Essere santi significa vivere nella luce della resurrezione

Essere santi significa vivere nella luce della resurrezione


I cristiani vivano da risorti, è questo l’appello del teologo ortodosso Ioannis Zizioulas (1931-2023) che emerge dal suo libro postumo Remembering the FutureToward an Eschatological Ontology (di prossima pubblicazione anche in italiano)

 

Escatologia, sostiene Zizioulas, non è una dottrina ma un orientamento di vita. È l’essenza del cristianesimo, agli antipodi della sua riduzione a principi morali come tentato dal protestantesimo liberale. Essere cristiani è aspirare a essere santi ossia a vivere nella luce della resurrezione quale si manifesterà nella seconda venuta di Cristo. La Parusia, che sperimentiamo già ora nel culto, e soprattutto nell’Eucaristia, indica a partire dal futuro come dovremmo vivere oggi. Secondo Zizioulas, ogni liturgia dovrebbe svolgersi nel segno della gioia, in chiese piene di luce, in atmosfere non mistiche e tantomeno penitenziali, che riportino lo splendore della resurrezione. Se la liturgia rammemora il sacrificio di Cristo sulla croce, deve farlo a partire dalla resurrezione: non è facile, lamenta Zizioulas, allorché tutti i manuali dogmatici sull’Eucaristia, ortodossi, cattolici e protestanti, hanno per tema dominante il sacrificio del Calvario. Si tratta di rovesciare la direzione del tempo, facendolo scorrere dal futuro verso il passato. Così la speranza investirà la storia e gli esseri umani, sottraendoli al pessimismo indotto dalla logica (da un articolo di Roberto Morozzo, "I cristiani vivano da risorti: l’eredità di Zizioulas, l’ortodosso amico del Papa" su Avvenire dell’1 marzo2024). 

Claudio Coppini e Roberto Vacca conversano su questi temi con il pastore avventista Michele Abiusi.

Per commentare questa intervista mandateci un messaggio whatsapp (anche vocale) al seguente numero: 3482227294.

*Nella foto il metropolita Ioannis Zizioulas (1931-2023) – WikiCommons

La coscienza cristiana e i dilemmi della giustizia

La coscienza cristiana e i dilemmi della giustizia


Nel corso della diretta RVS del 12 marzo 2024 Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano sui temi di stretta attualità il pastore Luca Baratto, segretario esecutivo della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) e curatore del culto evangelico su RAI Radio1.

Tra i temi affrontati: le parole del Papa sul coraggio di trattare la pace e i dilemmi sulla giustizia; i pericoli delle guerre e il ruolo ecumenico delle chiese; astensionismo e dovere di educare alla democrazia.

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Le ragioni della pace

Le ragioni della pace


Nel corso della trasmissione in diretta del 11 marzo 2024, Roberto Vacca intervista per RVS Giuseppe Lumia, già Deputato e Senatore della Repubblica.

Tra i temi affrontati: in Ucraina occorre il coraggio di negoziare, dice il Papa, ma il governo (e le chiese ucraine) dicono di no; l’Europa dovrebbe prendere l’iniziativa per imporre la pace a Gaza; alcune considerazioni sui risultati elettorali in Abruzzo e in Portogallo.

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Il lupo dimorerà insieme con l’agnello

Il lupo dimorerà insieme con l’agnello


Proseguono gli appuntamenti con la Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI). Questa settimana ci spostiamo nella Svizzera italiana e ascoltiamo da Lugano Daniela Lucci, vice-presidente della FDEI e rappresentante delle donne evangeliche riformate del Canton Ticino, che commenta un brano biblico dal libro del profeta Isaia (capitolo 11, versi da 1 a 9): 

Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
La giustizia sarà fascia dei suoi lombi
e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;
il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un piccolo fanciullo li guiderà.
La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;
i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra
come le acque ricoprono il mare.

Tempo di chiarezza ma anche di complessità

Tempo di chiarezza ma anche di complessità


In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 5 marzo 2024, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcune notizie del giorno con Rosa Maria Di Giorgi, già assessore al Comune di Firenze e per vari anni parlamentare, vice-presidente del Senato, attualmente presidente dell’ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) e del Conservatorio di Musica "Luigi Cherubini" di Firenze. 

Tra i temi trattati: via libera a Trump, per la Corte Suprema può essere eletto; per i partiti della maggioranza, ma anche per le opposizioni, è tempo di fare chiarezza, a partire dai problemi di politica estera; prospettive e probòemi per le alleanze nazionali e locali; in Francia il diritto all’aborto entra nella Costituzione.

Problemi sociali e politici come conseguenza di un problema spirituale?

Problemi sociali e politici come conseguenza di un problema spirituale?


