difficile la circolazione del denaro oltre i propri confini. Considerando che il sistema finanziario della Chiesa si basa sulla condivisione delle risorse, la tesoreria lavora su come affrontare e mitigare questo rischio, per consentire il libero flusso di risorse e far progredire la missione.

In questo scenario economico e politico instabile, la posizione finanziaria della denominazione mondiale resta forte. Anche se “il Covid-19 ha lasciato dei segni sulle economie di tutto il mondo” ha affermato Douglas “per grazia di Dio, la Chiesa continua a crescere sia nel numero dei membri sia nelle donazioni…”.

La maggior parte delle Regioni ha segnalato un aumento della decima e delle offerte rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre alcune hanno registrato un aumento che ha superato i tempi pre-pandemia. Douglas ha anche evidenziato che, andando avanti, la tesoreria troverà l’equilibrio tra la ripresa e l’incertezza economica. Intanto, la decima è in aumento del 7,9% e le offerte sono cresciute del 42,8% a livello globale.

Mettere i soldi là dov’è la missione 
Nel suo rapporto, Douglas ha parlato dell’importanza di concentrarsi sulla missione. Ha presentato la responsabilità di distribuire le risorse finanziarie della Chiesa attraverso la lente dell’iniziativa Mission Refocus (Concentrarsi di nuovo sulla missione), per compiere il mandato di Gesù di portare il vangelo in tutto il mondo, in particolare nelle aree post-cristiane, nelle zone della cosiddetta Finestra 10/40, e nei centri urbani del pianeta.

Mission Refocus si compone di quattro punti: riequilibrare il collocamento dei missionari dal lavoro amministrativo a quello in prima linea; realizzare campi di missione in territori dove non ci sono avventisti o ce ne sono pochi; formare discepoli che crescono in Cristo e che dicono “Io andrò” a testimoniare agli altri ciò che Cristo ha fatto per me; e, infine, mobilitare risorse umane, finanziarie e tecnologiche per la missione.
“Mission Refocus” ha esortato Douglas “è un movimento spirituale. È anche un buon investimento… e deve fare di più che comunicare il nostro modo di pensare, deve informare su ciò che facciamo. Non si tratta di analisi, ma di azione. Mission Refocus è una spinta intenzionale per spostare le risorse che sono state concentrate sugli ingranaggi dell’organizzazione e riutilizzarle nella missione”.

Finanziamenti e ripartizioni nel mondo per il 2024 
È seguito l’intervento di J Raymond Wahlen II, vicetesoriere della Chiesa a livello globale, che ha presentato la proposta di bilancio mondiale per gli stanziamenti e le ripartizioni nel 2024. Ha iniziato con un incoraggiamento ai membri del Comitato esecutivo perché, nonostante le problematiche dovute alla pandemia, “la continuità è tornata nella maggior parte dei settori”. Anche se va mantenuta una certa prudenza.

Nella formulazione del bilancio 2024 sono stati presi in considerazione tre aspetti principali: percentuali della decima, fluttuazioni valutarie e modelli di donazioni post-pandemia. Wahlen ha ricordato i cambiamenti nelle percentuali delle decime approvati dal Comitato esecutivo nel 2019 e il modo in cui continuano a incidere su questo budget. Alcune aree che hanno subito tagli ai finanziamenti a causa della pandemia di Covid-19 sono state ora finanziate o hanno ricevuto maggiori finanziamenti. Queste aree sono: progetti speciali dei dipartimenti, sviluppo web, assicurazione di responsabilità in eccesso e contingenza mondiale. Anche i budget per i viaggi sono in aumento dopo i tagli legati alla pandemia. Sono stati apportati adeguamenti post-pandemia, tenendo comunque presente la moderna tecnologia che permette di tenere riunioni tramite piattaforme online.

Wahlen ha concluso spiegando come è stata utilizzata la decima nel 2022, in ottemperanza al Working Policy della denominazione mondiale che richiede un rapporto annuale. In media, a livello globale, la decima è stata utilizzata principalmente per i pastori, gli evangelisti e gli operatori in prima linea; seguono le spese operative degli uffici amministrativi e altre categorie evangelistiche.

160 anni di crescita e fedeltà nel donare 
La parola è tornata al tesoriere che, tramite un video, ha ripercorso la storia della Chiesa e la sua risposta alle difficoltà finanziarie e alle sfide sociali in oltre un secolo e mezzo.
“160 anni di crescita e donazioni sono una testimonianza della provvidenza di Dio e della fedeltà del suo popolo nel sostenere la missione per la quale siamo stati scelti” ha dichiarato Douglas nell’introduzione che ha dato il tono al video.
Il viaggio è iniziato con la fondazione della denominazione proprio nel bel mezzo della guerra di secessione americana, quando “un gruppo di credenti accettò di essere chiamato e scelto per la missione” e si impegnò in quest’opera. Il video ha poi attraversato i diversi periodi turbolenti, tra cui la due guerre mondiali, la grande depressione, la crisi petrolifera del 1970 e la recente pandemia di Covid-19.

Nel corso dei vari periodi della nostra storia, la Chiesa ha sperimentato una crescita esponenziale delle decime, delle offerte e del numero di membri. “La Chiesa di Dio ha mostrato una resilienza che può essere attribuita solo alla potenza, alla presenza e alla provvidenza di Dio” ha affermato Douglas “… Possiamo vedere chiaramente che anche nei momenti più difficili, il popolo di Dio è rimasto fedele nella sua obbedienza al Signore”.

Scelti per la missione 
La parte finale della presentazione di Douglas si è concentrata sulle pietre miliari della decima e dell’appartenenza a partire dalla fondazione della denominazione nel 1863, nonché sulla storia e lo sviluppo dei piani di decima e di offerte della Chiesa e sui progetti di donazioni da parte di membri di chiesa.

il tesoriere mondiale ha concluso il suo messaggio esortando i dirigenti e i membri di chiesa di ogni luogo con queste parole: “Siamo arrivati fin qui per fede, appoggiandoci e affidandoci al nostro Signore. Continueremo ad andare avanti per fede, mentre volgiamo lo sguardo al ritorno di Gesù. Non abbiamo nulla da temere per il futuro perché non dimenticheremo come Dio ci ha guidato nella nostra storia passata. Dio, il nostro Dio, non ci ha dato uno spirito di paura o di timidezza, ma ci ha dato uno spirito di forza, di amore e di autodisciplina. Andiamo dunque avanti insieme nel mandato di testimoniare Cristo al mondo. Siamo stati scelti per questa missione”.

Clicca qui per guardare le sessioni del Consiglio annuale 2023 in inglese.

[Foto: Lucas Cardino/Ame (CC BY 4.0). Fonte: Ann]

Consiglio annuale 2023. Piano strategico e Adventist Review

Consiglio annuale 2023. Piano strategico e Adventist Review

In sintesi il giorno 2.

Notizie Avventiste – Il Consiglio annuale della Chiesa avventista mondiale ha iniziato i lavori amministrativei veri e propri il 6 ottobre. I delegati hanno ascoltato le presentazioni sul piano strategico “I Will Go” 2025-2030, sul cambiamento del logo di Adventist Review e sull’impegno per l’innovazione.

Sono state quindi svelate le proposte di strategia per il quinquennio 2025-2030, che saranno votate al Consiglio annuale del 2024. Ciascuna delle iniziative mondiali della Chiesa avventista verrà sviluppata per contribuire a raggiungere gli obiettivi del piano strategico.

Ultimo sondaggio
Il nuovo piano si basa su un recente sondaggio condotto tra i membri della chiesa globale. L’ultimo piano strategico, denominato “Io andrò”, tiene conto dei risultati della ricerca condotta dall’Ufficio archivi, statistiche e ricerca (Astr) della denominazione mondiale nel 2022 e nel 2023. Membri di chiesa, dipendenti delle istituzioni, dirigenti e i pastori sono stati tutti intervistati separatamente durante lo sviluppo del piano.

Dal sondaggio è emerso che diverse dottrine, come il dono della profezia e lo stato dei morti, non erano accettate in modo fermo come in passato. Inoltre, i dati relativi alla lettura della Bibbia, alla lettura dei libri dello Spirito di profezia e al culto familiare mostrano una curva in continua discesa.

“Abbiamo notato che l’accettazione di alcuni punti dottrinali fondamentali non è così alta come idealmente vorremmo” ha affermato David Trim, direttore di Astr “È davvero un peccato e siamo tutti d’accordo che c’è del lavoro da fare quando si tratta di punti chiave quali la creazione, il santuario, il dono della profezia e lo stato dei morti”.

Il nuovo piano strategico
Sebbene conservi ancora il nome “Io andrò”, il nuovo piano strategico presenta tante novità. Se il precedente era su missione, crescita spirituale, leadership e guida dello Spirito Santo, il nuovo piano sarà incentrato su comunione con Dio, identità in Cristo, unità attraverso lo Spirito Santo e missione per tutti. Contiene anche 21 obiettivi che stabiliscono i parametri per misurarne il successo. Inoltre, il piano strategico 2025-2030 è più semplice e facile da attuare a livello locale, rispetto ai precedenti.

“Stiamo pianificando il futuro, ma possiamo già da ora iniziare a rifocalizzarci sulla missione ” è il parere di Erton Köhler, segretario esecutivo di denominazione “Penso che abbiamo tutte le carte in regola per andare avanti con urgenza”.

D’accordo è Ted N.C. Wilson, presidente del Chiesa mondiale, che ha affermato: “Non ci resta molto tempo. Gesù verrà molto presto”.

Adventist Review, il marchio e nuovi progetti
Justin Kim, direttore di Adventist Review e Adventist World, ha aggiornato i delegati presenti al Consiglio annuale sulla situazione delle riviste e ha parlato dei progetti di modificare il brand di Adventist Review e di passare a una strategia che dia priorità al digitale (digital first).

La presentazione ha rivelato alcuni dei primi cambiamenti significativi all’Adventist Review da quando Kim ha assunto la direzione della pubblicazione più importante della Chiesa avventista.

Oltre a un sito web ridisegnato e all’identità del marchio, sono in lavorazione diverse nuove forme di programmazione digitale:
– La nuova programmazione digitale includerà “InReview”, pubblicato settimanalmente; “counterScript”, pubblicato mensilmente; e “Front Pew”, pubblicato trimestralmente.
– Riguardo al “counterScript” (controcopione), Kim ha detto: “Gli avventisti del settimo giorno sono chiamati ad essere controculturali. Ci sono copioni di consumismo, secolarismo e di tutte queste ideologie. Ma gli avventisti sono chiamati a sostenere il “counterScript” per eccellenza, che è la Scrittura stessa”.

Da notare che Adventist Review è una delle più antiche pubblicazioni religiose del Nord America; viene infatti stampata dal 1849. Ha anche subito diversi cambi di nome nel corso degli anni. In origine si chiamava “The Present Truth”, mentre l’attuale nome è in uso dal 1979.

Kim ha esposto tre principi che la rivista ha seguito nello sviluppo del nuovo marchio. “La storia informa il contesto, la missione rafforza l’identità e l’innovazione risolve le sfide” ha affermato “Non possiamo farlo da soli con il nostro staff di 20 persone, ma vogliamo collegarci con i dirigenti regionali e delle Unioni per unire insieme la Chiesa sul messaggio della Scrittura”.

Nella seconda giornata di lavori sono state presentati i 150 anni della missione avventista e i nuovi modi che i membri di chiesa hanno utilizzato per diffondere il messaggio dei tre angeli (di Apocalisse 14).

[Foto: Lucas Cardino/Adventist Media Exchange (CC BY 4.0). Fonte: Ann]

Consiglio annuale 2023. Fedeltà davanti alle sfide

Consiglio annuale 2023. Fedeltà davanti alle sfide

Il presidente Wilson predica sul tema “Scelti per la missione” e invita dirigenti e membri di chiesa a essere focalizzati su quella che è la ragion d’essere avventista.

Notizie Avventiste – “In Cristo abbiamo la nostra unità, la nostra identità e la nostra missione. La Chiesa è stata organizzata nel 1863 e svolge la sua opera missionaria da 160 anni. Per grazia di Dio, non celebreremo molti altri anniversari su questa terra”. Le parole di Ted N.C. Wilson, presidente della Chiesa avventista mondiale, risuonano nel sermone di sabato 7 ottobre come apprezzato promemoria per i membri del Comitato esecutivo e per tutti i partecipanti al Consiglio annuale 2023, in corso a Silver Spring, nel Maryland. Nella sua predicazione sul tema “Scelti per la missione”, Wilson ha ricordato ai presenti chi siamo e cosa siamo chiamati a fare.

Gli avventisti del settimo giorno sono stati scelti in modo unico, ha detto il presidente, per una missione che comprende la condivisione del messaggio dei tre angeli, negli ultimi tempi, con la potenza dello Spirito Santo, come descritto in Apocalisse 14.

“In molti punti della Bibbia, Dio parla di essere scelti” ha affermato Wilson “Quale privilegio essere chiamati e scelti da Dio per portare l’ultimo avvertimento a un mondo che sta morendo”.

La missione è la ragion d’essere della Chiesa avventista, ha poi sottolineato, notando che il 2023 segna “i 160 anni dell’organizzazione della denominazione e l’anno prossimo ricorreranno i 150 anni della sua opera missionaria”. Da allora la Chiesa è cresciuta in modo esponenziale a livello globale, con missionari che si recano in ogni parte del mondo per testimoniare… L’opera globale di Dio sta fiorendo perché siamo stati scelti per la missione. Niente può fermare la missione di Dio”.

Ostacolare la missione 
Wilson ha ricordato alle centinaia di presenti, e a molti altri che lo seguivano online, come il diavolo faccia di tutto per ostacolare la missione della chiesa, usando anche la violenza, gli ambienti ostili, la persecuzione, lo scoraggiamento, la confusione, i litigi interni, le distrazioni e le false dottrine, oltre a molti altri attacchi contro il popolo di Dio. “Queste confuse interruzioni tendono a far deragliare la missione di Dio affidata alla Chiesa avventista” ha dichiarato.

Nei minuti successivi, il presidente ha elencato alcune di queste confuse interruzioni. In primo luogo, ha fatto riferimento alla mancanza di comprensione della Bibbia, di come interpretarla e persino a un certo antagonismo nei confronti di essa.

“La Chiesa Avventista del Settimo Giorno crede nell’autenticità e nell’autorità della Parola di Dio, la Sacra Scrittura, da applicare a tutti, ovunque e per sempre” ha sottolineato “Non lasciatevi influenzare da chi, anche nelle chiese, ignora, denigra o svaluta la Parola di Dio”.

Wilson ha poi fatto riferimento alla confusione e alla disinformazione sulla Trinità – “Gli avventisti del settimo giorno credono che ci sia un solo Dio, e che questo unico Dio sia costituito da tre Persone co-eterne che lavorano insieme in unità”; e ai fraintendimenti sulla sessualità umana – “La denominazione non accetta e non accetterà come membri o come leader eletti della chiesa individui che non aderiscono alla comprensione e alla pratica biblica circa la sessualità umana” ha affermato.

Ha anche menzionato la confusione sul servizio nel santuario, le idee sbagliate sulla creazione biblica e sul sabato settimo giorno, e alcune altre false dottrine che circolano. Si è soffermato su coloro che promuovono l’amore per Dio in opposizione a un comportamento pio. “Queste false dottrine sono molto pericolose e non dovrebbero essere accettate perché distruggono l’intera comprensione della giustizia giustificante e santificante di Cristo”.

Poi Wilson ha parlato di coloro che sembrano aver perso il senso di urgenza nel movimento dell’avvento. “La seconda venuta di Cristo… dovrebbe permeare ogni aspetto della vita di un avventista… Siamo alla fine dei tempi. Facciamo in modo di vivere con quel senso di urgenza che permetterà allo Spirito Santo di operare attraverso ciascuno di noi”.

A ciò ha collegato la perdita dell’identità di chiesa del rimanente di Dio. “Non lasciatevi confondere su chi siano gli avventisti del settimo giorno… i messaggeri speciali di Dio e la sua chiesa del rimanente. Non permettete la ‘deriva della missione’ nelle nostre entità e istituzioni ecclesiali, che si traduce nella perdita di identità”, ha dichiarato.

Nella parte successiva del sermone, Wilson ha affrontato le false accuse sul rapporto della Chiesa con l’ecumenismo – “Niente può compromettere la nostra comprensione biblica della verità e niente lo farà”; le sfide all’autorità ecclesiastica – “Siamo chiamati a unirci… Non scivoliamo nel congregazionalismo”; e incomprensioni sullo Spirito di profezia nella vita e nell’opera di Ellen G. White — “Vi esorto a impegnarvi molto nella lettura della Bibbia e dello Spirito di profezia, e nel seguire le istruzioni di Dio per il suo popolo degli ultimi tempi”.