Continuano le conversazioni con la redazione del settimanale Riforma, organo ufficiale delle Chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi. Oggi vi proponiamo un’intervista a Sara Tourn, della redazione di Riforma. 

Tra i temi affriontati: l’incapacità di individuare sentieri di pace è un problema spirituale; lavoro ed etica nella riflessione delle chiese evangeliche per il 17 febbraio; 62 profughi palestinesi accolti in Italia.

 

Sopportatevi gli uni gli altri con amore

Sopportatevi gli uni gli altri con amore


Il circuito RVS propone una serie di incontri con cadenza quindicinale con esponenti della Federazione delle Donne Evangeliche in Italia (FDEI) per una riflessione sulla società e sulla Bibbia in una prospettiva femminile.

Oggi è il turno della Rete delle Donne Luterane, con un’intervista a Anne-Rose Lier, della Chiesa Evangelica Luterana di Bolzano, sulla Giornata Mondiale di Preghiera che quest’anno si svolgerà il primo di marzo.  La Giornata quest’anno assumerà certamente un’importanza particolare, visto che la liturgia è stata preparata dalle donne cristiane palestinesi. Inevitabile parlare anche della situazione molto difficile che la Palestina sta attraversando, e non solo dal mese di ottobre. Anne-Rose Lier è delegata al Comitato Nazionale Italiano per la Giornata Mondiale di Preghiera.

Nella seconda parte ascolteremo una riflessione di Anne-Rose sul testo della lettera agli Efesini 4:1-7, che è anche il testo base della Giornata Mondiale di Preghiera. 

Solo in Gesù troviamo la vera pace

Solo in Gesù troviamo la vera pace


Insieme al pastore Nicolò D’Elia, cappellano dell’Istituto Avventista, riflettiamo sul testo di Giovanni 14,27: “Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti”. In che modo queste parole di Gesù, rivolte ai discepoli, sono attuali ancora oggi? E in che modo possiamo beneficiare della pace che Gesù ci promette?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

L’urgenza della pace

L’urgenza della pace

Comunicato dell’Uicca sul conflitto in Medio Oriente.

A oltre un mese da quel 7 ottobre che segna la data del drammatico riacuirsi del conflitto israelo-palestinese, l’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno partecipa con sgomento, nella preghiera, al lutto per le molte vittime innocenti che quel conflitto sta generando.

La terra di Gaza è sottoposta a sofferenze disumane e aggiorna di continuo la conta del già altissimo numero di vittime civili. Auspichiamo che corridoi umanitari vengano sempre più sollecitamente aperti per mettere in salvo le tante migliaia di donne, uomini e bambini che rischiano conseguenze fatali.

Le immagini e i reportage da quelle terre narrano di intere generazioni segnate dal lutto, dal dolore e dal tramonto di ogni speranza di riscatto, e potenzialmente esposte, dunque, all’insano sogno di una rivalsa futura.

Non possiamo al tempo stesso non ricordare la penosa sorte degli ostaggi israeliani, incolpevolmente trattenuti da una organizzazione terroristica senza scrupoli e senza onore. Per la loro sorte, al momento oscura, ci uniamo al dolore delle famiglie e all’attesa trepidante di poter gioire per la loro liberazione e il loro ritorno a casa.

Urge un tempo di tregua e di silenzio, di gesti di umana pietà e di dialogo sincero e critico, non funestato dal rombo delle armi e dalla minaccia della morte. Urge un tempo per tornare a costruire ciò che si è distrutto, per appianare i sentieri della pace e della concordia, e vivere in una sicurezza che sia garanzia di incolumità per tutti i popoli.

Avvertiamo oggi una distanza siderale da questi scenari, ma Dio saprà effondere il suo Spirito nei cuori e saprà trovare donne e uomini di tutte le religioni e di tutte le etnie che sappiano donare e ricevere parole di pace e di perdono.

Nel nostro mondo non ancora trasformato nel regno di Dio, la pace rimane una condizione agognata. Cionondimeno, l’incessabile azione di Dio nella storia genera il fiorire di speranze fragili ma concrete. A queste speranze fragili e pur necessarie, aspirino i cristiani per essere mediatori di gesti di pace e di fratellanza verso ogni popolo della terra. A questo obiettivo, come avventisti del settimo giorno, vorremmo recare testimonianza e dedicare le nostre preghiere e la nostra opera continua.

 

 

 

Gesù ci dona pace

Gesù ci dona pace


Il pastore avventista Mihai Bumbar ci invita a riflettere su alcuni versetti tratti dal Vangelo di Giovanni: “In verità, in verità vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Sarete rattristati, ma la vostra tristezza sarà cambiata in gioia. […] Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo” (16:20,33). In quale contesto Gesù pronuncia queste parole? E quale messaggio hanno per noi ancora oggi?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

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