Ha anche menzionato la carenza di comprensione del vero significato del sabato in quanto sigillo della creazione e della redenzione di Dio; la confusione sullo stato dei morti; e la derisione riguardo alla comprensione avventista degli eventi profetici degli ultimi giorni. “Non fatevi ingannare pensando che ci siano spiegazioni sugli avvenimenti finali diverse da quelle mostrate attraverso il profeta Daniele, il Vangelo di Matteo e l’Apocalisse, e dal libro Il gran conflitto” ha detto “Leggete le profezie bibliche e il libro Il gran conflitto e troverete conferma circa gli eventi degli ultimi tempi”.

Infine, Wilson ha fatto riferimento alla scarsità di entusiasmo per la testimonianza personale e pubblica diretta – “L’attività evangelistica personale e pubblica è la linfa vitale del movimento avventista”; e alla neutralizzazione dello stile di vita cristiano personale e del comportamento ecclesiale – “Rimanete fedeli alle direttive di Dio che invita a uno stile di vita puro e semplice come testimonianza al mondo”.

Dio ha il controllo 
Mentre invitava i suoi ascoltatori a “resistere alle tentazioni dei falsi insegnanti di deviare dalle nostre credenze bibliche e dalla missione dono del cielo”, Wilson ha chiarito quanto Dio sia al di sopra di qualsiasi sfida che potremmo affrontare.

A prescindere da tutto, “Dio ha il controllo completo del destino della Chiesa avventista e della proclamazione del messaggio dell’avvento” ha sottolineato “Nonostante i futuri attacchi alla missione, Dio accompagnerà la sua Chiesa fino al ritorno di Gesù. Nonostante lo sbandamento sulle credenze e le pratiche bibliche da parte di alcuni, nonostante gli scuotimenti e le vagliature, Dio dirige la sua missione finale, che non verrà meno malgrado gli attacchi dall’interno e dall’esterno”.

Anniversari emblematici 
Nel ricordare i 160 anni della denominazione, Wilson ha sottolineato che Dio ci ha scelti per portare il messaggio finale prima del Secondo Avvento. “Per grazia di Dio, non celebreremo molti altri anniversari su questa terra”, ha ribadito.

Allo stesso tempo, la Chiesa si prepara a celebrare, nel 2024, i 150 anni dell’invio del primo missionario, John Nevins Andrews, che, insieme con il figlio e la figlia, partì per la Svizzera il 15 settembre 1874. Per ricordare questo evento e rinnovare l’attenzione sulla missione, Wilson ha annunciato che una famiglia missionaria sarà mandata in Svizzera, proprio come Andrews quasi 150 anni fa. Una breve cerimonia ha visto questa famiglia attraversare l’auditorium e salire sul pulpito per una speciale preghiera di benedizione.

Wilson ha concluso chiedendo nuovamente di raddoppiare le forze nella diffusione del vangelo. “Ora è il momento di un maggiore impegno missionario a livello locale e mondiale. Ora è il momento di seguire la via di evangelizzazione di Cristo” ha concluso “Portiamo sollievo a chi soffre e insegniamo la giustizia di Gesù essendo coinvolti pienamente nella testimonianza… perché siamo scelti per la missione!”.

[Foto: Lucas Cardino/Adventist Media Exchange (CC BY 4.0). Fonte: Ann e Adventist Review]

Stati Uniti. Iniziato il Consiglio annuale 2023

Stati Uniti. Iniziato il Consiglio annuale 2023

Una sintesi del primo giorno.

Notizie Avventiste – Il 5 ottobre, il Consiglio annuale ha avuto inizio presso la sede mondiale della Chiesa Avventista del Settimo Giorno, a Silver Spring, nel Maryland. I membri del Comitato esecutivo e gli invitati provenienti da tutto il mondo si sono riuniti per partecipare alla conferenza Lead, un evento annuale incentrato sulla formazione, l’educazione e lo sviluppo della leadership per l’adempimento della missione della chiesa. Il convegno si tiene ogni anno all’inizio del Consiglio annuale.

La conferenza in breve 
La conferenza, che aveva come tema "Rifocalizzare la missione: fare discepoli", è stata organizzata nel quadro dell’iniziativa “Coinvolgimento totale dei membri” (Total Member Involvement), che continua ad aiutare le chiese e le Federazioni locali a sviluppare nuovi modi per testimoniare ed evangelizzare lì dove sono.

Erton Köhler, segretario esecutivo della denominazione a livello mondiale (Conferenza Generale – GC), è intervenuto all’inizio della sessione del mattino e ha sottolineato l’obiettivo principale della conferenza: “fare discepoli e recuperare” chi è andato via. Inoltre, il focus della giornata era la missione. Fare discepoli ne è parte integrante e consiste nel processo di educazione dei nuovi membri che entrano a far parte della chiesa. Senza un piano che li aiuta nel percorso del discepolato, i nuovi membri finiscono spesso per sentirsi soli, scoraggiarsi e abbandonare la chiesa, oppure rimangono “spiritualmente deboli”.

Perché è importante 
Tra il 1965 e il 2021, oltre 42 milioni di persone hanno abbandonato la denominazione. “Il nostro tasso di perdita netto è del 42%. Quattro membri di chiesa su dieci se ne vanno” ha riferito David Trim, direttore dell’Ufficio archivi, statistiche e ricerca della GC. 
Secondo Trim, esiste un problema nel mantenere i membri di chiesa impegnati nella missione. È questo il punto. Se le persone vengono guidate in modo da diventare discepoli attivi, resteranno nella chiesa. 
"I discepoli devono essere attivamente coinvolti nella missione della chiesa avventista" ha detto Trim, si creerà così una comunità di discepoli.

Altri dettagli 
Oltre 20 relatori hanno formato i membri del comitato su diverse iniziative e hanno esaminato casi di studio sulla loro attuazione nelle regioni di tutto il mondo. Tra gli argomenti trattati: la potenza dell’invito, i piccoli gruppi, e l’aiuto ai nuovi membri. Inoltre, nel pomeriggio è stato possibile partecipare ad altri 17 seminari di approfondimento su temi vari.

Sono state esaminate altre nuove iniziative, come la politica di revisione dei membri istituita all’Assemblea mondiale del 2022. Gerson Santos, segretario associato della CG, ha sottolineato che queste revisioni sono uno dei modi migliori per garantire che le persone vengano nutrite spiritualmente nelle chiese.

Durtante l’incontro serale, è stato presentato un nuovo sito web per contenere le rispsrse della conferenza Lead. Il sito web ospiterà le registrazioni e i materiali di tutte le sessioni di discussione. "Questo sito web ha lo scopo di fornire alcune risorse sul discepolato, su come fare discepoli e sulla revisione dell’appartenenza" ha detto Santos. L’indirizzo del sito è: www.adventistdisciples.org.

[Foto: Lucas Cardino/Adventist Media Exchange (CC BY 4.0). Fonte: Adventist News Network]

 

 

 

Lo Spirito Santo è al lavoro anche in Europa

Lo Spirito Santo è al lavoro anche in Europa

Rapporto del presidente Eud al Consiglio annuale della Chiesa avventista mondiale.

Notizie Avventiste – Il past. Mario Brito, presidente della Regione intereuropea (Eud) della Chiesa avventista, ha presentato il suo rapporto al Consiglio annuale della denominazione mondiale, tenuto dal 6 al 12 ottobre nella sede centrale di Silvers Spring, Stati Uniti.

La regione dell’Eud è un territorio difficile, ha esordito il presidente. Le chiese tradizionali perdono centinaia di migliaia di membri ogni anno, mentre la chiesa avventista rimane pressoché stabile. I cittadini europei hanno molte idee e filosofie in testa e c’è un’invasione di nuove tendenze e idee provenienti da ogni dove. La denominazione è composta da persone che si impegnano ma senza molti risultati. “Lavoriamo duro” ha detto Brito, nonostante la l’aumento numerico sia lento.

Poi ha infuso incoraggiamento nel suo rapporto, dichiarando: “Avremo un grande raccolto tramite la grazia di Dio e la crescita arriverà. Dobbiamo essere pazienti, fedeli e pregare molto. La chiesa in Europa va avanti. Ci sono diversi segni che ci mostrano che la chiesa è viva”.

I progetti  
Molti dei progetti dell’Eud sono realizzati insieme e in collaborazione con la sede della Chiesa mondiale.
Guerra 
Quando è iniziata la guerra in Ucraina, ha sottolineato il presidente, le nostre istituzioni erano pronte e preparate per offrire assistenza. Molto rapidamente hanno organizzato aiuti e supporto, tramite Adra e altri dipartimenti. I governi e le persone sono rimasti sbalorditi dalla rapidità con cui sono intervenute le organizzazioni avventiste. Le nostre chiese erano aperte e, ovunque, tutti si sono attivati.
In Germania, Paese ritenuto secolarizzato, molti profughi ucraini, avventisti e non, sono stati accolti nelle case e “tantissimi hanno trovato rifugio nelle chiese avventiste”.
“È chiaro che l’amore di Cristo è all’opera. I membri si sacrificano perché amano le altre persone” ha aggiunto Brito.

Piccoli gruppi
Un’altra realtà è quella dei piccoli gruppi in cui le persone, molti sono giovani, si riuniscono regolarmente per studiare la Scrittura, pregare e restare uniti. “Io stesso partecipo a un piccolo gruppo. Ci incontriamo e preghiamo per i casi critici, e Dio apre molte porte” ha detto il presidente.

Media 
Un lavoro importante per l’avanzamento della missione è quello portato avanti dai media avventisti europei. Sono collegati con le chiese locali e questo ha portato al battesimo di molte persone.
Oggi è davvero difficile bussare alle porte perché la gente è scettica e non apre. La chiesa ha risposto a questa difficoltà entrando nelle case attraverso i media. In Spagna, ad esempio, 1.200 persone studiano la Bibbia grazie al lavoro dei social media avventisti. 400 pastori e laici sono stati formati per svolgere la missione attraverso i social media.
“I nostri team dei media svolgono un lavoro eccezionale. Crediamo nel raggiungere le persone attraverso i media”, ha affermato Brito.

Scuole e centri 
Un progetto significativo che l’Eud sta sviluppando è l’apertura di nuove scuole. Le istituzioni pubbliche europee sanno che gli avventisti preparano bene gli studenti e aprono le porte a nuove scuole. Anche il numero di studenti è cresciuto costantemente perché molti genitori sono allarmati dalle recenti tendenze e mandano i loro figli nelle scuole avventiste.
Nello stesso spirito di educazione positiva, l’Eud investe anche nella formazione alla leadership, con l’idea che “vogliamo aiutare i nostri leader ad avere un approccio più relazionale, ad arrivare al cuore delle persone, ad avere un approccio più pastorale. Stiamo preparando anche dei missionari europei”.

Ci sono poi i Centri per lo stile di vita in vari Paesi. Sono un ottimo mezzo di evangelizzazione perché le persone che vi si recano ricevono accoglienza e guarigione.

Le chiese avventiste del territorio Eud hanno realizzato anche numerosi Centri di speranza, costruiti per contribuire positivamente alla collettività. In Romania, questi centri includono 52 librerie dove le persone possono andare, leggere, conversare e bere qualcosa. Hanno 5.000 studenti iscritti e molte persone che frequentano non sono avventisti. “Gestiamo molti Centri di speranza nell’Europa continentale e sono sempre una grande benedizione”, ha ribadito il presidente.

Miracoli 
Spesso non ce ne rendiamo conto, ma i miracoli succedono ancora oggi. Ne è un esempio l’esperienza di un giovane che era tossicodipendente perché aveva avuto una vita difficile. Un giorno ha assunto una dose eccessiva ed è caduto dalla finestra. Non è morto, ma è rimasto paralizzato. In quel periodo ha incontrato un piccolo gruppo di giovani avventisti che si occupavano di assistenza ai senzatetto e ai tossicodipendenti. A poco a poco, mentre continuava a interagire con loro, ha iniziato ad avere qualche speranza di guarigione. Anche se i medici avevano detto che non avrebbe mai più camminato, ha pregato con fervore con il suo piccolo gruppo e si è sforzato di camminare di nuovo. Lentamente si è ripreso, ha smesso di assumere droga e ha deciso di far entrare Gesù Cristo nella sua vita. Questo giovane è stato battezzato, ha ripreso a camminare ed è diventato una persona nuova.

Carceri
Un ultimo progetto da evidenziare è il ministero nelle carceri. Pastori e laici avventisti visitano i reclusi nei penitenziari. Le autorità ne sono felici e li incoraggiano a continuare questo lavoro. Di conseguenza, diversi detenuti sono stati già battezzati.

Conclusione 
“Lo Spirito Santo è all’opera in Europa” ha concluso il past. Brito “Pregate per noi. Diamo priorità alla missione. Siamo impegnati. Spendiamo i nostri soldi per la missione. Siamo uniti e crediamo che arriveranno grandi risultati”.

[Foto: Chiesa mondiale. Fonte: Adreas Mazza/Eud News]

Consiglio annuale. Affrontare le sfide di oggi

Consiglio annuale. Affrontare le sfide di oggi

Rapporto del segretario esecutivo della Chiesa avventista.

Notizie Avventiste – “Il cristianesimo è nato per raggiungere il mondo intero” ha esordito Erton Köhler, segretario esecutivo della Chiesa avventista mondiale, nel presentare il suo rapporto al Consiglio annuale, il 9 ottobre 2022. Come avventisti del settimo giorno, siamo chiamati ad annunciare “il vangelo del regno a tutto il mondo” (Matteo 24:14). Le radici della denominazione sono in Nord America ma siamo diventati un movimento globale, ha affermato il segretario, e oggi solo il 6% degli avventisti vive in Nord America, il restante 94% è distribuito nel resto del mondo.

La realtà attuale 
David Trim, direttore di Archivi, Statistiche e Ricerche (Astr), ha presentato i dati attuali sul numero globale dei membri e li ha confrontati con quelli degli ultimi quindici anni. Prima della pandemia di Covid-19, oltre un milione di persone si univano ogni anno alla Chiesa avventista. Nel 2020, il numero è sceso a 800.000, il più basso dal 1997. Tuttavia, vi è stata una ripresa nel 2021, quando si è tornati a un milione di nuovi membri. E non solo. Infatti, si è registrato un aumento sbalorditivo sia per quanto riguarda l’evangelizzazione sia per la nascita di chiese.

Nel 2020 sono state fondate 1.736 nuove chiese, un dato che Trim ha definito “miracoloso nel mezzo di una pandemia”, anche se era ancora una diminuzione del 29% rispetto ai numeri pre-Covid. Nel 2021 si è ritornati ai livelli del 2019, con in più la fondazione di 413 gruppi. Nel complesso, il numero di chiese e gruppi avventisti registra una crescita costante.

Purtroppo, questa tendenza non si riscontra in tutti gli ambiti amministrativi. Se le decime hanno persino superato le cifre pre-Covid, a testimoniare la notevole fedeltà dei membri, non è così per le offerte che sono diminuite drasticamente.

Confrontando l’equilibrio tra decime e offerte nel secolo scorso, Trim ha mostrato che nel 1922, i membri di chiesa donavano in offerte quasi la stessa cifra restituita con la decima. A poco a poco, negli ultimi cento anni, le cose sono cambiate. Oggi, le offerte sono poco più di un terzo di ciò che si riceve in decime. Questa tendenza al ribasso delle offerte indica che la Chiesa deve porre maggiore enfasi sul discepolato, che include la gestione cristiana della vita.

Un altro ambito con tendenza negativa continua è la fuoriuscita di membri. Dal 1965, circa il 42% degli avventisti, ovvero 4 su 10, non frequenta più. In genere sono andati via a causa di una crisi personale, di conflitti nella loro chiesa locale, perché si sono sentiti trascurati e non apprezzati, ecc. La ricerca condotta da Astr evidenzia che la maggior parte di questi membri se ne sono andati senza prendere una decisione consapevole in tal senso.

Il discepolato 
Cosa possiamo fare noi, come chiesa, per evitare che i nostri membri vadano via? La risposta di Gerson Santos, segretario associato della Chiesa mondiale, si trova nella chiamata di Gesù di adempiere il grande mandato e di “fare discepoli” (Matteo 28:19).

“Le chiese locali dovrebbero creare un ambiente caloroso e premuroso, in cui giovani, adulti e visitatori si sentano accolti e amati” ha affermato Santos. La segreteria ha lavorato in collaborazione con altri dipartimenti della denominazione per sviluppare strategie e risorse al fine di aiutare le chiese a prendersi cura, equipaggiare e seguire i loro membri.

“Il nostro obiettivo principale” ha sottolineato Santos “non è vantarci della percentuale di membri presenti, ma raggiungere chi ancora non conosce il vangelo e prenderci cura dei membri inattivi nella nostra chiesa”.

Questione cruciale 
Il rapporto del segretariato ha spostato l’attenzione dall’interno della denominazione alle aree in cui non ci sono avventisti.
Gary Krause, segretario associato della Chiesa mondiale, ha evidenziato le statistiche e i megatrend che il mondo affronta e che sono una sfida per la missione. Sono:
Popolazione globale in aumento. Entro il 2050, la maggior parte della crescita della popolazione avverrà in soli otto Paesi. Cinque di questi si trovano nella cosiddetta finestra 10/40.
Invecchiamento della popolazione. Entro il 2050, la popolazione di ultrasessantacinquenni sarà quasi il doppio rispetto a quella dei bambini con meno di 5 anni.
Migrazione Internazionale. Nel 2020 vi sono stati 281 milioni di migranti internazionali. Quasi 21 milioni di questi erano rifugiati.
Urbanizzazione. Entro il 2050, due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città.

Il direttore di Astr, David Trim, ha dedicato un momento per descrivere l’andamento storico delle missioni avventiste. Ha spiegato che il “periodo d’oro” del programma missionario all’estero venne registrato nel secondo dopoguerra (dal 1946 al 1970) quando 7.385 missionari furono inviati nei campi di missione negli altri Paesi. Dal 1969 al 1970 furono mandati in servizio 970 nuovi missionari, il numero più alto mai raggiunto in un biennio nella storia della Chiesa.

L’aumento di operai nella missione in quel periodo fu il risultato di un impegno congiunto e organizzato di dirigenti, educatori, medici e membri di chiesa in Nord America, Europa, Africa meridionale e Australasia. Trim ha parlato della deriva della missione generata nel corso di molti anni e ha sottolineato la necessità di rifocalizzare il modo in cui utilizziamo le risorse della nostra missione, identificando gruppi di persone mission-critical e luoghi che non sono stati raggiunti dal vangelo.

Strategie 
“Come faranno 22 milioni di avventisti a raggiungere quasi 8 miliardi di abitanti in questo mondo?” ha chiesto il segretario Köhler ai presenti.
“Ogni anno, la popolazione mondiale cresce al ritmo di 72 milioni di persone, ma solo 1 milione entra a far parte della Chiesa” ha continuato “Ci sono 7.111 lingue in tutto il mondo, ma svolgiamo la nostra opera in 496 idiomi… che, sebbene includano le principali lingue parlate nel mondo, ve ne sono altre 6.615 in cui non siamo in grado di comunicare il messaggio biblico di speranza”.

È impossibile portare a termine il mandato missionario da soli, ma con l’aiuto dello Spirito Santo sarà certamente compiuto. Con questa speranza, la denominazione vuole attuare strategie per lavorare con efficacia e in collaborazione con Dio, nei territori ancora non raggiunti. Così Köhler ha condiviso una proposta formulata dal dott. Gorden Doss, professore emerito nel Dipartimento di Missiologia del Seminario avventista della Andrews University, per aiutare i dirigenti e i membri di chiesa a “visualizzare, focalizzare e riorientare la nostra missione internazionale nel XXI secolo”.

Questo modello considera gli sviluppi che hanno avuto luogo negli ultimi 30-40 anni nel nord globale e nel sud globale. È un modello che incoraggia le Regioni della Chiesa nel sud del mondo, che hanno fatto progressi costanti nella diffusione del vangelo, a lavorare in cooperazione con quelle del nord del mondo, che hanno subito l’effetto opposto. Köhler ha incoraggiato i leader a concentrarsi sulle massime priorità missionarie nella Chiesa – i gruppi di persone e i territori meno evangelizzati – e a trasferire risorse e progetti in parti della denominazione mondiale con minore capacità missionaria, inclusi membri, chiese, risorse finanziarie e strutture fisiche.
“La Chiesa avventista non è stata chiamata per essere un parcheggio, ma un trampolino di lancio per i missionari. Dobbiamo andare avanti nella fede” ha ricordato Köhler.

Ha quindi concluso il suo rapporto con un video commovente prodotto da Missione Avventista, che mostra territori e persone non ancora raggiunte dal valgelo. “Signore, apri i nostri cuori per non ignorare le grida di un mondo bisognoso e apri le nostre orecchie in modo che possiamo ascoltare la tua chiamata a condividere la speranza che hai liberamente concesso” sono state le sue parole ispiratrici.

[Foto: Enno Müeller. Fonte: Anais Anderson/Ann]

Consiglio annuale. Cambiare l’uso dei fondi

Consiglio annuale. Cambiare l’uso dei fondi

Presentato il rapporto del tesoriere della Chiesa avventista mondiale. “Più finanziamenti dovrebbero essere diretti alle iniziative della missione in prima linea” ha affermato Paul H. Douglas.

Notizie Avventiste – Ridurre le spese amministrative per designare più fondi alle iniziative missionarie nel mondo. È l’idea che il tesoriere della Chiesa avventista mondiale, Paul H. Douglas, ha sottolineato più volte durante la presentazione del suo rapporto, intitolato "Investing in Mission", al Consiglio annuale del Comitato esecutivo, il 10 ottobre.

“C'è un vecchio adagio che dice: 'Metti i tuoi soldi dov’è la tua bocca’” ha detto Douglas ai delegati “Vorrei tradurre questo adagio per noi oggi dicendo: ‘Dobbiamo mettere i nostri soldi dove è la missione’”

Dalla strategia della missione ai risultati 
Douglas ha definito tre elementi che caratterizzano la strategia missionaria della Chiesa: intelligenza, integrazione e investimenti. “L'intelligenza è sapere dove andare, dove si trovano coloro che non hanno ancora conosciuto il vangelo e dove sono le opportunità, in modo da poterle trasmettere e trovare le persone che possono adattarsi a tali opportunità" ha affermato. La Chiesa ha anche bisogno di integrazione, ha detto Douglas, perché tutti devono lavorare insieme per una sola causa, un solo scopo, infine “abbiamo anche bisogno di investimenti delle nostre risorse finanziarie e umane per essere allineati alla strategia della missione”. Pensando a quanto fatto finora, ha aggiunto: “Dobbiamo riflettere se abbiamo avuto o meno l’intelligenza giusta. Abbiamo il giusto equilibrio di integrazione? Abbiamo il giusto equilibrio di investimenti per garantire un risultato efficace nella nostra strategia?”.

Focus sulla missione 
Come attuare il cambiamento e dedicare più fondi alla missione in prima linea? 
Una cosa importante, ha affermato il tesoriere, è che l’informativa finanziaria evidenzi la missione. Attualmente, il rapporto della tesoreria presenta gli stanziamenti, i finanziamenti per i dipendenti internazionali (missionari), il rapporto dei servizi di auditing (Gcas), le spese amministrative della sede centrale della Chiesa. “A un occhio non esperto, niente di tutto ciò è dice nulla” ha spiegato Douglas “Dice chi ha ottenuto cosa, ma non ci dice cosa abbiamo fatto”. 
Da gennaio 2023, la nuova rendicontazione finanziaria si concentrerà maggiormente sulla strategia e il supporto alla missione, sulle istituzioni educative, sui media e sulle pubblicazioni. Oltre alle normali operazioni d’ufficio, cercherà anche di concentrarsi sullo sviluppo e la responsabilità della leadership. "Abbiamo bisogno di un’informativa finanziaria che sia focalizzata sulla missione” ha affermato.

Aumento dell'autosostegno 
Un altro elemento chiave è promuovere livelli più elevati di autosostegno per le organizzazioni. Douglas ha spiegato che nei prossimi mesi la tesoreria della Chiesa mondiale inizierà uno studio sulle erogazioni, o risorse, distribuite al campo mondiale. 
"Dobbiamo essere più mirati, più strategici nell’uso degli stanziamenti" ha detto il tesoriere, spiegando che ci sono alcune domande difficili che i dirigenti devono porsi come ad esempio: “Stiamo supportando l'amministrazione di una Regione o stiamo sostenendo le attività missionarie su quel territorio?”. Promuovere livelli più elevati di autosostegno consentirà una maggiore concentrazione sulla missione, perché le Regioni potranno vivere entro i propri mezzi e le risorse che ricevono saranno concentrate su un’area particolare.

Da un'analisi sui fondi attuali per la missione, ha spiegato Douglas, emerge che su 31 punti possibili, il punteggio medio mondiale è 8,1. Ciò evidenzia la deriva della missione della Chiesa e la necessità di riorientare le risorse verso di essa. "Dobbiamo passare da 8,1 a 31 punti " ha ribadito.

Per aumentare l'allocazione dei fondi alla missione, è essenziale cambiare i criteri utilizzati. Concentrarsi sui Paesi della cosiddetta Finestra 10/40, gruppi di persone di religioni non cristiane e aree urbane con popolazioni superiori a un milione di residenti; sulle nazioni postmoderne e postcristiane; sul basso rapporto tra avventisti e popolazione in Paesi e regioni; ecc.

Negli anni '30, al culmine dell’opera missionaria, la Chiesa avventista investiva 60 centesimi di ogni dollaro alle missioni nel mondo. Oggi, quella si è scesi a 3,5 centesimi. “Immaginate cosa avremmo potuto fare se avessimo mantenuto quel livello di stanziamenti” ha detto il tesoriere.

Enfasi sulla missione in prima linea 
Come ultimo elemento, Douglas ha parlato del notevole contributo arrivato alla sede della denominazione mondiale nel 2021 da parte di un membro di chiesa. "Quando abbiamo ricevuto questi fondi, avremmo potuto facilmente prenderli e usarli per sistemare il bilancio” ha affermato “Ma l’amministrazione della Chiesa mondiale ha deciso di mettere quei soldi là dove si trova la missione. Quindi, invece di inserirli nel bilancio, si è stabilito di destinare e rendere disponibili questi fondi alle chiese locali, per sostenere le loro iniziative di testimonianza.

Finora sono stati approvati 19 progetti per il 2023, ha rivelato Douglas, per un importo di 1.642.940 dollari. Eccone alcuni: una festa di quartiere a Denver, negli Stati Uniti, che offre rilevazione della pressione sanguigna, cucina, mercato contadino, sensibilizzazione sulla salute mentale e servizi dentistici; apertura e sviluppo di un centro di accoglienza a Ginevra, in Svizzera; costruzione di un centro per i giovani a Lomé, in Togo; progetto di coltivazione di patate per una dispensa alimentare, pasti nelle scuole pubbliche e istruzione a Moab, negli Stati Uniti; fornitura di Bibbie a due tribù di Harer, in Etiopia; costruzione di un centro ricreativo e diurno per i bambini di età compresa tra 2 e 5 anni a Musuing, in Zimbabwe.

“Quando metteremo insieme tutte le nostre risorse finanziarie e umane per predicare il vangelo, verrà la fine”, ha concluso Douglas, dopo aver citato il testo di Matteo 24:14.

 

[Foto: Enno Müeller. Fonte: Marcos Paseggi, Adventist Review]

Il messaggio dei tre angeli. Cuore e anima della Chiesa avventista

Il messaggio dei tre angeli. Cuore e anima della Chiesa avventista

Presentate alcune risorse al Consiglio annuale.

Notizie Avventiste – “Il messaggio dei tre angeli” è una frase comune e fin troppo familiare per la maggior parte dei cristiani avventisti. Eppure, molti spesso fraintendono o non sanno bene cosa sia questo messaggio, perché è importante e come si applica alla nostra esperienza cristiana pratica.

Il 6 ottobre, al Consiglio annuale del Comitato esecutivo della Chiesa avventista mondiale, si è parlato proprio di questo e sono state presentate le risorse disponibili per dare ai membri di chiesa di tutte le età la possibilità di approfondire e condividere questa verità biblica. Possiamo leggere il messaggio dei tre angeli in Apocalisse 14:6-13. Sebbene sia destinato al mondo intero, i delegati del Consiglio annuale hanno appreso che circa il 40% degli abitanti del pianeta non lo conosce. Gesù ha chiamato tutti a far parte della missione evangelica e molte sono le metodologie usate per condividere il messaggio di salvezza. E la comprensione del messaggio di Apocalisse 14 è fondamentale per un’evangelizzazione efficace.
“Il messaggio dei tre angeli tocca la creazione, la salvezza, la vita cristiana e la nostra speranza escatologica. Contiene l'essenza del messaggio biblico” ha spiegato Elias Brazil de Souza, direttore del Biblical Research Institute (Bri).

Guillermo E. Biaggi, vicepresidente della denominazione mondiale, ha sottolineato come questo messaggio sia un proclama di speranza per un mondo che soffre. Poi ha aggiunto: “Non è solo un capitolo della Bibbia, ma racchiude il messaggio finale di Dio al mondo. In quanto tale, ha un impatto globale”.

"Ci vorrà un’intera chiesa per proclamare questo messaggio" ha affermato Michael Ryan, segretario generale di Missione Globale, “Come sentinelle e portatori di luce nel mondo… dobbiamo muoverci".

Risorse per equipaggiare 
Molti avventisti sono pronti a rispondere “Eccomi manda me” al mandato di Cristo di annunciare il vangelo. Tuttavia, la limitata conoscenza e i pochi materiali disponibili possono spesso impedire di partecipare attivamente all’evangelizzazione. Per questo motivo, al Consiglio annuale è stato presentato quanto già prodotto dalla Chiesa mondiale (in lingua inglese) per le persone di tutte le età e contesti, al fine di prepararsi a condividere questo messaggio di speranza.

Alberto Timm e Frank Hasel, direttori associati del Bri, hanno presentato il nuovo libro intitolato The Three Angels' Messages: God's Proclamation for the Last Days. Questa opera contiene tutte le citazioni di Ellen G. White relative all’argomento ed evidenzia l'Apocalisse come suo fondamento. È una risorsa che vuole dare spunti informativi su questo importante tema. 
Inoltre, Hasel ha sottolineato l’essenzialità di avere una solida interpretazione biblica, e ha osservato che “senza una sana ermeneutica, il messaggio dei tre angeli non ‘volerà’”. Per questo motivo, il Bri ha realizzato il Biblical Hermeneutics: Sound Perspective e un opuscolo intitolato Creation and the Three Angels' Messages. Sono risorse preparate per aiutare i membri di chiesa a comprendere la Bibbia. Rafforzano anche la connessione tra Cristo, la creazione e questo messaggio.

Coinvolgere tutte le età 
Comprensione e condivisione del vangelo non sono limitate agli adulti e ai pastori della chiesa locale. Riguardano anche i più giovani. 
Nel 2020, il Dipartimento mondiale dei Ministeri in favore dei Bambini (Mib) ha creato una serie di tre animazioni sulla condivisione del messaggio dei tre angeli. I video includono i sottotitoli per le persone sorde. Linda Koh, direttrice dei Mib a livello mondiale fino allo scorso giugno, ha spiegato che la serie è stata sviluppata per essere accessibile a tutti. 
Koh ha anche parlato di Three Angels and You, una serie di studi biblici in otto parti per aiutare i bambini a comprendere praticamente cosa dicono i tre angeli e perché è importante. Questi studi illustrati includono attività interattive e domande di discussione per coinvolgere i bambini sull’argomento.

Anche le donne hanno una responsabilità essenziale nella diffusione del messaggio dei tre ngeli. Heather Dawn-Small, direttrice dei Ministeri Femminili presso la Chiesa mondiale, ha affermato: “Le donne generalmente non sono inclini a studiare i libri profetici”. Pertanto, il Dipartimento ha creato una guida in sette lezioni, attraente, completa e di facile comprensione, intitolata A Reason for Courage: A study of Revelation 14:6-13
Almir Maroni, direttore delle Pubblicazioni, ha presentato il “Progetto il gran conflitto 2.0”, un’iniziativa globale che invita persone di tutte le età a condividere copie cartacee e digitali di questo libro di Ellen G. White. Disponibile al momento in 110 lingue, Il gran conflitto è stato scelto come libro missionario del biennio 2023-2024.

Gli evangelisti digitali e i creatori di contenuti Internet non sono stati dimenticati. Il Dipartimento delle Comunicazioni a livello mondiale ha creato un sito web open source, esente da royalty, da cui attingere video, musica, animazioni, script e altro ancora, per condividere il messaggio dei tre angeli sulle proprie piattaforme social. 
[Fonte: Ann]

Clicca qui per ascoltare il podcast di radio Rvs sul messaggio dei tre angeli

Andare oltre i nostri orizzonti

Andare oltre i nostri orizzonti

Una conferenza sulla missione ha aperto il Consiglio annuale della Chiesa avventista mondiale.

Notizie Avventiste – “Cari delegati, il nostro obiettivo principale è darvi ispirazione, formazione e lanciarvi la sfida di lavorare in modo integrato per diffondere il messaggio dei tre angeli (di Apocalisse 14 ndr) al mondo intero”. Con queste parole, Erton Köhler, segretario esecutivo della Chiesa avventista mondiale, ha dato il via alla conferenza “Lead”. I dirigenti della denominazione globale sono invitati ad agire, a ridistribuire le loro risorse, a spostare la loro attenzione e a impegnarsi a lavorare in aree e tra gruppi di persone che devono ancora ricevere il messaggio evangelico di salvezza.

La conferenza ha aperto il Consiglio annuale dell’esecutivo della Chiesa, in corso in questi giorni presso la sede centrale di Silver Spring, negli Stati Uniti.

Raggiungere l’irraggiungibile 
Due terzi della popolazione mondiale è per il 95% non raggiunta dal messaggio del vangelo. Si tratta di 69 nazioni, 5,3 miliardi di persone, 8.868 gruppi etnici, 3.343 lingue.

Su questi dati ha posto l’accento il past. Rick McEdward, presidente dell’Unione avventista Medio Oriente e Africa del nord (Mena), durante la meditazione del mattino. Ha quindi invitato i dirigenti della Chiesa nei vari Paesi del mondo a riesaminare il loro impegno a collaborare con Dio per annunciare il vangelo eterno a “ogni nazione, tribù, lingua e popolo” (Apocalisse 14:6). Ha poi sottolineato il mandato di essere testimoni di Dio e condividere il messaggio della salvezza tra le nazioni (cfr. 1 Cronache 16:23). In questo ultimo periodo della storia della terra, McEdward ha sottolineato l’importanza di “concentrare la nostra missione dove la missione non è ancora presente”. Ha quindi concluso con una citazione di Ellen G. White:

“Mi rivolgo a tutti coloro che credono nella verità, a tutti coloro che possono aiutarci in qualsiasi modo. Dateci il vostro aiuto per far avanzare l’opera proprio ora… Conoscete già qualcosa di ciò che è già stato realizzato nei diversi percorsi del nostro lavoro. Ci siamo mossi per fede e abbiamo fatto grandi progressi, perché abbiamo visto ciò che doveva essere realizzato, ciò che Dio ci chiamava a compiere, e non abbiamo osato esitare. Ma non abbiamo attuato neanche la metà di ciò che andrebbe fatto. Non siamo ancora in posizione di vantaggio. Vi è un grande lavoro davanti a noi. Intorno a noi ci sono persone che bramano luce e verità. Come possiamo raggiungerle?” – Australasian Union Conference Record, 1 gennaio 1900, par. 3.

Sfide e opportunità 
Secolarismo e post-cristianesimo sono tra le principali sfide che la Chiesa deve affrontare oggi. Queste due ideologie stanno rivoluzionando la nostra società e il mondo in cui viviamo. Kleber D. Gonçalves, direttore del Global Mission Center for the Secular and Post-Christian Mission, ha presentato alcune statistiche.

1,1 miliardi di persone, o 1 persona su 7 nel mondo, si definiscono atee, postmoderne o post-cristiane, e costituiscono il terzo più grande gruppo “religioso”. Negli ultimi 15 anni, il cristianesimo è cresciuto dell’1% all’anno e il gruppo di “non religiosi” è aumentato con un ritmo simile. La generazione più giovane, quella tra i 16 ei 25 anni, è quella che si definisce la meno religiosa di tutte. Nella maggior parte del mondo occidentale, più del 50% dei giovani afferma di non credere nella religione. Questo aumento del post-cristianesimo, del postmodernismo e del secolarismo ha portato a una maggiore sfiducia nei confronti delle istituzioni religiose, a una fede nel relativismo e al dare più importanza alla scelta personale.

Nonostante la situazione le opportunità abbondano. Come avventisti del settimo giorno, abbiamo il privilegio di poter testimoniare alle persone anche tramite il nostro messaggio sulla salute. Nel mondo di oggi, dove malattia e infermità sono diffuse, le persone cercano un modo per stare bene più a lungo possibile. Abbiamo l’opportunità unica di condividere il messaggio di salute che Dio ci ha dato; anche il sabato è un gradito invito a riposare nella frenetica società odierna, e a concentrarsi sui valori della famiglia, sulla comunità e su Dio, ha evidenziato Gonçalves. Ha poi chiuso il suo intervento invitando a portare agli altri la speranza che Dio ha promesso, non solo per il futuro ma anche per il presente.

Un messaggio, molti approcci 
L’importanza di personalizzare l’impegno evangelistico per raggiungere persone di culture diverse è stato centrale nell’intervento di Jamie Eckert, consulente e scrittrice. Bisogna incontrare le persone dove si trovano e condividere il messaggio avventista nella sua interezza. I passi da fare comprendono l’identificazione del gruppo nel territorio in cui si trova, studiare in preghiera le sue convinzioni e obiezioni al cristianesimo, iniziare a costruire un approccio basato su un’impalcatura che comprenda l’intero messaggio del vangelo. In questo modo si seguiranno le orme di Gesù, ha assicurato Eckert. Gesù incontrava le persone dove si trovavano ed era sensibile alle loro diverse convinzioni, mentre cercava di abbattere le barriere che impedivano la ricezione del suo messaggio.

Andare avanti 
L’opera da compiere è ancora grande. Le varie regioni della Chiesa hanno condiviso i progetti evangelisti innovativi realizzati nei loro territori. Sono state incoraggianti anche le storie di missione dei primi pionieri che, con immensi sacrifici, hanno dedicato la loro vita alla diffusione nel vangelo nelle “ultime parti della terra”.

Alla fine, Hensley Moorooven, sottosegretario della denominazione mondiale, ha chiesto ai presenti di raggrupparsi e prendere del tempo per pensare, pianificare ed elaborare strategie e idee concrete su come usare “ginocchia, mani, e tasche” (cioè preghiera, azione e finanze, ndt) per sostenere le loro chiese locali. “Non è più il tempo di lavorare come al solito, ma di operare per una missione straordinaria” è stato il suo appello.

I dirigenti che guidano le chiese in tutto il mondo sono stati chiamati a impegnarsi e dare tutto per la missione, a diventare collaboratori e non solo riceventi, a essere audaci e cooperare con Dio nel condurre la sua missione negli ultimi tempi e a chiedere la potenza dello Spirito Santo mentre proseguono con fede sotto il motto del quinquennio: “I will go – Eccomi manda me”.

Cos’è il Consiglio annuale 
Ogni cinque anni si svolge l’Assemblea mondiale (o Sessione della Conferenza Generale) della Chiesa avventista. Ma cosa succede durante il lustro che separa una sessione dall’altra? In questo periodo di tempo, il Comitato esecutivo della Chiesa mondiale si riunisce due volte l’anno, nell’incontro primaverile di aprile e nel Consiglio annuale di ottobre, per deliberare sulle questioni che riguardano il funzionamento della denominazione. Quest’anno, il Consiglio annuale si tiene dal 6 al 12 ottobre presso la sede centrale di Silver Spring, nel Maryland. In questi incontri, il Comitato esecutivo discute i temi importanti sulla gestione della Chiesa, le nuove iniziative a livello mondiale ed esamina i rapporti dei vari dipartimenti. Inoltre, è un’occasione unica per pregare e adorare insieme.

Il Comitato esecutivo è il secondo organo di governo della Chiesa Avventista del Settimo Giorno. Il primo è proprio l’Assemblea mondiale. I delegati che compongono il Comitato esecutivo sono i direttori, gli officer e i dirigenti della Chiesa a livello mondiale (Conferenza Generale), regionale e di Unione. Al Comitato partecipano anche laici, pastori e altri invitati.
(LF)

[Foto: Enno Müeller/Ame (CC BY 4.0). Fonte: Adventist News Network]

Consiglio annuale. Tre teologi riflettono sull’identità avventista, l’ermeneutica e la grazia

Consiglio annuale. Tre teologi riflettono sull’identità avventista, l’ermeneutica e la grazia

Mark Finley, Artur Stele e Michael Ryan condividono i loro punti di vista sulle sfide della Chiesa contemporanea.

Notizie Avventiste – Nei giorni scorsi si è tenuto il Consiglio annuale 2021 della Chiesa avventista, l’appuntamento di fine anno che riunisce l’intero esecutivo della denominazione globale più alcuni invitati. Vengono presentati e votati i rapporti sulle attività svolte, il nuovo bilancio, i progetti missionari e altro ancora. Durante i lavori, che hanno visto delegati sia in presenza sia collegati via web, sono stati anche affrontati alcuni temi fondamentali.

In particolare, su richiesta speciale del presidente della Chiesa a livello globale, past. Ted N. C. Wilson, tre teologi hanno presentato altrettante relazioni su questioni che hanno un impatto sulla Chiesa avventista. Mark Finley, assistente del presidente mondiale, ha parlato dell’identità avventista e del ruolo della Bibbia; Artur Stele, uno dei vicepresidenti della denominazione mondiale, ha presentato le implicazioni della “nuova ermeneutica”; infine, Michael Ryan, assistente del presidente mondiale, ha condiviso il motivo per cui gli avventisti considerano la grazia di Dio come espansiva e onnicomprensiva.

Pubblichiamo una sintesi delle tre presentazioni.

Mark Finley: Dovremmo ridefinire chi siamo? 
La Bibbia è culturalmente condizionata? La Chiesa avventista del settimo giorno è un movimento religioso suscitato da Dio per preparare un popolo alla venuta di Gesù, o è semplicemente una delle tante confessioni nel panorama delle religioni? Chi siamo e perché esistiamo?

"Gli avventisti del settimo giorno credono ancora che la Bibbia sia la Parola di Dio autorevole e infallibile”, ha sottolineato Finley “E la Bibbia ha ancora autorità, tra l’altro, nella scienza, nella profezia, negli standard di vita e nella dottrina”.

E l’identità avventista? Finley ha ricordato ai dirigenti che gli avventisti del settimo giorno sono "un movimento profetico con un messaggio profetico e una missione divina". Ha quindi chiesto: “Le profezie di Daniele e Apocalisse sono ancora rilevanti nel XXI secolo, o dobbiamo rivalutare la nostra comprensione profetica?”. “Le profezie di Daniele e Apocalisse continuano a parlare con potenza” ha affermato con veemenza.

Per Finley, un'altra domanda importante è chiedersi se i primi undici capitoli della Genesi siano un resoconto storico o solo un’allegoria per spiegare come Dio abbia fatto le cose molto tempo addietro. “Fa differenza ciò che si crede sulla creazione del mondo e su un diluvio universale?”. Ha spiegato che la settimana letterale della creazione di sette giorni "àncora l'intera Bibbia e dà significato all’esistenza”.

Ha anche condiviso le sue preoccupazioni per un crescente movimento di giovani avventisti, i quali credono che ci sia una distinzione tra Gesù e la dottrina. “Alcuni considerano l’enfasi sulla dottrina come legalistica e arbitraria” ha spiegato Finley e ha ricordato ai dirigenti e ai membri di chiesa che Gesù e i suoi insegnamenti sono inseparabili. “Accettare pienamente Cristo significa accettare pienamente le dottrine che ha insegnato”.

Il relatore ha anche parlato di quella che ha definito “fatica dell'avvento", osservando che da oltre 175 anni gli avventisti proclamano il prossimo ritorno di Gesù. "Crediamo ancora che verrà presto?" ha chiesto Finley “È non biblico predicare l’imminenza del ritorno di Cristo alla luce del ritardo dell’avvento? Come possiamo motivare un movimento a prepararsi per il prossimo ritorno di nostro Signore?”.

Gli avventisti credono ancora, come insegna la Scrittura, che il ritorno di Gesù è "più vicino di quando credemmo la prima volta" ha detto Finley, citando l'apostolo Paolo (Romani 13:11). Ha notato che dalla fine degli anni '70 e dall'inizio degli anni '80, un numero crescente di voci nella comunità accademica ha messo in dubbio la validità delle linee temporali profetiche che culminano nel 1844, anno in cui gli avventisti credono che Gesù sia entrato nel luogo santissimo del santuario celeste per iniziare il giudizio pre-avvento. “Le voci stanno diventando più aperte e intense” ha riconosciuto Finley.

Molti mettono anche in dubbio la fede nel santuario celeste. Ma “il giudizio pre-avvento e il santuario sono ancora al centro della teologia avventista per preparare un popolo al ritorno di Gesù” ha ribadito.

Artur Stele: Come dovremmo leggere e studiare la Bibbia? 
“Nel corso della storia, Satana ha usato il dubbio, l’uso selettivo e una reinterpretazione della Scrittura per attaccare il popolo di Dio” ha ricordato Stele ai dirigenti avventisti. Nel Medioevo, il nemico cercava di tenere la Parola di Dio lontana dalle persone. “La Bibbia era in latino e solo il clero poteva capirla e spiegarla. Una delle grandi benedizioni della Riforma è stata quella di aver dato la Bibbia alle persone nella loro lingua" ha affermato.

Stele ha citato i presupposti del metodo storico-critico di interpretazione della Scrittura. Secondo questo e altri punti di vista simili, la Bibbia non è la Parola di Dio, ma è considerata culturalmente condizionata. “Si dice che la Bibbia mostri come le persone vedevano Dio nel momento in cui fu scritta” ha rilevato Stele “Quindi, non è Dio che ci parla, ma come le persone in culture e tempi diversi capiscono Dio e come interpretano [il testo biblico]”.

Al contrario, gli avventisti del settimo giorno credono che "sebbene la Bibbia sia culturalmente e storicamente costituita, non è culturalmente o storicamente condizionata".

Stele ha spiegato che gli approcci postmoderni allo studio della Bibbia hanno portato a uno spostamento dell’attenzione. Sotto questa nuova ermeneutica, l’attenzione si sposta dal vero testo biblico, e passa dal significato inteso dall’autore al lettore che ora decide cosa dice la Bibbia.

Ha sottolineato che in questa nuova logica, il lettore non cerca più di capire ciò che l’autore intende dire, ma, al contrario, cerca un incontro. “Il significato avviene nel momento dell’incontro tra il lettore e il testo” ha spiegato Stele “Quindi, non importa ciò che l’autore intende dire. Il testo ora ha una vita propria. Ogni volta che una parola, o un esempio, o una storia, o un testo, parla al tuo cuore, in quel momento accade un incontro”.

Stele ha aggiunto che questo approccio porta a molteplici significati nel testo, che possono significare cose diverse per lettori diversi. E anche per lo stesso lettore il testo può significare cose diverse in momenti diversi. “Invece di cercare di comprendere il significato oggettivo del testo nel suo contesto originario, il seguace della nuova ermeneutica guarda la Bibbia e vede un insieme di parole, idee, comprensioni e storie diverse che nel momento di un ‘incontro’ può diventare Parola di Dio”.

“In definitiva” ha sottolineato Stele “questa nuova ermeneutica ci porta dall'essere centrati su Dio all'egocentrismo. La storicità degli eventi biblici non gioca alcun ruolo significativo”.

Ha infine sottolineato la convinzione avventista secondo cui Dio e gli scritti ispirati incoraggiano la ricerca diligente delle Scritture, utilizzando un approccio canonico che compie notevoli sforzi per scavare in profondità rimanendo fedeli alla Bibbia. “Siamo studenti fedeli della Parola di Dio!” ha esclamato.

Michael Ryan: Quanto è grande la grazia di Dio? 
Alcune persone accusano la Chiesa avventista di avere una visione ristretta della grazia. Affermano che la teologia della denominazione è oscura e non sarà mai accettata da altre Chiese cristiane o dal mondo. Così, dicono che la comprensione avventista della grazia non concederà mai ai membri la libertà presentata nella Bibbia, che i critici definiscono come uno stile di vita senza limiti.

“Al centro della comprensione della grazia di Dio deve esserci il riconoscimento che la sua grazia permea assolutamente ogni angolo del messaggio biblico” ha dichiarato Ryan. La Parola di Dio conduce alla giustizia di Cristo. “Ogni storia, profezia, tema e dottrina biblica; la legge di Dio e la storia biblica; ogni parabola biblica… tutto ci invita a lavare le nostre vesti nel sangue dell’Agnello”.

“Gettare via ciò che la grazia ha fornito la diminuisce” ha osservato. La Bibbia non lascia spazio a quella che è diventata nota come “ipergrazia”. L'idea dell'ipergrazia afferma che il cuore fedele è così saturo di grazia da rendere non necessaria la riforma. Afferma che la dottrina biblica è priva di significato, distruggendo così la grazia. Al contrario, gli avventisti del settimo giorno credono che abbracciare ciò che la grazia ha fornito espanda effettivamente la grazia stessa.

"Facciamo capire appieno che ci sono persone affiliate alla chiesa che immaginano un movimento di ipergrazia" ha detto Ryan. Ha quindi notato come la teologia dei pionieri avventisti sia diventata oggetto di critiche. I membri di chiesa che criticano i leader affermano che i punti di fede distintivi della denominazione sono diventati un'ideologia fuori luogo. Sostengono che quelle credenze identificative sono proprio ciò che ostacola la missione.

"Questa non è una nuova grazia" ha sottolineato Ryan “Non è la fede di Gesù. Non esiste un nuovo tipo di grazia che in qualche modo cresce mentre il messaggio di Dio si riduce. Non esiste una grazia del genere”. 
“La Bibbia insegna” ha concluso Ryan “che la grazia ha provveduto tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Si levi dunque la chiesa e predichi la strada verso la giustizia di Cristo”.

 

[Foto: Brent Hardinge/Adventist Media Exchange. Fonte: Adventist News Network]

 

 

 

 

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